Meteo stagione 2023

Turdus

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Buon anno a tutti.
Purtroppo pare che la situazione possa proseguire sulla falsariga degli ultimi tempi ed anni, sperando sempre che qualcosa possa cambiare, se non per le sorti venatorie ormai al traguardo "anticipato" almeno per le sorti dell'ambiente e del nostro territorio.


Meteo: l'inverno pronto ad entrare in scena dopo l'Epifania, ma...

C'è sempre qualcosa che impedisce al Generale Inverno che mostrare di cosa sia capace. A che punto siamo ora? Cosa succederà dopo l'Epifania? I modelli ci hanno capito qualcosa?


Prima pagina - 1 Gennaio 2023, ore 20.54
A che punto siamo? Per quanti giorni ancora proseguirà questo martirio? La stagione si è inceppata come ogni anno sotto Natale e sembra incapace di riprendersi. Eppure rispetto solo all'anno scorso, pur in un contesto ancora più mite, l'anticiclone non è in grande forma e non potrà opporsi ancora per molto alle scorribande perturbate atlantiche, sempre ammesso che...E qui arrivano i problemi.




I problemi fanno capo ad una corrente a getto sempre troppo tesa, in altre parole il vento in quota soffia troppo forte, dovrebbe darsi una calmata. Succederà dopo l'Epifania, ma con lentezza.
I disturbi ci saranno ma all'inizio è come se la macchina invernale si dovesse muovere con il freno a mano tirato. Lo dice in maniera eloquente questa mappa, prevista proprio per sabato 7 gennaio: si vede il serpeggiamento delle correnti in quota sfondare almeno in parte sin nell'area mediterranea ma senza quella ciclonicità e quella veemenza che farebbero sentire finalmente il ruggito dell'inverno:



Tutto resta in questo equilibrio precario anche per molti giorni a seguire, lo testimonia anche la mappa successiva, che non è da vero peggioramento signori: si può parlare di variabilità, si può parlare di un po' di vento, ma non di un passaggio perturbato decente:



E' una situazione molto border line che probabilmente caratterizzerà il tempo tra il 7 e il 10 gennaio, poi potrebbe intervenire con maggiore incisività il maltempo atlantico e rinculare un po', ma sempre parzialmente, l'anticiclone subtropicale, lo vediamo qui:



E' un affondo potenzialmente importante, anche fin troppo generoso per come è disposto, la cui attendibilità però resta non superiore al 25% perchè la media degli scenari del modello americano seguita a strizzare l'occhio al Generale, si comporta da Ponzio Pilato.

Una cosa è certa: è una situazione che dal nulla potrebbe improvvisamente estrarre dal cilindro un colpo sensazionale, oppure continuare su questa falsariga della stagione incompiuta e con un anticiclone nemmeno così performante, sarebbe un vero peccato.

Un ritiro più marcato dell'anticiclone la media degli scenari lo evidenzia solo da metà gennaio, quanto viene visto con maggiore evidenza scavarsi un corridoio depressionario sull'Italia con fenomeni più probabili al centro e al sud e temperature più in linea con le medie del periodo, guardate:



RIASSUMENDO:
-sino a mercoledì 4 gennaio un modesto cavo d'onda depressionario interesserà il nord portando qualche pioggia tra Liguria e Lombardia, nubi basse anche sul Tirreno, ma anche sole e temperature miti, nettamente al di sopra delle medie del periodo, specie nei valori minimi al nord, nei valori massimi al centro e al sud.

-da giovedì 5 a venerdì 6 gennaio: tempo nel complesso migliore, qualche schiarita anche al nord, leggera ventilazione, clima sempre mite.

-da sabato 7 gennaio al via una fase di variabilità più spiccata con possibili passaggi di veloci sistemi frontali, seguiti da fasi ventose e clima più fresco anche se con ancora con valori superiori alla media della prima decade del gennaio.

E il freddo da est, non lo nominate più? Potreste dirci. Sst, c'è ancora, si vede in alcune mappe, ma per ora meglio non citarlo...





Autore : Alessio Grosso
 
Mah.....ci allacceremo il golf visto che in certe parti d'Italia si gira in camicia o maglietta.


METEO: l'inverno si prepara a lanciare la sua offensiva, tenetevi forte!

La situazione si vivacizzerà dopo l'Epifania, come ricordato per più giorni su MeteoLive. Le prime azioni saranno caratterizzate da un passaggio abbastanza rapido di fronti perturbati in un contesto variabile, più freddo in quota e al centro-sud, poi...


Prima pagina - 2 Gennaio 2023, ore 21.00
Forse ci siamo. Lo schema barico che si è instaurato sull'intera Europa dal periodo prenatalizio, ha i giorni contati. Basta con la mitezza esasperata fuori stagione, basta con le nubi basse, le pioviggini insulse, le giornate buie, basta anche con un tempo che nulla a che fare con il gennaio.

