Secondo me devi aspettare, approfitta per creare quel minimo di collegamento con il cane, altrimenti quando gli scatterà la "molla" la selvaggina per il cane diventerà più importante del padrone. Molti rimediano a questa mancanza con il GPS. Non illuderti che il cucciolone ti sta vicino perché è collegato, in queste cose è meglio fare le peggiori delle ipotesi. Se ci sarà necessita di utilizzare selvaggina di allevamento come la quaglia, fatti aiutare da qualcuno esperto. Ciao e buona fortuna
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Ciao massimo, molto probabilmente abbiamo due modi diversi di interpretare la socializzazione e l'addestramento. Ho fatto delle deduzioni basandomi su quello che hai scritto sul comportamento del tuo cane. Mi sono attenuto ai fatti e i fatti dicono che il cane non è stato ben addestrato. La leadership o ce l'hai sempre o non ce l'hai mai, non è a convenienza del cane, è convenienza del cane dominante che in alcuni luoghi ti fa credere di essere leader e in altri no. E' risaputo che i cani sono dei grandi manipolatori. Io, un cane che ha il comportamento del tuo cane a caccia non lo porterei, le regole vanno stabilite prima e non durante la caccia. Con tutto ciò, in alcuni soggetti ho riscontrato qualche tentennamento nel vero primo riporto dopo l'abbattimento, molto probabilmente dovuto a qualche ripensamento del cane. Se alla base c'è una buona socializzazione questi ripensamenti del cane si risolvono con la leadership, il cane dal leader accetta sia gli avvertimenti che le minacce, se non c'è questo rapporto la minaccia e l'avvertimento sono controproducenti perché tendono a far "chiudere" il cane. Spero di aver dato ancora qualche spunto utile, sia per quello che riguarda l'addestramento che la socializzazione.
 
Nessuna linea di sangue particolare, niente Pedigree, genitori cacciatori, solo che secondo me un po’ troppo giovani (1 anno e mezzo)....il cane è scaltro e non ha paura....


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Se il cane è "normale" ed intelligente non preoccuparti, diventerà un cane da caccia. Per normale intendo dire che non manifesta comportamenti strani, non tanto a casa, ma sul terreno di caccia. Quando lo hai bene in mano, portalo sulla selvaggina nata libera, cambia spesso la zona, anche i cani adulti se portati sempre in posti dove non c'è selvaggina, diminuiscono il loro impegno, e in alcuni casi si adattano a cacciare topi e lucertole, si accontentano di quello che gli passa il convento. Per portare il cane con gli altri cani valuta bene, se vedi che non va a rimorchio e continua a cercare in autonomia portalo, se invece smette di cercare ed è più interessato al lavoro dell'altro cane non portarlo, non portarlo anche se vedi che dopo due volte continua a mettersi a rimorchio.
 
Ho un cucciolo di circa un anno incrocio tra breton e springel, soggetto molto esuberante e non troppo obbediente perlomeno fino fino a che non si è sfogato con 15 minuti di corsa sfrenata.Però il riporto lascia veramente a desiderare: abbocca praticamente di tutto(anche il selvatico che non rovina assolutamente) però nonostante gli mostri il giusto premio non lo consegna se no dopo interminabili corse durante le quali deposita il selvatico dove solo lui lo sà e tenta di arraffare il premio che non gli dò allora riprende il selvatico lo mostra e via di nuovo fino a che non si sfinisce e le molla senza però avvicinarsi più di tanto. Che fare?
 
Ci sono i pro e i contro. Bisognerebbe capire se è più preciso nel marcare il punto esatto di caduta il cane che è fermo o quello che corre. Comunque il cane va addestrato al riporto in previsione della correttezza al frullo o della non correttezza. Se si vuole il cane corretto al frullo, quando si lancia il cane deve stare seduto e segnare il punto preciso, altrimenti è controproducente far marcare da fermo il punto di caduta quando in futuro il cane inseguirà la selvaggina.

