Estate 2014..previsioni....come sara'....???

[h=2]Si va verso il clou dell'ondata di caldo: avvio settimanale col solleone[/h]
Temperature decisamente superiori alla norma, in alcuni casi fin da queste prime ore del mattino, e cieli limpidi da nord a sud. E' un inizio settimana che prosegue sulla falsa riga del weekend, in compagnia dell'Alta Africana.
[h=4]Pubblicato da:Ivan Gaddari
[/h]09-06-2014 ore 08:07


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Splendida mattinata di sole un po' in tutta Italia. Qui possiamo apprezzare una magnifica panoramica verso l'Appennino Marchigiano da Force (Ascoli Piceno.). Fonte webcam Comune di Force.
Inizia a far caldo, non c'è dubbio. Durante il weekend, complice il consolidamento dell'Anticiclone Africano, i termometri hanno proseguito la loro scalata valicando la soglia "critica" dei 30°C. In alcuni casi ci si è spinti ben oltre, arrivando a quota 35°C e in questi primi giorni settimanali è probabile che talune località abbattano addirittura tale soglia. Magari non sui valori reali, ma quelli percepiti probabilmente si per via della crescente umidità relativa.

Stiamo parlando di caldo afoso, ma a differenza di altre occasioni - e siamo certi che da qui al termine dell'estate ve ne saranno altre - non riguarderà l'intera Penisola. La Val Padana è la maggiore indiziata, seguita a stretto giro dalle zone interne del Centro Sud. Ovvero quelle zone che non possono usufruire delle brezze diurne, tipiche delle località costiere e limitrofe. Peraltro il mare ancora fresco addolcisce ulteriormente il clima e inibisce l'eccessivo sviluppo di vapore acqueo.
Abbiamo parlato delle temperature, ma è bene aprire un nuovo capitolo: quello dei temporali. Già, i temporali. Continueranno a manifestarsi sulle Alpi, sfruttando il forte riscaldamento diurno. Ve ne saranno di vivaci, che localmente potrebbero accompagnarsi a delle grandinate. Non escludiamo sconfinamenti verso le aree Prealpine e pedemontane, anche se in forma occasionale.
Rispetto ai giorni scorsi vi saranno episodi temporaleschi anche sulla dorsale appenninica centro meridionale e nelle zone interne della Sicilia. Questo perché da est riusciranno ad inserirsi, in quota, degli sbuffi d'aria un po' più fresca che andranno ad esaltare - ovviamente - i contrasti termici diurni. Fenomeni destinati ad attenuarsi entro sera, così come pure sulle Alpi, attenuazione che ovviamente lascerà strada ad ampie e prevalenti schiarite. Da segnalare, infine, persistenti venti settentrionali su basso-medio Adriatico mentre altrove non mancheranno rinforzi di brezza o localmente di Grecale.


Meteogiornale
 
Personalmente credo poco alle previsioni a lungo termine, figuriamoci se posso dar credito alle previsioni con una intera stagione di distanza.
L'esperienza ha dimostrato che questo tipo di previsioni sono un terno al lotto.
 
Ogni estate si sente dire che è la piu calda degli ultimi 200 anni, la settimana dopo il contrario... io credo alle previsioni entro 5-8 giorni non di piu
 
Vediamo di capire cosa effettivamente e' Alta Pressione Africana che ci accompagnera' nei giorni a venire:

[h=1]Anticiclone subtropicale africano[/h]Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'estrema aridità del deserto del Sahara (qui in una fotografiasatellitare) è il risultato della presenza continua dell'anticiclone subtropicale africano.​

