ti ringrazio molto Dux, probabilmente è proprio quello che fa al caso mio,
sarà mia premura ordinarlo subito in libreria.Per quello che concerne il riporto non dovrei avere problemi in quanto ho provato a farle scovare una quaglia e ad abbatterla,l'ha immediatamente presa in bocca, poi è corsa via ed ha tenuto l'uccello in bocca per 3/4 minuti senza neppure bagnarlo, pertanto quando avrà capito gli ordini dovremmo essere a posto



ciao Andrea
 
Ciao
Innanzitutto benvenuto nel forum.
Come libro posso consigliarti "lo Springer Spaniel" di Massimo Scheggi edizioni olimpia.
Io personalmente non l'ho letto però mi è stato segnalato un po' di tempo fa da un mio amico che è un grande appassionato di cani da cerca......
 
Ciao io posseggo da un annetto uno springer, primo cane da cerca che posseggo, quindi la mia esperienza è molto limitata, comunque se posso darti un suggerimento prima di provare con la selvaggina, comincia con una pallina e cerca di ottenere il riporto. In seguito quando l'avrai ottenuto potrai incominciare a fargli trovare e portare gli animali abbattuti.

Maurizio
 
ad uno springer oltre che insegnare il riporto e sopratutto l'educazione nn c'è tanto altro da fare........io ti posso segnalare un libro che si chiama QUARANTANNI D'ADDSTRAMENTO dell'editoriale olimpiA...la puoi pian piano capire come impartire dei camandi al cane dall'obbedienza al terra, al terra a distanza....e il riporto oltre a tantissime altre cose che per lo springher nn servirebbero...prendilo....è un'ottima guida....cmq ti consiglierei un libro che parli in modo esauriente del riporto!
 

andrea michele bonvini

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un buongiorno a tutti ed un augurio per una buona annata venatoria.sono un neofita ,migratorista ed ho appena preso uno springer di 90 giorni ,gualcuno di voi per caso ha da consigliarmi un libro per l'addestramento dei cani da cerca. grazie.
 
mi dispiace....
ti ripeto a me lo aveva segnalato un mio amico ma io non lo avevo letto quindo il comtenuto non lo sapevo.......
Cmq sul forum ci sono molto appassionati della razza credo che appena leggeranno al post ti deranno preziosi consigli...
Ciao
 
Prova a cercare se trovi qualcosa che fa a caso tuo qui: http://www.edolimpia.it/categoria_libri.php?categoria=4 io ho dato un occhio veloce e onestamente non ho trovato nulla.

Su internet (http://www.canidacaccia.com/addestramento.htm) ho trovato questo (per la cerca e la ferma):

Come già dissi l'addestramento su selvaggina si inizia fra gli otto e i dieci mesi di età, anche prima o dopo secondo lo sviluppo, l'intelligenza, l'istinto, la precocità o la tardità dimostrati dal soggetto. A tale età il cucciolone avrà già bene imparato gli esercizi di «terra», «dietro» e «riporto» precedentemente insegnati, che eseguirà perfettamente a comando durante le frequenti passeggiate in campagna a scopo di addestramento in cui si insisterà nel farglieli spesso ripetere. Il cucciolone, per istinto e passione, si impegnerà a fondo nella cerca scorrazzando libero nei prati, ma sempre sotto il controllo dell'addestratore che non mancherà di tanto in tanto di chiamarlo, accarezzarlo e premiarlo per ricordargli l'obbedienza. Questo sarà il momento opportuno per pori o a contatto con la selvaggina e procuragli la grande prima emozione che lo «arresta» repentinamente all'avviso, dato dall'olfatto, che il selvatico: è vicino, per cui rimane in «ferma». La ferma fu definita «il prolungamento artificiale della pausa istintiva fatta dal carnivoro che sente la preda vicina. Pausa che ha per scopo la ricerca di uno stratagemma per afferrare il selvatico». Essa dà la possibilità al cacciatore di avvicinarsi al cane e quindi al selvatico, farlo alzare e sparargli. Il fagiano non si addice molto all'addestramento del cane perché, essendo pesante e quindi restio al volo, cerca scampo perdonando velocemente nel bosco o nei granturcheti seguito dal cane che, lontano dalla vista e dal controllo del cacciatore, si abbandona al proprio istinto, lo investe e lo mette in volo rompendo in seguito la ferma. L'ideale per addestrare il cane è la starna perché lascia una forte emanazione, è scaltra, buona pedinatrice e volatrice per cui il cane non può raggiungerla ed abboccarla. Il periodo migliore per l'addestramento è febbraio marzo quando sono in amore e accoppiate per cui reggono bene la ferma. Successivamente sono abbordabili in luglio e agosto quando tutta la covata è al completo e forma il branco, detto anche brigata. Pertanto fortunati coloro che abitano in luoghi ove la starna è abituale o possono frequentare una buona riserva perché saranno molto facilitati nell'addestramento del loro ausiliare. Purtroppo la grande massa dei cacciatori non ha tale possibilità ed allora bisogna effettuare la prima scuola su quaglie «gabbiarole», cioè quelle selvatiche catturate in primavera sulle spiagge per uso cinofilo. Si incomincia con un esercizio preliminare molto utile per sviluppare nel cucciolone l'istinto della ferma. Si lega una quaglia per una gamba con uno spago lungo circa due metri applicato ad un anellino di cuoio, poi l'aiutante la porrà a terra al pulito trattenendola. L'addestratore porterà il cane al guinzaglio a breve distanza e quando il cucciolone vedrà la quaglia camminare e svolazzare tenterà di lanciarsi su di essa per afferrarla. Sarà allora trattenuto energicamente, accarezzato e calmato senza sgridarlo. In breve esso rimarrà immobile fermando «a vista» la quaglia che seguirà con lo sguardo in ogni suo movimento. Ciò servirà a iniziare il cane, a scaltrirlo e farà risparmiare molte quaglie, poiché il soggetto che ferma «a vista» quasi sicuramente fermerà solidamente a olfatto nei primi incontri. Dopo di ciò si inizierà l'addestramento che dovrà essere effettuato al cucciolone nei primi tempi da solo, escluso il concorso di altri cani che lo distrarrebbero. Si procede così: si va in campagna con un aiutante che rechi in un cestino tre quattro quaglie «ottime volatrici» che preventivamente sono state esaminate per accertare che abbiano le ali sane e volino bene. Faccio rilevare che ciò ha la massima importanza, perché quando la quaglia sarà fatta frullare dovrà fare un volo normale, cioè molto lungo, poiché nei primi incontri sarà certamente rincorsa a fondo dal cucciolone. Guai - dico guai - se il cane nelle prime volte abbocca al salto una quaglia di salata o che voli solo per brevissimo tratto, ciò varrebbe a indurlo successivamente a rompere la ferma e ad investire per prenderla, facendola così frullare, senza più fermarla, nell'intento di abboccarla. Pertanto attenzione! Necessitano sempre quaglie eccellenti volatrici affinché il cane, rincorrendole, non possa mai raggiungerle. E' pertanto gravissimo, imperdonabile errore voler risparmiare qualche quaglia togliendo alcune penne ad un'ala, perché voli poco e sia possibile recuperarla, oppure legarla per riprenderla. Ciò varrà solo a rovinare il cane per cui non mi stanco di ripetere che le quaglie adoperate devono essere ottime volatrici e poste in assoluta libertà. Scelto il campo di addestramento con erba bene distribuita e alta non più di un palmo, lo si percorra in andata e ritorno facendo cercare il cane a vuoto, perché se l'aiutante andasse subito a deporre la quaglia, il cane quasi certamente seguirebbe l'unica traccia da lui lasciata nel percorso e andrebbe diretta- mente sul selvatico, invece così le tracce sono varie e si confondono. Ritornati all'inizio del campo, mentre l'addestratore si allontana con il cane al guinzaglio portandolo in luogo nascosto, affinché non veda, l'aiutante andrà a prendere una quaglia dal cestino tenuto sempre