Meteonotizie dal mondo...........

[h=2]Incredibile INVASIONE D'INSETTI travolge alcune zone degli USA: ecco le immagini[/h]
[h=4][/h]25-07-2014 ore 12:22


Una spessa, massiccia coltre di Effemerotteri, che si riproducono massicciamente sul Mississippi, ha invaso alcune comunità del Midwest degli Stati Uniti. Si tratta di un fenomeno che si ripete annualmente, che questa volta ha assunto proporzioni spaventose. Si tratta di insetti dalla vita breve, l'arco di pochi giorni, che in genere si trovano in prossimità delle zone di acqua dolce. Le immagini che vi mostriamo sono state scattate presso la località di La Crosse, ubicata lungo il fiume Mississippi.
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http://www.freddofili.it/2015/06/19/paesaggi-imbiancati-sulle-alpi-settentrionali/#











Home News Paesaggi imbiancati sulle Alpi settentrionali
[h=1]Paesaggi imbiancati sulle Alpi settentrionali[/h]
19 giugno 2015




Mancano tre giorni all’inizio dell’Estate, ed abbiamo registrato gelate al suolo in Olanda e Germania, e adesso anche nevicate estive sulle Alpi, seppure a quote superiori ai 2000 metri (talora anche 1500 metri), valore che, però, è ragguardevole per essere nella seconda metà di Giugno!

Le nevicate hanno interessato, nella giornata di ieri, le Alpi tedesche ed austriache, con quantitativi di neve fresca pari a 5-10 cm.
Immagine da wetteronline.
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Freddofili

- - - Aggiornato - - -

Notizie che ci devono fare riflettere sempre.....:

[h=1]Ghiaccio al suolo in Germania, termometro crollato a -3°C ad Amburgo![/h]
19 giugno 2015





Questa “ondata di gelo”, che ha portato le temperature al livello del suolo sotto lo zero, ha pochissimi precedenti nella seconda metà di Giugno, e, di fatto, occorre andare molto lontano nel tempo per trovare qualcosa di simile.
Questo periodo dell’anno è chiamato, in Germania, il “freddo delle pecore”, ed avviene spesso nel mese di Giugno, in seguito all’arrivo di aria fredda polare.
Tuttavia quest’anno ha avuto una durata inusitata, pari a 5 giorni, e nella zona di Amburgo le temperature al livello del suolo sono arrivate a segnare -3°C, che è record storico di minima al suolo per metà Giugno!
La temperatura record fa pari con i -4°C misurati nella zona di Twente, in Olanda.
Anche a Lubbeck ed Hannover la temperatura “ground level”, a livello del suolo, è scesa a -2°C, ed a Berlino a 0°C, provocando così estese gelate e brinate “estive”, e numerosi danni all’agricoltura!
Immagine di repertorio di una estesa brinata invernale.
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Mi sa che in queste foto c'è tanto accumulo da vento, altrimenti nella seconda non si vedrebbe la strada ed i cartelli stradali. Comunque una "montagna" di neve nel vero senso della parola.
 
[h=2]Da meteogiornale

Gelo in Svezia, nevicate in Norvegia, estate lontana in Scandinavia[/h][h=4]Pubblicato da:Giovanni Staiano e Massimo Aceti
[/h]15-06-2015 ore 09:59


Ancora intense gelate in Svezia, anche a quote basse e nel centro del paese.
Domenica 14 giugno, Latnivaara -3,6°C, Tarfala -3,1°C, Vilhelmina -2,7°C, Stekenjokk -2,6°C, Asele -2,5°C, Licksele -2,4°C, Alvsbyn -2,3°C.
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Stugudalen, nella regione norvegese di Sør-Trøndelag a circa 600 metri di quota, colpita da una nevicata sabato 14 giugno. Foto di John K. Berg da facebook/weatherscandinavia
In Norvegia nevicate a quote attorno ai 500 metri nelle zone interne delle regioni centrali, come a Stugudalen nella regione di Sør-Trøndelag.