Il modello europeo stasera lo afferma in modo piuttosto netto: nel fine settimana post Befana, arriverà una perturbazione vera, porterà con sè precipitazioni e finalmente anche un po' di vento, un po' di fresco soprattutto in quota e al centro-sud, un po' in Valpadana, dove il ricambio d'aria paradossalmente potrebbe determinare un effimero aumento. Eccola la carta del cambiamento:



E subito dopo tra martedì 10 ed il 12 gennaio ecco la rotazione dei venti dai quadranti nord occidentali con temporaneo miglioramento, ma ingresso di aria finalmente più secca e fredda da nord-ovest, qualche nevicata lungo la dorsale appenninica del centro e del sud e sui settori alpini confinali:



L'alta pressione non riuscirà ad entrare nuovamente franca nel Mediterraneo e questi rimbalzi di correnti, questa alternanza tra NW e SW potrebbe favorire gradualmente anche un abbassamento del limite delle nevicate, introducendo finalmente un quadro invernale sulla Penisola, come vediamo qui:



Al momento non si vede alcuna interazione con il freddo, (che nel frattempo andrà costruendosi sull'est europeo e sulla Russia), se non oltre la metà del mese e soltanto in una minoranza tra gli scenari proposti, ma già la situazione prospettata significherebbe tornare ad una RELATIVA NORMALITA'.

Ma ci torniamo a questa normalità?
Quanto è attendibile?

Diciamo che un passo avanti stasera lo abbiamo fatto, l'attendibilità della media degli scenari è salita al 45%, ma manca ancora quel pezzettino che ci farebbe affermare con ulteriore fiducia...l'inverno sta tornando, e quel pezzettino stasera abbiamo voluto evidenziarlo noi mostrando la mappa della media degli scenari prevista per sabato 14 gennaio con la colorazione più scura, di come dovrebbe essere disposto il sacco depressionario nell'area mediterranea e di come invece ancora non è (sia pur di poco). La speranza si è accesa però, come direbbero i latini REDIT ANIMUS.






Autore : Alessio Grosso
 
Il PONTE dell'EPIFANIA: tutti gli aggiornamenti sul tempo che farà

Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti sul ponte dell'Epifania in Italia.


In primo piano - Oggi, ore 10.40


Il tempo del ponte dell'Epifania vedrà l'alta pressione in fase di stanca sulla nostra Penisola. In una prima fase verrà insidiata da correnti umide in arrivo da ovest, mentre da domenica assisteremo al transito di una perturbazione più organizzata al nord e al centro. Il filo conduttore sarà comunque la mitezza che ancora non abbandonerà la nostra Penisola.

La prima mappa mostra la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia nell'arco della giornata di venerdi 6 gennaio, l'Epifania:



Piovaschi locali o pioviggini saranno presenti su Liguria, Sardegna settentrionale, Lazio e sud Calabria. Su tutte le altre regioni il tempo si presenterà asciutto ed in parte anche soleggiato, con un clima molto mite.

Nella giornata di sabato 7 gennaio il tempo inizierà un po' a peggiorare. Ecco la sommatoria delle piogge per la giornata in parola:



Piovaschi sparsi al nord-ovest, in modo particolare su Liguria, ovest Lombardia e Piemonte orientale. Piovaschi anche sull'alta Toscana, la Sardegna, l'Umbria, le Marche e tra il Cilento e la Calabria Tirrenica. Su tutte le altre regioni tempo asciutto anche se scarsamente soleggiato, con clima sempre mite.

Infine, ecco la tendenza per domenica 8 gennaio:



Rovesci al nord ad eccezione di Piemonte ed Emilia Romagna. Rovesci anche sulla Toscana, la Sardegna, l'Umbria occidentale, il Lazio fino ad arrivare alla Campania. Nevicate sulle Alpi al di sopra dei 1500-1600 metri, per il resto tempo asciutto e mite.


Autore : Paolo Bonino
 
ANOMALIE TERMICHE previste in Europa fino a metà mese; c'è speranza per un rientro in media?

Diamo uno sguardo a come potrebbero comportarsi le anomalie termiche in Europa fino al giorno 15 gennaio.


In primo piano - Oggi, ore 11.30
In Europa è in atto la solita lotta tra le correnti molto miti atlantiche e il gelo che in questo momento sta presidiando i settori più settentrionali del nostro Continente



Una lotta che per ciò che concerne l'Italia e l'Europa centrale è ormai a senso unico, in quando chi vince è quasi sempre la mitezza ed il sopramedia termico a scapito del freddo. In questa sede cercheremo di valutare come potrebbero evolvere le anomalie termiche a scala europea fino al 15 gennaio. Ci saranno risvolti interessanti sia a nord che ad est, ma come al solito non ci interesseranno.

La prima mappa mostra le anomalie termiche in Europa e sulla vicina Russia valide fino a domenica 8 gennaio, secondo il prestigioso centro di calcolo ECMWF:



Fa indubbiamente notizia l'assurda anomalia termica positiva che sta interessando l'Europa centrale (fino a 8° sopramedia sulla parte orientale), ma fa altrettanto scalpore la massa gelida che aleggia più a nord, con punte fino a 8-10° sottomedia.

Questa massa fredda tenderà a scivolare verso sud-est ed attorno a metà mese darà luogo ad una forte ondata di gelo in sede russa. Da noi non succederà nulla di tutto ciò, dato che resteremo sotto un regime di correnti oceaniche miti, anche se l'esuberanza termica verrà leggermente mitigata rispetto a questi ultimi giorni.

