Fermo restando su quello scritto da Martino che è di fondamentale importanza, come è di fondamentale importanza la mentalità del cacciatore, del cacciatore cinofilo e del cinofilo cacciatore. I cani bene o male fanno quello che gli ordiniamo di fare, sempre nei limiti delle loro possibilità.
 
il capanno rischia di sciupare i cani giovani, la possibilità che colleghi animale-abboccare è sempre dietro l'angolo. magari quando è un pò più maturo ed hai la sicurezza che fermi come si deve puoi "rischiare"
di contro ci son cani che fin da subito fanno l'uno e l'altro e mantengono una ferma sicura
ibal
ps: personalmente ritengo i breton sacrificati al capanno (cani qui da noi usati molto per tale lavoro). ma sono il primo a sacrificare la mì cagna, springer, al capanno, anche i cani da cerca non son nati per starsene fermi ad aspettare.... Retriever, ci voglian loro, lo dice la parola!
 
Secondo il mio modo di ragionare il cane da ferma per i primi due-tre anni dovrebbe riportare solo quello che ha fermato o anche solo lavorato. Dopo questo periodo si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di fargli fare il solo lavoro di riporto. Dipende anche dal cane, un cucciolone che ha una cerca ristretta portandolo all'appostamento si chiude ancora di più. Oltre alla cerca anche la presa di punto potrebbe subire dei danneggiamenti. Bisogna tenere sempre ben presente che gli inglesi ai loro cani non li mandavano mai al riporto, per loro dopo la ferma del selvatico il cane da ferma aveva assolto il suo compito, per il recupero e il riporto utilizzavano cani da cerca e retriever, avranno sicuramente avuto i loro buoni motivi.

Quello che dice germano è la regola , e se eseguita con pazienza ti ritroverai un cane che fà quello che vuoi.
Io con la mia cucciola di breton ho fatto il contrario,prima l'ho portata al capanno e poi alla cerca.
Non ho perso un uccello e quando ha raggiunto i 9 mesi di età ha anche cominciato a riportare alla perfezione,ma i fagiani li ferma a modo suo,perchè l'istinto la porta, una volta sentito l'emanazione del selvatico, a andare a prenderlo.
Comunque abbiamo riportato a casa un fagiano e una lepre e come prima esperienza venatoria non mi pare male, considerando che alla sua prima giornata di caccia aveva 5 mesi.
Ciao
 
Grazie germano , ovviamente se un cane da ferma fa solo la ferma , sarà uno specialista... Però è vero anche che ho preso un breton per fare entrambi i lavori (ferma e riporto)..
In pratica prima dovrei fare solo ferma per circa 2anni e dopo iniziare a fargli fare il riporto... Però anche in questo modo il cane non sarà molto bravo con il riporto...
Secondo te se da adesso a novembre mi fossilizzo soltanto sulla ferma , a novembre potrei portarla al capanno? Premetto che la cucciola ha una bella cerca larga ma la mia paura è che sempre di più diminuisca la ferma...
 
Stai zitto te,non sono piccioni[E:eek:=Cimbellatore;1067635]scusate l'ot
certo quante menate questi giudici del s.uberto
ma non dovrebbe rispecchiare la caccia?
impressioni di profano eh![/QUOTE] km km
 
Chi si accontenta gode....cosi' cosi'.....Tutti abbiamo le nostre idee,convinzioni,ecc.ecc.,cà chi guarda al carniere,cè chi guarda allo stile,cè chi guarda alla bellezza,e cè chi guarda a tutte e tre le cose,l' ultima è sicuramente la piu difficile da ottenere da un cane!
ho visto setter che cacciano con il naso in terra e i loro proprietari entusiasti (x me capre).ho visto breton che forzamvano a mo di spinger,incitati dal proprietario(xme doppiamente capre),cani in gare locali che lo stile di razza...nemmeno lontanamente,
labrador utilizzati come springer,springer utilizzati come labrador,chi piu ce ne ha ce ne metta.
e come dico sempre a tutti..lì Importante è essere convinti......................i grandi allevatori,i grandi nomi della cinofilia.gli standard ri razza.........................MA! a che servono?
 
Fermo restando su quello scritto da Martino che è di fondamentale importanza, come è di fondamentale importanza la mentalità del cacciatore, del cacciatore cinofilo e del cinofilo cacciatore. I cani bene o male fanno quello che gli ordiniamo di fare, sempre nei limiti delle loro possibilità.
Quoto, sai come la penso in merito: la prima qualità di un cane da caccia è la 'testa' ,dopo il ' naso'; infatti è più facile che un' ottima testa compensi un sufficiente naso che un' ottimo naso aggiusti una testa di min.....��
 
La mia setter ho iniziato a portarla a capanno a 5 anni, e non ha preso brutti vizi. L'unico difetto è che quando va a raccogliere un tordo e io contemporaneamente ne abbatto un altro lascia il primo e va a prendere il secondo e mi porta solo quello.
 