Ancora più basse alcune minime di lunedì 15 giugno. Tarfala -5,1°C, Blahammaren -3°C, Stekenjokk -2,8°C, Kvikkjokk Arrenjarka e Bortnan -2,7°C, Sveg -1,7°C.
Gelo a bassa quota anche in Norvegia: Haugedalshogda -4,9°C, Dagali -3,5°C, Drevsio -2,5°C.
6,4°C, 6,7°C e 6,9°C le medie delle minime di giugno di Vilhelmina, Asele e Sveg, 7,9°C quella di Alvsbyn.
Sulle montagne del sud della Norvegia è presente ancora molta neve anche sotto quota 1000 metri, situazione che aumenta il rischio di alluvioni durante l'estate.
Pubblicato da Giovanni Staiano e Massimo Aceti






Speriamo che le pasture soffrano di questa situazione....
 
[h=1]Meteo New York, la tempesta di neve è appena iniziata con -5°C, “non uscite di casa” [FOTO e VIDEO][/h]
lunedì 26 gennaio 2015, 19:37 di Peppe Caridi


lunedì 26 gennaio 2015, 19:37
Ha iniziato a nevicare a New York dove la temperatura è già polare, di -5°C. A corredo dell’articolo le immagini (foto e video) in diretta dalla “Grande Mela” dove c’è grande preoccupazione per le prossime ore. “La nostra priorità è la sicurezza dei nostri cittadini“, lo ha detto il sindaco di New York Bill de Blasio parlando della tempesta Juno che tra lunedì e martedì potrebbe portare fino a 90 centimetri di neve nella metropoli americana. De Blasio ha detto che la città è pronta. Ci sono veicoli e personale del comune pronti a intervenire e 200 tonnellate di sale da spargere sulle strade. Oltre a questo ci saranno più ambulanze pronte a intervenire rispetto alla norma. “Tutti gli uffici stanno lavorando da una settimana per riuscire a preparare una risposta“, ha detto De Basio ricordando che dovranno essere tenuti sotto controllo migliaia di chilometri di strade, la distanza tra New York e Los Angeles. “La tempesta sarà molto veloce e molto intensa“, ha ricordato il sindaco ribadendo che dalle 11 di questa sera le strade di New York potranno essere percorse solo da ambulanze, personale della città, spazzaneve, polizia e pompieri. Tutti i parchi della città invece chiuderanno questa sera alle 18, mentre le scuole resteranno chiuse nella giornata di martedì.
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Nessun veicolo tranne quelli di emergenza potra’ circolare per le strade di New York dopo le 11 di questa sera“: lo ha detto il sindaco della Grande Mela. Si tratta di una misura di precauzione per la tempesta che si sta abbattendo sulla costa orientale degli Stati Uniti. Il sindaco ha annunciato che dalle 6 del pomeriggio saranno chiusi i parchi della citta’, mentre domani saranno chiuse tutte le scuole di New York.Gli autisti dei famosi yellow cab newyorkesi che volessero approfittare della tempesta di neve che si sta abbattendo sulla citta’ sono avvisati: il sindaco Bill de Blasio – nel coeso di una conferenza stampa – ha invitato i cittadini che dovessero sospettare tariffe gonfiate da parte dei ‘taxi driver’ di chiamare il numero dell’amministrazione cittadina e denunciare i fatti. Saranno comminate sanzioni severissime, fino alla perdita della licenza.A causa della tempesta di neve che sta per colpire la costa nord orientale degli Usa, Alitalia ha cancellato domani, all’aeroporto di Fiumicino, i due voli in partenza diretti a New York Jfk, delle 10.30 e delle 14.35, ed altrettanti in arrivo a Roma. La compagnia ha gia’ provveduto a contattare i passeggeri coinvolti che saranno poi riprotetti sui primi voli disponibili.Le condizioni meteo e l’attesa tempesta di nevehanno spinto la Nba a rinviare le due partite in programma nella notte a New York. La sfida tra New York Knicks e Sacramento Kings slitta al 3 marzo, mentre Brooklyn Nets-Portland Trail Blazers si giocherà il 6 aprile.

https://www.youtube.com/watch?x-yt-...r_embedded&v=SYkJEWaKCV0&x-yt-cl=84503534#t=0

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[h=2]Pioggia e maltempo flagellano ancora il Nord delle Alpi[/h]



Continua a rimanere tesa la situazione in Svizzera dopo le intense precipitazioni degli scorsi giorni. Fiumi sempre in piena e laghi a livelli di guardia.


