Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

[ Ritorno al discorso da dove lo avevo interrotto. Bisogna lasciare il cucciolo da solo per qualche minuto, logicamente ci deve essere una porta o qualsiasi altra cosa che vi divide dal cucciolo, quando riaprite la porta se il cucciolo vi viene incontro dovete richiudere la porta e andare nuovamente via, questo fino a quando il cucciolo non avrà capito che è lui che con il suo comportamento a mandarvi via, quando lo capirà vedrete che non vi verrà più a dare fastidio e rispetterà il vostro spazio. Come ho detto in precedenza socializzare è una scelta di vita, ci vuole tempo è pazienza perché non dipende solo da chi socializza dipende anche da chi viene socializzato. Bisogna dare il tempo giusto al cane di pensare, quindi una volta intrapresa questa via non si deve più parlare, inteso come imporre al cane la volontà del padrone, se si parla si perdono giorni di lavoro. Lo so che è molto più facile è sbrigativo sgridare e prendere per la calotta il cucciolo per fargli capire che non si salta addosso e non si deve rompere le scatole al padrone, ma questo non insegna al cucciolo a comunicare con il padrone. L'ho sempre detto e continuerò sempre a dirlo, un cane ben socializzato lo si può portare a caccia solo con l'addestramento alla chiamata. Il collegamento è la collaborazione spontanea concessa dal cane al padrone. Quindi per deduzione si arriva a capire che il cane non è collegato per via dell'addestramento, al massimo con l'addestramento possiamo avere cani che per un certo periodo caciano più "corti" però un cane costretto a cacciare corto non potrà mai esprimere tutto il suo potenziale. Adesso sono andato veramente fuori tema. Però pensandoci bene ammesso e non concesso che il cane ha paura dello sparo, trovo strano che il cane che ha paura non si rifugia sotto le gambe del padrone, che dovrebbe essere il suo unico punto di riferimento, allora mi sorge il dubbio che i cani che scappano sotto l'auto non sono ben socializzati, la socializzazione gioca un ruolo importantissimo nello sviluppo psicologico del cane. Per questo io preferisco far sentire la fucilata al cucciolo nei primi mesi di vita, e comunque entro il 4°mese di vita, giocando e mettendo il fucile alla distanza giusta in base al carattere del cucciolo, facendo così si ha la situazione sempre sotto controllo, se il cucciolo non accusa si può ripetere alla stessa distanza e alla volta successiva si può accorciare di qualche metro. La selvaggina viene dopo, quando si porta il cane sulla selvaggina non ci deve essere il minimo dubbio, ogni fallimento costringere a segnare il passo o addirittura a retrocedere. Io e sottolineo io, non testo mai il cane sulla selvaggina di allevamento, specialmente la quaglia, né per lo sparo né per il primo vero riporto.
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Occhio ai segnali di sottomissione, i cani non vanno mai sottovalutati, molte volte ti fanno credere quello che nella realtà non è. Il cane per raggiungere uno scopo si venderebbe la madre. Fin che continueremo a pensare con la nostra testa continueremo a dire "il mio cane quando mi vede mi fa le feste e mi salta addosso perché mi ama"
 
Contano molto anche le circostanze, l'ambiente. Una cosa e' portare il cane al guinzaglio alla festa del paese quando i fuochi d'artificio esplodono, ed il cane e' col padrone, fra la gente (se e'--come era Scout--un cane che ama la compagnia, la gente, essere coccolato da estranei), e percepire come i suoi umani reagiscano positivamente alle esplosioni (e i cani leggono benissimo i nostri comportamenti e stati mentali
Tutto dipende dall'interpretazione del cane, al mio paese dove i botti erano abbastanza forti e la gente oltre a correre si tappava le orecchie con la mani, non credo che per il cane che ama la compagnia sia una cosa piacevole anche se è al guinzaglio con il padrone. Secondo me la cosa migliore è restare in casa con il cane, con finestre e porte chiuse. Bisogna essere calmi e rilassati senza mostrare apprensione per il cane, evitare il più possibile il contatto con il cane. Il cane anche in presenza del padrone deve imparare ad arrangiarsi da solo.
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Io preferisco portare il cane sulla selvaggina già assuefatto al colpo di fucile, si evitano molti problemi della paura del colpo. Logicamente anche con un cane abituato al colpo di fucile le prime volte bisogna usare molta accortezza. Ragazzi, quando si parla del colpo di fucile stiamo parlando di condizionamento e se parliamo di condizionamento dobbiamo parlare di socializzazione, come ha scritto Livia si torna sempre lì. Qualcuno ha scritto: " prima non si parlava mai di socializzazione, il cacciatore non capiva niente di socializzazione eppure i cani non avevano tutti questi problemi" E' vero non capivano di socializzazione ma inconsapevolmente socializzavano, il rapporto che avevano con il cane era molto diverso, loro il cane lo trattavano da cane. Trattare il cane da cane vuol dire trattarlo bene, il cane viene trattato male quando viene umanizzato. Ma queste cose sono sapute e risapute, però qualcuno continua ad umanizzare il cane.
 
