Intervento del Corpo Forestale dello Stato – L'operazione "Montea" resa possibile grazie alle nuove apparecchiature del Corpo Forestale.
Sono stati denunciati grazie alle riprese delle microtelecamere sistemate dal Corpo Forestale dello Stato. Colti in flagranza mentre praticavano l’attività venatoria in area protetta.Cinquanta uomini del Corpo Forestale dello Stato impegnati stamani nella maxi operazione nella Valle dell’Esaro, in provincia di Cosenza. Gli interventi sono stati coadiuvati da un elicottero NH-500 proveniente dal Centro operativo Aereo di Lamezia Terme.In particolare sono stati eseguiti nei comuni di S. Agata D’Esaro, S. Sosti, Fagnano Castello e Roggiano Gravina, i decreti di sequestro preventivo di armi, munizioni e radio trasmittenti. Le misure cautelari sono state disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Castrovillari su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica e fanno seguito alle indagini del Corpo Forestale dello Stato, Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Pollino.Si tratta in tutto di unidici persone, tra cui alcune sprovvise di permesso di porto d’armi uso caccia, ora accusate dei reati di introduzione di armi, attività venatoria e disturbo delle specie animali all’interno dell’area protetta del Pollino. In particolare le indagini condotte per mesi dal Comando Stazione di San Tosti, hanno documentato l’attività venatoria degli indagati nelle località “Fontana Corina” e “Serra del Finocchio” ricadenti in zona “1″del Parco del Pollino. Una zona che secondo gli inquirenti sarebbe diffiicle da potere controllare, a causa della particolare morfologia del territorio.Per accertare l’illecito, ivi compreso l’uso del fucile e delle ricetrasmittenti nell’area Parco, gli indagati sono stati video sorvegliati a distanza con le nuove apparecchiature del Corpo Forestale. Le telecamere erano opportunamente installate nei punti strategici per il monitoraggio della zona. Si tratta della stessa tecnica talvolta utilizzata nell’attività investigatiga sugli incendi boschivi. Durante l’operazione sono stati sequestrati 35 fucili, 1.500 munizioni e diverse radio ricetrasmittenti.