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Previste anche oggi nuove abbondanti precipitazioni. (foto Crinari)









Il maltempo continua a preoccupare la Svizzera. Le abbondanti precipitazioni di ieri, unite allo scioglimento delle nevi, stanno provocando, a nord delle Alpi, un deciso innalzamento del livello dei corsi d’acqua e dei bacini in cui si gettano. Fino a oggi sono previste ulteriori precipitazioni al Nord delle Alpi.
Continua dunque a rimanere tesa la situazione in Svizzera dopo le intense piogge degli scorsi giorni: il livello dei laghi nel Canton Berna e del fiume Aare continua a salire, ma anche in Vallese le condizioni meteorologiche continuano a preoccupare.
Le recenti precipitazioni, accompagnate dallo scioglimento delle nevi, hanno provocato un forte innalzamento dei laghi di Brienz e di Thun, hanno indicato i vigili del fuoco di Berna. A Thun le chiuse sono state aperte completamente.
L’Aare a Berna ha attualmente una portata di 410 metri cubi al secondo, sopra la soglia di guardia fissata a 400. Il pericolo di inondazioni lungo il fiume, ma anche nei pressi dei laghi di Thun, Bienne e Neuchâtel, è giudicato considerevole, così come su alcuni tratti del Reno.
L’Ufficio federale dell’ambiente prevedeva ieri ulteriori piogge per oggi: in alcune regioni al Nord delle Alpi sono attesi 50 litri di acqua per metro quadrato.

Vallese e Ginevra
Condizioni critiche anche in Vallese: a Monthey il torrente Vièze, rientrato negli argini durante la notte, si sta nuovamente ingrossando. A St-Gingolph, località sul Lemano a cavallo della frontiera franco-vallesana, il torrente Morge è invece tornato a livelli “normali”. Sabato era straripato provocando ingenti danni: quindici persone avevano dovuto abbandonare precipitosamente le loro case.
A Ginevra il livello del fiume Arve è tornato a salire con una portata di 600 metri cubi al secondo, molto meno comunque dei 905 misurati ieri. Le piogge incessanti stanno ostacolando intanto i trasporti fluviali: il traffico sul Reno tra Rheinfelden (AG) e la chiusa di Kembs ieri è stato parzialmente interrotto.
 
[h=1]Neve fresca sui Pirenei, freddo intenso sulla Penisola Iberica.[/h]
2 aprile 2016


L’aria fredda nord atlantica ha scelto come traiettoria la Penisola Iberica, bersagliata da piogge intense e nevicate anche a quote piuttosto basse per la stagione.
Questa ondata di freddo sulla Penisola Iberica è il motivo per il quale, sul Mediterraneo Centrale, si è creata una “risposta calda” di correnti africane che stanno interessando l’Italia.
Nell’immagine, le anomalie di oggi della temperatura ad 850 hPa secondo ECMWF, e le foto della stazione di La Pierre Saint Martin sui Pirenei (1700 metri circa di quota), dove sono caduti 30 cm di neve fresca, con neve oltre i 1000 metri circa (dalla pagina facebook della stazione sciistica).
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Freddofili
 
[h=1]Alluvioni negli Stati Uniti: in Kentucky 2 morti dopo quasi 150 mm di pioggia in 24 ore[/h]



[h=2]2 morti e danni ingenti in Kentucky, negli Stati Uniti centro orientali, dopo due giorni di piogge torrenziali che hanno causato diverse alluvioni.[/h]Alluvioni negli Stati Uniti: in Kentucky 2 morti dopo quasi 150 mm di pioggia in 24 ore - Non c’è tregua per gli Stati Uniti, che appena archiviato uno degli inverni più nevosi della sua storia, si trova ora a fare i conti con le violente tempeste primaverili, fenomeni anche distruttivi che possono culminare con locali tornado, proprio come successo lo scorso 26 marzo fa in Oklahoma e Arkansas. Questa nuova ondata di maltempo che si è abbattuta sugli Stati Uniti, ha interessato in particolare il Kentucky, dove in sole 24 ore sono caduti quasi 150 mm di pioggia, provocando diverse alluvioni che hanno causato anche la morte di 2 persone. Qui intanto potete trovare le immagini dei primi tornado della stagione che si sono abbattuti tra Oklahoma e Arkansas, provocando una vittima e diversi danni.
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2 morti e danni ingenti in Kentucky, negli Stati Uniti centro orientali, dopo due giorni di piogge torrenziali che hanno causato diverse alluvioni. Fonte: @RyanHokeWAVE3
Stati Uniti nel mirino del maltempo e delle tempeste quest’anno quindi, dove dopo il nevosissimo inverno, si è già aperta la stagione dei tornado e dei temporali: ad essere più colpito dalla perturbazione che sul finire della scorsa settimana si è abbattuta sugli USA è stato il Kentucky, dove le piogge torrenziali hanno provocato diverse alluvioni. In particolare, in sole 24 ore sono caduti 143 mm di pioggia a Louisville, sul confine con l’Indiana, così come 131 mm sono stati registrati a Lexington, nel Kentuky centro settentrionale, dove il totale della precipitazione in due giorni supera i 200 mm. Queste alluvioni che hanno interessato il Kentucky in seguito al passaggio sugli Stati Uniti orientali di una perturbazione che ha portato temporali e piogge torrenziali diffuse, hanno provocato molti danni così come sono costati la vita a due donne: la prima è morta dopo che la macchina su cui viaggiava è stata travolta dalle acque dell’alluvione nella contea di Lee, mentre la seconda è stata uccisa da un albero che è caduto sulla sua autovettura nel Natural Bridge State Resort Park. L’acqua lasciata dalle alluvioni raggiunge in alcuni punti anche il metro di profondità, non solo nelle campagne, ma anche nelle città, rendendo difficoltosi i soccorsi. Queste tempeste come detto, non hanno risparmiato neanche gli Stati Uniti sud occidentali, lasciando dietro di sé anche 6 feriti in Kansas.
 
