springer bravi ma anche belli

Antonio il carattere dello springer è proprio questo, io ad esempio ritengo di avere uno springer bravo e bello e affettuoso con tutti e soprattutto con i bambini, ma a caccia si trasforma pure lui in una macchina da guerra, mi impressiona di quel che fa, anche se non è tanto bravo nel riporto perché io avendo sbagliato qualcosa per inesperienza, ogni tanto le prede piccole le mangia, ma rimane sempre il mio cane...... lo amo.. poi tu lo conosci bene avendolo visto sin da piccolo :)
 
Lo standard morfologico dello springer non parla di nessuna taglia minima, non parla neanche del peso, ma siccome sento parlare spesso di springer di 11/12 chili mi è sembrato giusto precisare che ci sono moltissimi di 18/19 chili e anche quelli di 21/22 che un quanto a nevrilità e velocità non hanno niente da invidiare a quelli più piccoli. La situazione del setter nella sua patria non è rosea in riguardo al suo utilizzo a caccia e in prove di lavoro. Per quello che riguardo l'omogeneità del setter inglese non è quello che pensi, ci sono linee da lavoro e linee da bellezza anche in questa razza, dopo ci sono anche quelli che preferiscono cacciare con il settere che ha le misure di un poni. Nulla incontrario se le misure sono funzionali allo scopo, la funzione basterebbe farla verificare nelle prove di lavoro, guarda che neanche il setter si è fatto mancare niente, in alcune linee si dice che c'è qualche goccia di borzoi. Nel bracco italiano ci sono stati e ci sono cambiamenti per migliorare l'efficacia, la selvaggina e i terreni sono cambiati se aspettiamo che le razze si evolvono naturalmente a caccia ci conviene andare con i gatti che sono degli ottimi predatori. Quialsiasi selezione che riguarda i cani da lavoro ha fatto qualcosa per migliorare le prestazioni e la funzionalità. Se tu dovessi cacciare per la sopravvivenza tua e della tua famiglia l'ago della bilancia lo faresti pendere dalla parte della morfologia? Ci sono molte più possibilità che tu non riesca a sfamare la tua famiglia, comunque potrai sempre dire di avere un cane morfologicamente perfetto. Antonio il pointer lo trovi anche nel "Dogo Argentino" quindi lascia perdere i suoni anche se ti sembrano strani. Non è come pensi o come ti hanno fatto credere: per preparare un cane con determinate doti naturali al turno di 15 minuti ci vogliono un paio di mesi, cioè dopo la caccia, in febbraio e marzo si allena il cane per fargli riacquistare la velocita e tutto quello che gli serve per superare il turno senza cali fisici. E' molto più facile allenare il cane in previsione dell'apertura della caccia. Un turno di 15 minuti non è una passeggiata, se questo è fatto alla massima prestazione, cioè il cane deve dare il massimo che può dare, se hai un buon rapporto con il cane ti assicuro che soffri insieme a lui. Non è solo una questione di velocità è tutto l'insieme che rende il cane efficace allo scopo, serve il cervello, il naso, il cuore, i polmonio, i muscoli e dopo serve il carattere, la grinta, la nevrilità, l'avidità, il coraggio e tutte quelle doti caratteriali che servono al cane per cacciare. Fare un turno di quindici minuti dietro una bicicletta sono capaci quasi tutti i cani, non servono grandi prestazioni, farlo in un turno è diverso, il cane deve essere concentrato al massimo, inoltre una parte di aria la usa per annusare, non tutta l'aria la utilizza per respirare, non è come fare la passeggiata di quindici minuti dietro la bicicletta. Quindi non facciamo passare il sacrificio del cane per una passeggiata di quindici minuti. Certamente il cane a caccia si gestisce diversamente, ma non per avidità concentazione e determinazione, per andatura è logico che non può avere l'andatura del turno per 5/6 ore di caccia. Qualsiasi cane con un minimo di passione è in grado di cacciare 5/6 ore ma non tutti lo fanno allo stesso modo. Con un minimo di esperienza si vede il cane che corre da quello che caccia. Si vede dall'impegno e dalla concentrazione che ha nell'affrontare il terreno, l'energia profusa è tre volte superiore al cane che gira per riempire i polmoni di aria e si attiva solo quando sulla sua strada trova qualcosa che gli interessa ma questo dura solo pochi minuti, dopo un nulla di fatto l'andazzo riprende. Antonio, la struttura del cane viene mossa da quelle doti caratteriali sopra descritte altrimenti la buona struttura non serve a niente, è bella da vedere solo a cane è fermo. Ho avuto un setter per sedici anni e ho cacciato fino a quattordici anni, fino a quando l'ho persa e al rientro l'ho trovata vicino all'auto, il cane che non si era mai perso mi ha detto che voleva andare in pensione, e così è stato. Questa setter Perla "Delle Vallate" (onore al suo allevatore) era leggermente insellata e bassa davanti, per fermarla alla fine della caccia l'ho sempre dovuta chiamare, eppure non aveva una grande struttura. Non è la struttura che permette al cane di cacciare con una spina nel cuscinetto tutta la giornata senza lamentarsi. Non ho detto che un cane ben strutturato è meno funzionale, è meno funzionale se non ha la grande passione che gli serve per muovere l'ottima struttura. Antonio leggere è molto importante, ma quello che leggi lo devi andare a riscontrare sul terreno altrimenti serve solo a fare chiacchiere.

Con l'occasione dunque ritorno anche a considerare il tuo discorso, Nicola, che per quanto interessante però devo obiettarlo su alcuni punti. Lo standard ufficiale che io sappia è quello dettato dalla FCI e questo standard precisa la taglia che deve essere approssimativamente di 51 cm, la cosa che non specifica semmai è il peso leggendo meglio in effetti, ma sull'altezza al garrese è chiaro lo standard come è chiaro anche per il resto. Per quanto riguarda il setter inglese hai fatto l'esempio di immissione in certe linee di sangue del Borzoi. Non ho mai onestamente sentito questa cosa prima d'ora ma può essere che non lo sappia di mio, ma ipotizzo comunque che un setter inglese con immissioni nascoste qualcosa di strano a livello morfologico ce l'avrebbe di sicuro, dal momento che setter inglese e borzoi sono cani strutturalmente differenti l'un l'altro, il primo di tipo braccoide e mesomorfo, il secondo levrieroide e dolicomorfo, con differenze notevoli ripeto di taglia e peso, regioni cranio facciali, tronchi, arti e così via? Stessa cosa se il setter inglese fosse incrociato con un altro cane. Per me la morfologia, il rispetto del tipo non è cosa di poco conto, è come dicevo anche, oltre che sintomo di purezza, anche agevolazione del lavoro del cane. Consideriamo lo standard del Setter Inglese:

Caratteri generali:
La conformazione generale è quella di un mesomorfo leggero il cui tronco sta nel rettangolo e quindi con l'arto anteriore, da terra al gomito, più corto dell'altezza dal gomito al garrese.
Il bel setter inglese attuale deve essere un cane che unisca la potenza; senza pesantezza, all'eleganza delle forme; il suo aspetto deve denotare l'attitudine al lavoro; grande facilità di movimenti, muscoli lunghi, buona ossatura, ma non troppo forte, diametri trasversali non troppo pronunciati. Non si raccomanderà mai abbastanza di scartare quei setters inglesi mastodontici, con pelle abbondante, linfatici, con testa grande, che oltre essere fuori tipo, saranno lenti e poco resistenti.

