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[h=2]Dall'irruzione Nord-Atlantica alla depressione italica. Poi si rivedono le Azzorre
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27-02-2014 ore 19:28
Ormai non ci sono molti dubbi riguardo alla incisiva irruzione nord-atlantica che ci colpirà tra il 28 febbraio e il 1° marzo, ovvero all'inizio della primavera meteorologica. La saccatura oceanica riuscirà a penetrare in profondità nel Mediterraneo centrale, arrecando una forte fase di maltempo sulla nostra penisola, che avrà il suo acme nel fine settimana. Poi si dovrebbe formare una goccia fredda italica, ovvero un vortice in quota, in grado di mantenere instabile il tempo sul nostro paese per diversi giorni. Le temperature saranno quelle tipiche della fine dell'inverno, e quindi la neve non cadrà solo sulle Alpi, sino ai fondovalle, ma anche a quote collinari sull'Appenino centro-settentrionale (dai 700 metri).
Tutto ciò è abbastanza assodato, e nei vari bollettini giornalieri aggiusteremo il tiro volta per volta, come è giusto che sia. Ma cosa accadrà dopo il 6 marzo, quando si dovrebbe esaurire l'energia della goccia italica? Mentre il modello americano, GFS, insiste nel proporre una forte fiammata azzorriana, in grado di catapultarci in piena primavera, il modello europeo, ECMWF, continua a proporre una azione artica, con nuova goccia fredda italica. Vediamo nel dettaglio i due modelli.
Come possiamo vedere nella GFS MTG qui riportata, valida per il 7 o 8 marzo, il modello americano vede una acuta invasione di masse d'aria di origine subtropicale oceanica, ovvero azzorriana. Solo l'area tra il Mar Egeo e l'Egitto rimarrebbe sotto l'azione instabilizzante della goccia fredda. L'Italia subirebbe quindi un forte aumento termico, che porterebbe le temperature sopra le medie anche di 5°C. Piena primavera.
Ipotesi GFS
Il modello europeo, come possiamo vedere nella ECMWF MTG riportata, vede invece una nuova irruzione artica intorno al 7 marzo, con target Balcani ma anche in parte il nostro paese, che evolverebbe poi a goccia fredda artica nei giorni successivi. L'aria fredda, non certo gelida, colpirebbe soprattutto le nostre regioni adriatiche, ritardando non di poco l'ingresso della primavera.
Ipotesi ECMWF
Due visioni opposte, che potrebbero trovare una sintesi nella visione della Multimodel, che qui proponiamo alla fine. Le regioni occidentali e settentrionali cadrebbero sotto la protezione dell'anticiclone delle Azzorre, mentre quelle centro-meridionali adriatiche subirebbero la ventilazione fredda nord-orientale. D'altra parte non si dice "in medio stat virtus"?
Ipotesi di sintesi Multimodel
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27-02-2014 ore 19:28
Ormai non ci sono molti dubbi riguardo alla incisiva irruzione nord-atlantica che ci colpirà tra il 28 febbraio e il 1° marzo, ovvero all'inizio della primavera meteorologica. La saccatura oceanica riuscirà a penetrare in profondità nel Mediterraneo centrale, arrecando una forte fase di maltempo sulla nostra penisola, che avrà il suo acme nel fine settimana. Poi si dovrebbe formare una goccia fredda italica, ovvero un vortice in quota, in grado di mantenere instabile il tempo sul nostro paese per diversi giorni. Le temperature saranno quelle tipiche della fine dell'inverno, e quindi la neve non cadrà solo sulle Alpi, sino ai fondovalle, ma anche a quote collinari sull'Appenino centro-settentrionale (dai 700 metri).
Tutto ciò è abbastanza assodato, e nei vari bollettini giornalieri aggiusteremo il tiro volta per volta, come è giusto che sia. Ma cosa accadrà dopo il 6 marzo, quando si dovrebbe esaurire l'energia della goccia italica? Mentre il modello americano, GFS, insiste nel proporre una forte fiammata azzorriana, in grado di catapultarci in piena primavera, il modello europeo, ECMWF, continua a proporre una azione artica, con nuova goccia fredda italica. Vediamo nel dettaglio i due modelli.
Come possiamo vedere nella GFS MTG qui riportata, valida per il 7 o 8 marzo, il modello americano vede una acuta invasione di masse d'aria di origine subtropicale oceanica, ovvero azzorriana. Solo l'area tra il Mar Egeo e l'Egitto rimarrebbe sotto l'azione instabilizzante della goccia fredda. L'Italia subirebbe quindi un forte aumento termico, che porterebbe le temperature sopra le medie anche di 5°C. Piena primavera.
Il modello europeo, come possiamo vedere nella ECMWF MTG riportata, vede invece una nuova irruzione artica intorno al 7 marzo, con target Balcani ma anche in parte il nostro paese, che evolverebbe poi a goccia fredda artica nei giorni successivi. L'aria fredda, non certo gelida, colpirebbe soprattutto le nostre regioni adriatiche, ritardando non di poco l'ingresso della primavera.
Due visioni opposte, che potrebbero trovare una sintesi nella visione della Multimodel, che qui proponiamo alla fine. Le regioni occidentali e settentrionali cadrebbero sotto la protezione dell'anticiclone delle Azzorre, mentre quelle centro-meridionali adriatiche subirebbero la ventilazione fredda nord-orientale. D'altra parte non si dice "in medio stat virtus"?