Secondo me precisione o meno se l'animale è morto lo trova comunque e se è ferito quando tocca terra il cane più è vicino meglio è, un animale colpito a 30 metri che ferito va a terra a 50/60 se il cane è fermo ha troppo tempo per far strada di pedina prima che il cane arrivi al punto di caduta.
Per quanto riguarda l'addestramento è meglio insegnare al cane entrambi i metodi, perché se sto aspettando le anatre su un argine la mattina o sono a capanno, lui è fermo mentre se è lui a far involare la selvaggina in questo caso quando io sparo lui deve rincorrere, come è anche importante il riporto dove sono io a dare la direzione perché se il cane è nel fitto ed è impossibilitato a vedere/inseguire, quando allo sparo esce devo essere io a indirizzarlo sul punto di caduta.
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Non sapevo che il cucciolo ha solo due mesi, molto probabilmente mi è sfuggito e non l'ho letto. Il cane da caccia la notte dovrebbe dormire, salvo casi eccezionali di pericolo. Giustamente come dice Livia, potrebbe fare di notte quello che non riesce a fare di giorno. Il caldo è una delle tante ipotesi. Un'altra ipotesi potrebbe essere quello di sentirsi osservato, specialmente se ad ogni sua azione partissero da più parti dei NO. Per i bisogni il cucciolo è troppo giovane, preso dal gioco quando gli scappa la fa dove si trova. Comunque è meglio insegnare al cucciolo a farla anche di notte nello stesso posto della mattina, altrimenti ci potrebbe essere il rischio che di giorno la farà in un posto e di notte la farà in un altro posto. Io il cucciolo preferisco averlo vicino, almeno per il primo periodo, vicino non vuol dire tenermelo addosso, in questo modo di notte riesco a controllarlo meglio e a calmarlo se ce ne di bisogno. L'ultimo pasto il più tardi possibile, e con qualche grammo in più dei pasti precedenti, i cuccioli a pancia piena dormono di più e sono più calmi. Per i bisogni se di notte si dovesse svegliare basta portarlo fuori una solo volta nel posto dove viene portato di mattina. Un sacrificio di una trentina di giorni (meglio ancora se i giorni sono di più) valgono la pena se consideriamo che il cucciolo starà con noi parecchi anni. Dimenticavo che valgono la pena anche nel momento del distacco, quando il cucciolo per qualche giorno farà capricci per entrare in casa.
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Io invece ho sempre sostenuto che prima di essere un cane da prove deve essere un cane da caccia, se è veramente bravo a caccia potrà frequentare le prove di lavoro. Così è più facile che dopo le prove di lavoro ritorna ad essere quel bravo cane da caccia che aveva dimostrato di essere.
 
I video dei cani inglesi per me sono out da non prendere in considerazione sono battitori di terreno li hanno portati a questo sono cani che non hanno più iniziativa propria sono telecomandati, che non me ne voglia nessuno ma i nostri Allevatori Italiani ha portato lo springer ad un livello superiore rispetto all'inglesi noi siamo partiti da loro ma li abbiamo superati abbiamo linee di sangue ottime

Forse nelle gare inglesi è davvero troppo menomata l'iniziativa del cane, ma addestrare anche al metodo di cerca per me è importante anche a caccia, il cane che spazia fino al limite del tiro a dx e sx, ha maggiori possibilità di incontrare e anche in giornate difficili dove i cani faticano a percepire gli odori il cane che spazia magari ti alza l'animale perché gli pesta addosso, ma comunque lo alza a tiro e quindi puoi incarnierare.
Ne ho avuto la riprova mercoledì quando con 25 gradi un vento caldo fortissimo e un secco che neanche il deserto, avendo un paio di cani che stavano nello sporco anche non sentendo niente e con la lingua fino in terra, dietro ad altri cacciatori abbiamo fatto carniere, quasi tutti animali alzati perché i cani ci passavano vicino, ma viste le condizioni proibitive questo ci ha permesso di fare una bella battuta.

Se invece lo frulla un setter, se sei a tiro non dovresti sparare e se non lo sei non puoi proprio sparare.
 
(Untitled)

Complimenti Martino argomento interessante seguiro' con interesse, dato che i miei D.D. mi danno sempre tanto lavoro, saro' sfortunato a volte sento dire che l'addestramento non serve il mio cane fa tutto, non gli ho insegnato niente...!! A volte non ho tempo nemmeno di seguire i forum per addestrare i miei D.D. e sono sempre pieno di dubbi, alla fine ci accontentiamo .
 
Secondo me precisione o meno se l'animale è morto lo trova comunque e se è ferito quando tocca terra il cane più è vicino meglio è, un animale colpito a 30 metri che ferito va a terra a 50/60 se il cane è fermo ha troppo tempo per far strada di pedina prima che il cane arrivi al punto di caduta.
Sono d'accordo, il recupero si gioca sul tempo. Dipende molto dal terreno, di contro, un cane che corre potrebbe trovare degli ostacoli che gli impedirebbero di continuare la corsa e di perdere il punto di caduta. Un cane che marca da fermo lo puoi legare e portartelo via, dopo lo sleghi e gli dai il "porta" il cane va sul punto di caduta il più velocemente possibile. Comunque il marcare con precisione è dote naturale, l'addestramento e l'allenamento continuo aiuta a sopperire qualche carenza.
 