Lo standard fa, nell'ultimo periodo, riferimento a setter probabilmente ipertipici, non idonei al lavoro. E leggendo tutto lo standard comunque, non si fa certo riferimento neanche ai setter di taglia piccola. Anche qui, il setter è uno solo, quello che unisce morfologia e lavoro. Setter mignon e setter mastodontici sono estremi da scartare in allevamento e da non scegliere come cani da caccia per sè a mio parere. Non perché un setter inglese è efficace nelle prove di lavoro può essere di qualunque misura, così come lo springer, così come qualunque altro cane da caccia. Anche per il bracco italiano, se è come dici, sbagliano sia gli allevatori sia gli utilizzatori del bracco. Anche il bracco ha le sue caratteristiche morfologiche e attitudinali fin da quando è nata la razza e non mi risulta personalmente che ci sia nel bracco italiano differenze tra le linee di sangue nel tipo, e se ci fossero la cosa si noterebbe senz'altro e sicuramente non si potrebbero definire bracchi. Poi onestamente non vedo perché si debba snaturare la razza per cercare di "migliorarla" sui terreni attuali, se poi appunto miglioramenti si possono definire, quando magari vanno a incidere su quelli che magari sono il movimento e lo stile della razza! Magari si vogliono bracchi italiani sempre più veloci, magari al pari dei continentali inglesi, ma in quel caso si potrebbe parlare di miglioramento, se si va contro quello che recita lo standard di lavoro in questo caso? Direi di no....quindi questo discorso onestamente non lo condivido. Se una razza ha uno standard, morfologico e di lavoro, bisogna rispettare quegli standard. Sennò si avrebbero tutti cani che lavorano allo stesso modo senza fare distinzioni tra continentali inglesi o italiani! Il discorso della sopravvivenza onestamente non vedo cosa centri con il discorso, è un po' come dire che siccome devo reperire selvaggina a tutti i costi non importa quello che ho per le mani, basta che mi trova qualunque selvatico nei dintorni. Ma qua mi sembra che stiamo parlando di cinofilia, non di sopravvivenza. Per quanto riguarda il tuo esempio del pointer non centra assolutamente con quello che ho detto io. Forse anche qua il mio esempio di Puttini evidentemente non è stato a pieno compreso. Una cosa è una razza che ha contribuito in passato e dal principio alla creazione di una razza (come altro esempio, oltre a quello tuo del Dogo argentino, per il Dobermann che è nato partendo dal Pinscher e da altri incroci), un'altra cosa è immettere in una razza già bell'e fatta un'altra razza magari diversa dalla prima, con il risultato di ottenere semplicemente un cane meticcio, semplice incrocio tra due razze canine distinte. Il discorso delle prove lo posso anche capire, ma un conto sono le prove, un conto è la caccia vera e propria. Io sono del parere che la struttura va di pari passo con il cervello e il carattere del cane. E' ovvio che il cane debba avere carattere e attitudine venatoria, ma non si può, come ha detto anche Stefano, pensare solo al motore tralasciando il resto, perché è solo e principalmente il motore quello che deve funzionare. Tutto l'insieme deve essere al punto giusto. E la foto che ho fatto a quello springer è come un cane da caccia deve essere. In che misura è bravo quel cane non lo posso sapere, ma fatto sta che quel cane è di un cacciatore, un motivo ci sarà. Evidentemente se gli springer da lavoro sono diffusi è perché sono i più diffusi in termini di allevamento e magari sono piacevoli anche a vedersi per movimento, velocità, grinta e così via come dici tu e anche Valcarenghi, ma per quanto riguarda il resto? Siamo sicuri che sia tutto perfetto? Io personalmente ho qualcosa da ridire in merito, poi ognuno faccia come vuole, io spero di aver chiarito ulteriormente la mia posizione, poi ognuno ripeto libero di fare come vuole.

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Antonio il carattere dello springer è proprio questo, io ad esempio ritengo di avere uno springer bravo e bello e affettuoso con tutti e soprattutto con i bambini, ma a caccia si trasforma pure lui in una macchina da guerra, mi impressiona di quel che fa, anche se non è tanto bravo nel riporto perché io avendo sbagliato qualcosa per inesperienza, ogni tanto le prede piccole le mangia, ma rimane sempre il mio cane...... lo amo.. poi tu lo conosci bene avendolo visto sin da piccolo :)

Fabio lo devi scoliare di più ad allodole quest'anno per il riporto a Rio, vediamo se ti decidi, che fino a qualche anno fa mi dicevi pure che non ti piacevano le allodole, ora voglio vedere se le prendi più in simpatia! Comunque meno male che Rio non è pipitone come te ;)
 
Nicola, era sottinteso il fatto che parlando di razze da caccia oltre che allo standard morfologico si facesse riferimento anche allo standard di lavoro. E' ovvio ad esempio che un setter debba essere morfologicamente un setter e debba cacciare da setter, così come un pointere deve essere e fare il pointer, uno springer essere e fare lo springer e così via, senza scindere i due elementi. Che io sappia non mi risulta che ci sia uno standard morfologico dello springer che non indichi una taglia e che indichi un peso intorno ai 18-19 kg, io so che lo standard è quello della FCI così come per le altre razze canine. La storia del setter inglese attuale nella patria d'origine non la conosco, ma per quello che so e vedo, per quanto riguarda i setter inglesi di allevamento nostrano posso dire che da un punto di vista morfologico come di lavoro non ho notato nelle linee di sangue con differenze morfologiche rilevanti tra soggetti di allevamenti diversi. E questo come per le altre razze allevate qua da noi. Solo ripeto per lo springer ci sono differenze notevoli, anche tra le linee da lavoro stesse, e come dicevo alcuni soggetti con difetti rilevanti a livello morfologico (cosa notata anche da Valcarenghi) con tanto di pedigree. Questa è la cosa che mi ha lasciato stranito documentandomi sulla razza. Per me quello che conta in un cane personalmente non è che mi risolva al più presto l'azione, questo può valere forse nelle gare dove entro 15 minuti il cane deve macinare terreno nel minor tempo possibile e scovare il selvatico. Ma credo che a caccia la cosa necessaria è che il cane innanzitutto abbia una struttura tale da reggere minuti come ore a caccia (cosa che solo una idonea struttura morfologica può supportare, come ha detto del resto anche Valcarenghi nel commento nei post precedenti da me riportato) e che inoltre esprima le caratteristiche della razza e che sia un cane docile, equilibrato, appassionato e intelligente, non solo divoratore di terreno imperterrito e risolutore sul selvatico. Il movimento e la velocità soltanto personalmente non li ritengo elementi sufficienti in un cane da caccia, nel cane da gara sicuramente sì. Per quanto riguarda la storia del border collie non posso avere prove certe in merito, ma questa è stata la mia impressione per alcuni tipi di springer, poi se sia verità al 100% non ti so dire, io riporto solo quello che so, poi per ricredermi o avere conferme devo avere le opportune prove e/o argomentazioni in merito. Per me sicuramente, prendendo per vera la cosa, degli springer con delle linee immesse e celate di border collie non sono da considerare puri, anche ammesso che a caccia o nelle prove diano il massimo. Così come non sarebbero puri springer con immissioni di altre razze. Poi se sono favole o meno questo non ti so dire, ma non ho detto sicuramente che tutti gli springer da lavoro sono incrociati con il border collie o tutte le razze che presentano musi appuntiti lo siano. , ci tengo questo a ribadirlo a scanso di equivoci visto che mi parli ancora di questo discorso. Per quanto riguarda il discorso del pointer che ha rinsanguato tutte le altre razze da caccia questa mi risulta veramente nuova; fatto sta che l'esempio riportato dal libro di Puttini era volto a far capire come basta poco a capire che un cane non è puro al 100% pur essendo un campione, tutto qui. Poi se sono favole o meno ripeto, a ognuno le proprie considerazioni. Andando su Wikipedia comunque per caso ho trovato anche questo, alla voce "Aspetto":

L'aspetto generale è quello di un cane compatto, forte ed armonico. Tra gli spaniel di terra è quello con la maggiore altezza sulle gambe, e si attesta attorno ai 51 cm di altezza ed oltre i 20 kg di peso. È un cane molto attivo, pertanto l'espressione è vivace ed attenta, al contempo mai priva di quella dolcezza che testimonia il suo grande equilibrio: lo si può ammirare col corpo vibrante e fremente mentre segue con avidità la selvaggina, o tranquillo e mai invadente nel salotto di casa.
La testa presenta un cranio abbastanza largo, leggermente arrotondato, che si allarga verso la parte anteriore del muso, formando un sopracciglio o uno stop, divisi da una scanalatura tra gli occhi. Questi hanno un'espressione dolce; sono a mandorla di colore nocciola scuro. Le orecchie sono pendenti, inserite all'altezza della linea dell'occhio, e piuttosto attaccate al cranio.
La muscolatura è ben sviluppata e tonica, tale da assicurare al cane forza, resistenza ed agilità. Gli arti sono forti, ben uniti e muscolosi. L'andatura è assolutamente peculiare di questa razza. Le zampe anteriori scivolano in modo rettilineo dalla spalla, i piedi sono proiettati in avanti in modo del tutto naturale. I garretti spingono bene sotto il corpo, seguendo la linea delle zampe anteriori. Al passo molti springer ambiano: il che non è difetto, ma tipico della razza. Durante il movimento la coda con scodinzolio vivace è portata bassa e mai sopra la linea della schiena.
Il loro manto può essere di tutti i colori previsti per gli spaniel, ma non unicolore. Sono preferiti il bianco e marrone (fegato) oppure il bianco e nero, o questi con le focature. Il pelo è liscio od ondulato, con graziose frange ad orecchie ed arti, molto folto e quindi parzialmente idrorepellente, comunque idoneo per proteggere dalla vegetazione, dalle intemperie e dal freddo (temendo però il caldo).
Sotto questa dizione, e quindi dotati del pedigree di questa razza, è registrata tutta quella variegata schiatta degli ufficiosamente cosiddetti "field-bred ESS" (da noi conosciuti quali "springer da lavoro"): soggetti e/o linee di sangue esclusivamente selezionate in base alle loro qualità operative, ma il cui disomogeneo aspetto morfologico poco o punto si adatta allo standard di questa stessa razza. In generale si tratta di soggetti più piccoli, più lunghi, con poco pelo, con orecchie più corte ed attaccate alte, musi più appuntiti, dall'espressione poco dolce, ma di maggior vivacità (e selezionati in particolare per ben figurare sulle gare, grazie alla loro azione ed andatura spettacolari).
Esiste infine una tipologia statunitense "da show", di taglia leggermente più ridotta, orecchie più lunghe ed attaccate più in basso, compatta nel tronco e dal mantello "sellato", con ben maggior profusione di frange, linea dorsale rampante, posteriore fuori di sé e spalla più dritta, la quale ha uno standard proprio riconosciuto dall'AKC ma, al pari della precedente, non ufficialmente riconosciuta dall'FCI, per la quale l'unico riferimento alla razza rimane appunto lo standard FCI nr. 125.
 
Ho sempre detto che sono un utilizzatore dello springer a caccia e quando è chiusa mi diletto a fare qualche attitudinale, anche per avere il pretesto di muovere i cani. Non ho mai sparato cazzat@ e non ho mai fatto pubblicità per nessuno. Una cosa la so fare molto bene, so distinguere i cani che cacciano da quelli che gironzano e si attivano solo quando si trovano qualcosa sotto il naso e la maggior parte delle volte non riescono a risolverla perchè continuano a cazzeggiare sulla pastura. Io intanto sono soddisfatto dei cani che ho, non sono cani da caccia ma sono qualcosina in più di semplici cani da caccia. Sempre nel mio piccolo ho vinto 2 campionati interregionali nella libera cacciatori dove la concorrenza è molto più aggurrita. Questo per sfatare le favole di chi dice che lo springer da lavoro non è adatto per andare a caccia, Ci sono più springer da lavoro che vanno a caccia che quelli che oltre ad andare alle prove vanno anche a caccia, la differenza sta solo nel dressaggio, quindi uno springer da lavoro che va a caccia può competere con qualsiasi cane da prove, anzi ci sono cacciatori che hanno per le mani dei veri campioni e non lo sanno, come ci sono quelli che lo sanno e se ne fregano delle prove di lavoro. Lo springer da lavoro è un cane che deve poter competere con qualsiasi altro cane, io caccio insieme a persone che hanno i cani da ferma, non sono mai rimasto dietro a nessuno.
 
Marbizzaboy,
mi permetto di dire che dubito molto che Rodolfo abbia in nessuna maniera voluto insinuare che tu, come altri, non vogliate bene ai cani se non sono belli, e che vi abbia considerato dei cino-nazisti, poi Rodolfo ti darà le sue spiegazioni, ne sono certo...alla tua domanda alla quale tu dici nessuno ha risposto ti rispondo io...si, ce ne sono di razze in cui si vedono soggetti disomogenei a seconda della linea di sangue dalla quale provengono...forse non hai avuto occasione di calcare abbastanza i terreni di caccia e le prove, ma ti posso assicurare che il problema esiste anche per setter, breton, kurzhaar e altre razze,e se la discussione e' nata in merito allo springer spaniel questo e' dovuto alla precisa circostanza ed alla grande diffusione che questa razza sta avendo, grazie quest'ultima cosa alle doti venatorie e non certo a quelle da salotto...poi di domande te ne faccio una io, ma tu lo pensi davvero che a parte difetti e difformità dallo standard che riguardano le frange, i musi appuntiti o l attaccatura delle orecchie, i cani delle linee da lavoro, e quindi brutti ,abbiano questi evidenti difetti di costruzione e struttura???? O se ci pensi bene ci arrivi pure tu a comprendere come cani mal costruiti e con strutture non armoniose difficilmente potrebbero muoversi disinvoltamente e lavorare come lo standard impone, pensi che potrebbero davvero farsi un cul@ così a caccia e nelle prove senza il supporto di un telaio perfetto e il motore che gira a mille,tanto per utilizzare un termine già usato??? Ti auguro di coronare al più presto il tuo sogno di possedere un cane, fai bene a leggere, a documentarti, a confrontarti con le varie opinioni, ma quando sarà quel momento ( te lo hanno già suggerito altri ) cercati un cane che sia un gran lavoratore, almeno sulla carta, perché viene da correnti di sangue di cani che lavorano come Cristo comanda... magari scegliendo tra quelli che esteticamente ti piacciono di più se non vuoi perdere di vista la tua vena cinotecnica, ma rinuncia ad inseguire chimere che potrebbero riempirti gli occhi ma laciare la tua saccoccia vuota...questo e' quello che feci io quasi vent'anni fa col mio primo springer, forse facendo bene, forse sbagliando, ma ti assicuro che le soddisfazioni a caccia e non solo sono state e sono tuttora tante...