Quoto, sai come la penso in merito: la prima qualità di un cane da caccia è la 'testa' ,dopo il ' naso'; infatti è più facile che un' ottima testa compensi un sufficiente naso che un' ottimo naso aggiusti una testa di min.....��
Sono perfettamente d'accordo, in qualche vecchia discussione ho sempre asserito che la potenza olfattiva conta, ma conta molto di più l'intelligenza del cane. A fagiani di un cane poco intelligente che mi ferma un fagiano a 20/30 metri e dopo non mi mette in condizione di poter effettuare l'abbattimento non so cosa farmene della sua potenza olfattiva, preferisco un cane che me lo fermi a 9/10 metri e mi permette di fare il tiro. Logicamente è solo una mia opinione.
 
La mia setter ho iniziato a portarla a capanno a 5 anni, e non ha preso brutti vizi. L'unico difetto è che quando va a raccogliere un tordo e io contemporaneamente ne abbatto un altro lascia il primo e va a prendere il secondo e mi porta solo quello.
Non è un difetto, è una cosa ovvia e normale, per ovviare a questa "normalità" bisognava addestrare il cane. Per questa ovvietà e per l'inesperienza di un giudice mi è stata preclusa una sicurissima partecipazione al campionato italiano Sant'Uberto. Su di una starna scarseggiata di prima canna e finita di seconda, il cane mandato al riporto senza indicazione (perché dare indicazione al cane per alcuni giudici è demerito) è andato sulle piume della prima fucilata che ha visto atterrare per ultime sul terreno. In definitiva le piume erano diventato un riporto marcato e la starna era diventata memoria. Questo può succedere con i cani corretti al frullo e allo sparo. La tua cagna va sull'ultimo selvatico che vede cadere, perché non è stata abituata a memorizzare. Dipende dal carattere della cagna, non è detto che se c'è una buona interazione non si riesca a correggerla.
 
Il carniere è caccia, è inutile girarci intorno con belle parole come: "io non vado a caccia per il carniere" se non si va a caccia per il carniere vuol dire che si sta facendo un'attività diversa dalla caccia. La caccia è cattura ed uccisione della preda, tutto ruota intorno a questa frase, il resto sono solo opinioni, che con la realtà della caccia non hanno nulla a che vedere. La caccia dovrebbe essere vissuta idealmente come nei tempi che furono, per il cane è sopravvivenza, la stessa cosa dovrebbe essere anche per il cacciatore. Chi asserisce che la caccia è uno sport dice delle panzane. Gli atti "sportivi" sono atti di rispetto fra il cacciatore e la preda. La bellezza morfologica del cane se non corrisponde a quella funzionale, sul terreno diventa bruttezza. Lo stile è importante perché distingue le varie razze, ma se un cane di grande stile è inconcludente non serve allo scopo della caccia. Il cane da caccia dovrebbe mantenere tutte le qualità del predatore, tutto il resto deve essere collaborazione ed interazione costante fra padrone e cane. Tutte le forzature rovinano le qualità naturali del cane. Se a un cane da caccia lo si costringe a non rincorrere la preda e a non abboccare cosa gli rimane del predatore? Il cane che collabora e forza a comando è un cane che ha una marcia in più di uno condizionato a non farlo. Il cane in qualità di predatore accosta per preparare l'agguato e ghermire la preda, se a comando la prima mossa la si lascia al cane non è sbagliato, sbagliato è andare davanti al cane a finire il lavoro iniziato dal cane. La razza dovrebbe essere scelta in base al tipo di caccia e al tipo di terreno, si sceglie la razza più efficace allo scopo. Il punto di partenza per scegliere è lo standard lavorativo. Il breton è un cane intelligente, come lo sono tutti i cani da caccia, però l'intelligenza la sviluppa sul condizionamento imposto, sbagliato o giusto per il cane non fa differenza. Non sono d'accordo su chi asserisce che il cane intelligente fa bene sia il lavoro del cane da ferma sia quello da riporto, ma su questo punto ognuno ha il suo metro di valutazione.
 