Ma per abituare il cucciolo ad andare al guinzaglio che fare??? Ora circa 70 gg...
Gli metti un collarino e vedi come si comporta, se cerca di levarselo, glielo lasci una trentina di minuti e dopo glielo togli. Penso che non gli servirà molto tempo per abituarsi. Dopo gli aggiungi un pezzo di corda lunga quanto basta per farla strisciare una cinquantina di centimetri per terra e grossa quanto basta per non farla intrecciare, l'ideale sarebbe un tubicino di plastica trasparente da legare al collare. Dopo fatto questo (per dopo fatto questo intendo dire dopo che si è abituato al collare e al guinzaglio) si incomincia a muovere il cane con il guinzaglio. Il guinzaglio deve essere uno strumento di controllo, meno fai sentire al cucciolo la costrizione meglio è. Se il cucciolo si punta non lo devi trascinare, ma non gli devi permettere neanche di fare quello che vuole, se vuole muoversi lo potrà fare venendo verso di te, a questo punto premi e ti allontani di qualche metro. All'inizio potrebbe bastare a creare un buon rapporto fra cane e guinzaglio. Pochi metri al giorno fatti bene, una buona base di partenza ti agevolerà, nella condotta al guinzaglio e senza guinzaglio. Quando metti il guinzaglio lo devi fare sempre per un evento che al cucciolo risulti piacevole, per tanto: chiama il cucciolo, lo premi, gli metti il collare e il guinzaglio e lo ripremi. Dopo glielo togli e lo fai giocare. Ripeti il giochino per qualche volta al giorno. Vedrai che quando il cucciolo vedrà il collare e il guinzaglio verrà a farselo mettere senza che tu lo chiami. Lui fa una cosa per te e tu fai una cosa per lui, devi imparare ad interagire con il cane anche quando gli metti il guinzaglio. Non chiamare mai il cucciolo per qualcosa che a lui risulti sgradevole, in questo caso lo vai a prende e se ti serve legarlo usa una corda, comunque non usare lo stesso collare che adoperi per le situazioni piacevoli. Oltre al guinzaglio ho aggiunto qualcosa riferito alla chiamata. Giovanni, la mia è solo una curiosità, con l'altro cane sei rimasto soddisfatto di come si comportava il cane? Puoi anche non rispondere. Ciao e tienici aggiornati.
 
Per quanto riguarda l'addestramento è meglio insegnare al cane entrambi i metodi, perché se sto aspettando le anatre su un argine la mattina o sono a capanno, lui è fermo mentre se è lui a far involare la selvaggina in questo caso quando io sparo lui deve rincorrere,
Se lo porti ad anatre, il cane è costretto ad imparare, per marcare il punto di caduta, al buio impara ad usare le orecchie, se è dotato riesce a ricordarsi fino a tre punti di caduta, per i riporti a lunghissima distanza gli unici cani sono gli specialisti, i retriever per intenderci e questi marcano da fermi. E' difficile vedere un cane che rincorre andare a recuperare un selvatico caduto ferito a grande distanza, a caccia conviene accompagnare il cane il più velocemente possibile, in gara si chiede al giudice se è possibile accompagnare il cane, se la distanza è eccessiva lo concedono quasi sempre. Il riporto cieco va fatto con criterio e solo con i cani che sono precisi nel marcare il punto di cauta, e va fatto quando il cane ha raggiunto la maturità intellettiva, cioè intorno ai 3 anni. Ma questa è solo una mia opinione.
 
Ho un cucciolo di Breton di 11 mesi che si allontana un po troppo e non sempre obbedisce al richiamo anche se poi rientra sempre dopo aver fatto i suoi comodi. Consigli su come posso fare affinché non si allontani troppo, grazie
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Ti dirò che determinate cose a caccia non le voglio e non le pretendo dal cane inverso sarebbe nelle prove dove si guarderebbe correttezza obbedienza il tipo di cerca movimento l'aspetto del cane se una persona vuole arrivare ad ottenere un risultato e per non buttare al vento giorni e mesi di addestramento poi poi ci sono cani e cani ti può capitare quello ottimo come quello brocco poi a caccia non tutti osservano se prendere una linea di caccia o da lavoro o niente dipende da ciò che uno si prefigge ha voler fare è ottenere