Per me dovremmo prendere un po' dell'uno che dell'altro. Io porto in campagna i cuccioli dal 5° - 6° mese curando il collegamento e il "ritorno" e farli socializzare con persone e cani. L'addestramento vero e proprio lo inizio a circa un anno di età e di tipo militare. Nella fase di caccia e quindi nello svolgimento del proprio lavoro li lascio un grandissimo margine di libertà ricorrendo ai comandi solo in stato di grave necessità. In questo modo non venendo assillati prendono passione in modo maggiore al proprio compito.
setterman1
 
Giovanni, auguri per i 45 anni di matrimonio. Per il resto quanto scegli un cucciolo di due mesi non hai nessuna garanzia. Ll comportamento che il cucciolo manifesta nell'ambiente dove vive insieme alla mamma e i fratelli, potrebbe cambiare nel nuovo ambiente. Potrebbe cambiare anche morfologicamente, quello che sembrava il più bello potrebbe diventare il più brutto. Detto questo, un cucciolone, coraggioso e apparentemente intelligente, perché esegue perfettamente tutto quello che gli si chiede, potrebbe manifestare scarso interesse per la caccia. Il cucciolone spaccone ed intraprendente che in casa non sta mai fermo e ha sempre voglia di fare qualcosa, messo sul terreno di caccia, in 10 minuti si scioglie come neve al sole, perde qualsiasi interesse, e l'unica cosa che fa è quella di seguire il padrone. Senza contare che le paure geneticamente trasmesse il cane le comincia a manifestare quando incomincia a prendere consapevolezza, intorno al periodo della maturità sessuale. Gli allevatori che non sono degli sprovveduti, per avere un minimo di sicurezza sulla futura riuscita del cucciolo se lo devono tenere fino a quasi un anno. Fra quelli che si sono tenuti, fanno un'altra scrematura. Nessun metodo attuato per la scelta del cucciolo può dare garanzie di un futura riuscita in ambito venatorio. L'unico sistema valido è quello di andare a prenotare il cucciolo dove ci sono cucciolate mirate, cioè fra cani che hanno dimostrato il loro valore sia a caccia che in prove di lavoro. Sinceramente dopo che ho fatto 1.000 chilometri, per far coprire la mia cagna da un campione riproduttore, non ti potrò dare la prima scelta, neanche la seconda o la terza, i cani sicuramente saranno stati tutti prenotati, al massimo ti potrei far scegliere fra due cuccioli, ma non col metodo Campbell. Detto questo se non ti va bene, tu ti tieni i soldi e io mi tengo il cucciolo.
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

....quoto integralmente Germano....vorrei aggiungere che qualunque soggetto,anche il più intelligente, può avere una o max due paure strane...a noi può sembrare incomprensibile ma un episodio a monte che ha originato il tutto c'è sicuramente....sono normali paure acquisite,spesso superabili con pazienza e dedizione nostra.
E non certo genetiche......diversamente se il soggetto in questione ha paura di questo e di quello a casa come nel bosco,non c'è verso di ricostruirne la sicurezza,...direi quasi l'autostima....,in poche parole se ha paura di tutto o quasi.....significa che si tratta di soggetto con poco o nullo equilibrio psichico....sicuramente di origine genetica e quindi da non far riprodurre....
 
