Avrebbe esercitato attività venatoria, in periodo di divieto assoluto, con mezzi non consentiti ed all'interno di un' "oasi di protezione" ubicata a ridosso della Riserva di Collemeluccio. Decisivo nelle indagini l'ausilio di fototrappole
Nei giorni scorsi, il personale del Corpo forestale dello Stato ha denunciato all'Autorità Giudiziaria un uomo nella provincia di Isernia per aver esercitato attività venatoria, in periodo di divieto generale, con mezzi non consentiti (laccio di nylon) ed all'interno di un'area nella quale la caccia è vietata in quanto zona classificata come "oasi di protezione".
Le indagini del Comando Stazione di Carovilli (IS), coordinate dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Isernia, sono state avviate in seguito al rinvenimento di alcuni lacci di nylon in un'area boscata in località "Pizzelle", nel comune di Chiauci (IS), in prossimità della Riserva Naturale di Collemeluccio. Una serie di sopralluoghi, accertamenti effettuati anche con l'ausilio di fototrappole ed appostamenti, hanno portato all'individuazione di un 78enne, identificato mentre era intento a controllare una corda di nylon. La corda intrecciata, ancorata ad un albero e sistemata in modo da costituire un cappio nel punto di passaggio dei cinghiali, era stata ben occultata dal fango e sorretta da pezzi di legno aventi anche funzione di innesco.
Il presunto responsabile dell'illecito è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Isernia per aver esercitato attività venatoria in una zona di ripopolamento e cattura di fauna selvatica, in periodo di divieto assoluto, e per aver fatto uso di mezzi vietati, violando così le disposizioni contenute nella legge in materia di caccia.
La corda in nylon è stata sequestrata. Controlli sono stati svolti anche nell'abitazione dell'uomo, dove non sono state rilevate ulteriori violazioni.