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Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Ma guardate un po' chi è arrivato!!
Il nuovo padrone di casa.
Risponde già bene alla chiamata [12]
Che genealogia ha il cucciolo? Ha vederlo somiglia molto a quelli Della Banda Alata. Per il cucciolo è importante distinguere l'educazione dall'addestramento. Quello di non farsi saltare addosso dal cucciolo non è addestramento, è educazione tradotto è socializzazione. Se non lo educhi quando diventerà grande lo dovrai addestrare per non fartelo saltare a dosso, ma dovrai faticare anche a staccarti il cucciolo per renderlo autonomo. Qualche onzo si meraviglia quando dico che nel cane c'è anche qualcosa di gatto e questo al cane bisogna tirarglielo fuori, ma se non ce lo togliamo di "dosso" e lo rendiamo autonomo non lo possiamo incentivare. Questo non è riferito a te e al cucciolo che è sul lettino. Ciao e auguri
 
Livia, il nostro grande problema è quello di sottovalutare l'intelligenza del cane. Il cervello del cane è come un grande magazzino dove il signor canne mettere di tutto e di più, però solo quello quello che gli è conveniente, le onzate che non gli servono le lascia fuori dal magazzino. Impossibile che non immagazzina mettendo in correlazione un evento con un altro. Quindi bisogna spiegare al cane che prendere il fischietto non vuol dire fare il terra o il seduto, prima bisogna fischiare e dopo eseguire. La stessa cosa è con il guinzaglio, prendere il guinzaglio non vuol dire andare a passeggio. Andare in bosco, non vuol dire andare a caccia. L'importante è che il cane non mette in correlazione un evento con un altro evento spiacevole. Ma se è un evento spiacevole non stiamo certamente parlando di socializzazione, stiamo parlando di metodi coercitivi.;):)
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Che mi risulta anche in Italia i cuccioli vengono addestrati molto presto, (non da tutti). Qualche anno fa i cuccioli per molte ragioni e per ovvi motivi venivano presi a 45 giorni, subito dopo lo svezzamento, è proprio dopo lo svezzamento che il rapporto fra madre e cucciolo da parentale si trasforma in dominanza-sottomissione. Dopo 5 giorni il cucciolo incominciava a seguire il padrone, senza guinzaglio. Gli facevano mangiare un pezzettino di formaggio, l'altro lo schiacciavano sotto il tacco, si portavano il cucciolotto attento e concentrato a passeggio per il cortile per qualche centinaia di metri. Questo la dice lunga sulla condotta al guinzaglio degli antichi italici meridionali, quando dicevano che il cane da caccia a passeggio deve stare dietro e non al fianco del padrone.
 
A me i dubbi mi vengono quando vedo addestramenti fatti per confondere le idee al cane. Sospetti ed incertezze si manifestano soprattutto in quelli che si illudono di insegnare al cane a cacciare. Il cane non è un cogl.one al quale bisogna spiegare sempre tutto. Pertanto non sbaglia chi socializza tanto e addestra poco, e tiene sempre ben impresso nella mente che qualsiasi forma di addestramento crea dipendenza. La cosa più importante è creare un legame solido fra cane e cacciatore e questo non lo si crea con addestramenti forzati o comunque impositivi, si crea con l'educazione e il gioco, fatta fare al cucciolo nei periodi più adatti. L'apprendimento di un cane socializzato è molto più veloce e consistente di un cane addestrato senza essere stato prima socializzato. Senza questo rapporto non si potrà mai avere un cane che collabora ed interagisce con il padrone, perchè non c'è coinvolgimento, l'addestratore e l'addestrato sono due entità separate, dove uno ordina e l'altro esegue. Dove il più forte rincogl.onisce il più debole, anche tramite strumenti che con l'addestramento non dovrebbero centrare niente. Si accontenta chi addestra in modo essenziale, non credo quelli che lo fanno in modo strumentale si accontentano. La socializzazione, vuol dire collegamento naturale. E' collegato il cane che per sua convenienza ha deciso di concedere la sua collaborazione spontanea al padrone. Questa collaborazione insieme alle doti istintive permettono al cacciatore di portare a caccia un cane che pensa ed interagisce in piena autonomia, senza nessuna forma di dipendenza. Vi chiedo se il cane addestrato nell'essenziale e in relazione alle attitudini di razza, ha meno discernimento del cane super addestrato al quale gli è stata ristretta la possibilità di pensare. Per discernimento intendo la facoltà che ha il cane di pensare, valutare e decidere. Un cane non potrà mai raggiungere la saggezza con l'addestramento, il cane saggio lo diventa solo se sbatte il grugno, lo diventa per tentativi ed errori. Come ho sempre detto: un cane socializzato e poco addestrato a un cane super addestrato a caccia gli farà il c.lo come un secchio.
 