Quando scrivo e dopo invio, mi viene fuori questa scritta " {"nodeId":1918483} Quindi devo uscire, per dopo rientrare, per vedere in pubblico quello che ho scritto. Inoltre non mi funziona la modifica del messaggio, e il quota.
 
Anche la sordità potrebbe essere genetica. Ci sono cani che non sono mai andati a caccia, non hanno mai sentito un colpo di fucile e in vecchia sono diventati sordi. Sicuramento il trauma acustico influisce molto, bisognerebbe fare azione preventiva, farla con un cane da caccia non è facile, ma qualcosa si potrebbe fare. I rumori di pentole, i petardi, il rumore dei tubi di scarico delle moto, il fischio del treno, il rumore delle rotaie ed altro non centrano con il colpo di fucile, centrano con il sistema nervoso del cane, il cane si condiziona e controlla meglio questi determinati rumori. Di conseguenza il cane trattato in questo modo avrà meno problemi al colpo di fucile di un cane che è stato sempre nella campana di vetro. Come è stato sempre detto ogni cane ha la sua indole, e non con tutti i cani si può fare tutto. In base al cane va indotto lo stress. Io non ho mai fatto niente per rafforzare il sistema nervoso del cucciolo, il rumore di pentole lo sentono quando per disgrazia mi casca la loro ciotola per terra, il treno lo sentono quando mi trovo nelle vicinanze della stazione, in poche parole tutto accade naturalmente e per caso. Ho avuto cani che si spaventavano quando sentivano scoppiare il palloncino, altri che avevano paura dei petardi, altri che avevano paura della ventola della cappa, con tutto questo non ho mai avuto (per fortuna) un cane da me allevato con la paura dello sparo del fucile. Le paure se le può risolvere solo il cane, alcuni cani le risolvono in modo definitivo, altri cani non ci riescono, in entrambi i casi il compito del padrone è quello di cercare di far controllare la paura al cane. Qui gioca un ruolo fondamentale il rapporto che c'è fra cane e padrone, se il cane si fida del padrone e ha imparato a gestire la paura in una situazione di pericolo non scappa, ma va a rifugiarsi dal padrone. Secondo voi è un caso che quando parliamo di cani si va a finire sempre sulle famose tre parole? Dominanza-sottomissione-leadership. Se il cane ho deciso di sottomettersi, la fuga la farà decidere sempre al leader.
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Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Nicola anche a me convince poco l ereditarietà dei difetti comportamentali, sul comportamento influisce molto l ambiente , certo se ci sono problemi neurologici allora sì possiamo pensare che questi possono essere ereditati. La madre del mio golden aveva un terrore folle dei temporali, fuochi d'artificio, e qualsiasi cosa assomigliasse ad un botto, si precipitava sotto il letto almeno 1 minuto prima che scoppiasse il primo tuono e non c'era verso di tranquillizzarla in alcun modo; quando ha avuto i cuccioli, lei ha continuato a nascondersi ma i cuccioli no, non la seguivano nemmeno perché preferivano giocare con la famiglia, attirati anche dalle leccornie offerte loro, poverina non aveva colpe nè tare, era solo stata sfortunata a rimanere da sola una sera in cui scoppiò un terribile temporale, aveva 4-5 mesi. La mia prima breton la presi che aveva 6 mesi, smaniavo per avere un cane e non approfondii con il proprietario che conoscevo da tempo, sapevo che aveva un ottimo maschio e questo mi bastò, grave errore! La caccia era chiusa, quindi mi dedicai all' adestramento di base con buoni risultati, portata in campo per testare la ferma su quaglie si dimostrò a dir poco formidabile: naso potente e ferma sicura, così mi decisi a portarla al quagliodromo per una prova completa, e cominciarono i guai........la cagna appena mi vide aprire lo sportello posteriore dell'auto con il fucile addosso si rifiutò di scendere, al momento attribuii il comportamento al posto nuovo persone cani, insomma non ci badai molto e messo il guinzaglio la condussi nel campo; cominciò una bella cerca ampia e poco dopo rimase in ferma, mi avvicinai per servirla e abbattuta la quaglia comandai il " porta", solo che la cagna........era sparita! La ritrovai sotto la macchina tremante e impaurita! Ora mi direte" ma non avevi capito prima che aveva paura dello sparo"? No, non l'avevo capito, e sapete perché? Perché la cagna non aveva paura dello sparo, ma del fucile! Sì sì, aveva paura dell oggetto fucile, infatti bastava la vista dell arma a spaventarla in campagna, a casa non dava segni di squilibrio. Il soggetto meritava , per cui cercai di capire cosa diavolo fosse successo prima che diventasse mia e tornato dal proprietario chiesi spiegazioni, visto che mi aveva assicurato che l'aveva già abituata allo sparo, naturalmente negò tutto e non si assunse nessuna responsabilità, ma io volevo capire e continuai ad indagare. C'era un elemento che mi aveva insospettito già alcuni giorni dopo aver preso il cane: presentava una cicatrice su un fianco vicino alla coscia, il proprietario mi aveva detto che era stato un morso di un altro cane quando era cucciola, al momento la smania di prendere il cane non mi portò ad approfondire, ma ora quell elemento diventava importante, così valutando ,chiedendo, confrontando, giunsi all unica risposta possibile: la cagna era stata sparata! Per concludere , ce la misi tutta con quella cagna, fino a giungere a farla riportare dopo lo sparo, ma l'ultima volta scappò e non alla macchina, non l'ho più trovata......
Purtroppo quando si prende un cucciolone non bisogna mai fidarsi, ci sono persone che hanno come unico scopo quello di vendere il cane. Un cane di sei mesi ha avuto già la prima esperienza di vita, e a 6 mesi è già consapevole e se è consapevole per superare qualsiasi problema ha bisogno di fare esperienza. Cosa diversa è con un cucciolo di 2 tre mesi. Un cucciolo di tre mesi se portato insieme ad un cane adulto la prima volta a contatto con l'acqua se è preso dal gioco si butta in acqua dietro il cane adulto che va a recuperare un riportello, per entrare in acqua non ha dovuto fare esperienza. Può darsi che la volta successiva non seguirà più cane adulto, ma quello che è importante è l'imprinting che ha avuto con l'acqua, prima o dopo ripeterà l'esperienza. Il colpo di fucile è più o meno la stessa cosa, non è detto che se il cucciolone la prima volta non ha avuto paura del colpo di fucile non la deve avere neanche la seconda volta. Martino, secondo me non era solo la presenza del fucile ad incutere paura al cane, c'era molto probabilmente anche altro, non si spiegherebbe come mai la paura del fucile fuori da quel contesto gli passava, perché in casa il cane non aveva paura del fucile. Molto probabilmente la paura è stata un errore di dressaggio, il cane è stato condizionato in modo sbagliato, e a quella reazione viscerale reagiva con la fuga, altre razze a questo tipo di reazione possono anche reagire aggredendo. Non lo so cosa è successo al cane con il suo vecchi padrone, però te lo metto per iscritto che se il lavoro è fatto bene, al cane gli si può riempire il sedere di piombo senza questo riesce ad associare il piombo al fucile. Per condizionare il cane negativamente una sola volta potrebbe non bastare, molto probabilmente l'errore è stato ripetuto più di una volta, è come picchiare il cane con un giornale arrotolato, se lo si fa varie volte e ad intermittenza il cane lo fissa nella mente e alla sola vista del giornale ha una reazione istintiva che non riesce a controllare. Comunque sono solo delle ipotesi.
 
