Mali di stagione... la leishmaniosi

La bella stagione ha tanti lati positivi...ma zanzare e insetti sono il rovescio della medaglia!
A me hanno spiegato che ormai non ci sono più zone che si possono considerare esenti da rischi per quanto riguarda questa malattia (per il clima ormai cambiato e per la maggiore facilità con cui ci sposiamo, insieme ai nostri amici a 4 zampe), perciò la prevenzione rimane la miglior cura, anche perché una volta contratta, la malattia debilita moltissimo il cane (e anche l'uomo se gli viene trasmessa) e le cure sono molto lunghe...
 
" Nel corso di questo periodo di sieropositività, il cane potrebbe intanto contaminare sia gli altri cani sia l'uomo." Questo non lo sapevo, sapevo che il cane non può trasmettere la malattia, né ai cani né all'uomo. Ho sempre saputo che il cane diventa un serbatoio dove i pappataci possono attingere.
 
direi di sì, a meno che tu non abbia un cane particolarmente grande...

Dosaggi: Da 50 a 100 ml per 10 litri di acqua.

Modalità d'impiego: Con una soluzione di 10 litri di acqua irrorare da 100 a 150 metri quadrati.
 
Non mi risultava che la leishmaniosi potesse essere trasmessa all'uomo....

Si la malattia è molto rara ma puo verificarsi... il cane che è venuto a contatto con la leishmaniosi, come dice Germano, è un serbatoio in cui il flebotomo funge da vettore, succiando il sangue processa il protozoo Leishmania infantum e da noi in europa è l'unico che puo trasmettere la leishmaniosi, cosi che al prossimo pasto di sangue puo infettare un altro cane o l'uomo. Quindi è sempre bene trattare i cani che hanno la malattia, sono positivi alla leishmaniosi o sono negativi, tutti allo stesso modo con prodotti antiparassitari
Ma l'infezione non da matematicamente la malattia, molti cani possono arrivare alla morte senza svilupparla mai (il mio ex prof di parassitologia diceva che in calabria-sicilia, il 90% dei cani vengono a contatto col protozoo, ma solo una data percentuale di essi arriva a trasformare il solo contatto in malattia), ma basta una causa stimolante...uno stress... in un mio pointer maschio è stato il calore di una femmina, nella nonna il parto. Non è trasmissibile geneticamente come tanti dicevano fino a qualche anno fa, ma si pensa che alcuni consanguinei possono essere piu propensi nello svilupparlo in malattia.
 
Il collare l'ho usato due anni fa e mi sono trovato bene. Attualmente però ho due cani che giocano di continuo e condividono lo stesso box. Nel caso mettessi i collari se li strapperebbero uno con l'altro. Se non sbaglio ho sentito di qualche scatoletta che va messa nel box e disinfetta per diversi metri quadri. Sapete dirmi quale?
 
Si ci sono anche disinfettanti spray per l'esterno, ma il box dovrebbe essere chiuso da 3 lati almeno e sopra!!! lo scalibor è già efficace, ma ci sono anche mangimi complementari all'aglio che dati insieme al cibo aiutano sia la digestione che a creare uno schermo insetto repellente al cane... oppure utilizzando le pipette si puo completare con uno spray specifico per le zanzare alla citronella per esempio, da passare un paio di spruzzate al cane pomeriggio-sera.
 
direi di sì, a meno che tu non abbia un cane particolarmente grande...

Dosaggi: Da 50 a 100 ml per 10 litri di acqua.

Modalità d'impiego: Con una soluzione di 10 litri di acqua irrorare da 100 a 150 metri quadrati.

piu che altro per sapere se dux lo utilizzava anche sul pelo del cane diluendolo ancora di piu...

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Advantix credo sia il miglior prodotto per superare questi 3-4 mesi caldi............e un po' di fortuna non guasta mai

L'effetto dell'advantix sui flebotomi è di soli 15gg... ce ne vuole un bel po di fortuna dato che non puoi mettere una pipetta ogni 2 settimane ma devi aspettare almeno 21-24gg
 

Alberto 69

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Sabato 10 Maggio 2014

Con l'avanzare della bella stagione cresce la voglia di ricominciare anche solo a passeggiare con il proprio cane a ripercorre prati e sentieri noti... purtroppo a crescere è anche il rischio di incorrere nelle malattie, anche gravi, trasmesse da insetti e parassiti.

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La temperatura si fa dolce e ammaliatrice, le ore di luce aumentano, i profumi di erbe ed essenze si intensificano, tutto tra la primavera e l'estate sembra richiamare alla campagna, alla voglia di viverla ed assaporarla in modo pieno e libero, soprattutto per chi come noi non riesce mai a distaccarsene, neanche nei mesi più rigidi dell'anno.
Altrettanto vero per noi è che per godere appieno di un'uscita diventa quasi imprescindibile la compagnia del nostro amico a quattro zampe. Questo periodo tuttavia, seppur lusinghiero per molti lati, diventa potenzialmente il più rischioso, per il cane e spesso anche per l'uomo. Il pericolo di incorrere in circostanze spiacevoli è dovuto al risveglio e al ritorno in attività di molte specie di insetti e parassiti, come zecche e zanzare, veicoli di infezioni e malattie come la leishmaniosi.
I pappataci, o flebotomi, simili a zanzare, sono i portatori della leishmaniosi canina e sono presenti in molte zone d'italia, soprattutto al centro/sud.
Ci sono "zone endemiche", cioè zone in cui la malattia è radicata nel territorio, e "zone non endemiche" considerate non a rischio.
Le zone del nostro Paese più favorevoli alla presenza del pappatacio sono quelle a clima tipicamente mediterraneo, come le aree della costa tirrenica, ionica e adriatica del centro-sud così come nelle isole, Sicilia e Sardegna.
Nell'ultimo decennio a causa delle mutate condizioni climatico-ambientali si è tuttavia assistito ad un aumento del numero di cani infettati dai pappataci e di conseguenza ad una diffusione della leishmaniosi anche nelle aree considerate in passato "non a rischio".
La puntura del pappatacio non causa sempre la malattia, ma solo in una certa percentuale di ospiti. Dipende poi dallo stato generale di salute del cane e principalmente dalle difese immunitarie la variabilità di risposta all'infezione. Dopo la puntura, nella piccola lesione causata dall'insetto, si sviluppa una reazione infiammatoria locale, caratterizzata da gonfiore e rossore.
Negli animali meno sensibili all'infezione, il parassita rimane nella cute.
In quelli più fragili, il parassita si diffonde invece all'interno del corpo, raggiungendo i linfonodi, il midollo osseo e la milza.
In un cane colpito dalla leishmaniosi, il pappatacio preleva insieme al sangue il protozoo parassita, che si moltiplica nel suo intestino. Dopo circa due settimane l'insetto, con la puntura, sarà in grado di trasmettere il parassita a un altro cane. Il pappatacio è quindi infettato e infettante per tutto il corso della sua vita, che dura alcune settimane. Quando il cane viene punto, diventa a sua volta portatore del parassita,"sieropositivo" per Leishmania.
Il periodo di incubazione è molto variabile e può durare anche vari anni, durante i quali il cane può ammalarsi in qualsiasi momento. Nel corso di questo periodo di sieropositività, il cane potrebbe intanto contaminare sia gli altri cani sia l'uomo.
Non è assolutamente semplice diagnosticare un caso di leishmaniosi, perchè nel periodo di incubazione i cani possono risultare apparentemente sani alla visita, o rimanere asintomatici per lungo tempo, oppure presentare segni clinici non specifici e simili ad altre malattie.
Alcuni casi presentano dermatite localizzata, colite cronica, e disturbi del sistema cardiovascolare, respiratorio e muscoloscheletrico.
Questo complica ulteriormente la diagnosi clinica. Quando i segni clinici assumono però un aspetto cronico; ad esempio la dermatite degenara in lesioni cutanee (solitamente iniziano dalla testa) la perdita di peso degenera in anoressia, si deve procedere tempestivamente con terapie antibiotiche e glicocorticoidi.
I farmaci utilizzati sono mirati comunque al trattamento e alla riduzione dei segni clinici, ma non possono in alcun modo eliminare il parassita interno all'organismo.
In assenza quindi di un vaccino risolutivo, la migliore cura contro la leishmaiosi resta la prevenzione. Pertanto consiglio a tutti coloro che vivono in aree a rischio di adottare alcuni semplici accorgimenti di misura preventiva come, la limitazione delle passeggiate nelle ore serali in cui il pappatacio, o flebotomo, come ogni altra zanzara è sicuramente più attivo. Ove possibile, far dormire il cane in casa nelle ore notturne. Fare uso di prodotti repellenti specifici per proteggere dalla puntura dei pappataci. Sono presenti in commercio valide soluzioni come collari protettivi, a graduale rilascio di sostanze repellenti che offrono protezione al cane per lunghi periodi anche di oltre 15 settimane.



fonte:all4shothers.com
 
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