Acate (RG) – Denunciati due uccellatori di Gela

Alberto 69

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[h=3]Tredici piccoli volatili tornano in natura grazie all'intervento della Polizia Provinciale di Ragusa.[/h]Due bracconieri bloccati e tredici volatili liberati. I fatti sono accaduti in contrada Santissima Lippia, in territorio di Acate (RG) ed hanno visto l’intervento di una pattuglia del Nucleo di vigilanza venatoria della Polizia Provinciale di Ragusa. I due erano intenti a catturare cardellini, una specie particolarmente protetta e, tuttavia, molto ricercata sul mercato a causa del loro canto.Nel corso dei controlli eseguiti in aree gia note per il fenomeno, gli Agenti coordinati dal Comandante della Polizia Provinciale Raffaele Falconieri, hanno notato tra la folta vegetazione un capanno. Nelle vicinanze numerose evidenti tracce che hanno fatto ritenere molto probabile che in quel luogo si svolgesse attività di bracconaggio. La zona è stata così posta sotto controllo con servizi mirati fin a quando sono stati individuati i due uccellatori proprio all’interno del capanno.Stante quanto comunicato dalla Polizia Provinciale stavano manovrando una trappola per la cattura di uccelli. Si trattava di una rete da pesca fissata a due canne ed azionata manualmente con un filo in cordura. Per attirare nella trappola i fringillidi, venivano utilizzati due cardellini vivi, di cui uno era legato ad una zampetta con un filo di nylon e l’altro dentro un gabbietta. Il tutto era predisposto in maniera tale che, nel momento in cui gli uccelli, attirati dai richiami vivi, si posavano sul rivolo d’acqua per bere, i due bracconieri azionavano un sistema di chiusura della rete che in tal modo catturava definitivamente gli uccelli.Al momento dell’accertamento risultavano già catturati e tenuti in una piccola gabbia all’interno del capanno undici cardellini vivi ed un passero. Poi anche i due cardellini che servivano da richiamo.I due bracconieri sono risultati residenti a Gela (CL).Sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di furto aggravato in danno dello Stato (furto “venatorio”) e maltrattamento di animali. Tutta l’attrezzatura utilizzata per l’atto di bracconaggio è stata sequestrata, mentre i 13 cardellini ed il passero sono stati subito liberati nella campagna circostante.
 
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