Ecco la mappa che mostra la previsione delle anomalie termiche attese in Europa e sulla vicina Russia nel periodo compreso tra lunedi 9 e domenica 15 gennaio:



NETTA CONTRAPPOSIZIONE TERMICA tra il settore centro-occidentale del Continente e l'estrema parte orientale compresa ovviamente la Russia. Da noi aleggeranno anomalie termica al rialzo comprese tra 3 e 5°, mentre più ad est avremo una forte ondata di gelo che potrebbe portare le temperature fino a 10-12° sottomedia dove vedete il blu scuro.

Niente di nuovo, quindi, sul fronte del freddo in Italia ed in Europa almeno fino a metà mese, poi vedremo.
 
Ma il GRANDE FREDDO russo si vede? Che sviluppi ci sono?

Purtroppo solo un'emissione su cinquanta prevede al momento una retrogressione fredda da est in grado di catapultarci nell'inverno vero.


In primo piano - Oggi, ore 10.05
Ecco l'inverno vero, quello crudo, quello di una volta, c'è ancora nelle mappe del tempo, in misura sempre più marginale ma c'è. Addirittura stamane lo si scorge a metà mese in un unico scenario su 50 del modello europeo, davvero troppo poco per essere preso in considerazione. Noi ve l'abbiamo scovato e proposto lo stesso.

E' l'unico a tener conto di un rallentamento della corrente a getto e della creazione di un ponte anticiclonico tra le Azzorre e la Scandinavia, con conseguente rientro da est di masse d'aria gelide:



A favorire anche il rientro di quell'aria gelida da est ci sarebbe anche un vortice ciclonico tra Grecia ed Albania. Le conseguenze nel campo termico a 1500m sono quelle che vi mostriamo qui sotto, indubbiamente un bel freddo (ma al momento lontano anni luce):



Usciamo però dal mondo di Harry Potter e torniamo alla realtà. Cosa ci aspetta veramente? La massima aspirazione del mese di gennaio è arrivare a quella dinamicità vibrante che si può visualizzare nella mappa qui sotto, cioè un regime di variabilità a tratti perturbata, orchestrata da una corrente da nord-ovest in grado di spedire vortici ciclonici con una certa frequenza nell'area mediterranea, con l'anticiclone finalmente un po' defilato a SW, da notare, pur molto ad est la presenza dell'anticiclone russo che, in qualche modo finirebbe per favorire l'inserimento dei fronti in uno stretto corridoio che comprenderebbe anche l'Italia (attendibilità 20%):



C'è anche la previsione di passaggi meno isterici, cioè più dilatati nel tempo ma comunque non trascurabili ed in grado di assicurare a tratti un tempo tardo autunnale piovoso e nevoso in quota, eccone uno incisivo da ovest, visto da diverse mappe per la metà del mese di gennaio: (attendibilità: 20%)



E se invece non andasse così di lusso? Allora prepariamoci a questo tipo di evoluzione, non guardate le mappe qui sotto se di situazioni votate all'inverno in letargo ne avete la nausea, ecco la peggiore (attendibilità 10%):



La media degli scenari, prevista sempre per metà mese, per fortuna non sposa questa situazione, ma ci consegna uno scenario intermedio con anticiclone e grandi depressioni schierati rispettivamente a sud e nord e di mezzo noi sottoposti ai soliti venti umidi e miti da ovest-sud-ovest senza carne nè pesce (attendibilità 48%):




Autore : Alessio Grosso
 
CLIMA: è vero che stanno potenziando artificialmente l'anticiclone in Europa? E' vero che vogliono abbassare la temperatura globale con lo zolfo?

Mezze verità, molta fantapolitica, progetti ambiziosi.


Editoriali - 4 Gennaio 2023, ore 22.03


Le grandi eruzioni vulcaniche aiutano a raffreddare leggermente il pianeta con grandi emissioni in atmosfera di anidride solforosa. Lo sappiamo. Io stesso ci ho scritto una serie di libri che ha avuto un certo riscontro come sapete: Apocalisse bianca, rossa, nera, dove raccontavo di come 7 eruzioni vulcaniche di grande potenza in rapida sequenza avrebbe avuto riflessi importanti sul calo della temperatura globale.

Si tratta di un effetto temporaneo però, destinato a perdere importanza in pochi mesi una volta esaurita l'attività eruttiva. L'argomento potrebbe essere liquidato così e invece si è scoperto che su Venere avviene un fatto importante. Il pianeta è costantemente avvolto da nubi acide, che si presentano a partire dai 50km. Tali nubi sono composte da acqua e anidride solforosa. L'anidride solforosa però normalmente viene distrutta dalla radiazione solare oltre i 70km, ci si è chiesto allora come mai ce ne fosse ancora a ben 90km di altezza.

Gli scienziati di diversi Paesi hanno però capito che ad alta quota le goccioline liquide che evaporano, liberano acido solforico, che il sole trasforma indirettamente in anidride solforosa. Dunque il ciclo dello zolfo non andrebbe ad esaurirsi nel modo in cui era stato ipotizzato sino a qualche anno fa. Dunque dove vogliamo arrivare?