Jack70, chiarito il discorso con rodolfosuper90 e venendo a noi, come avevo detto in precedenza e come scrisse anche Valcarenghi, i difetti morfologici in alcuni springer da lavoro non si limitavano solo a musi, teste, pelo e il resto, ma anche ad arti, tronco e dorso, forse più importanti del resto. Basta andare a vedere su internet nei vari siti degli allevamenti le foto dei vari soggetti che anche un cieco noterebbe certe cose. Per quanto riguarda le altre razze, purtroppo non sono solito frequentare prove, derby, raduni eccetera in tutta Italia dunque non posso avere una conoscenza personale di tutti i soggetti, quello che so e vedo lo noto in giro su internet guardando le foto dei soggetti e basandomi sulle qualifiche riportate. Ti torno a ripetere che in altre razze personalmente non ho notato divari eclatanti a livello morfologico (visto che come lavoro qui da noi è stato fatto un ottimo lavoro di selezione) nelle razze da caccia (ovvio che magari non tutti i cani possono essere uguali l'un l'altro, ma come omogeneità nel tipo non mi sembra di aver notato niente di preoccupante), ma questa cosa invece l'ho potuta constatare soltanto nello springer spaniel inglese e per il cocker spaniel. Poi che siano impressioni o realtà, ognuno ha la propria opinione, così come ce l'ha per lo springer da lavoro, da esposizione e dual purpose. Per quanto riguarda me, quando sarà che dovrò scegliere il mio springer, sarà una ricerca fatta in maniera spero il più attenta possibile, tale da scegliere l'esemplare a mio parere perfetto sotto tutti i punti di vista, in questo caso ricercando morfologia e lavoro senza propendere né su una via né sull'altra, proprio per le considerazioni fatte e rifatte in precedenza. Magari spero anche un domani appunto di poter frequentare più l'ambiente delle prove e constatare di persona suddette mie ipotesi, ma nel mio piccolo per ora ripeto per le altre razze non ho notato niente di particolare.

Questa discussione è degna di nota in quanto manco a farlo apposta mi da modo di approfondire e cercare sempre di più articoli su articoli in merito alla cosa; leggete attentamente questo articolo ad esempio, che rispecchia perfettamente quello che è il mio pensiero che pare quasi che l'abbia inavvertitamente copiato e di cui finora non ero a conoscenza!!!

I Nostri Cani -settembre 2002-: SPRINGER, CANE DA SCHIOPPO

Il titolo non è mio, lo ha coniato tempo fa un buon amico: Umberto Zaccarini, conoscitore profondo della razza, nonché stimato giudice di prove. Uno che se ne intende, insomma. Credo che mai sia stata data definizione più calzante, ed è per questo che me ne approprio.
Cane sportivo per natura, cane da caccia per eccellenza, lo springer è ormai entrato a far parte delle razze più conosciute e non necessita certo di presentazione. E' però interessante notare che sono andate via via sviluppandosi due "tipi" diversi: il tipo da esposizione e il tipo da lavoro, spesso tanto dissimili tra loro che, confrontandoli potrebbero far pensare a due razze diverse. Il primo è selezionato sulla base della bellezza, su quanto richiesto dallo standard e, talvolta, con criteri che esasperano quelle caratteristiche che si pensa "facciano vincere" sui ring. E' assai migliorata la costruzione, spesso la statura si è elevata, sono state ricercate incollature importanti, in altre parole si è avvantaggiata l'eleganza e l'immagine da show, a discapito della rusticità caratteristica della razza, in qualche modo allontanandosi dal tipo originale, o almeno quello a cui eravamo abituati nei decenni scorsi. Non di rado si viene colpiti dall'assomiglianza col cocker, di cui sembra sempre più la copia ingigantita. Il discorso non è nuovo e io non voglio dare giudizi in merito, so però, e desidero sottolinearlo, che lo springer è principalmente un cane da caccia, piuttosto rustico e di struttura più contenuta, caratteristiche indispensabili per permettergli di esprimere al meglio le sue qualità venatorie. Non ricordo di aver visto qualche soggetto, cosiddetto da esposizione, esprimersi al meglio sui terreni di caccia. Qualche volta vi sono springer che, alla ricerca della qualifica "Molto Buono" per entrare in classe lavoro, si arrabattano in campagna, ma certo è difficile vedere azioni degne di questa razza. Per contro i soggetti presentati in prova non di rado sono di taglia inferiore allo standard, sono bassi sugli arti e gli appiombi lasciano a desiderare, ma " vanno" come schegge. Qualche volta anche troppo. La velocità esagerata li porta "ad alzare la testa", perdendo così una delle caratteristiche fondamentali del movimento "springer": galoppare a testa bassa per meglio reperire le tracce del selvatico. Intendiamoci, soggetti che lavorano con le caratteristiche tipiche della razza ve ne sono, e non pochi, ma la tendenza ad esagerare la velocità e considerare poco lo stile è un pericolo che esiste. E' compito di chi giudica, e della Società specializzata, vigilare affinché si faccia di tutto per mantenere questa splendida razza nello standard di stile. Lo stile è razza: il movimento, l'andatura, la cerca, sono fondamentali, ma il giusto portamento di testa è irrinunciabile
Torniamo al discorso iniziale, due tipi diversi: il "bello" e il "buono". A prima vista potrebbe sembrare un successo della selezione, il raggiungimento del superspecializzato, l'ottenimento dell'iper, il traguardo non solo raggiunto, ma addirittura superato. Ed è proprio questo il rischio, un rischio pericolosissimo, pericolosissimo per la razza che poco per volta rischia di sfumare in un'altra razza, in un "tipo" che sempre più si allontana dall'originale, dall'ideale che ci si era posti all'inizio. Forse alla base di questa ricerca del "sempre di più" si può riconoscere lo spirito agonistico degli allevatori, la voglia legittima di superare e di superarsi, ma quello che è lo stimolo naturale che spinge a migliorare continuamente può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Il giusto dovrebbe essere nel mezzo, parlando di un cane da lavoro, quello abbastanza bello e abbastanza buono. Senza per questo accontentarsi del mediocre, ma semplicemente prestando attenzione nel non ricercare, allevare e fissare caratteristiche che non sono più quelle veramente tipiche.
Di springer belli e buoni ve ne sono e neppure pochi, è a questi soggetti che si dovrebbe mirare per riportare un po' di omogeneità fra i due "tipi". Non sono passati molti anni da quando questo risultato era la norma, è vero che gli springer erano pochi, ma quei pochi erano belli e buoni. Ricordo per tutti i cani del dr. Valcarenghi che da buon cacciatore allevava per la caccia, ma cani di ottimo "tipo". Oggi non sono scomparsi gli springer dotati di entrambe le qualità; sta agli appassionati ricorrervi in allevamento, senza farsi accecare dalla ricerca del "troppo" in un campo a totale discapito dell'altro. Un po' più di struttura e di correttezza nella costruzione nei cani da lavoro e un po' meno raffinatezza in quelli da esposizione, non potrà che giovare alla razza. In medio stat virtus, quei formidabili cacciatori piccoletti e stortignaccoli, saranno anche grandi cani da caccia, ma non sono springer. Parimenti, quei magnifici, eleganti spaniel dalle lunghe incollature e le orecchie attaccate sotto la linea dell'occhio, sono spettacolari, ma non sono springer. L'auspicio è di saper compendiare pregi e difetti; non dico sia un lavoro facile, ma ai nostri allevatori non manca né la passione, né le capacità, né il materiale per riuscirvi.
Tuttavia sono cacciatore e pertanto è ovvio che prediliga il cane da lavoro, anche perché usare questa razza la caccia è entusiasmante. Lo springer è cane intelligente, ma anche difficile, è esuberante, potente, instancabile. E' anche il cane che meglio si confà alla caccia moderna, a ciò che è rimasto della selvaggina nelle nostre campagne: il fagiano. Questo selvatico preferisce i terreni coperti, con vegetazione fitta, intricata di spine, inaccessibili per l'uomo. Lo springer è nato per entrarvi ad ogni costo, senza paura di rimediare anche qualche piccola ferita, la passione lo porta ad affrontare qualsiasi terreno, con coraggio e determinazione, tanto che è quasi commovente vederlo lavorare. Uno springer corretto, ossia ben addestrato, è una macchina da caccia, è nato per la caccia e se ci affidiamo a lui, quando in campagna portiamo a spasso il fucile, prima o dopo ci darà soddisfazione. Ho imparato a fidarmi sempre di uno springer perché sono convinto che, se io sono diventato cacciatore, lui lo è nato. Inoltre è un ottimo riportatore, dal fitto, dai calanchi, dall'acqua e con che felicità esegue questo compito! Provate a guardare negli occhi il vostro springer quando vi consegna la preda, godetevi la soddisfazione che esprimono: se non lo avete mai fatto vi siete persi una delle cose belle della vita.