Questo perché deve capire che la cacciagione per lui deve essere il mezzo per ottenere il premio, quindi non si deve mangiare la preda.
Credo che per il cane è un ragionamento un poco complicato. Secondo me la cacciagione è già un premio, molto più importante del bocconcino. Il cane la preda non la mangia per una questione di preferenza, non la mangia per una questione di precedenza. Ammesso che il cane accetti il bocconcino è pericoloso darglielo quando il cane sta cacciando. Ognuno è libero di fare quello che vuole.
 
Concordo pienamente che sia una dote naturale... Che abbiamo solo il compito di allenare, poi inevitabilmente qualche animale a caccia si perde ma secondo le mie esperienze se se perdono meno con un cane che insegue.
 
I consigli sono utili, ma conta moltissimo da chi li mette in pratica, con lo stesso consiglio due persone possono avere risultati differenti, perché molto probabilmente i rapporti fra padrone e cane sono diversi. Oltre alla tecnica addestrativa quello che fa la differenza è il rapporto sociale che si è saputo costruire con il cane. I libri sono utili, ma non possono prevedere tutte le varianti, i cani non sono tutti uguali, per ogni cane ci vorrebbe un libro. Altrimenti con lo stesso libro ci vorrebbe qualcuno che ci spiegasse il perché di eventuali intoppi.
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Dal cane bisogna pretendere quello che prevedono le attitudini di razza. Il cane da ferma va addestrato come cane da ferma, il cane da cerca va addestrato come cane da cerca, come retriever, anche come segugio, chi non ha la possibilità o non ha le basi per addestrare deve lasciare ampia iniziativa al cane, secondo me è la cosa migliore. Con il tempo capirà quando il cane da cerca si comporta da segugio, quando da retriever e quando lavora come cane da cerca su animali che fanno del cane da cerca un vero specialista. Tutte e tre le razze, riportano ma ognuno per distinzione di razza. Non si può pretendere di mandare al riporto un cane da ferma a distanze che solo un retriever riesce a marcare con precisione, né posso pretendere dal cane da ferma che memorizzi più di due punti di caduta. Neanche di insegnare il riporto cieco a un cane che fatica a ritrovare un selvatico che ha visto cadere a una trentina di metri. Il cane da caccia va addestrato nell'essenziale e in previsione degli obiettivi che il cacciatore si è prefissato di raggiungere. L'essenziale nel riporto è mandare il cane nella prima fase a vista, questo va fatto prima su terreni puliti e dopo in terreni sporchi, se non ci sono bisogna creare degli ostacoli naturali che impediscono al cane di andare direttamente sul selvatico ma lo costringono a girare l'ostacolo e ritrovare il selvatico per altre strade. Questo va fatto in base alle possibilità del cane. Questa è la palestra per allenare il cane, a caccia chiusa bisogna riaprire la palestra e allenare il cane. Un cane che sa prendere le misure con gli occhi riesce a riportare velocemente un centesimo caduto in un pagliaio. Gli occhi sono la prima cosa dopo viene il naso e tutto il resto.
 
Re: Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze

Nel riporto ognuno ha proprie esperienze, la cosa importante è che il cane riporti. Ci sono cacciatori che iniziano direttamente con il selvatico. Sono dell'opinione che il cane si condiziona meglio quando non ha molto interesse per quello che ha in bocca, ma ha più interesse per quello che ha il padrone. Quindi prima di mettere la selvaggina in bocca al cane come minimo devo essere sicuro che il cane sia ubbidiente, devo lavorare sull'ubbidienza, altrimenti il lavoro fatto con la pallina va a farsi benedire. La chiamata è importante anche per il riporto, alla chiamata il cane deve presentarsi con qualsiasi cosa ha in bocca, anche se in bocca ha una bistecca, tranquilli che non esagero. Io non do consigli, non ho titolo per farlo, le mie sono opinioni, in ogni caso preferisco far riportare al cane oggetti, qualsiasi oggetto che per il cucciolo non è pericoloso va bene. Logicamente si incomincia dai più facili per andare con il passare del tempo sempre su quelli più difficili da abboccare. Dopo si passa alla selvaggina, ma per adesso è prematuro parlare.
 
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