Costa su uccisione capovaccaio in sicilia: “necessario aggravare le sanzioni penali

Può essere stato chiunque e non è detto che abbia la licenza di caccia o sia un bracconiere, perché quello che ha fatto non porta lucro anzi, inasprisce i controlli e la repressione in quella zona, quindi è solo un idiota con un fucile e i fucili non li hanno solo gli autorizzati.
 
è vero che a pensar male si fa peccato,ma è pure vero che spesso ci si azzecca ed io non ci credo, mi piacerebbe vedere per davvero la carcassa e spennarlo per vedere quanti pallini ha in corpo, ho come il sospetto che saranno 0 e tutto torna a una buona scusa per sfruttare una morte naturale per far mal vedere il cacciatore e le armi al popolo.
Detto questo anche se ci fossero, quante gente ha un fucile? tantissima!!! cacciatori, tiratori sportivi, ex cacciatori, collezionisti e anche chi un fucile lo ha e nessuno lo sa, perché si nel 2018 esistono ancora possessori di armi non denunciate.
Quindi con tutti questi possibili colpevoli dare la colpa ai cacciatori non mi sembra opportuno.
Nell' articolo qui postato ad onor del vero si parla di bracconieri e secondo me non è corretto perché normalmente bracconieri si portano a casa la preda, ma il problema è che nel web e social ho già visto troppi che mischiavano i cacciatori con il fatto accaduto.
 
Alla base ci sta l’ignoranza...intesa come mancanza di conoscenza ma soprattutto di educazione e qui i genitori hanno le loro responsabilità.
Io sono toscano, anni fa andavo giù in calabria a caccia e avevo conosciuto un uomo sulla 80ina che mi raccontava come da loro, da sempre era usuale uccidere con ogni mezzo gli aironi...e sapete per quale motivo???per toglierli le pennine del sotto ala che venivano messe in un contenitore per tamponare le piccole ferite, ovviamente il resto del povero animale veniva lasciato marcire.
Non dico altro...
 

Alberto 69

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Roma, 12 settembre 2018 – “Una stupida fucilata ha interrotto il viaggio della speranza di una specie così minacciata come il capovaccaio, presente in Italia con pochissime coppie nidificanti”.

Così il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha commentato l’atto di bracconaggio avvenuto ai danni di un giovane capovaccaio, seguito dai ricercatori dell’Ispra e del Cerm nell’ambito del progetto ‘Life’, che mirava alla reintroduzione del raro rapace in Italia.

“Si tratta di un gesto vigliacco e inqualificabile – ha aggiunto Costa – che ha messo a rischio anche l’efficacia di un progetto di conservazione molto qualificato. Dobbiamo fermare il bracconaggio attraverso l’inasprimento delle sanzioni penali, rendendole efficaci e certe, perché non è pensabile che il nostro Paese sia ai primi posti per uccisioni illegali di fauna selvatica”.

Il Ministro ha poi accennato alla cabina di regia del Piano nazionale antibracconaggio, in programma tra pochi giorni: “Mi verrà consegnato il primo dossier operativo sulle azioni da intraprendere per fermare questa strage silenziosa – ha concluso Costa – Diverse azioni, preventive e repressive, per dare un forte segnale di legalità e a tutela del nostro patrimonio faunistico, troppo spesso minacciato”.

Fonte:www.minambiente.it
 

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un poco penso "male" anch'io...........è comunque l'occasione che aspettano ( vera o creata ad arte) per tornare a voler "inasprire le pene già severissime" per reati di bracconaggio che si ripercuotono poi sulla caccia.............in un paese dove si scarcerano assasini e stupratori.....................in bocca al cocker!!!!!!!!!
 
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Roma, 12 settembre 2018 – “Una stupida fucilata ha interrotto il viaggio della speranza di una specie così minacciata come il capovaccaio, presente in Italia con pochissime coppie nidificanti”.