L'anticiclone subtropicale africano o anticiclone nordafricano è un'area anticiclonica dinamica di natura subtropicale continentale, che interessa in modo pressoché permanente tutta l'area dell'Africa settentrionale occupata dal deserto del Sahara, dove garantisce una continua e persistente stabilità atmosferica.
Le sue caratteristiche sono principalmente identificabili negli elevati valori di geopotenziale, soprattutto durante i mesi estivi, mentre la pressione al suolo non presenta valori particolarmente alti, visto che l'area in cui insiste presenta temperature solitamente elevate; anzi, nei mesi estivi sono ricorrenti minimi relativi di pressione al suolo alle quote medio-basse a causa della stazionarietà nei bassi strati di caldissime masse d'aria.
[h=2]Dinamica ed influenze meteorologiche[/h]Come ogni area di alta pressione, anche l'Anticiclone subtropicale africano possiede i suoi meccanismi dinamici che possono portarlo ad espandersi verso nord, raggiungendo le coste maghrebine. Quando si forma la cosiddetta lacuna barica iberico-marocchina (vale a dire un'area localizzata di bassa pressione) tra le isole Canarie, il Marocco e la Penisola iberica, si innesca un'ulteriore espansione di questa area di alta pressione verso nord che raggiunge così il bacino del Mediterraneo e l'Europa meridionale, dove spesso può fondersi con l'Anticiclone delle Azzorre.
La risalita verso nord dell'anticiclone subtropicale africano fino al Mediterraneo determina la formazione di un promontorio di alta pressione, comunemente chiamato anche gobba di dromedario. In Europa, questo scenario determina stabilità atmosferica con valori di temperatura molto gradevoli nella stagione invernale (escludendo, oltre ovviamente le aree di montagna, le maggiori zone pianeggianti del Centronord, in particolare la Pianura Padana, a causa delle nebbie che normalmente vengono a formarsi durante i periodi anticiclonici invernali, fino a quote medio-basse), e giornate sempre stabili ma con un po' di caldo nelle ore centrali della giornata nelle stagioni intermedie. Molto più complesse sono le conseguenze quando questa configurazione si presenta nella stagione estiva. Le correnti calde provenienti dal Sahara, oltre a portare un sensibile aumento delle temperature oltre la media con valori elevatissimi nelle pianure e nelle valli interne grazie all'intensa subsidenza atmosferica che nelle ore diurne riesce a mantenere bassi tassi di umidità; tuttavia attraversando il Mediterraneo le correnti calde si caricano gradualmente di umidità, dando origine a condizioni di caldo afoso lungo le aree costiere, con aumento dei tassi di umidità nelle ore serali e notturne anche nelle zone più interne, con conseguente grosso disagio per tutti i soggetti (ondata di caldo), con livello di rischio molto elevato soprattutto per gli anziani.
Durante la stagione estiva, la presenza stabilizzante dell'anticiclone subtropicale africano, che è sempre accompagnata da elevatissimi valori di altezza geopotenziale, è responsabile dei periodi di stabilità atmosferica diffusa con temperature superiori alla media e valori di umidità relativa diurni piuttosto bassi se non vi è la contemporanea espansione al suolo dell'anticiclone delle Azzorre dalle caratteristiche subtropicali oceaniche. La presenza dell'anticiclone subtropicale africano è riconoscibile dalla pressoché totale assenza di attività cumuliforme nelle zone interne (ammesso che siano assenti alcune infiltrazioni di aria più fresca da nord, la quale può determinare instabilità di tipo temporalesco), per l'elevata stabilizzazione atmosferica che si verifica a tutte le quote, impedendo di fatto infiltrazioni di aria fredda che possano contrastare con il sollevamento dell'aria calda susseguente all'intenso riscaldamento del suolo; in inverno, invece, la sua espansione verso nord è più rara e può determinare la formazione di nubi basse lungo le aree costiere e nelle zone pianeggianti.

 
[h=2]L'Estate fa sul serio: invasione africana in arrivo
[/h]



