Ecco tutto cio' a cui deve pensare Ispra ....... e il quotidiano che pubblica .....

Purtroppo tutto quello che succede viene strumentalizzato per accusare i cacciatori. E' vero che ancora qualcuno di noi si comporta in maniera assurda, però penso che la maggior parte di noi cacciatori si comporti secondo le regole e penso che quando sentiamo di certi episodi ci viene solo rabbia.
 
Saranno decenni che quanto pubblicato non è più messo in pratica se non in sporadici eventi forse dovuti alla fame ... o nel caso di Messina alle corna ;) !! Mi piacerebbe sapere se la fonte di queste nefandezze sia proprio Ispra o opera dell'isterismo animalista che perversa all'interno di alcune testate giornalistiche locali.

e se si provasse a giudicare partendo dai risultati?
è dal '35 che gli uccelli dal becco gentile sono protetti, e non si è mai smesso di bracconarli con gli archetti: come mai non si sono estinti?
ANZI: nella mia zona di residenza (est di Milano) negli ultimi 20 anni sono diventati molto più numerosi di 50 anni fa, solo nel mio piccolo giardino ho provato a contarne più di 10 contemporaneamente
COME MAI? 50 anni fa la campagna sembrava un campo da calcio, si usavano pesticidi tossici ecc. Oggi, coll'espandersi del verde privato, ci sono molti più alberi, arbusti da bacca ecc. e si usano pesticidi soft.
altro che archetti!
 

prete

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Invece di pensare ad argomentazioni serie..... e in primo luogo il quotidiano locale che e' di parte, anziche' scrivere notizie piu' importanti....

[h=1]Uccelli, la mappa del bracconaggio
A Bergamo archetti, trappole e reti[/h]L’Ispra ha fatto il punto della situazione: le Prealpi lombardo-venete tra le zone più calde.
[FONT=&quot][/FONT]
[FONT=&quot]Sono almeno 7 le aree in Italia in cui il bracconaggio risulta particolarmente intenso: le Prealpi lombardo-venete, il Delta del Po, le coste pontino-campane, le coste e zone umide pugliesi, la Sardegna meridionale, la Sicilia occidentale e lo Stretto di Messina. A queste zone «calde» (definite «black spot») se ne aggiungono altre dove il bracconaggio è frequente, come la Liguria, la fascia costiera della Toscana, la Romagna, le Marche, il Friuli-Venezia Giulia. Lo rivela una indagine condotta dall’Ispra (l’ente di ricerca statale sull’ambiente).[/FONT]
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[FONT=&quot]Nelle Prealpi lombarde (soprattutto a Brescia e a Bergamo) è diffusa la cattura illegale in autunno attraverso l’impiego di archetti, trappole, reti e vischio. Analoghe attività, condotte con reti e richiami, sono praticate nelle Prealpi venete e in Friuli. A restarne vittima sono soprattutto pettirossi, pispole, spioncelli e fringuelli, ma le specie che possono rimanere intrappolate sono moltissime, perché i mezzi di cattura utilizzati non sono selettivi. Lungo la costa adriatica vengono condotte catture con reti verticali durante le ore notturne, attirando i migratori in arrivo dall’area balcanica (principalmente turdidi) con richiami acustici elettronici e luci artificiali. Spesso gli uccelli vengono catturati per essere venduti nel circuito della ristorazione, più raramente per consumo diretto delle carni.[/FONT]
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[FONT=&quot]Nelle isole dell’Arcipelago Pontino e dell’Arcipelago Campano, le catture avvengono durante la migrazione di ritorno a partire dal mese di marzo, sino a tutto maggio. In Sardegna è diffusa una forma di bracconaggio ai tordi praticata tra novembre e febbraio nel Sulcis meridionale. Qui i mezzi di cattura tradizionali sono rappresentati dai crini di cavallo, fili di nylon o fil di ferro. I tordi vengono uccisi per essere venduti ai ristoratori locali per la preparazione di un piatto tipico, le «grive» (i tordi in sardo) al mirto. Anche gli uccelli acquatici sono oggetto di bracconaggio, praticato spesso di notte, mediante l’utilizzo di mezzi di caccia vietati (come i richiami acustici elettronici), anche in aree protette ed in periodi in cui la caccia è chiusa. Tra le zone maggiormente interessate spiccano il Litorale Domizio, in Campania, e le zone umide della Capitanata, in Puglia. Non mancano segnalazioni in Sicilia e del Delta del Po. L’abbattimento dei rapaci con armi da fuoco è una pratica tuttora diffusa su gran parte del territorio nazionale. Questa attività viene praticata in corrispondenza dello Stretto di Messina. Gli uccelli vengono abbattuti mentre sono in migrazione attiva. Il numero di uccelli abbattuti ogni anno sullo stretto era molto elevato sino ad un recente passato; la stima attuale è di 200-300 rapaci uccisi in primavera e 400-600 in autunno. Inoltre, il prelievo di giovani rapaci dai nidi è un’attività particolarmente redditizia.