lontano dal cane e, dopo averla un po' intontita scuotendola alcune volte, la deporrà a metà campo circa in un luogo ove l'erba sia piuttosto fitta perché il cane non la possa vedere se pedina, pone per segno un rametto vicino al posto dove l 'ha collocata e fa ritorno di corsa. L'addestratore allora entra nel campo con il suo allievo in modo 'da avere il vento «in faccia» e proveniente dalla direzione della quaglia, fa eseguire il «terra» poi dà il «via» incitando il cane a bassa voce alla cerca senza però eccitarlo. Se è necessario potrà indirizzarlo lanciando nelle vicinanze della quaglia un sassolino. L'allievo, quando sarà giunto vicino al selvatico, può comportarsi come segue: 1) - fermarla solidamente fin dalla prima volta, nel qual caso ci si avvicina senza fretta, lo si accarezza standogli al fianco facendolo «guidare», cioè seguire passo a passo la quaglia se pedina fino a che si sarà fermata e il cane non andrà più oltre rimanendo immobile. Quindi con una bacchetta si frugherà nell'erba davanti al cane per farla frullare, lasciando che la rincorra a fondo affinché prenda passione. A ritorno sarà oggetto di carezze. Sarebbe un grave errore sgridarlo per evitargli la rincorsa alle prime ferme, dato che potrebbe intimorirsi e non fermare più. Ecco la ragione per cui ripeto per un'ennesima volta che occorrono quaglie ottime volatrici; 2) - non avvertire la quaglia, calpestarla, sfrullaria e rincorrerla, oppure rimanere sorpreso, fermo e indeciso al frullo. In quest'ultimo caso incitare il cane e rincuorarlo. Successivamente, ma non subito, ripetere l'esercizio e così in seguito fino a che, avvertita la quaglia, la porrà in ferma; 3) - puntare la quaglia poi investirla subito e farla alzare. Ciò può avvenire per soverchia eccitazione in soggetti molto nervosi e di temperamento esuberante. Accertato che non vuole fermare, gli si pone al collare una cordicella lunga circa venti metri e quando, avvertita la quaglia, sta per investirla, l'aiutante provvede a trattenerlo, mentre l'istruttore si avvicina, lo accarezza, lo calma allentando la corda gradatamente pronto a trattenerlo, immediatamente se tenta di forzare. Tale esercizio sarà ripetuto nei giorni successivi e in luoghi diversi dopo che il cane, lasciato libero, avrà fatto una bella corsa e si sarà calmato, continuando poi saltuariamente lino a che avrà consolidato la ferma. Tenere bene presente che è necessario cambiare ogni volta il campo di prova, in modo che il cane si trovi sempre in una zona nuova di cerca, evitando assolutamente di tenere il cestino delle quaglie vicino al cane durante il viaggio e impedendogli sempre di vedere l'aiutante deporre la quaglia. Se non si hanno tali precauzioni il cane capirà presto il gioco e potrà andare direttamente sulla quaglia, o procedere con cerca sospettosa, oppure disinteressarsene e rifiutare a ferma. Pertanto bisogna fare tale addestramento non in forma metodica con la stessa sequenza e nello stesso luogo, ma far cercare spesso l'allievo a vuoto, cioè senza deporre quaglie, in modo da creare, oltre che la novità dell'ambiente, la sorpresa dell'incontro imprevisto sempre gradita, perché improvvisa e quindi inaspettata. Non adoperare molte quaglie, ma una o due per lezione liberate a distanza di tempo, fine di evitare la cerca con sospetto che invece deve essere avida e concludersi con una bella ferma. Tutto ciò deve svolgersi come avviene realmente nella caccia pratica in cui le azioni sono diverse, varie le zone di caccia, più o meno frequenti gli incontri. Se non si dispone di un aiutante ottima cosa è mettersi la quaglia in tasca, deporla mentre il cane è in cerca lontano senza che se ne accorga, poi, con un ampio giro, portarlo su di essa controvento. Sarà un incontro pressoché naturale e occasionale. Se la quaglia si rimetterà in un campo vicino, dopo le prime lezioni evitare che il cane corra direttamente a cercarla, richiamarlo invece e andarla a ribattere senza fretta dopo qualche tempo con un diverso percorso come se si trattasse di un'altra. Raccomando ancora una volta di effettuare sempre l'addestramento facendo cercare il cane esclusivamente contro vento, affinché possa avvertire tutte le emanazioni, anche le più lontane, con maggior facilità. Un accorgimento per evitare che il cane abbocchi la quaglia rincorsa dopo il frullo è quello di effettuare l'addestramento in un campo abbastanza vasto, delimitato da larghi fossati con molta acqua, in modo che il cane, rincorrendo, si trovi improvvisamente di fronte a un ostacolo troppo largo che non può superare per cui o si ferma o vi salta dentro, ciò che interrompe la rincorsa impedendogli di abboccare eventualmente la quaglia in volo o di giungere immediatamente sul luogo di rimessa che l'ostacolo imprevisto gli ha impedito di individuare Ottimo anche un vasto appezzamento circondato da una folta siepe
 
Sicuramente da quello che ho capito sono cani che hanno bisogno soprattutto di imparare il terra. Ma sono molto ubbidienti e basta portarli con se a caccia. Comunque nel prossimo topic ti allego un sito dove hanno libri di caccia anche fuori catalogo. Prova a dare un'occhiata.....
 
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