Così il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha commentato l’atto di bracconaggio avvenuto ai danni di un giovane capovaccaio, seguito dai ricercatori dell’Ispra e del Cerm nell’ambito del progetto ‘Life’, che mirava alla reintroduzione del raro rapace in Italia.

“Si tratta di un gesto vigliacco e inqualificabile – ha aggiunto Costa – che ha messo a rischio anche l’efficacia di un progetto di conservazione molto qualificato. Dobbiamo fermare il bracconaggio attraverso l’inasprimento delle sanzioni penali, rendendole efficaci e certe, perché non è pensabile che il nostro Paese sia ai primi posti per uccisioni illegali di fauna selvatica”.

Il Ministro ha poi accennato alla cabina di regia del Piano nazionale antibracconaggio, in programma tra pochi giorni: “Mi verrà consegnato il primo dossier operativo sulle azioni da intraprendere per fermare questa strage silenziosa – ha concluso Costa – Diverse azioni, preventive e repressive, per dare un forte segnale di legalità e a tutela del nostro patrimonio faunistico, troppo spesso minacciato”.

Fonte:www.minambiente.it

Mah,,,,,,,,,e poi ci lamentiamo dell immigrazione quando c é qualche testa di c...o che fà queste cose .....oh io ho votato Salvini ma anche qui c è ancora tanto da capire e cambiare forse è proprio questione d intelligenza.....il capovaccaio glelo infilerei tutto giù per gola...al fenomeno che ha sparato....
 
Alla base ci sta l’ignoranza...intesa come mancanza di conoscenza ma soprattutto di educazione e qui i genitori hanno le loro responsabilità.
Io sono toscano, anni fa andavo giù in calabria a caccia e avevo conosciuto un uomo sulla 80ina che mi raccontava come da loro, da sempre era usuale uccidere con ogni mezzo gli aironi...e sapete per quale motivo???per toglierli le pennine del sotto ala che venivano messe in un contenitore per tamponare le piccole ferite, ovviamente il resto del povero animale veniva lasciato marcire.
Non dico altro...

Questa mi è nuova non l'ho mai sentita forse ai tempi del dopo guerra quando in giro non si trovava niente
 
Chi ha ucciso quell'animale e' un emerito pezzo di **** questo al di fuori di tutto

a questa gente andrebbe strappato il porto d'armi e fatto pagare una multa allucinante, imbecilli che causeranno la fine di tutto

Maurè ..... questo il pda manco ce l'ha !!!
 
Alla base ci sta l’ignoranza...intesa come mancanza di conoscenza ma soprattutto di educazione e qui i genitori hanno le loro responsabilità.
Io sono toscano, anni fa andavo giù in calabria a caccia e avevo conosciuto un uomo sulla 80ina che mi raccontava come da loro, da sempre era usuale uccidere con ogni mezzo gli aironi...e sapete per quale motivo???per toglierli le pennine del sotto ala che venivano messe in un contenitore per tamponare le piccole ferite, ovviamente il resto del povero animale veniva lasciato marcire.
Non dico altro...

Spero tu non ne voglia fare una questione di... territorio. Perchè purtroppo atti di bracconaggio altrettanto gravi avvengono in tutta Italia. Anche a me peraltro suona del tutto nuovo ciò che racconti e che, se corrisponde al vero, appartiene ad un passato ormai sepolto.
Il punto è che questi episodi in realtà hanno poco a che fare con la Caccia. Tuttavia, per quanto isolati, fanno notizia e vengono strumentalizzati, spesso ad arte, dai molti detrattori della nostra attività.
Inasprire le pene? Più di così? Ma per favore... Lasciamo stare episodi come il capovaccaio, un aquila, un orso, ecc.. Ma che magari per uno storno (dove non è in deroga, come in Calabria) si possa beccare una denuncia PENALE mi sembra davvero ridicolo!! Lo stesso storno che a qualche centinaio di chilometri invece si può sparare appunto in deroga. Ma di che parliamo....
Ha ragione Riccà... in un Paese dove i criminali veri vengono scarcerati o in galera non ci vanno proprio....
 
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