Ecobg [/FONT]
 
Saranno decenni che quanto pubblicato non è più messo in pratica se non in sporadici eventi forse dovuti alla fame ... o nel caso di Messina alle corna ;) !! Mi piacerebbe sapere se la fonte di queste nefandezze sia proprio Ispra o opera dell'isterismo animalista che perversa all'interno di alcune testate giornalistiche locali.
 
Ahahah bella battuta !!

Ho 35 licenze alle spalle e sinceramente alcune cose segnalate dall'ispra le ho vissute indirettamente, ma parlo di 20 e più anni fà. Mi ricordo i primi di maggio le quaiaie in costiera amalfitana .... ma ci vado tutt'ora e non le sento più. Mi ricordo quando andavo al lago di Fogliano a pesca che sentivo sparare di notte, a Ponza la caccia h 24 ... le vasche nel casertano e chissà quant'altre nefandezze ...Anche dove esercito la caccia agli acquatici io sono anni che gli episodi di bracconaggio notturno sono diventati solo eventi causalissimi mentre prima la regola lo era. Certamente i cojoni ci sono sempre .... come i bracconieri d'ungalati che poi son tutti senza pda come lo diventano quelli beccati la prima volta. Siamo 850.000 e mi sembra che fanno più rumore lo 0,00...% dei dementi che quelli ben più numerosi che preservano, puliscono e creano habitat o che ... impeganti sul territorio ... segnalano abusi ed incendi e tutti insieme alimentano un economia data dall'indotto senza pesare sulla comunità come quei 4 pseudo studiosi dell'Ispra o i giornalai che sopravvivono con le sovvenzioni statali e gli animalisti che bruciano i nostri soldi distruggendo con i parchi ed i divieti ciò che prima era il " paradiso ". Non credo di aver detto cose sbagliate, solo che rimangono tra noi, perchè chi dovrebbe fare divulgazione alla stregua dei nostri nemici, se fa li caxi sua.
 
Ho 35 licenze alle spalle e sinceramente alcune cose segnalate dall'ispra le ho vissute indirettamente, ma parlo di 20 e più anni fà. Mi ricordo i primi di maggio le quaiaie in costiera amalfitana .... ma ci vado tutt'ora e non le sento più. Mi ricordo quando andavo al lago di Fogliano a pesca che sentivo sparare di notte, a Ponza la caccia h 24 ... le vasche nel casertano e chissà quant'altre nefandezze ...Anche dove esercito la caccia agli acquatici io sono anni che gli episodi di bracconaggio notturno sono diventati solo eventi causalissimi mentre prima la regola lo era. Certamente i cojoni ci sono sempre .... come i bracconieri d'ungalati che poi son tutti senza pda come lo diventano quelli beccati la prima volta. Siamo 850.000 e mi sembra che fanno più rumore lo 0,00...% dei dementi che quelli ben più numerosi che preservano, puliscono e creano habitat o che ... impeganti sul territorio ... segnalano abusi ed incendi e tutti insieme alimentano un economia data dall'indotto senza pesare sulla comunità come quei 4 pseudo studiosi dell'Ispra o i giornalai che sopravvivono con le sovvenzioni statali e gli animalisti che bruciano i nostri soldi distruggendo con i parchi ed i divieti ciò che prima era il " paradiso ". Non credo di aver detto cose sbagliate, solo che rimangono tra noi, perchè chi dovrebbe fare divulgazione alla stregua dei nostri nemici, se fa li caxi sua.

Al centro e al sud sarà come dici tu ma ti assicuro che qui al nord l uccellagione va alla grande. Non sarebbe neanche un problema se, come LEGALMENTE avviene in Inghilterra, ci si limitasse a prendere un piccolo per nido o a tenere qualche tordo nelle reti.
Ma vedi, quello che si è preso tutti i nidi in foto ..... lo prenderei a calci per una settimana.
E questo avviene regolarmente nei Meleti del Trentino.
Detto questo non capisco perché ve la prendete per l articolo in cui si parla solo di bracconieri .... che io prenderei appunto a calci
 
Al centro e al sud sarà come dici tu ma ti assicuro che qui al nord l uccellagione va alla grande. Non sarebbe neanche un problema se, come LEGALMENTE avviene in Inghilterra, ci si limitasse a prendere un piccolo per nido o a tenere qualche tordo nelle reti.
Ma vedi, quel che si è preso tutti i nidi in foto ..... lo prenderei a calci per una settimana.
E questo avviene regolarmente nei Meleti del Trentino.
Detto questo non capisco perché ve la prendete per l articolo in cui si parla solo di bracconieri .... che io prenderei appunto a calci

Hai perfettamente ragione riguardi i calci in culo, io me la prendo con gli articoli che sono sempre a senso unico contro la nostra passione e mai che ne trovo uno che metta in risalto ... sui maggiori quotidiani ..... l'enorme lavoro di ripristino che fanno molte associazioni e singoli cacciatori. Se vai a leggere i commenti a questo articolo, come a molti altri che parlano di bracconaggio, ti accorgi di come il lettore non faccia distinzioni tra bracconiere e cacciatore e questo semplicemente perchè manca la corretta informazione che porti alla netta distinzione tra 2 categorie che affrontano il tema ambientale con approcci diametralmente opposti.
 
Hai perfettamente ragione riguardi i calci in culo, io me la prendo con gli articoli che sono sempre a senso unico contro la nostra passione e mai che ne trovo uno che metta in risalto ... sui maggiori quotidiani ..... l'enorme lavoro di ripristino che fanno molte associazioni e singoli cacciatori. Se vai a leggere i commenti a questo articolo, come a molti altri che parlano di bracconaggio, ti accorgi di come il lettore non faccia distinzioni tra bracconiere e cacciatore e questo semplicemente perchè manca la corretta informazione che porti alla netta distinzione tra 2 categorie che affrontano il tema ambientale con approcci diametralmente opposti.

Su questo ha ragione al 100%
puoi mettere link articolo ?
Grazie ciao
 
Al centro e al sud sarà come dici tu ma ti assicuro che qui al nord l uccellagione va alla grande. Non sarebbe neanche un problema se, come LEGALMENTE avviene in Inghilterra, ci si limitasse a prendere un piccolo per nido o a tenere qualche tordo nelle reti.
Ma vedi, quello che si è preso tutti i nidi in foto ..... lo prenderei a calci per una settimana.
E questo avviene regolarmente nei Meleti del Trentino.
Detto questo non capisco perché ve la prendete per l articolo in cui si parla solo di bracconieri .... che io prenderei appunto a calci
E dei nidi presi a bastonate o inaffiati di anticrittogamici da parte dei conduttori dei meleti invece non ne parli?

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Saranno decenni che quanto pubblicato non è più messo in pratica se non in sporadici eventi forse dovuti alla fame ... o nel caso di Messina alle corna ;) !! Mi piacerebbe sapere se la fonte di queste nefandezze sia proprio Ispra o opera dell'isterismo animalista che perversa all'interno di alcune testate giornalistiche locali.
Purtroppo e dico purtroppo invece simili atti capitano ancora troppo spesso e siamo nel 2016..ok le tradizioni ma ci deve essere un limite.possibile che ogni anno ci devono essere decine e decine di casi sempre nelle stesse aree?E che certi fatti anzichè essere condananti vengono addirittura difesi da diversi cacciatori della zona?E qui non si parla di sconfinare vicino a una strada che non si sapeva che ci fosse o cose del genere ma di veri e propri atti fatti con volontà e che,tra l'altro,danneggiano tutto il mondo della caccia.Sono puniti penalmente eppure si continua.Proprio non si può resistere alla tentazione di fare uno spiedo di pettirossi?E sopratutto non si può proprio evitare di venderli ai ristoranti?Tante cose mi piacerebbe mangiare ma se certi "cibi" non s itrovano più o non è possibile mangiarli amen.Mica si muore.Comuqnue sicuramente certi tipi di bracconaggio sono diminuiti ma sono sempre troppo e quel che più da fastidio è che non sono alimentati da passione o che ne so da una sorta di autodifesa (il contadino spara al cinghiale che danneggia il raccolto,comunque non gisutificabile) ma dalla remunerazione!Il bracconaggio è sempre alimentato dal dio denaro e per denaro alcuni venderebbero la propria madre.Nelle Marche certe zone ancora sono caratterizzate da qualche vecchio uccellatore,di quaglie o fringillidi, ma sono anziani e finiti loro se ne andrà anche quel tipo di attività.In altre zone d'Italia invece sembra ce s ene freghi completamnete della legge,dei cacciatori onesti e dell'imamgine che si da del mondo venatorio;odio l'arroganza di chi deve continuare a uccellare piccoli passeriformi perchè si è fatto sempre così...e magari nenache se li mangia ma li vende come se non ci fosse un domani...solo gli stolti non cambiano mai idea o non progrediscono.E' ora di finirla..

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Al centro e al sud sarà come dici tu ma ti assicuro che qui al nord l uccellagione va alla grande. Non sarebbe neanche un problema se, come LEGALMENTE avviene in Inghilterra, ci si limitasse a prendere un piccolo per nido o a tenere qualche tordo nelle reti.
Ma vedi, quello che si è preso tutti i nidi in foto ..... lo prenderei a calci per una settimana.
E questo avviene regolarmente nei Meleti del Trentino.
Detto questo non capisco perché ve la prendete per l articolo in cui si parla solo di bracconieri .... che io prenderei appunto a calci
Quoto pienamente!
 
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