[h=4]Pubblicato da: Aldo Meschiari
[/h]04-06-2014 ore 08:08


Vi sono ormai pochi dubbi sulla portata dalla prima fiammata africana della stagione estiva.
Con tutta probabilità si tratterà di un'onda di calore che inizierà nel prossimo fine settimana e si protrarrà per diversi giorni. È vero che le code dei modelli individuano una attenuazione del caldo verso la metà di giugno, ma il dominio anticiclonico subtropicale non sarebbe scalzato.
Come possiamo chiaramente vedere nella Multimodel a 500 hPa del 10 giugno, l'assalto della saccatura nord-atlantica nel Mediterraneo occidentale scatenerà la risposta subtropicale verso l'Italia, mentre la lacuna barica orientale disegnerà quello che a tutti gli effetti è un omega blocking. Notare poi come ancora più ad est troviamo un altro promontorio subtropicale continentale dalle caratteristiche termiche al limite dell'eccezionalità: in Medio Oriente arriveranno l'isoterma a 850 hPa superiori ai +30°C, con punte di +45°C al suolo.
Ovviamente non possiamo in questa fase dare un giudizio obiettivo sulla prima onda di calore, ma sembra avere sia l'incisività (si toccheranno i +35°C in alcune zone padane e centro-meridionali) sia la durata (forse una settimana) delle ondate di calore più importanti. Anche perché è la prima, e ci scaglierà da un clima piuttosto mite (fresco al mattino) di natura primaverile in uno torrido tipico della piena estate.
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Meteogiornale
 
E poi io non capisco, quando dicono l'estate più calda da 20 anni a questa parte, vuol dire che 20 anni fà era così, e allora che cavolo dicono che il clima stà cambiando??
Comunque per il nino penso che sia difficile da "non" prevedere, sicuramente avranno dei sintomi certi e secondo me arriverà, in ritardo ma arriverà..
 

prete

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Non ci credo molto.............comunque una previsione:

[h=1]Come sarà l’estate 2014? L'influenza del Niño[/h]Giovedì 08 Maggio 20143130Articoli E Curiosità
mm
Oggi invece, giovedì 8, proseguiamo il nostro cammino alle ricerca di quelle anomalie in atto negli oceani e/o nell'atmosfera e che potrebbero condizionare il clima dell'estate 2014. E già nel primo articolo nell'articolo mettevamo in evidenza come un altro dei fattori che possono rendere una estate più o meno rovente è la presenza o meno del Niño. Qui ricordiamo che il Niño è quell'anomalo surriscaldamento della acque del Pacifico equatoriale, tra le coste del Perù-Cile e le coste Nord orientali dell’Australia e che si ripete a cadenza di 3-5 anni.
L'evento viene conclamato tale se le acque superficiali nella porzione medio-orientale del Pacifico equatoriale - area denominata Niño3.4. - superano almeno di +0.5 gradi la media climatica
Nonostante il fenomeno sia così lontano dal Mediterraneo, ha influenza anche sulla nostra penisola perché l'area surriscaldata del Pacifico e equatoriale ha una superficie quasi pari a 1/7 della superficie e della terra e quindi in grado di far sentire la sua influenza sul clima di quasi tutto il pianeta.
Per quanto riguarda l'influenza sulla nostra estate, la presenza del Niño tende a favorire più frequenti incursioni vero l’Italia dell’anticiclone Nord africano e, di conseguenza, estati più calde della norma. Quest’anno in effetti è previsto un evento di Niño con inizio proprio nella prossima estate (vedi figura), ma in tal modo troppo tardi perché possa influenzare la stagione, visto che il surriscaldamento del Pacifico equatoriale si avverte sulla penisola con 3-4 mesi di ritardo.
Tutto questo ci consente di tirare un sospiro di sollievo perché tra tutti i fattori appena elencati il Niño è di gran lunga quello più importante per l'amplificazione della calura estiva. Ne è una riprova il fatto che tutte e solamente le estati che si sono distinte per un caldo quasi record sulla penisola dal 1980 ad oggi, sono state concomitanti ad eventi di Niño, come del resto è avvenuto nel 1983, 1987, 1994, 1998, 2003, 2009 e 2012.
Conclusioni: il Niño nel corrente anno non sarà in grado di rendere più rovente la prossima estate


mm
METEOGIULIACCI, ARTICOLO A CURA DI:
Mario Giuliacci
Meteorolog
 
Non credo a previsione a lungo termine anche perchè abitando iu un isola come la Sardegna che è piena di correnti non riusciranno mai adare le previsioni giusti.
 
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