Buongiorno. A tale riguardo racconto una esperienza che ho avuto molti anni fa quando mi fu regalato un cane di razza pointer perché affetto da paura del colpo di fucile. Lo accettai volentieri per addestrarlo alla ricerca dei tartufi. A quei tempi era vivo mio suocero, ex istruttore cinofilo delle forze dell'ordine che mi propose di attendere nel proposito e di provare la "cura" con la quale era avvezzo. Ebbene con una pistola da addestramento caricabile a salve con la possibilità di graduare il tono del colpo in capo a due- tre mesi ci riuscì.
Setterman1
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Mi hai fatto venire in mente una cosa: "avevo poco più di 18 anni..... primo viaggione da solo , destinazione Venezuela. Dopo la prima settimana a girovagare qua e là mi fermo a Puerto La Cruz. Una sera ero in compagnia fuori da una pizzeria italiana.... Una miseria che si tagliava a fette. ..............."

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P.s. Mi voglia Nicola scusare l' Ot ...ma non ho saputo resistere [Trilly-77-24.gif]
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

La madre della ormai defunta cagnolina meticcia da conigli aveva paura della fucilata, prima di chiedere al proprietario se fosse disponibile a cedermela l'ho osservata e mi è sembrata normalissima in tutto. Ha viaggiato in auto e in nave senza nessun problema, tranquilla e serena senza neanche una piccola bavetta. In passeggiata sempre disinvolta e senza mai nessuna apprensione. Appena portata a casa un breve periodo di affiatamento e dopo il colpo di fucile, che non è stato minimamente avvertito, la cagnolina ha continuato a giocare come se nulla fosse, ancora un 4/5 volte con la stessa modalità ma con il fucile che accorciava sempre più la distanza. La cagnolina non aveva paura del colpo di fucile, logicamente solo per questo non bisogna abbassare la guardia e dare tutto per scontato solo perché ha superato questo test. Ci sono persone che hanno paura di far sentire al cucciolo di due mesi il colpo di fucile, hanno paura che la tenera età possa influire sulla paura del colpo di fucile, secondo il mio punto divista acquisito con l'esperienza, il colpo di fucile prima si fa sentire al cucciolo meglio è, la stessa cosa è per l'acqua, prima entra in acqua meglio è, se supera il quarto o il quinto mese il cucciolo prende consapevolezza e per superare alcuni ostacoli ha bisogno di fare esperienza. Logicamente con un cucciolo di due mesi bisogna comunque prendere delle precauzioni, precauzioni diverse da quelle che bisogna prendere con un cucciolone di otto nove mesi.
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Posso dire la mia? Per quanto riguarda la genetica secondo me e ripeto secondo me, i difetti dei genitori si acquisiscono solo fisicamente ma non nel temperamento e nel carattere del cucciolo, ho visto ottimi cani nati da genitori mediocri e viceversa, ho avuto esperienza con un breton che aveva paura dei rumori ma non della fucilata in quanto la prima fucilata l'ha sentita davanti al naso dopo che mi aveva alzato un fagiano e lui ha collegato lo sparo con l'abbattimento, è questa la cosa più importante secondo me da non sottovalutare e da non farla sentire finché il soggetto non abbia raggiunto almeno il quinto o anche sesto mese di età, Il Breton che aveva paura dei rumori; un giorno che entrai nella sua recinto con il tubo dell'acqua per colmare l'abbeveratoio, mi accorsi che era molto impaurito e poi risalendo ho capito che nel canile dove era cresciuto da cucciolo pulivano il pavimento con il tubo dell'acqua e probabilmente quel fruscio collegato agli schizzi che gli andavano addosso quando era piccolo, l'aveva spaventato e se un cane si spaventa è un problema grande, ma sfido qualsiasi cane da caccia che sente la fucilata dietro una ferma o subito dopo che si è alzato un animale ad avere paura delle stesse, opinione personale in base alla mia esperienza. Il cane si spaventa dei rumori quando non ne capisce l'origine (fuochi d'artificio) o quando è spaventato da essi (soprattutto da cucciolo), ecco perché secondo me è importante far sentire il primo colpo di fucile dietro a una motivazione che è quella di aver fiutato il selvatico, lui collegherà subito questo.
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Ahahahh Achille sei unico ;) ;) ADDIRITTURA la prima pagina!! senti ma....quello del filmino con la barba che diceva gli garbano gli uccelli chi era .....il Cimbella ?? ;) ;)
 