Da un estremo all'altro:

[h=1]-22°C in Nuova Zelanda, una delle massime ondate di freddo di sempre[/h]24 giugno 20150




Con una gelida temperatura di -22°C misurata sul Lago Pukaki, la notte scorsa, si è avvicinato il record storico di freddo per l’intera Nuova Zelanda, che è di -25,6°C misurato nel lontano 1903 a Ranfurly.
L’ondata di freddo sta attanagliando da alcuni giorni la Nuova Zelanda, con valori termici molto bassi, che hanno raggiunto i -16,7°C nella località di Omarama, i -13°C a Tekapo, nonchè -5,3°C a Queenstown.
Anche l’aeroporto di Pukaki è sceso ad un rigidissimo valore di -12,7°C.
Il filmato si riferisce alla tempesta di neve che già lo scorso 05 Giugno aveva colpito la Nuova Zelanda portando uno spesso manto nevoso su molte zone.


https://www.youtube.com/watch?v=qEDhHyBm-FA&feature=player_embedded
 
[h=1]Neve a Pechino: la temperatura più bassa degli ultimi due anni![/h]



La tormenta di neve presente ieri a Pechino rappresenta una rarità per il mese di Novembre, ed è caduta domenica scorsa, seguita da aria molto fredda per la stagione.
L’aria fredda dovrebbe portare a temperature inferiori alla norma di 8-10°C nei prossimi giorni su tutta l’area centro orientale cinese, fino ad arrivare a Shanghai.
Le temperature, nella giornata di venerdì prossimo, potrebbero oscillare, a Pechino, da un minimo di -18°C (almeno nelle zone periferiche) ad un massimo di -7°C, che rappresenterebbero valori da record di freddo degli ultimi due anni.
Infatti la temperatura massima di oggi (-4°C), rappresenta la massima più bassa dal Gennaio del 2013.
Nelle foto seguenti, la bufera nel Palazzo d’Estate di Pechino (da Twitter @leotm2012)
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Freddofili
 
[h=1]Neve tra Honduras ed El Salvador: fenomeno raro![/h]
24 febbraio 2016


Le ondate di gelo dei giorni passati hanno sortito i loro effetti sul Messico, ma anche più a sud, fino agli Stati dell’Honduras e di El Salvador, interessati lo scorso 10 Febbraio da un evento molto raro, una intensa nevicata con relative gelate sulla montagna El Pital.
El Cierro di El Pital è un monte di altezza di 2730 metri di quota, dove, malgrado l’altezza, la temperatura media oscilla tra i +12° ed i +14°C, visto che è posto al confine tra Honduras ed El Salvador, in zona prettamente tropicale.
Qui sotto l’immagine della nevicata durata circa un’ora, per uno spessore di 4 cm.
Una spolverata di neve cadde sulla zona il 31 Luglio del 2014, mentre più clamorosa fu la neve caduta il giorno 10 Aprile del 2004, con una tormenta di neve che sorprese turisti ed abitanti della zona!
Immagini da tn8.tv.
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Freddofili
 
[h=1]Ondata di caldo in Pakistan: quasi 500 morti per le temperature vicine ai +50°C[/h]