Capito questo, vista l'importanza della mitigazione del clima sul nostro Pianeta, che non potrà avvenire neanche se annullassimo tutte le emissioni inquinanti (peraltro utopistico) nel volgere di pochi anni, perchè non iniettare in atmosfera goccioline di zolfo in alta quota (stratosfera) per attenuare la radiazione in arrivo sulla Terra? Pensate sia solo una delle tante idee bizzarre che circolano per la rete e nei salotti buoni di qualche scienziato buontempone? Non è così.

Paul Crutzen, vincitore del Premio Nobel, dell’Istituto Max Planck per la Chimica in Germania, è una delle persone che apertamente sostengono l’idea di iniettare anidride solforosa a 20 km dalla Terra per contrastare il cambiamento climatico causato dalle emissioni di anidride carbonica.

Dunque una sorta di "scudo spaziale" alla Ronald Reagan da imbastire non contro i russi ma contro il sole.

Facciamo un passo indietro: tra gli anni 60 e la metà degli anni 80 proprio il grande inquinamento dovuto al boom economico, sembrava fosse quasi una concausa della diminuzione della temperatura media in Europa e del ritorno di abbondanti nevicate.
Danni alla salute e rischio di nuova era glaciale?

Si corse allora subito ai ripari: i composti dello zolfo infatti sono stati giudicati estremamente dannosi sia per l'ambiente che per l'uomo, il biossido di zolfo la causa delle piogge acide, l'acido solforico, solfidrico e solforoso provocano inquinamento delle acque e gravi problemi respiratori e se ne intrapresero le limitazioni.

Possiamo allora tornare ad inquinare di più per fermare la febbre del Pianeta? Questo metodo risulterebbe indolore, le piogge infatti si originano in troposfera, non in stratosfera, dunque i danni per l'ambiente non ci sarebbero.

Sarebbe però necessario ampliare la nostra comprensione del ciclo dello zolfo prima di poter anche solo immaginare di usarlo per raggiungere obbiettivi legati al clima. Comprendere Venere potrebbe alla fine condurre a una migliore comprensione del nostro stesso pianeta, in particolare se guardiamo agli effetti a lungo termine di un tale esperimento sul clima della Terra.

In realtà nessuno ha ancora messo in pratica un provvedimento che risulterebbe molto efficace per mitigare le pazze temperature che si registrano soprattutto nei mesi estivi nelle grandi aree urbane e che richiede solo l'utilizzo di VERNICE BIANCA per dipingere TUTTO (tranne la natura ovviamente). Aumenteremmo esponenzialmente l'albedo terrestre e dunque la sua capacità di riflettere la luce del sole.

La geoingegneria solare invece punta a modificare artificialmente il clima per riflettere la radiazione solare lontano dalla Terra. Se ne sta parlando tantissimo. Il costo dell'operazione annua sarebbe di un miliardo di dollari.

Qualcuno si sta chiedendo allora, visto che di modificazioni climatiche si parla da moltissimo tempo (dal polistirolo sparso per gli oceani, al bombardamento degli uragani, agli anelli di potassio) se per caso qualche superpotenza non abbia preso come obiettivo l'Europa e il suo anticiclone subtropicale per avviare una sperimentazione climatica volta a danneggiarne il clima, rafforzandone esponenzialmente la forza e mettendo in crisi l'economia del Continente.

Tutto è possibile, ma francamente si parla di fantapolitica. Naturalmente i sostenitori delle scie chimiche ne sono fermi sostenitori, ma pur rispettando le idee di tutti, sapete bene cosa pensiamo riguardo a queste ipotesi. Ad un convegno a Roma un fisico dell'atmosfera, in un pour parler "fuori onda" parlava di un irroramento dell'anticiclone con polveri di silicati in abbondanza che ne esalterebbero la forza, ma non so quanto fossero parole buttate lì o informazioni rilanciate da qualche fonte più o meno attendibile.

In ogni caso da oltre un ventennio ormai "impazziamo" con la spavalderia di questa figura anticiclonica, che domina il tempo per 9 mesi su 12, speriamo che presto non lo faccia per tutto l'anno, sarebbe davvero un problema per tutti. Già così si fatica a lavorare perchè il dominio è tale che sta diventando disarmante.

Autore : Alessio Grosso
 
Perturbazione ricca di PIOGGE confermata, anche le TEMPERATURE in forte calo?


In primo piano - 4 Gennaio 2023, ore 20.00




Sono passate più di due settimane dall'ultima vera perturbazione che ha attraversato il Mediterraneo. Dopo quella si è instaurato un pesante periodo di alta pressione che ha causato un deciso aumento termico su tutta Italia, non solo in pianura ma anche in montagna che ci ha accompagnato per tutto il periodo natalizio.

Ora, proprio sul finire delle festività invernali, l'anticiclone tenderà finalmente ad allentare la presa grazie alla spinta di di una forte perturbazione atlantica.



La pioggia tornerà a bagnare tante nostre regioni a partire dal nord Italia nel corso del week-end, ma a seguire toccherà anche al resto della penisola! Insomma tra domenica 8 e lunedì 9 occorrerà rispolverare l'ombrello in tante città da nord a sud, esattamente come abbiamo già preannunciato in questo articolo.