Gioacchino Murante
 
Io per quanto ho capito il discorso di zorrobalistico (magari poi ce lo facciamo confermare da lui) anche se lui non ha specificato il discorso della cerca che nello springer mi sembra sottinteso visto che non è solo un cane da riporto, forse avrà voluto dire che lo springer, per cercare e riportare in maniera proficua debba avere bisogno di una certa taglia e peso così come previsti dallo standard. Anche Jack70 stesso ha detto che in Inghilterra usano springer e labrador in maniera alternata in caso di cerca o di riporto del selvatico, quindi non credo ripeto che zorrobalistico facesse riferimento solo al riporto con il suo discorso. Uno springer se non cerca ma riporta solo per che cosa vale? Inoltre ritengo che il movimento tipico nello springer ci può essere a mio parere anche in un cane morfologicamente in tipo, non per forza bisogna avere i parametri dello springer da lavoro, discorso diverso ovviamente è se lo springer in questione rientra nella categoria di springer da bellezza, da esposizione, diciamo l'estremo di allevamento come springer ipertipico e venatoriamente parlando scarso o da non considerare, ma in questo caso è un altro paio di maniche, ma non credo che con un sapiente allevamento della razza non si possano ottenere le stesse caratteristiche previste dallo standard di lavoro rispettando lo standard.

Se leggiamo bene, il cane mandato in UK nn e' ancora stato utilizzato x il lavoro al quale sara' presumibilmente destinato dalla prx stagione.
Nel frattempo il game-keeper ha notato alcune cose che egli reputa molto interessanti nel soggetto in questione, quali struttura fisica e venaticita': magari sono quelle stesse peculiarita' che distinguono Danny, il quale nn mi sembra ragionevole pensare che sia l'unica "mosca bianca" esistente nella sua tipologia!
Comunque mi sembra che parecchio tempo deve ancora passare, e molte cose debbano accadere, prima di poter dire una parola definitiva sul soggetto in questione, in un senso o nell'altro...
X quanto riguarda la conclusione di Antonio, mi sembra doveroso che debba esser chiarita. Intanto nn esiste uno standard di lavoro x lo springer, o meglio ne esistono anche + di uno, ma tutti senza alcun valore ufficiale.
Detto questo, va osservato che lo "stile" in genere richiesto nelle prove, NON puo' essere prodotto da uno springer conforme allo standard (badate bene che parliamo di standard e nn di expo), x il semplice fatto che appunto i parametri di costruzione di un cane che si muove con uno "stile" apprezzato sulle prove, sono DIFFORMI rispetto a quanto sancito dallo standard stesso, e questo anche senza scomodare "distinzione", "tipo" e menate varie.
Se poi prendiamo quelli che antonio definisce springer "da expo", "ipertipi" e cosi' via, ammesso che solo possano muoversi decentemente, avendo questi peculiarita' di costruzione ancora diverse, cambieranno il loro "stile" conformemente a queste ulteriori diversita'.
Da cio' ne consegue che se anche uno springer considerato "stilista" in prove fosse la + straordinaria macchina da caccia, i suoi parametri lo porterebbero ad essere un qualcosa di comunque DIVERSO dallo standard ufficiale fci 125: nn sta a me stabilire se questo possa essere un bene od un male (anche xche' questa e' anche un mera questione di punti di vista), fatto sta che ribadisco che uno springer costruito con i criteri dello standard nn potra' mai avere lo stesso "stile" di un cane che, da tutti i punti di vista, e' in buona sostanza qualcosa di decisamente diverso.
Ora, io ho cercato di spiegarvelo e nn so nemmeno se ci sono riuscito, in ogni caso ho detto il mio punto di vista che x tale deve esser considerato.
 

federico.vannucci

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Vi presento l'amico Mauro Frasi con il suo springer di eccellente morfologia (di chiare linee "da bellezza"), fresco campione italiano amatoriale Fidasc su selvaggina.
Questo soggetto e' gia' stato vincitore del campionato regionale toscano csaa su selvaggina naturale, e' Eccellente in prova naz. enci, campione italiano a squadre csaa a selvatico abbattuto, ed e' infine il soggetto che ha ottenuto il miglior punteggio fra i componenti della squadra laziale al recentissimo campionato nazionale S.Uberto a squadre. Ha inoltre decine di vittorie in gare + o - "paesane" dei + svariati tipi, nelle quali ha comunque avuto modo di confrontarsi innumerevoli volte con cani anche gia' proclamati campioni italiani di lavoro (enci).
Insomma, si potrebbe dire che, persino nella razza springer, "bello e bravo" si puo': si, ma mi raccomando ... nn andate a raccontarlo in giro!!
 

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"Credo sia interessante sapere che uno dei primi se nn il primo springer di Marco sia stato uno di quei cagnacci "da bellezza", del quale si e' sempre dichiarato oltremodo soddisfatto sotto il profilo venatorio:" Se era soddisfatto poteva continuare, non vedo il motivo del cambiamento, anche se soddisfatto si vede che non era proprio entusiasta.
 
poco prima che morisse feci una lunga chiacchierata con marco valcarenghi a proposito degli springer bravi e belli e lui mi rispose che purtroppo aveva dovuto abbandonare il bello e bravo per la difficoltà di riuscire a produrre dei soggetti dual purpose e ammise la scarsa omogeneità della razza springer in italia come nbel suo paese di origine... la cosa incredibile è che mandò la nipote, che voleva uno springer bello, a comprarlo da un allevatore che veniva massacrato da quasi tutti perchè si diceva che producesse cani inetti ma molto belli dal punto di vista morfologico..... a fine gennaio ho esportato uno springer in uk, federico l'ha visto in foto (bianco fegato focato...) per un guardiacaccia di una tenuta signorile che lo impiega per le battute all'inglese. questo cane perfettamente in taglia e da adulto superarerà i 20 kg di peso proviene da linee solo da bellezza scandinave. l'inglese è contentissimo, ad etta sua non ha mai bvistouno springer con una tale ossatura e coprporazione e soprattutto con una venaticità davvero notevole... è chiaro che il suo movimento non può essere paragonato ad uno springer da lavoro che pesa quasi la metà, ma per chi ha bisogno di cani per riportare 70-100 fagiani al girono in bosco di girno più 30-50 anatre la sera sui laghetti, è chiaro che ha bisgno di taglia.... se un inglese apprezza uno springer made in italy che glis erve per il lavoro, vuol dire che un cacciatore normale lo apprezzerà ancor di più.... ma qui da noi si parla di springer da lavoro come cabni da grande cerca, lacets da 50-100 metri come se tutti avessero in mano una spingarda cal. 8 per sparare a tali distanze...

