Bracconaggio. Denunciato un uomo per uccellagione a Crispiano

Alberto 69

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Ci sono voluti diversi giorni di appostamenti in differenti orari perché gli agenti della Sezione Vigilanza Ittico Venatoria, guidati dal Ten. Michele Frascina, ponessero fine all’attività illecita di bracconaggio meticolosamente posta in essere da un tarantino, stanato proprio mentre sopraggiungeva nel luogo dove aveva architettato una serie di trappole per uccelli e richiami vivi.
L’attività criminosa era stata allestita in località San Simone, in agro di Crispiano, dove gli agenti della Polizia Provinciale hanno rinvenuto numerosi strumenti per richiamare gli uccelli utilizzati dall’uomo per la sua illecita attività di bracconaggio e uccellagione, ovvero la cattura di volatili con l’ausilio di mezzi non consentiti e in piena violazione dell’art. 35 sanzionato dall’art. 48 comma 1 lettera e della Legge Regionale 27/98 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma, per la tutela e la programmazione delle risorse faunistico-ambientali e per la regolamentazione dell’attività venatoria”.
Mentre l’uomo è stato deferito alle autorità giudiziarie, attraverso relativa Comunicazione di Notizia di Reato, si è proceduto al sequestro penale di quanto rinvenuto sul terreno, ovvero cinque gabbiette in metallo e legno di varie misure, tre reti di otto metri per tre in naylon/cordaceo con annessi picchetti e corde, due uccelli ibridi della specie Incardellati, sei selvatici della specie Cardellini, sette selvatici della specie Verzellini, un selvatico della specie Verdone ed un manufatto amovibile in cartongesso delle dimensioni di circa 2 metri x 1,5 x 2, che l’individuo utilizzava per nascondersi e poter meglio catturare gli uccelli. Oltre al reato di bracconaggio, deprecabile già di per sé, agghiacciante è la pratica della tortura perpetrata ai volatili costretti a far da esca agli altri uccelli. Infatti mentre molti uccelli sono tenuti nelle gabbie e fatti cantare per richiamare i loro simili per poi essere catturati, altri uccelli vengono tenuti legati con lo spago attorno alle zampette e sottoposti quindi a maltrattamenti. Difatti degli uccelli sequestrati, molti sono stati liberati sul posto, mentre gli altri sono stati ricoverati presso il Centro Recupero Selvatici di Bitetto, in quanto le loro condizioni erano molto precarie.
L’attività di bracconaggio e uccellagione, che molti erroneamente considerano uno sport, è invece una attività lucrosa che consente a questi malviventi degli ingenti guadagni. Basti solo considerare che tra gli uccelli sequestrati, la specie ibrida degli Incardellati, che è un incrocio tra cardellino e canarino, caratterizzato da un canto soave, viene venduto al mercato nero a € 500,00 ad esemplare. Agli stessi Incardellati, essendo una specie non autoctona, ma un incrocio, vengono riservati dagli operatori trattamenti di tutela ed accompagnati al Centro Faunistico in quanto liberarli li porterebbe a morte certa, in quanto non abituati alla sopravvivenza brada.
Gli agenti della Sezione Vigilanza Ittico Venatoria hanno dovuto impiegare diversi giorni per cogliere l’uomo in flagranza di reato e porre fine alla sua attività. L’importanza dell’individuazione dei responsabili è data dalla speranza che tali reati non vengano reiterati dagli stessi autori che molte volte restano ignoti. Difatti il più delle volte vengono allestite nei campi le attrezzature per la cattura degli uccelli ed i responsabili si allontanano per poi ritornare negli orari più consoni solo per verificare quanto la pratica dell’uccellagione ha prodotto. Quindi gli operatori procedono al sequestro delle attrezzature rinvenute e vengono eseguite le denunce contro ignoti. Il più delle volte i soggetti ignoti ritornano ad operare negli stessi luoghi con attrezzature differenti.
Questo è quanto rilevato negli ultimi anni, in cui numerose sono state le operazioni anti bracconaggio portate a termine dagli agenti della Polizia Provinciale. Più di duecento uccelli, per lo più cardellini e verzellini, sono stati liberati e molti ricoverati al Centro della Fauna Selvatica di Bitetto, decine di uomini, generalizzati ed identificati, denunciati per attività illecita di bracconaggio e molte denunce contro ignoti, in quanto è stato impossibile risalire agli autori degli stessi. Le più diverse e più o meno crudeli le scene del crimine rinvenute dagli agenti: reti stese per terra e mimetizzate che si trasformavano in trappole al momento giusto, uccellini rinchiusi o tenuti legati con cordicelle, veri e propri impianti di registrazione che riproducevano il canto degli uccelli ed in funzione giorno e notte e numerosi artifici di fine ingegneria per mimetizzare gli strumenti.
 
Non si può condannare una Comunità per due casi scoperti in una settimana, sono sicuramente delle coincidenze ....che possono succedere in qualsiasi posto... le persone oneste e per bene ci sono a Crispiano come in tutti i posti.
Saluti
 
Lo so benissimo che a Crispiano c'e' tantissima gente perbene, onesta e lavoratrice. Ho persino 3 clienti (persone davvero di tutto rispetto). Qualche anno fa' avevo fatto anche un pensierino a comprare casa, visto i prezzi abbastanza accessibili, e poi c' e' un bel clima fresco in estate, i ristoranti con cucina tipica a buon prezzo, un fantastico presepe vivente organizzato nella gravina che attraversa tutto il paese. E' un paese tutto da visitare soggiornandovi magari anche per andare a caccia. Appena fuori al paese ci sono posti incantevoli per i tordi e beccacce dal passo fino a chiusura stagione venatoria. Chiedo scusa a tutti i cittadini di Crispiano, ma sinceramente non volevo offendere nessuno. Ma "occhio alla penna" che se la forestale e i CC stanno girando, sono ancora in cerca di qualcosa.
 
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