Ma la neve? Ci sarà, ma solo in alta quota! La perturbazione in arrivo sarà colma di aria fresca atlantica che non garantirà un netto calo termico come potremmo aspettarci nel pieno dell'inverno. Per tal motivo la quota neve resterà confinata parecchio in alto, attorno ai 1200-1300 metri sulle Alpi e oltre i 1500 metri sull'Appennino. Ci riferiamo, ovviamente, ai giorni di domenica 8 e lunedì 9.
Nel video vi mostriamo tutti gli aggiornamenti fino al termine della settimana:



Un deciso calo termico è atteso sul finire del peggioramento, tra martedì 10 e mercoledì 11. Con lo spostamento della perturbazione verso i Balcani si attiverà la corrente discendente molto più fredda che soffierà dal centro-nord Europa: questa porterà un rinforzo del vento di maestrale e tramontana ed anche un sensibile calo termico che ci riporterà, almeno termicamente, nel pieno dell'inverno.



In questa circostanza potremo osservare delle nevicate sull'Appennino centro-meridionale oltre i 900-1000 metri, dopodichè migliorerà rapidamente ovunque. Il Sole tornerà anche al nord grazie all'entrata dell'aria più fredda e secca!






Autore : Raffaele Laricchia
 
GROSSO: "l'inverno soffre di tensione zonale eccessiva e di anticiclonite cronica, potremmo uscirne a..."

Tradizionale intervista al caporedattore storico di MeteoLive.it Alessio Grosso.


In primo piano - Oggi, ore 09.19
REDAZIONE: qualche volta per rivedere scampoli d'inverno virtuale dobbiamo affidarci alle mappe estreme, lei lo sta facendo in questi giorni anche per ridestare un po' di entusiasmo per l'inverno tra i giovani, che sembra quasi sopito.
GROSSO: lo diceva tempo fa Guido Caroselli, la stagione più amata dei giovani è l'inverno, che però li ha traditi. Ora per arrivare a vivere qualche giorno invernale, se va bene ti capita nella prima parte del dicembre, altrimenti devi aspettare fine febbraio, quando il vortice polare finalmente molla l'osso, cioè il freddo.

REDAZIONE: ma di cosa soffre l'inverno?
GROSSO: il freddo esiste ancora intendiamoci, ma è tutto concentrato sul Polo, scende raramente perchè il treno di correnti che accompagna il vortice che lo contiene, corre all'impazzata da ovest verso est, senza serpeggiare e consentire così alle masse gelide di raggiungere le nostre latitudini. In più soffre di anticiclonite cronica. C'è sempre questo panzuto anticiclone africano che dagli 80, sempre più ha invaso la scena mediterranea e non c'è verso di schiodarlo da lì. Che poi sia la presenza dell'uomo o un ciclo naturale o entrambe le cose a forzare la mano di questi eventi ce lo può dire solo l'entità che ha creato il mondo.

REDAZIONE: possiamo vedere concretamente queste mappe così capiamo meglio?
GROSSO: certo. La prima mappa riguarda riassume l'anomalia che abbiamo riscontrato per anni in Europa d'inverno: l'anticiclone spanciato che consente un passaggio di correnti da nord-ovest stirato con effetto favonico su Valle d'Aosta, Piemonte ed ovest Lombardia e clima primaverile anticipato, un po' di variabilità sul resto d'Italia, nessun freddo e tanti saluti all'inverno:



Poi c'è la carta della speranza, legata all'incertezza che vada proprio così, cioè che ci sia all'improvviso, quasi dal nulla, una svolta che introduca una saccatura sul bacino del Mediterraneo, spezzando il dominio anticiclonico e in concomitanza con una frenata di questa maledetta corrente a getto:



La sorte del gennaio è tutta legata all'area geografica che abbiamo cerchiato, chi se la prende quella? L'anticiclone o le correnti perturbate? Per ora i modelli hanno ritardato ancora questo ingresso delle lingue fredde del vortice polare verso sud, tanto è vero che il modello americano l'ha traslato verso il 24 gennaio, quando solitamente la corrente a getto comincia a rallentare. Solitamente però, perchè spesso questo schema barico lo abbiamo visto anche in pieno febbraio. Ecco infatti la media degli scenari del modello americano per il 24:



Finchè però avremo il vortice polare compatto con la sua giostrina di venti forti orizzontali a 10km di altezza come vediamo qui, sarà dura che la situazione si smuova:



REDAZIONE: ma delle carte in cui nel cuore del vortice polare si inserisca un anticiclone in sede polare ci sono? E se si, che probabilità di realizzarsi hanno al momento?
GROSSO: ci sono, erano diventate più diffuse nei giorni scorsi, tanto da indurci a scrivere quell'articolo sulle ipotesi estreme, oggi sono diventate minoritarie, ne mostriamo una ai lettori. Non è detto che tornino, ma le proiezioni dei grandi centri di calcolo le vedono più probabile, benchè per nulla certe, a febbraio, intanto eccone una riferita a tutto l'emisfero nord:



REDAZIONE: riassumendo, cosa possiamo aspettarci?
GROSSO: nella migliore delle ipotesi altre perturbazioni come quella che ci sta attraversando o ci ha appena attraversato, alternate a fasi variabili, a tratti ventilate per fortuna, ma non fredde, almeno per ora. La neve potrebbe cadere su Alpi ed Appennini dalle quote medie, difficilmente più in basso. Ad ora è così.