Quando presi Scout (Labrador Retriever) da piccolina, cominciai immediatamente a martellare su un pentolone mentre le davo da mangiare. Comincio' cosi' ad associare i rumori forti col piacere del cibo. Dopo qualche settimana cominciai a portarla fuori casa per darle la pappa, e mentre mangiava sparavo diversi colpi in aria con una pistola automatica cal. .22LR. Poi dopo qualche altra settimana la portavo al poligono ogni Venerdi' e Sabato. Da principio rimanevamo nella lobby, separata dal poligono vero e proprio da doppi vetri a zig zag, ma pur sempre rumorosa, e le davo bocconcini mentre i tiratori sparavano. Poi dopo un po' cominciai a portarla dentro al poligono, dove il frastuono era veramente assordante e anche li' le davo le chicche preferite. Ogni volta che uscivamo in auto quando era cucciola e cucciolona accendevo la radio col volume e i toni bassi al massimo. Il 4 Luglio e il 31 Dicembre, quando a Kodiak facevano i fuochi d'artificio, la portavo con me al guinzaglio e ci mettevamo il piu' vicino possibile a dove i fuochisti lavoravano. Quando poi comincio' ad andare a caccia gia' adorava il rumore degli spari invece di averne paura. La paura degli spari non e' ne' genetica ne' acquisita. E' causata dalla mancanza di allenamento e di condizionamento.
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Sono consapevole che su questo argomento si è detto di tutto e di più, ma leggo sempre cose diverse, che danno sempre nuovi spunti di riflessione. Secondo voi la paura del colpo è genetica o è acquisita? Le percentuali sono maggiori per la paura genetica o per quella acquisita?
Non mi sono letto le quattro pagine che precedono, ma passo direttamente alla mia risposta.

La paura del fucile può dipendere da una predisposizione genetica ma può anche essere indotta da traumi. Nel primo caso sarebbe preferibile liberarsene, ma sicuramente non utilizzare il soggetto in riproduzione, nel secondo caso è possibile correggere il problema, acquisito, se non è di particolare gravità.
Metodi di addestramento drastici hanno lasciato spesso pesanti traumi in soggetti dal temperamento più sensibile di altri, se non c'è stata perseveranza il soggetto è quasi sempre recuperabile.

Non credo siano disponibili le statistiche che chiedi tu.

In alcune razze più diffuse il problema è praticamente scomparso grazie alla maggior selezione, in altre è invece più presente, ma, ripeto, non ho mai letto statistiche in merito.

Saluti
 
Quando presi Scout (Labrador Retriever) da piccolina, cominciai immediatamente a martellare su un pentolone mentre le davo da mangiare. Comincio' cosi' ad associare i rumori forti col piacere del cibo. Dopo qualche settimana cominciai a portarla fuori casa per darle la pappa, e mentre mangiava sparavo diversi colpi in aria con una pistola automatica cal. .22LR. Poi dopo qualche altra settimana la portavo al poligono ogni Venerdi' e Sabato. Da principio rimanevamo nella lobby, separata dal poligono vero e proprio da doppi vetri a zig zag, ma pur sempre rumorosa, e le davo bocconcini mentre i tiratori sparavano. Poi dopo un po' cominciai a portarla dentro al poligono, dove il frastuono era veramente assordante e anche li' le davo le chicche preferite. Ogni volta che uscivamo in auto quando era cucciola e cucciolona accendevo la radio col volume e i toni bassi al massimo. Il 4 Luglio e il 31 Dicembre, quando a Kodiak facevano i fuochi d'artificio, la portavo con me al guinzaglio e ci mettevamo il piu' vicino possibile a dove i fuochisti lavoravano. Quando poi comincio' ad andare a caccia gia' adorava il rumore degli spari invece di averne paura. La paura degli spari non e' ne' genetica ne' acquisita. E' causata dalla mancanza di allenamento e di condizionamento.
Condivido in pieno!

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Grazie Germano avevo comunque ripreso la discussione per esporre la mia esperienza ormai il mio ausiliare o forse l ausiliare sono io, unico è lo springer la sua passione è unica non molla mai anche in giardino due giorni fà mi ha portato ai piedi un pollo del vicino che incautamente ha svolazzato la recinzione.....cotto in umido il giorno dopo....comunque seguirò spero il tuo consiglio la prox stagione ...covid permettendo....mi piacerebbe anche riprovare Martino che come naso ne avrebbe da vendere ....vediamo ...
 
Re: La paura del colpo di fucile è genetica o acquisita.

Nicola ho portato l'esempio di quella sfortunata cagna, per dimostrare che l'ambiente condiziona molto di più della genetica, sono convinto anch'io che ci fosse altro oltre alla fucilata , ma questa mi bastò, purtroppo la poca esperienza e la giovane età ( sic!) non mi consentirono di fare più progressi di quello che ho scritto, oggi agirei diversamente è ovvio. Comunque quella rimane per me una sconfitta, dalla quale però ho tratto molto profitto riguardo alla comprensione del Cane.
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