Operazione antibracconaggio a carenno

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[h=1]Polizia provinciale, operazione antibracconaggio a Carenno[/h]
L’operazione ha portato al sequestro di numerosi mezzi vietati per la cattura di uccelli non cacciabili e alla liberazione sul posto di numerosi esemplari di volatili, rinvenuti in gabbie, di cui è vietata la cattura e detenzione
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Martedì 12 marzo a Carenno, in esecuzione di delega di perquisizione e sequestro del Sostituto Procuratore Cinzia Citterio, la Polizia Provinciale di Lecco, coordinata dal Comandante Raffaella Forni, ha condotto un'importante operazione di contrasto al bracconaggio a danno di avifauna protetta.
L’operazione ha portato al sequestro di numerosi mezzi vietati per la cattura di uccelli non cacciabili e alla liberazione sul posto di numerosi esemplari di volatili, rinvenuti in gabbie, di cui è vietata la cattura e detenzione.
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L'attività di ricerca dei mezzi vietati e delle specie protette, proseguita per tutta la giornata, ha interessato l'abitazione del soggetto, cacciatore della zona, nei cui confronti è stato emesso il decreto, e altri due immobili risultanti nella sua disponibilità, dove è stata ritrovata la maggior parte del materiale sequestrato: passeriformi di piccole dimensioni spiumati e congelati, trappole per la cattura di passeriformi (salterelli, a scatto), tagliole, panie di vischio, numerose reti per uccellagione (a tramaglio e a copertone), due camoliere, ovvero contenitori con volatili non identificabili in avanzato stato di decomposizione per la produzione di camole finalizzate all'alimentazione di altri uccelli.
Numerosi gli uccelli protetti rinchiusi in gabbie e liberate dagli agenti, dopo averne accertato le condizioni di salute: ciuffolotti, zigoli muciatti, crocieri, lucherini, cinciallegre, peppole, fringuelli alpini, beccofrusoni, frosoni.
Posti sotto sequestro anche alcuni richiami vivi (tordi, merli, cesene) con anelli di identificazione manomessi o non amovibili, come richiesto dalla legislazione sulla caccia, che saranno trasferiti presso idonei centri di recupero.
“Si è trattato di un’imponente operazione, forse la più importante negli ultimi anni dal punto di vista quantitativo e qualitativo nella lotta al bracconaggio, che ha impegnato i nostri agenti della Polizia Provinciale per tutta la giornata – commenta l’Assessore all’Ambiente, Caccia e Pesca Carlo Signorelli – La Provincia di Lecco ha adottato una linea di grande rigore nei confronti di coloro che commettono atti contro il patrimonio faunistico con mezzi illegali e cruenti, per cercare di arginare questo fenomeno negativo”.
 
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