Autore : Redazione MeteoLive.it
 
Meteo week-end: la porta verso il CAMBIAMENTO - ecco dove potrebbe PIOVERE

Il prossimo fine settimana segnerà l'uscita di scena dell'alta pressione con l'arrivo delle prime piogge nella giornata di domenica.


Week-end - Oggi, ore 10.20
Di seguito, l'analisi sinottica attesa in Italia per la notte tra sabato 14 e domenica 15 gennaio:



Notiamo un grande trambusto di depressioni sull'Europa centro-settentrionale. Lentamente, il tempo tenderà a cambiare anche da noi con l'arrivo di due veloci perturbazioni che agiranno segnatamente la settimana prossima sul nostro Paese. Il fine settimana di conseguenza vedrà il declino dell'alta pressione ed il passaggio dei primi fenomeni su parte del centro-nord nella giornata di domenica 15 gennaio.

Sabato 14 gennaio invece sarà una giornata tutto sommato tranquilla. Ecco la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia nell'arco della giornata prefestiva:



Da segnalare dei piovaschi al mattino tra il medio-basso Adriatico e il meridione, ma in rapida attenuazione e spostamento verso levante. Qualche piovasco si farà vedere sulla Liguria in serata, per il resto tempo complessivamente buono e mite.

Questa invece è la sommatoria delle precipitazioni attese per domenica 15 gennaio:



Ecco i rovesci tra la Liguria e l'alta Toscana, unitamente al Friuli. Piogge nel complesso deboli sulla Pianura Padano-Veneta e piovaschi sparsi lungo il Tirreno e la Sardegna occidentale, per il resto tempo asciutto. Clima ventoso, ma ancora nel complesso mite.

Autore : Paolo Bonino
 
GROSSO: "da metà mese l'affondo invernale apre molti scenari, per alcune regioni anche NEVOSI"

Finalmente l'inverno è pronto ad entrare in scena: l'affondo freddo sarà notevole e i modelli faticano a leggerne le conseguenze.


In primo piano - Oggi, ore 09.26
REDAZIONE: "si avvicina il momento per l'inverno di gettare la maschera, di rompere gli indugi ed entrare in scena, che ingresso sarà quello del 16 gennaio?"
GROSSO: "sarà un ingresso pilotato dall'inserimento di una spettacolare saccatura in discesa dal nord ovest del Continente e accompagnato da aria artica marittima, fredda ed instabile, sebbene non la più fredda con obiettivo il centro Europa, poi le Alpi e infine anche l'area mediterranea.

REDAZIONE: "i risvolti?"
GROSSO: "i risvolti sono difficili da leggere per i modelli quando entra un nocciolo freddo di almeno -35°C a 5500 e con una penetrazione tanto repentina. Si fatica a capire dove andranno a posizionarsi i minimi depressionari al suolo, sono loro che fanno la differenza e determinano le precipitazioni più importanti.

REDAZIONE: "e al momento qual è l'evoluzione più probabile?"
GROSSO: "il modello europeo propone diversi passaggi e piazza anche un minimo depressionario allargato tra mercoledì 18 e giovedì 19 che non fa torto a nessuno: dispenserebbe infatti molta neve in montagna a quote anche basse dalle Alpi sin sull'Appennino centrale e con quei bassi geopotenziali un po' di neve potrebbe scendere sino in Valpadana, pur con temperature leggermente superiori allo zero al suolo ma tale è ancora l'incertezza che fare previsioni dettagliate è ancora un po' prematuro, ecco comunque la carta con il minimo diciamo così "ecumenico" per mercoledì 18 gennaio:



REDAZIONE: "ma le medie degli scenari previste per cosa depongono?"
GROSSO: "le medie sono sempre ostiche da decifrare, perchè non si piegano con facilità all'idea che ha l'emissione ufficiale, al momento addirittura il modello americano propone una soluzione da forti nevicate al nord delle Alpi, vento da nord secco in Valpadana e qualche nevicata solo lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, un po' limitante per l'Italia, eccola:



REDAZIONE: "l'eventuale depressione che si formerebbe sull'Italia andrebbe poi a portare freddo e neve a quote basse anche su parte del centro e del sud?
GROSSO: "si c'è anche questa eventualità, quando la depressione proposta ad esempio dal modello europeo si muoverà verso sud, tra venerdì 20 gennaio e sabato 21 gennaio, la neve potrebbe andare a localizzarsi gradualmente verso le zone di montagna del centro e del sud presentandosi a quote collinari, come mostra questa mappa:



REDAZIONE: "ieri abbiamo ventilato la possibilità di un siberian express se la saccatura avesse messo radici nel Mediterraneo, oggi si può confermare per quanto possibile per la terza decade di gennaio?"
GROSSO: "oggi si può dire che non era un'ipotesi campata in aria, ma aveva un senso logico, perchè infatti il modello europeo, come ieri l'americano, ipotizzano proprio che una persistenza del vortice depressionario legato a questo ingresso freddo, la spinta verso nord dell'anticiclone, in concomitanza con una frenata della corrente a getto, potrebbe favorire l'insorgenza di venti antizonali gelidi da nord-est, verso l'Italia da domenica 22, come mostra la mappa sotto, rimane comunque un'evoluzione tutta da verificare e ancora di scarsa attendibilità:



Autore : Redazione di MeteoLive.it
 
Meteo: Prossima Settimana, da Lunedì la riscossa dell'Inverno con pioggia e neve, attesi effetti pesanti
Arriva il vero inverno con pioggia e neve fino in pianura
Articolo del 13/01/2023
ore 6:48
di Mattia Gussoni Meteorologo

Prossima-sett-meteo_0.jpg
Previsioni meteo per la prossima settimanaLa prossima settimana, fin da Lunedì 16, andrà in scena la riscossa dell'Inverno!
E' questa la conferma appena arrivata con gli ultimi aggiornamenti rilasciati dai Centri di Calcolo: correnti d'aria gelida, in discesadirettamente dal Polo Nord, provocheranno effetti pesanti su gran parte del nostro Paese, nella fattispecie tanta pioggia e anche la neve a quote via via più basse.

Già nel corso diLunedì 16 Gennaio avvertiremo i primi segnali di un cambiamento con l'arrivo di venti freddi dai quadranti settentrionali e tante precipitazioni al Nord Est e su buona parte dei settori tirrenici. La mappa del Centro Europeo, che vi proponiamo qui sotto, ben rappresenta questa svolta, con l'arrivo delle fredde correnti in discesa dal Polo Nord che, irrompendo sul bacino del Mediterraneo, daranno vita a un ciclone ricolmo di precipitazioni.
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Correnti fredde in discesa dal Polo Nord in arrivo la prossima settimana
Occhi puntati, in particolare, tra la giornata di Martedì 17 e quella di Mercoledì 18, quando ci sarà il rischio di precipitazioni nevose fino a bassissima quota (circa 200 metri, se non più in basso in caso di rovesci intensi) su Piemonte, Lombardia occidentale ed Emilia.
Successivamente, il peggioramento si estenderà anche al resto del Nord e soprattutto a Toscana, Lazio e Campania: come possiamo vedere dalla cartina qui sotto non sono da escludere dei veri e propri nubifragi con il rischio anche di locali allagamenti (colore giallo, fino a 100 litri di pioggia per metro quadrato in 24 ore).
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Precipitazioni attese per la giornata di Martedì 17 Gennaio.
Le Alpi faranno il pieno di neve con accumuli fino ad oltre 1 metro sopra i 1500 metri: si tratta di un'ottima notizia per gli amanti degli sport invernali, ma anche per la natura in generale. Si pensi per esempio ai nostri ghiacciai e a tutte le altre risorse idriche messe a dura prova durante questa stagione invernale finora davvero secca.

Giovedì 19 avremo ancora possibilità di piogge su buona parte delle regioni del Centro-Sudcon la neve che potrà scendere fin sotto i 6/700 metri di quota sugli Appennini centro-settentrionali.
Solamente dal successivo fine settimana il sole tornerà a splendere in maniera più generalizzata, ma attenzione perché le temperature si manterranno molto basse, specie nei valori notturni e ci sarà un elevato rischio di gelate fino in pianura al Nord e sulle zone interne del Centro: occhio, in particolare, a città come Torino, Milano, Bologna, Venezia, Firenze e Perugia.
 
Ultim'ora FOCUS NEVE: ecco dove potrebbe NEVICARE sino in pianura la prossima settimana (MAPPE)

Le ultimissime notizie sul fronte neve, in concomitanza con l'irruzione di aria artica previsto da lunedì sera.


Prima pagina - Oggi, ore 06.57
L'inverno sta per entrare in scena.



Una profonda figura depressionaria abbraccerà l'Europa centrale e l'Italia già dall'inizio della prossima settimana, determinando gradualmente l'inserimento di aria artica marittima, dapprima al nord, poi gradualmente anche sulle altre regioni.

Una prima perturbazione transiterà lunedì 16 portando neve però solo sulle Alpi e sul nord Appennino, dapprima solo oltre i 1000m, poi con limite in calo a quote collinari sul finire dell'episodio.

Il focus neve di questa mattina però riguarderà principalmente i due episodi potenzialmente nevosi sino in pianura o con fenomeni di pioggia mista a neve di martedì 17 e poi mercoledì 18 al nord.

Lunedì sera e martedì mattina affluirà sul settentrione aria nettamente più fredda, soprattutto in quota, come si può vedere da questa mappa prevista per le 7 di martedì 17 gennaio a 1500m:



Il fronte in transito potrebbe dunque portare neve sino in pianura soprattutto su Lombardia, basso Piemonte, entroterra ligure, non esclusa su Genova e Savona, Emilia, alto Veneto e Val d'Adige, fondovalle alpini con accumuli anche superiori ai 10cm nel Pavese, Appennino ligure, basso Piemonte, Emilia e arco alpino, trascurabili invece gli accumuli su Milanese e ovest Piemonte. Ecco la sequenza delle precipitazioni previste, prima nella mattinata e poi nel pomeriggio:





E qui gli accumuli previsti dal modello americano alla fine dell'episodio, da notare la neve prevista anche sulle cime appenniniche abruzzesi:



Tra mercoledì pomeriggio e la serata altro episodio nevoso, questa volta più probabile tra centro-est Lombardia, Emilia e Triveneto, come mostra la mappa seguente:



Sono in ogni caso i primissimi aggiornamenti, la situazione è ancora suscettibile di variazioni importanti, legate al posizionamento della saccatura, di conseguenza dei minimi depressionari al suolo, alle temperature e alla tempistica frontale, dunque seguite tutti gli articoli per capire come evolverà la situazione! (non mancheranno comunque piogge salutari su gran parte d'Italia).




