Antibracconaggio: Sequestro di richiami elettronici, nelle marche

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Colto in flagrante e denunciato bracconiere a Pesaro Indagini in corso nelle altre province. Intensificati i controlli sul fenomeno dei richiami illegali per la cattura delle quaglie
I Nuclei Antibracconaggio del Comando Regionale per le Marche del Corpo forestale dello Stato hanno effettuato controlli notturni finalizzati ad individuare richiami elettronici illegali utilizzati dai bracconieri per attirare ed abbattere le quaglie durante la migrazione. I Forestali hanno rinvenuto e sequestrato 8 richiami illegali installati nei territori delle province di Ascoli Piceno, Macerata, Ancona e Pesaro, tra cui alcuni particolarmente sofisticati, dotati di timer che ne regolano l'accensione durante le ore notturne, collocati su alberi o all'interno di recinzioni, e in alcuni casi corazzati dentro scatole metalliche chiuse con lucchetti e incatenate ad alberi ad alto fusto. I galliformi che già nelle prime giornate di settembre iniziano a migrare dai Balcani e dalle sconfinate pianure dell'est europeo diretti a sud, una volta giunti presso le coste della nostra penisola, vengono attirati da centinaia di dispositivi di richiamo illegali, attivati durante le ore notturne dai bracconieri al fine di catturare o abbattere un gran numero di esemplari. Nelle Province di Ancona, Macerata ed Ascoli Piceno i dispositivi sono stati rimossi dagli agenti, che hanno presentato denuncia di reato presso l'Autorità Giudiziaria competente territorialmente, ed hanno avviato le indagini per individuare i responsabili. In particolare, i Forestali del Comando Stazione di Castignano (AP) hanno svolto appostamenti notturni che hanno consentito di acquisire elementi su alcune persone. In provincia di Pesaro, i Forestali delle Stazioni di Pesaro e Fossombrone (PU), dopo una lunga attività di appostamento hanno individuato un bracconiere che alle prime luci dell'alba raggiungeva uno dei dispositivi, spegnendolo e procedendo all'abbattimento delle quaglie attirate durante la notte. L'uomo è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria ed oltre al richiamo illegale sono stati sequestrati i capi abbattuti, il fucile e le munizioni. I risultati dell'attività svolta dimostrano come il fenomeno sia molto diffuso nelle Marche, dove i bracconieri per sfuggire ai controlli si organizzano con dispositivi sempre più sofisticati, talvolta regolabili a distanza tramite radio o telefono cellulare. Il danno arrecato alle popolazioni di quaglie in migrazione è elevatissimo se si considera che un solo richiamo può attirare fino a 40 esemplari e presumibilmente causarne l'abbattimento. E' prevista l'intensificazione dei controlli da parte del Corpo forestale dello Stato fino al termine della stagione venatoria.
 
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