vedi perchè ci piace la taglia da lavoro , perchè a me deve riportare tordi e allodole e scovare tutto quello che trova , se mi doveva riportare 100 fagiani e 50 anatre al giorno mi facevo un labrador ................. ma per cortesia con queste cazzate

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Come mai Stefano dici questo?

marbizza , scusami con tutto il rispetto di questo mondo ma tu uno springer lo hai ci cacci ?
il valcarenghi si sta girando nella tomba .

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Come mai Stefano dici questo?

marbizza , scusami con tutto il rispetto di questo mondo ma tu uno springer lo hai ci cacci ?
il valcarenghi si sta girando nella tomba .
 
Signor vannucci il fatto che lei sia su un forum denota il fatto che vuole mettersi in gioco con gli altri , qui nessuno è venuto a denigrare il suo pensiero riguardo i nostri amati springer , ma molti me compreso non accettano il suo modo a volte scortese anche se molto fine di giudicare i nostri meticci , il fatto che lei lo abbia fatto per una persona in particolare , non giustifica il fatto , io amo i miei cani , anzi noi tutti amiamo i nostri cani e il sentirli insultare mi urta fortemente . per questo chiudo il discorso restando della mia idea .

E nn ti e' mai nemmeno passato x la testa che al sottoscritto, che alleva e custodisce con il massimo impegno possibile questa razza da oltre 40 anni, gli possano girare un tantinello gli zebedei quando sente "sparare ad alzo zero" su quello che x uno come me rappresenta molto di + che x qualsiasi xsona "semplice" possessore, insomma una vera e propria "ragione di vita"?!!!
 
- - - Aggiornato - - -



marbizza , scusami con tutto il rispetto di questo mondo ma tu uno springer lo hai ci cacci ?
il valcarenghi si sta girando nella tomba .[/QUOTE]

Piu che altro a forza di rigirarsi l'ha già sfondata quella tomba....
 
Come mai Stefano dici questo?
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...non mi sembra il lavoro precipuo di uno springer...
...meglio un retriever....per lavoro specifico e per fisico...
...determinare ed estrapolare le caratteristiche di razza dal lavoro di un singolo soggetto , per altro di una dote che rappresenta solo una minima parte del patrimonio di uno springer , mi sembra molto riduttivo ed anche fuorviante...anche se lo facesse un conduttore inglese ed anche se fosse un genio...
Le statistiche , per essere valide , abbisognano di grandi numeri....ad es. ...se dicessi che ho un leone che mangia solo verdura...si potrebbe dire che tutti i leoni sono vegetariani...??
 
"Gli antenati "puri" di Danny nn hanno certamente fatto altrettanti sfaceli in prove (comunque il suo sangue porta i geni di 3 campioni assoluti italiani, nnche' quelli della linea della campionessa assoluta antenata di Vichy), ma di contro sono antenati che hanno "dato" parecchio sul terreno di caccia, in mano a soddisfattissimi proprietari" Sono d'accordo la soddisfazione dei proprietari non la metto in dubbio, ma una selezione di qualsiasi razza sia non si può basare sulla soddisfazione dei proprietari o dello stesso allevatore. Forse Antonio non sa che oltre alle linee da lavoro, (che per qualcuno servono solo ai 15 minuti del turno) a quelle da esposizione, a quelle belli e bravi ci sono springer solo da caccia, e le lodi di questi springer vengono cantate al telefono dagli stessi allevatori.
 
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...ecco...e' così che possiamo dire la nostra senza scendere negli attacchi personali...
...il tuo pensiero l'hai esposto...condivisibile o meno che sia...come quello degli altri...
...questa è la normale dialettica che anima un forum...
 
Lo standard morfologico dello springer non parla di nessuna taglia minima, non parla neanche del peso, ma siccome sento parlare spesso di springer di 11/12 chili mi è sembrato giusto precisare che ci sono moltissimi di 18/19 chili e anche quelli di 21/22 che un quanto a nevrilità e velocità non hanno niente da invidiare a quelli più piccoli. La situazione del setter nella sua patria non è rosea in riguardo al suo utilizzo a caccia e in prove di lavoro. Per quello che riguardo l'omogeneità del setter inglese non è quello che pensi, ci sono linee da lavoro e linee da bellezza anche in questa razza, dopo ci sono anche quelli che preferiscono cacciare con il settere che ha le misure di un poni. Nulla incontrario se le misure sono funzionali allo scopo, la funzione basterebbe farla verificare nelle prove di lavoro, guarda che neanche il setter si è fatto mancare niente, in alcune linee si dice che c'è qualche goccia di borzoi. Nel bracco italiano ci sono stati e ci sono cambiamenti per migliorare l'efficacia, la selvaggina e i terreni sono cambiati se aspettiamo che le razze si evolvono naturalmente a caccia ci conviene andare con i gatti che sono degli ottimi predatori. Quialsiasi selezione che riguarda i cani da lavoro ha fatto qualcosa per migliorare le prestazioni e la funzionalità. Se tu dovessi cacciare per la sopravvivenza tua e della tua famiglia l'ago della bilancia lo faresti pendere dalla parte della morfologia? Ci sono molte più possibilità che tu non riesca a sfamare la tua famiglia, comunque potrai sempre dire di avere un cane morfologicamente perfetto. Antonio il pointer lo trovi anche nel "Dogo Argentino" quindi lascia perdere i suoni anche se ti sembrano strani. Non è come pensi o come ti hanno fatto credere: per preparare un cane con determinate doti naturali al turno di 15 minuti ci vogliono un paio di mesi, cioè dopo la caccia, in febbraio e marzo si allena il cane per fargli riacquistare la velocita e tutto quello che gli serve per superare il turno senza cali fisici. E' molto più facile allenare il cane in previsione dell'apertura della caccia. Un turno di 15 minuti non è una passeggiata, se questo è fatto alla massima prestazione, cioè il cane deve dare il massimo che può dare, se hai un buon rapporto con il cane ti assicuro che soffri insieme a lui. Non è solo una questione di velocità è tutto l'insieme che rende il cane efficace allo scopo, serve il cervello, il naso, il cuore, i polmonio, i muscoli e dopo serve il carattere, la grinta, la nevrilità, l'avidità, il coraggio e tutte quelle doti caratteriali che servono al cane per cacciare. Fare un turno di quindici minuti dietro una bicicletta sono capaci quasi tutti i cani, non servono grandi prestazioni, farlo in un turno è diverso, il cane deve essere concentrato al massimo, inoltre una parte di aria la usa per annusare, non tutta l'aria la utilizza per respirare, non è come fare la passeggiata di quindici minuti dietro la bicicletta. Quindi non facciamo passare il sacrificio del cane per una passeggiata di quindici minuti. Certamente il cane a caccia si gestisce diversamente, ma non per avidità concentazione e determinazione, per andatura è logico che non può avere l'andatura del turno per 5/6 ore di caccia. Qualsiasi cane con un minimo di passione è in grado di cacciare 5/6 ore ma non tutti lo fanno allo stesso modo. Con un minimo di esperienza si vede il cane che corre da quello che caccia. Si vede dall'impegno e dalla concentrazione che ha nell'affrontare il terreno, l'energia profusa è tre volte superiore al cane che gira per riempire i polmoni di aria e si attiva solo quando sulla sua strada trova qualcosa che gli interessa ma questo dura solo pochi minuti, dopo un nulla di fatto l'andazzo riprende. Antonio, la struttura del cane viene mossa da quelle doti caratteriali sopra descritte altrimenti la buona struttura non serve a niente, è bella da vedere solo a cane è fermo. Ho avuto un setter per sedici anni e ho cacciato fino a quattordici anni, fino a quando l'ho persa e al rientro l'ho trovata vicino all'auto, il cane che non si era mai perso mi ha detto che voleva andare in pensione, e così è stato. Questa setter Perla "Delle Vallate" (onore al suo allevatore) era leggermente insellata e bassa davanti, per fermarla alla fine della caccia l'ho sempre dovuta chiamare, eppure non aveva una grande struttura. Non è la struttura che permette al cane di cacciare con una spina nel cuscinetto tutta la giornata senza lamentarsi. Non ho detto che un cane ben strutturato è meno funzionale, è meno funzionale se non ha la grande passione che gli serve per muovere l'ottima struttura. Antonio leggere è molto importante, ma quello che leggi lo devi andare a riscontrare sul terreno altrimenti serve solo a fare chiacchiere.
 
