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Il canto degli uccelli per sapere in anticipo che tempo farà
I cacciatori sanno che se le allodole cantano in continuazione è in arrivo il bello stabile
- Ogni stagione ha i suoi barometri vivi per conoscere il tempo che farà ed i cacciatori lo sanno. Sono affidabili almeno quanto i meteorologi e le loro previsioni a breve sono sempre azzeccate. La pernice bianca che cerca riparo segnala prossima neve e il gallo forcello che si rifugia nel bosco presagisce pioggia imminente. Fagiana e starna tengono vicini i pulcini oppure, d' autunno, restano accanto agli alberi quando sta per piovere. Gli animali infatti avvertono i lievi e per noi impercettibili mutamenti che precedono le variazioni e vi si adattano con largo anticipo. Si avvicinano ai ripari quando la pioggia sta per arrivare, si preparano ad uscire quando sentono che il temporale sta per concludersi. Non a caso Virgilio scriveva, facendo riferimento ad uccelli e quadrupedi, «pioggia non venne mai senza messaggio». Facile, ad esempio, riconoscere che tempo farà dal canto del passero: quand' è monotono e flebile indica, se è l' alba, un' improvvisa tempesta o, al tramonto, una notte piena di pioggia. Durante il giorno, invece, se si allontana dalla grondaia e riguadagna in fretta il tetto dopo essersi cibato sa che giungeranno temporali. Il bello stabile è indicato con un continuo cicaleccio ed anche le allodole ed i corvi cantano in continuazione. Le galline sono addirittura «carte del tempo» e si «leggono» con facilità: se si disputano il becchime significa che nelle prossime 24 ore non vi saranno mutamenti significativi. Qualora si spollinino nella polvere (il loro modo di fare il «bagno», come fagiani, pernici ed altri volatili, togliendosi i parassiti) ci si prepari alla pioggia. Proprio come prevede il gallo quando allarga le ali. I piccioni si muovono lentamente o stanno fermi con le penne arruffate quando sta per piovere, il merlo invece si allontana solo di pochi metri dalle siepi e gli storni rimangono a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Le oche e i germani, nei fossati o nelle vasche dei parchi, presagiscono la pioggia se si spruzzano acqua sulla schiena, sbattono le ali e mimano il volo sollevandosi parzialmente. Le gazze sbattono le ali e continuano ad essere irrequiete rimanendo però sul medesimo albero o spostandosi con brevi voli. Il pettirosso invece canta forte dai rami più alti e par proprio veda giungere le nubi. Se, infine, al tramonto, subito dopo la pioggia compare il rosso nel cielo ma le faraone restano ingobbite, le anatre non si allontanano dalle rive e i passeri vanno subito a dormire non si riponga l' ombrello: il colore del cielo è dato solo dall' elevata concentrazione di vapore e inganna gli uomini, ma non gli animali.
I cacciatori sanno che se le allodole cantano in continuazione è in arrivo il bello stabile
- Ogni stagione ha i suoi barometri vivi per conoscere il tempo che farà ed i cacciatori lo sanno. Sono affidabili almeno quanto i meteorologi e le loro previsioni a breve sono sempre azzeccate. La pernice bianca che cerca riparo segnala prossima neve e il gallo forcello che si rifugia nel bosco presagisce pioggia imminente. Fagiana e starna tengono vicini i pulcini oppure, d' autunno, restano accanto agli alberi quando sta per piovere. Gli animali infatti avvertono i lievi e per noi impercettibili mutamenti che precedono le variazioni e vi si adattano con largo anticipo. Si avvicinano ai ripari quando la pioggia sta per arrivare, si preparano ad uscire quando sentono che il temporale sta per concludersi. Non a caso Virgilio scriveva, facendo riferimento ad uccelli e quadrupedi, «pioggia non venne mai senza messaggio». Facile, ad esempio, riconoscere che tempo farà dal canto del passero: quand' è monotono e flebile indica, se è l' alba, un' improvvisa tempesta o, al tramonto, una notte piena di pioggia. Durante il giorno, invece, se si allontana dalla grondaia e riguadagna in fretta il tetto dopo essersi cibato sa che giungeranno temporali. Il bello stabile è indicato con un continuo cicaleccio ed anche le allodole ed i corvi cantano in continuazione. Le galline sono addirittura «carte del tempo» e si «leggono» con facilità: se si disputano il becchime significa che nelle prossime 24 ore non vi saranno mutamenti significativi. Qualora si spollinino nella polvere (il loro modo di fare il «bagno», come fagiani, pernici ed altri volatili, togliendosi i parassiti) ci si prepari alla pioggia. Proprio come prevede il gallo quando allarga le ali. I piccioni si muovono lentamente o stanno fermi con le penne arruffate quando sta per piovere, il merlo invece si allontana solo di pochi metri dalle siepi e gli storni rimangono a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Le oche e i germani, nei fossati o nelle vasche dei parchi, presagiscono la pioggia se si spruzzano acqua sulla schiena, sbattono le ali e mimano il volo sollevandosi parzialmente. Le gazze sbattono le ali e continuano ad essere irrequiete rimanendo però sul medesimo albero o spostandosi con brevi voli. Il pettirosso invece canta forte dai rami più alti e par proprio veda giungere le nubi. Se, infine, al tramonto, subito dopo la pioggia compare il rosso nel cielo ma le faraone restano ingobbite, le anatre non si allontanano dalle rive e i passeri vanno subito a dormire non si riponga l' ombrello: il colore del cielo è dato solo dall' elevata concentrazione di vapore e inganna gli uomini, ma non gli animali.