23 giugno 2015 -

[h=2]Caldo killer in Pakistan, dove i morti sono già quasi 500 per le temperature che hanno raggiunto valori vicini ai +50°C nella zona meridionale.[/h]Ondata di caldo in Pakistan: quasi 500 morti per le temperature vicine ai +50°C – 23 giugno 2015 - Non accenna ancora ad attenuarsi la violenta ondata di caldo che sta colpendo il Pakistan meridionale, con l’allerta per le temperature record in vigore anche oggi, prima dell’arrivo delle tanto agognate piogge mosoniche che dovrebbero dare un po’ di sollievo alla zona. Il bilancio è già tragico: sono quasi 500 i morti per queste condizioni di caldo estremo, con le temperature che hanno raggiunto valori record prossimi ai +50°C, similmente a quanto accaduto nella vicina India lo scorso maggio, con più di 2000 vittime –>leggi qui.
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Caldo killer in Pakistan, dove i morti sono già quasi 500 per le temperature che hanno raggiunto valori vicini ai +50°C nella zona meridionale. Fonte: panorama.it
E’ critica quindi la situazione nel Pakistan meridionale, colpito da una violenta ondata di caldo killer: i morti accertati sono già 474 nella provincia di Sindh e nel suo capoluogo Karachi, la zona più colpita, mentre altre 3000 persone sono state ricoverate per via di problemi legati a questo caldo intenso, 200 delle quali in condizioni critiche. Per il Pakistan si tratta di una ondata di caldo record, con le temperature mai così alte nella zona di Karachi dal 1979: la città è salita fino a +45°C, secondo valore più alto di sempre dopo i +47°C del 1979 appunto, mentre nella regione di Sindh le colonnine di mercurio hanno raggiunto anche i +49°C a Larkana, Sibi e Turbat. Questa già grave emergenza è aggravata anche dal fatto che la zona meridionale del Pakistan è rimasta senza elettricità dallo scorso 19 giugno, ma già domani dovrebbero arrivare le prime piogge monsoniche ad alleviare questo caldo dando un po’ di sollievo alla popolazione che si trova anche in periodo di Ramadan.

Centrometeo
 
Grande neve in Svezia: stazioni sciistiche sepolte.

23 febbraio 2015




Questa è la situazione nella stazione sciistica di Are, in Svezia, a causa delle abbondanti nevicate che si sono abbattute nell’ultimo mese sulla parte centro occidentale della Scandinavia.
Intense correnti atlantiche hanno infatti imperversato su questo settore europeo, apportando grandi precipitazioni, che sono state interamente nevose sulle località sciistiche montane.
Questa foto ritrae la stazione di Are, sulla Svezia Occidentale, i cui impianti sciistici giungono fino a circa 1300 metri di quota (fonte: Jan-Terje Ivebakk).
Da notare che la località di Katterjakk, a soli 500 metri di quota, presenta un manto nevoso al suolo spesso oltre un metro e mezzo, valore che è piuttosto insolito per una zona molto fredda e quindi abituata a quantità di neve inferiori.
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Freddofil
 
Speriamo di vederla anche noi quella bella neve, ma già a Novembre-Dicembre; chissà che accompagnata dal freddo e brutto tempo che sta facendo al nord Europa, compromettendo magari anche la fruttificazione delle pasture, non ci regali qualche bella sorpresa.
Amico turdus spero proprio di no!!
 
Ieri stavo guardando su Eurosport una gara di sci d fondo della combinata nordica e nevicava di brutto, brutto. Erano a Seefeld, Tirolo, Austria.
 
[h=1]Pesanti nevicate sui Balcani[/h]
03 febbraio 2015





La neve cadendo con particolare insistenza sui Balcani, dove particolarmente intenso è lo scontro tra masse d’aria d’origine differente, tra l’aria calda africana, che ha portato la sabbia del deserto fino alla Grecia, e l’aria fredda che affluisce dalle zone artiche.
L’immagine satellitare, a Wetteronline, mostra le nevicate che stanno cadendo tra Serbia, Montenegro, Albania, Bulgaria, fin a parte della Grecia.
La foto mostra la neve che sta cadendo, con particolare forza, nella località montenegrina di Niksic, da Severe Weather Europe.
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"Prete"....Amico mio è successo ancora......un "non mi piace sbagliato"......perdonami sono una frana con il tablet.... volevo darti un concordo sul prossimo fine settimana, ma succedono gli incidenti ..... scusa ancora. Poi.... chiedo, perchè se uno sbaglia non può cancellare o modificare come succede per i messaggi?????