Il carniere è caccia, è inutile girarci intorno con belle parole come: "io non vado a caccia per il carniere" se non si va a caccia per il carniere vuol dire che si sta facendo un'attività diversa dalla caccia. La caccia è cattura ed uccisione della preda, tutto ruota intorno a questa frase, il resto sono solo opinioni, che con la realtà della caccia non hanno nulla a che vedere. La caccia dovrebbe essere vissuta idealmente come nei tempi che furono, per il cane è sopravvivenza, la stessa cosa dovrebbe essere anche per il cacciatore. Chi asserisce che la caccia è uno sport dice delle panzane. Gli atti "sportivi" sono atti di rispetto fra il cacciatore e la preda. La bellezza morfologica del cane se non corrisponde a quella funzionale, sul terreno diventa bruttezza. Lo stile è importante perché distingue le varie razze, ma se un cane di grande stile è inconcludente non serve allo scopo della caccia. Il cane da caccia dovrebbe mantenere tutte le qualità del predatore, tutto il resto deve essere collaborazione ed interazione costante fra padrone e cane. Tutte le forzature rovinano le qualità naturali del cane. Se a un cane da caccia lo si costringe a non rincorrere la preda e a non abboccare cosa gli rimane del predatore? Il cane che collabora e forza a comando è un cane che ha una marcia in più di uno condizionato a non farlo. Il cane in qualità di predatore accosta per preparare l'agguato e ghermire la preda, se a comando la prima mossa la si lascia al cane non è sbagliato, sbagliato è andare davanti al cane a finire il lavoro iniziato dal cane. La razza dovrebbe essere scelta in base al tipo di caccia e al tipo di terreno, si sceglie la razza più efficace allo scopo. Il punto di partenza per scegliere è lo standard lavorativo. Il breton è un cane intelligente, come lo sono tutti i cani da caccia, però l'intelligenza la sviluppa sul condizionamento imposto, sbagliato o giusto per il cane non fa differenza. Non sono d'accordo su chi asserisce che il cane intelligente fa bene sia il lavoro del cane da ferma sia quello da riporto, ma su questo punto ognuno ha il suo metro di valutazione.

Nicola ho ritenuto opportuno aprire 3d apposito per discutere di cani e prove.[lol.gif]
 

denny.o

Utente Registrato
Messaggi
68
Punteggio reazioni
1
Punti
1
Buongiorno a tutti, vorrei porre un quesito su come vi comportate con i vostri cuccioli di breton .
secondo voi si può rovinare un cicciolone di 12/17 mesi portandolo a fare il lavoro del riporto?
Dopo quanto tempo pensate che portarlo a fare il riportatore non influisca negativamente sulla ferma?
A me serve portarlo al capanno , ma serve anche utilizzarlo per la ferma....
quindi come mi consigliate di comportarmi?
Grazie
 
Il buon senso dice di fare ciò che ha consigliato Nicola,poi dipende da soggetto a soggetto, l intelligenza del cane è fondamentale in questi casi e per 'intelligenza' intendo la capacità del cane di capire ed adattarsi alle diverse richieste del cacciatore.
 
Non è un difetto, è una cosa ovvia e normale, per ovviare a questa "normalità" bisognava addestrare il cane. Per questa ovvietà e per l'inesperienza di un giudice mi è stata preclusa una sicurissima partecipazione al campionato italiano Sant'Uberto. Su di una starna scarseggiata di prima canna e finita di seconda, il cane mandato al riporto senza indicazione (perché dare indicazione al cane per alcuni giudici è demerito) è andato sulle piume della prima fucilata che ha visto atterrare per ultime sul terreno. In definitiva le piume erano diventato un riporto marcato e la starna era diventata memoria. Questo può succedere con i cani corretti al frullo e allo sparo. La tua cagna va sull'ultimo selvatico che vede cadere, perché non è stata abituata a memorizzare. Dipende dal carattere della cagna, non è detto che se c'è una buona interazione non si riesca a correggerla.

scusate l'ot
certo quante menate questi giudici del s.uberto
ma non dovrebbe rispecchiare la caccia?
impressioni di profano eh!
 
Secondo il mio modo di ragionare il cane da ferma per i primi due-tre anni dovrebbe riportare solo quello che ha fermato o anche solo lavorato. Dopo questo periodo si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di fargli fare il solo lavoro di riporto. Dipende anche dal cane, un cucciolone che ha una cerca ristretta portandolo all'appostamento si chiude ancora di più. Oltre alla cerca anche la presa di punto potrebbe subire dei danneggiamenti. Bisogna tenere sempre ben presente che gli inglesi ai loro cani non li mandavano mai al riporto, per loro dopo la ferma del selvatico il cane da ferma aveva assolto il suo compito, per il recupero e il riporto utilizzavano cani da cerca e retriever, avranno sicuramente avuto i loro buoni motivi.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto