«Duemila euro a chi darà informazioni»
«Duemila euro a chi darà informazioni»
[h=2]Ricompensa in denaro offerta dalla Lav. Dal 1971 a oggi morti 95 plantigradi.[/h]PARCO NAZIONALE - «Una ricompensa di 2.000 euro a chi fornirà informazioni utili a identificare gli autori dell'uccisione dell'orso Stefano». A offrire la somma è la Lega Antivivisezione (Lav), che chiede «indagini veloci ed efficaci». Il plantigrado è stato trovato morto domenica scorsa nel versante molisano del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, non lontano da quello ciociaro dell'area protetta. Dai primi accertamenti, nella carcassa è stata rilevata la presenza di due pallottole (una nella regione cranica) e di più pallini.
«Chiediamo al ministero dell'Ambiente di potenziare controlli e tutela delle specie protette, garantendo risorse adeguate al Parco», afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav Caccia e Fauna selvatica. «Chiediamo inoltre che il recepimento della Direttiva 2008/99/ce del Parlamento Europeo sulla tutela penale dell'ambiente, che chiedeva agli Stati membri sanzioni efficaci per chi uccide specie protette, sia riformulato inserendo nel Codice penale una specifica ipotesi delittuosa che preveda sanzioni adeguate, tra cui certamente il carcere e la revoca permanente del porto d'armi nonchè l'interdizione dallo svolgimento di qualunque attività che preveda l'uso di animali, per chi commette tali atrocità», conclude la Lav
Esemplari morti. Sono 95 gli orsi marsicani morti nel Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise dal 1971 a oggi. Erano 93 fino al 30 maggio 2012. Agli animali uccisi da colpi di arma da fuoco (19 nel censimento del Parco) va tristemente ad aggiungersi ora l'orso Stefano. Poi la morte di un animale investito sull'autostrada A24 nell'aprile scorso. Dei 93, sono 12 gli esemplari investiti da auto o treni, 10 quelli morti per avvelenamento accertato o sospetto. Per un solo orso è stata accertata, nel 1978, la morte naturale; un altro, nel 2002, è stato vittima di specifica patologia, un altro ancora della predazione da cani. Tutti gli altri animali sono morti per cause ignote o accidentali.
La popolazione, nel Parco e zone limitrofe, sarebbe attualmente di circa 40 esemplari.
fonte:il Messaggero.it