Saluti

Non fa nulla SALVATORE............... non sono questi i problemi ............ti riperdono, attenzione pero' perche' la penitenza aumenta di volta in volta ......:D
 
[h=1]Finalmente l’inverno comincia ad affacciarsi sulla Russia europea, forti nevicate e temperature in diminuzione nei prossimi giorni[/h][h=2]Un nuovo nucleo di aria fredda sta per invadere la Russia, attese nuove nevicate fino al piano e una diminuzione delle temperature[/h]26 ottobre 2015
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La città di Kolomna durante la forte nevicata



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[h=2]Un nuovo nucleo di aria fredda sta per invadere la Russia, attese nuove nevicate fino al piano e una diminuzione delle temperature[/h]Mentre sull’area siberiana comincia ad avviarsi il cosiddetto “raffreddamento pellicolare”, con l’isolamento del primo “cuscinetto di aria fredda” in prossimità del suolo, sulla Russia europea l’inverno comincia a lanciare i primi segnali. Proprio nel corso del weekend il transito di un esteso sistema frontale a carattere freddo, legato ad una profonda circolazione depressionaria con un minimo sul mare di Barents, ha determinato intense nevicate, anche a carattere di rovescio, su diversi Oblast’ della Russia europea occidentale e settentrionale. Incluso l’Oblast’ di Mosca, dove una fitta nevicata ha arrecato ingenti disagi al traffico stradale.Questo vortice depressionario, colmo di aria gelida di origine artica, centrato sul mare di Barents con un minimo barico di 974 hpa poco est delle Svalbard, ha richiamato verso le pianure della Russia europea un flusso di miti e umide correnti dai quadranti sud-occidentali che dal Baltico e dal Golfo di Finlandia si sono dirette fino al nord della Russia. Questo flusso di aria più temperata di vecchie origini oceaniche, risalendo sopra le pianure Sarmatiche, si è trovato a scorrere sopra il “cuscino di aria fredda” (“lake cold”) che nel frattempo si era depositato nei bassi strati, sulle pianure della Russia.Come capita sempre in questi casi l’interazione fra il mite flusso dai quadranti sud-occidentali in sovrascorrimento sopra questo “cuscino di aria fredda”, stazionario nei pressi del suolo, ha agevolato la formazione di una nuvolosità “avvettiva” piuttosto compatta (altostrati molto spessi e nembostrati) capace di dare luogo a nevicate diffuse e persistenti, in particolare sugli Oblast’ della Russia occidentale. Una intensa nevicata ha interessato pure la città di Kolomna, nell’Oblast’ di Mosca, dove in poche ore sono caduti più di 15-20 cm di neve fresca che hanno ammantato di bianco strade, alberi e i tetti delle abitazioni. Nelle fasi più intense delle nevicate la visibilità orizzontale è stata ridotta a meno di 300 metri. La neve, seppur temporaneamente, è tornata ad imbiancare anche molte altre città della Russia occidentale, dove si sono verificati dei bei rovesci di neve, con temperature di appena -1°C -2°C.
La forte nevicata che nel weekend ha colpito la città di Kolomna

Ma già dalle prossime ore l’affondo di una nuova saccatura artica, colma di aria molto gelida in quota, che dal mare di Barents, dove è collocato il profondo ciclone extratropicale riempito di aria gelida d’estrazione artica, si elongherà fino alle Repubbliche Baltiche e all’ovest della Russia europea, spingerà sopra il comparto russo una nuova irruzione di aria fredda che produrrà un ulteriore raffreddamento e nuove nevicate sparse sulle pianure Sarmatiche centro-occidentali. All’interno dell’asse di questa nuova saccatura, a seguito della sensibile intensificazione della vorticità positiva in quota, si costruirà una nuova ciclogenesi (per effetto “sottovento” al ramo discendente del “getto polare”), interamente riempita dall’aria molto fredda e pesante, di diretta estrazione artica. Questo vortice ciclonico, colmo di aria molto fredda, per non dire gelida, dopo essersi chiuso all’interno dell’asse di saccatura si andrà a collocare fra l’est della Finlandia e la Repubblica della Carelia, determinando una compressione del “gradiente barico orizzontale” fra il promontorio anticiclonico in fase di elevazione sulla Scandinavia e la suddetta giovane ciclogenesi.
La città di Kolomna durante la forte nevicata