Autore : Alessio Grosso
 
Ormai tutto è ingigantito e mistificato, si grida all'inverno vero per qualche debole perturbazione che non avrebbe quasi senso chiamarla tale, si grida al grande freddo per qualche giorno dove la colonnina scenderà di qualche grado sotto zero con tutto il resto d'Europa in sovramedia. Non siamo più abituati al vero freddo e ci "scaldiamo" per poco.....


TI SEGNALIAMO: inizio settimana prossima con temperature SOTTOMEDIA!


Inizio settimana prossima all'insegna del freddo in area mediterranea.


MeteoLive Zoom - Oggi, ore 12.10


La settimana prossima partirà con il freddo, o meglio con temperature inferiori alla media nell'area del Mediterraneo e sull'Italia. In alcune zone del Mare Nostrum le anomalie al ribasso potrebbero essere consistenti.

La prima mappa mostra le anomalie termiche a 1500 metri previste per lunedi 23 gennaio (i numeri si riferiscono allo scostamento delle temperature rispetto alle medie):



Questa invece è la mappa delle anomalie termiche previste per la giornata di martedi 24 gennaio:





Autore : Paolo Bonino
 
Peccato che questa mossa di neve è arrivata a fine stagione venatoria sia da noi che nei paesi Balcanici xché c'era la possibilità di vedere qualche penna in più
 
Meteo 7 giorni: il colpo di coda dell'ultimo scorcio d'INVERNO!


Meteo 7 giorni - 12 Marzo 2023, ore 18.00


Stiamo per entrare nell'ultima settimana dell'inverno astronomico, che ci saluterà definitivamente il 20 marzo con l'equinozio di primavera. In verità sono già parecchi giorni che stiamo vivendo giornate pienamente primaverili con temperature anche oltre i 20-22°C: davvero troppi per il periodo. Ora che tutti si aspetterebbero giornate sempre più belle e miti ecco che arriva il colpo di coda d'inverno, ampiamente annunciato da giorni.

Una perturbazione nord-atlantica porterà piogge diffuse e venti molto forti su gran parte d'Italia tra la sera di lunedì 13 e mercoledì 15. Il primo settore alle prese col maltempo, lunedì sera, sarà il Nordovest, poi toccherà al Nordest, al centro e al sud. Ai margini delle piogge le isole maggiori, ma qui soffierà un impetuoso vento di maestrale che potrebbe arrecare parecchi disagi.



Oltre a pioggia e vento tornerà anche il freddo invernale: la depressione richiamerà aria molto fredda artica verso il Mediterraneo, la quale si farà sentire principalmente tra martedì sera, mercoledì e giovedì mattina. In queste 48 ore avremo un calo vertiginoso delle temperature, tanto che potremo raggiungere anomalie negative di circa 5-7°C rispetto alle medie. E considerando che tra lunedì e martedì mattina ci troveremo in un ambiente troppo mite (con anomalie positive di oltre 7-8°C) dovremo prepararci ad un vero e proprio tonfo della colonnina di mercurio!

Tra giovedì sera, venerdì e sabato mattina il tempo migliorerà ovunque e le temperature saliranno fino a riportarsi sulle medie del periodo. Il prosieguo è certamente favorevole al maltempo, grazie ad un'altra perturbazione atlantica annunciata in questo articolo.



Ma andiamo nel dettaglio e vediamo cosa ci aspetta giorno per giorno:

Lunedì 13 marzo: stabile al mattino, dalla sera peggiora al Nordovest, arrivano piogge e locali temporali. Temperature in aumento al centro e al sud con picchi di 21°C.

Martedì 14 marzo: tempo in netto peggioramento al nord e medio-alto Tirreno. Forti rovesci al Nordest e alto Tirreno. Temperature anomale al centro e al sud con picchi di 20-22°C.

Mercoledì 15 marzo: residue piogge al Nordest, maltempo al centro e al sud con venti sostenuti e temperature in repentino calo! Nevicate in Appennino fin sui 900-1000 metri, localmente in collina sull'Appennino settentrionale.

Giovedì 16 marzo: residue piogge al sud e sul medio-basso Adriatico, con neve oltre i 700 metri. Stabile al nord. Temperature in calo.

Venerdì 17 marzo: anticiclone in rinforzo su tutta Italia e temperature in ripresa, ma senza eccessi di mitezza.



Sabato 18 marzo: nubi in aumento al nord, possibili piogge entro sera per l'avvicinamento di un'altra perturbazione atlantica. Stabile e soleggiato altrove. Temperature in lieve aumento.

Domenica 19 marzo: netto peggioramento al nord, Sardegna e alto Tirreno. Rischio piogge localmente forti. Scirocco in intensificazione.

Autore : Raffaele Laricchia
 
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