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...non mi sembra il lavoro precipuo di uno springer...
...meglio un retriever....per lavoro specifico e per fisico...
...determinare ed estrapolare le caratteristiche di razza dal lavoro di un singolo soggetto , per altro di una dote che rappresenta solo una minima parte del patrimonio di uno springer , mi sembra molto riduttivo ed anche fuorviante...anche se lo facesse un conduttore inglese ed anche se fosse un genio...
Le statistiche , per essere valide , abbisognano di grandi numeri....ad es. ...se dicessi che ho un leone che mangia solo verdura...si potrebbe dire che tutti i leoni sono vegetariani...??
Tanto e' vero che in Inghilterra il 90% dei guardiacaccia e cacciatori hanno al fianco Labradors per il riporto...gli springer li usano per scovare la selvaggina, a partire da beccacce e fagiani nella caccia in drive, conigli e tutto il resto...cosa questa che esalta le caratteristiche delle razze, il Labrador per il riporto e lo springer per la cerca, a seconda del lavoro che sono chiamate a fare...
 
"gratificati del fatto di avere al giunzaglio un bel cane che, essendo anche bravo, potesse rappresentare la razza nella maniera + compiuta. Se deve rappresentare la razza nella maniera più compiuta visto e considerato che stiamo parlando di una razza da lavoro lo deve fare nelle prove di lavoro, non può rappresentare una razza con una valutazione fatta con due giri di trotto al guinzaglio.
 
Antonio, tu me lo hai spiegato e ti risposto che sono linee di bellezza e linee da lavoro mescolate fra loro. Non confondere l'istinto predatorio con lo stile di lavoro di una determinata razza. L'istinto a predare lo hanno anche i meticci siciliani e ne hanno anche da vendere, cacciano il coniglio da generazioni, il metodo di selezione è semplice, si riproducono fra cani bravi. Quindi cani bravi ma senza nessun stile di razza, solo con un grande istinto per la caccia. Lo springer da lavoro oltre ad avere la passione ha anche uno stile di razza e deve rispettare uno standard di lavoro. In questa discussione non ho mai sentito che che tutti gli springer da bellezza non hanno più l'istinto a cacciare, sono sempre cani, se l'istinto a predare lo si trova nel meticcio del canile municipale non vedo perché non lo si possa trovare nello springer da esposizione. Se non c'è stile non c'è la razza, infatti i meticci siciliani anche se bravi si muovono tutti in modo diverso perché non hanno razza. Nello springer da lavoro si cerca di mettere in evidenza sempre il lato peggiore, si parla sempre di nanismo, anche se lo standard morfologico non cita nessuna taglia minima e non si parla di cani in taglia con un peso di 18-19 kg. e anche oltre, ma sono kg di muscoli e non di pelle ed orecchie. Antonio in Italia ci sono i migliori cani da caccia, il setter italiano con il setter inglese non ha niente a che vedere, sono due cani diversi per fortuna, il setter inglese nella patria d'origine non può essere paragonato più a un cane da caccia. Adesso andrà a finire che i nostri setter che oltre a farsi il cul@ a caccia hanno stravinto in campo modiale sono meticci e quelli inglesi sono quelli di razza pura, se hanno perso la funzionalità di quale razza si parla. La selezione mira al miglioramento di una razza da lavoro, il kurzhaar di oggi è superiore a quello di quarant'anni fa, come lo è il setter, come lo è il bracco italiano. Antonio prima di parlare informati su come hanno fatto a rendere le razze più efficaci al compiti che hanno da svolgere. Più mi documento e più mi convingo che quello che è stato meno manipolato è proprio lo springer da lavoro, basta guardare le vecchie stampe per rendersi conto. Ognuno può credere quello che vuole, anche alla favola del border, quello che conta è che quando si trova sull'emanazione la deve risolvere nel più breve tempo possibile, a prescindere dal muso appuntito o meno. Il border guida le oche a vista, il setter lo fa con il naso, lo springer da quando avverte l'emanazione ha una azione rabbiosa, che lo porta dopo pochi secondi sul selvatico, parlo di springer con i 00 dopo ci sono quelli che fanno tre passi avanti e due indietro e se riescono a risolvere l'indovinello alzano sistematicamente fuori tiro, qualche volta il cacciatore ha la fortuna di avere la strada libera per seguire il cane. Antonio lascia perdere l'ipotesi del border, ci sono tante ipotesi, è meglio fare qualche ipotesi con qualche altro cane da caccia. l'ipotesi del border lasciala fare a chi a caccia non è mai andato. Il libro di Puttini non lo conosco, attualmente i giudici inglesi possono giudicare i loro setter solo in esposizione. Prima le cazzat@ le facevano, ma rinsanguare il pointer con il segugio mi sembra una delle più grosse, il pointer ha rinsanguato quasi tutti i cani da caccia non credo che avesse bisogno di sangue segugio.
 
Forse potrei aver qualcosa da aggiungere a quanto detto da Stefano ed Antonio, ma voglio limitarmi ad evidenziare che i loro interventi rappresentano il nocciolo del problema, semmai mi sembra utile evidenziare che sono fra di loro complementari.

X quanto riguarda quell'intervento di Valcarenghi, dico subito che personalmente me ne dissocio totalmente, quel giorno a Pietrasanta nn fui l'unico a rimanerne deluso, anche se ricordo che l'lambiente" nel suo complesso ne fu molto entusiasta.
Valcarenghi intervenne nuovamente poco tempo dopo in maniera addirittura veemente contro il neonato standard di lavoro del cocker, un intervento decisivo x convincere le alte sfere dell'enci a sospenderlo dopo che era stato in vigore x soli pochi mesi.