Quest’ultima muovendosi in direzione del comparto russo, contribuirà ad accelerare la circolazione dei venti dai quadranti settentrionali, che dal mar di Barents si versano sopra le pianure della Russia europea, sfondando fino alle alture del Volga, dove l’affondo freddo si sfogherà in una sostenuta ventilazione da Ovest, O-NO e NO, con raffiche che localmente, specie sulla Carelia, potranno lambire i 50-60 km/h. Il manto nevoso che cadrà su buona parte del bassopiano Sarmatico favorirà, nei prossimi giorni, un ulteriore raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo, con temperature, che nelle ore notturne, grazie al maggior irraggiamento notturno di fine Ottobre inizio Novembre, potranno scivolare al di sotto dei -4°C -6°C. Sul finire della settimana sopra le distese pianeggianti sarmatiche, si isolerà il primo nucleo di aria fredda che aprirà le porte per l’avvento dei primi freddi autunnali e alle prime nevicate sul vecchio continente. Segno che il cambio di stagione è sempre più vicino. Questione ancora di qualche settimana prima che ad est degli Urali il “generale inverno” cominci a dispiegare le proprie truppe alla volta del continente.

Meteoweb
 
[h=1]Alla faccia del riscaldamento globale................

Scienziati sorpresi dall’avanzata dei ghiacci polari, evento di crescita che non si vedeva da decenni![/h]
ott 16, 20144


La Kroner Zeitung, noto giornale austriaco, ha pubblicato un lungo articolo che illustra lo stupore dei climatologi per l’avanzata consistente dei ghiacci polari Antartici, ma anche per il recupero di quelli Artici, sovvertendo tutte le previsioni dell’IPCC.
In Antartide la crescita dei ghiacci marini avviene ad un ritmo di 16500 km l’anno, e sta diventando un grosso problema per la sopravvivenza dei pinguini, in quanto hanno bisogno di mare aperto per poter cacciare i pesci.
Ma non è finita, i ricercatori del NSIDC hanno calcolato quest’anno un aumento del 29% del ghiaccio Artico, contro le previsioni di un Polo Nord privo di ghiaccio già dal 2013!
Questo sovvertimento delle previsioni sta immettendo dubbi sul Riscaldamento Globale, gli Scienziati del Max Planck Institute pongono l’indice sulla scarsa attività solare, come causa di ciò, preannunciando quindi per i prossimi anni degli Inverni più freddi e delle Estati più piovose.

 
[h=1]Mentre il caldo soffoca Italia e Balcani, gelo e neve piombano su Francia, Spagna e Portogallo[/h][h=2]L'aria calda che risale sui mari italiani viene alimentata dalla discesa di aria decisamente più fredda, polare marittima, tra Francia, Spagna e Portogallo[/h]

