Linate (MI) – Forse la tassidermia dietro gli uccelli sequestrati in aeroporto

Alberto 69

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Gli inquirenti sospettano che dietro il maxi sequestro di volatili morti avvenuto all’aeroporto milanese di Linate, possa nascondersi un traffico di specie protette destinate la mondo della tassidermia.Ad essere sequestrati lo scorso 14 giugno (ma la notizia è stata diffusa solo ieri) ben 180 animali appartenenti a diverse specie considerate dalla Convenzione di Washington sul commercio di flora e fauna in via di estinzione.Tre maltesi, provenienti dall’Argentina e diretti nel loro paese, avevano occultato le carcasse all’interno dei bagagli. Forse, ad essere stati rinvenuti, sono stati anche alcuni strumenti di caccia.Tra gli animali individuati (in alcuni casi si trattava di passeriformi di difficile identificazione) la Jacana dai barbigli (Jacana jacana), l’Anatra argentata (Anas verisolor), Chordeiles nacunda, ovvero un caprimulgidae simile al nostro succiacapre, la Garza silbadora (Syrigma sibilatrix) un airone di media taglia. Questi quelli presenti in maggior numero.Ad intervenire i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Milano 3 in servizio presso l’aeroporto di Linate in collaborazione con il Nucleo Operativo CITES del Corpo Forestale dello Stato e dei militari della Guardia di Finanza. Il controllo non è derivato da segnalazioni pervenute da altre dogane ma, riferiscono gli inquirenti a GeaPress, da una analisi dei rischi locali. In definitva potrebbe trattarsi di dati sospetti relativi ai documenti di viaggio. Tutti gli uccelli sono stati sequestrati e consegnati al Corpo Forestale dello Stato, mentre i trasgressori sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per la violazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate d’estinzione.
 
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