17 febbraio 2016


La sciroccata di oggi a Santa Cesarea Terme









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Mentre le nostre regioni meridionali, la Grecia, i Balcani e gran parte dei paesi dell’Europa centro-orientale sono alle prese con una intensa avvezione di aria calda sub-tropicale continentale, partita direttamente dai deserti dell’Algeria meridionale e della Libia occidentale, poco più ad ovest si assiste alla discesa di un blocco di aria molto fredda, di tipo polare marittima, che scivola fin sull’entroterra desertico di Marocco e Algeria occidentale. Nelle scorse ore l’ondata di freddo, polare marittima, che alimenta l’intensa avvezione calda sul bacino centro-orientale del Mediterraneo, scivolando lungo il mar del Nord, ha invaso il Portogallo, la Spagna e buona parte della Francia, determinando un brusco calo delle temperature e l’abbassamento della quota dello “zero termico”. Sui monti della Spagna centro-settentrionale ha fatto la sua comparsa anche la neve, caduta fin dai 500-600 metri di altezza. Solo nei paesi Baschi e sull’area pirenaica si sono verificate delle fioccate a quote un po’ più basse che hanno imbiancato diversi centri e piccoli paesi montani, già dai 500 metri. Come capita spesso durante la discesa di queste avvezioni fredde verso Francia e Spagna, le nevicate più intense hanno interessato proprio il versante settentrionale dei Pirenei, direttamente investiti dal flusso di aria molto fredda, d’estrazione marittima, che si è diretto sulla Spagna settentrionale.LaPresse/EFEQui i freddi venti da Nord e N-NO, in discesa dall’Irlanda e dall’Atlantico britannico, hanno addossato una compatta nuvolosità da “stau” (sbarramento orografico), per l’effetto “trampolino” degli stessi contrafforti montuosi (i quali costringono l’aria fredda a sollevarsi verso l’alto raggiungendo velocemente la saturazione e condensandosi in imponenti annuvolamenti), dando luogo a precipitazioni sparse risultate nevose fin quasi a quote collinari.
cose fresche, a tratti rese intense e persistenti dal “forcing” orografico eretto da questi rilievi nei confronti della fredda ventilazione settentrionale, ha favorito importanti accumuli di neve fresca sulle aree montuose pirenaiche. Localmente, nei punti maggiormente esposti a nord, gli accumuli di neve fresca hanno raggiunto i 40 cm, arrivando a superare il mezzo metro di spessore. Per la Spagna si tratta della prima vera ondata di freddo dall’inizio del 2016.
Ondata di freddo che finalmente riesce ad interrompere l’incredibile sequenza di temperature miti e giornate caratterizzate da valori termici di oltre +6°C +7°C superiori alle medie del periodo. Durante l’afflusso delle masse d’aria più fredde, d’estrazione polare marittima, si sono create delle condizioni d’instabilità, coadiuvate anche da una marcata “anomalia della tropopausa dinamica” indotta dalla componente spiccatamente meridiana del “getto polare” al traverso della Spagna, che è stata capace di produrre nuove precipitazioni.LaPresse/EFEFenomeni che date le isoterme, particolarmente basse, e l’abbassamento della quota dello “zero termico”, hanno assunto prevalente carattere nevoso fin dai 700-800 metri di altezza. Queste nuove precipitazioni prodotte dall’instabilità all’interno dell’aria fredda post-frontale hanno colpito gli esposti versanti settentrionali, dei Pirenei che della Cordigliera Cantabrica, dove la neve fresca ha imbiancato per bene le principali vette, dipingendole di bianco fino alle sottostanti vallate.LaPresse/EFEMa un po’ di neve è caduta fino a bassa quota pure sul Sistema Iberico e nel Sistema Centrale, con nevicate prevalentemente deboli o di moderata intensità, in grado di imbiancare i principali comprensori montuosi dalle basse quote, regalando dei paesaggi decisamente più consoni per la stagione invernale. In alcune strade di montagna della Spagna settentrionale, causa la probabile formazione di insidiose lastre di ghiaccio sulle zone innevate di fresco, è stato reso obbligatorio l’utilizzo delle catene e delle gomme da neve. Altre strade montane dei Pirenei invece rischiano la chiusura temporanea, per gli ingenti accumuli di neve lungo le carreggiate.Gli effetti di questa irruzione fredda, di origine marittima, si sono avvertiti persino lungo le coste della mite Andalusia, dove si sono registrate temperature minime attorno i +6°C +7°C sul livello del mare. A Siviglia, nella stazione meteorologica dell’aeroporto di San Pablo, la minima della notte stamani ha raggiunto i +3°C, per merito dei cieli sereni e del forte irraggiamento notturno indotto dall’aria estremamente secca. Ma minime estremamente basse si sono registrate in molte altre città e località di Portogallo e Spagna, con valori scesi anche al di sotto della soglia degli +0°C a quote di alta collina e bassa montagna.

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[h=1]L’uragano “Megh” devasta la leggendaria isola di Socotra: è un disastro [FOTO][/h][h=2][/h]

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Situazione pesantissima sulla leggendaria isola yemenita di Socotra, già colpita la scorsa settimana dall’uragano Chapala e oggi “affondata” da Megh, un altro ciclone tropicale formatosi nel mar Arabico e adesso diretto sulla Somalia settentrionale. Il bilancio parziale è di 6 morti e 30 feriti nelle ultime ore, ma il timore è che nelle zone inondate sia andata molto peggio. Sull’isola vivono circa 50.000 persone. Le immagini a corredo dell’articolo sono eloquenti. Un ministro dello Yemen ha lanciato un “appello urgente” all’Onu e al vicino Sultanato dell’Oman chiedendo di “salvare la popolazione di Socotra“, dove i venti hanno soffiato a 200km/h con piogge torrenziali. Ecco le immagini:Socotra devastata dall’uragano Megh: morti e feriti [VIDEO]


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