Ritengo che Valcarenghi, con questi 2 suoi interventi, abbia in pratica completamente rinnegato la sua intera vita di cinofilo e di allevatore: e x rendersi conto di questo basta andarsi a sfogliare il suo primo libro "springer un cane da sport", xaltro un libro davvero ottimo, anche se in esso l'occhio esperto puo' gia' cogliere una certa quantita' di contraddizioni, che sono probabilmente la principale causa del suo totale "voltafaccia" di fine carriera.

X il resto, semplicemente preferisco evitare di affrontare gli argomenti cinotecnici con Germano, che come ho detto e ripeto rappresenta l'antitesi vivente della cinofilia, e quindi a confrontarsi con lui su queste materie nn si puo' nn rischiare che la gente nn percepisca poi la differenza (senza polemica, e' la mera realta').

In ogni caso mi limito a dir questo, nella speranza che almeno qualcuno fra gli utenti possa "recepire": come e' peraltro eclatante nella selezione dei "cocker da lavoro", la questione nn puo' essere messa nei termini "si crea prima il motore e poi la carrozzeria".
Il fatto e' che ci sono tutta una serie di regole e condizioni sine qua nn x parlare di selezione di una razza pura, in primis l'omogeneita' di tipo in conformita' ad uno standard da mantenere e xfezionare attraverso un allevamento in purezza.
Orbene, ammesso e nn concesso che cocker e springer "da lavoro" (o meglio "field-bred") possano essere le + straordinarie macchine da caccia che l'uomo abbia mai concepito, e' comunque palese che manchino quei presupposti prima cennati (omogeneita' di tipo in conformita' ad uno standard, "tipo di razza" carente in via sostanziale se nn addirittura totale, ed allevamento in purezza), x cui nonostante le convinzioni di Valcarenghi e di tanti altri, a mio avviso mancano proprio le condizioni di parlare di "razza" nel cosiddetto "tipo da lavoro" di cocker e springer.
Questa e' la mia opinione, di contro corroborata da un allevamento che produce con buona continuita' soggetti di alto valore sia morfologico che operativo xaltro "abbracciando" proprio la linea allevativa suggerita da Antonio, nonche' da allevamenti di cocker ben + prestigiosi del mio, appunto a dimostrazione che negli spaniel "bello e bravo" si puo'... ammesso che lo si voglia!

Io possiedo e ho letto per intero il libro "Cinquant'anni di Springers" di Marco Valcarenghi, che non è altro che una seconda edizione con una parte aggiuntiva del precedente libro "Springer, un cane da sport" e posso confermare quanto dice Federico Vannucci: riassumendo molto sommariamente, Valcarenghi ha dapprima gettato le basi del suo allevamento con le linee di sangue inglesi Stokeley e Higham, scegliendo e allevando soggetti belli e bravi (personalmente se devo prendere come riferimento l'immagine dello springer morfologicamente in tipo mi viene subito in mente Dardo di Valmarco che non per niente, oltre che campione assoluto, la sua immagine fa da copertina al bellissimo libro di Valcarenghi). Poi appunto nella seconda parte del libro Valcarenghi cambia prospettiva. Il testo postato da Ezietto lo si trova anche nel libro "Cinquant'anni di springers" ed è intitolato "Evoluzione del tipo nello Springer da lavoro". C'è da dire che il testo postato da ezietto è in parte mancante visto che alla fine Valcarenghi sostiene che non è il ceppo da lavoro ad aver deviato dal ceppo originale ma il contrario, in quanto nel dopoguerra alcuni allevatori hanno creato appunto la linea da esposizione che nulla a che vedere con lo springer spaniel da caccia. Inoltre Valcarenghi sosteneva che l'Italia sta vivendo un momento felice sia come lavoro che come morfologia, in quanto "un certo numero di soggetti emergenti hanno caratteristiche morfologiche piacevoli che correggono i molti difetti insiti nelle correnti di sangue da lavoro tanto che non a torto si era diffusa l'opinione che i cani da lavoro fossero brutti." con l'ammonimento finale che lo scopo dell'allevamento deve rimanere il lavoro principalmente. Su questo siamo d'accordo. Però se vogliamo anche quest'ultima analisi di Valcarenghi lascia in dubbio quando dice questo:

"Fino a vent'anni fa i soggetti accettabili sotto l 'aspetto morfologico erano davvero pochi e se la
razza veniva ugualmente apprezzata questo era attribuibile soltanto all'efficienza nel lavoro e
alla sua piacevolezza nel movimento.
Al giorno d'oggi tuttavia mi sono reso conto che una buona parte dei soggetti che si possono
ammirare nelle prove pur mantenendo la scioltezza e l'efficienza di allora è nettamente
migliorata sotto il profilo morfologico mettendo i n evidenza una costruzione corretta:
arti quasi (!) in a piombo, taglia più vicina allo standard anche se la struttura generale si
mantiene asciutta e vigorosa perché i cani da lavoro devono essere essenziali.

Questo miglioramento, anche se non pianificato, si è verificato senza che lo si ricercasse
scientemente e senza incrociare le linee di sangue da esposizione con quelle da lavoro come
quarant'anni fa io avevo sentito il bisogno di far e per alcuni accoppiamenti.
Nella maggioranza dei casi pur mantenendo il cane da lavoro un tronco un po' allungato, che è
un'antica caratteristica di razza, è nettamente mi gliorata la taglia, la testa, l'espressione,
l'angolazione degli arti posteriori e si è mantenu to il movimento di coda e la briosità nella
camminata che purtroppo invece è andata persa nei cani da esposizione senza che i giudici di
esposizione richiamassero l'attenzione su tale difetto e la conseguente perdita di una
importante caratteristica che è la manifestazione del tipico carattere dello spaniel."

Analizzando questo discorso, anche quando Valcarenghi parla del ceppo di springer da esposizione, si possono constatare secondo me almeno 2 contraddizioni. La prima: io non parlerei di miglioramento in una razza quando si fa riferimento a LIEVI accenno di miglioramento morfologico. Anche la terminologia usata da Valcarenghi è stata chiara: arti quasi in piombo (ho notato su internet springer con evidenti difetti appunto nelle articolazioni, con zampe quasi storte), taglia quasi vicina allo standard (sono previsti 51 cm al garrese e un peso tra i 20 e i max 25 kg e alcuni sono più piccoli e meno pesanti) e così via senza dilungarmi sul resto. Seconda cosa: Valcarenghi ha confuso o forse spiegato non molto bene la distinzione creatasi, per colpa di alcuni allevatori non cacciatori sicuramente, tra springer da lavoro e springer da esposizione. Ma il punto è che questo ultimo tipo di springer non centra con lo springer "dual purpose", ossia bello e bravo, springer che rispetta morfologia e lavoro. Lo springer da esposizione anch'esso è una "bruttura", visto che si tratta di cani ipertipici, ossia cani che eccedono le indicazioni dello standard, con alcune caratteristiche morfologiche come detto anche da Valcarenghi portate allo stremo per scopi puramente estetici (ma che non hanno a che vedere, attenzione, con il rispetto quindi dello standard morfologico), a differenza del ceppo da lavoro che invece al contrario sono ipotipici, ossia rispettono poco lo standard di razza. Quindi torniamo al punto che dicevo prima: i cani da esposizione derivati dal ceppo da lavoro sono un estremo, ma i cani da lavoro veri e propri sono un altro estremo. La via di mezzo sta appunto nei ceppi di springer originari "dual purpose", sia belli sia bravi, da cui Valcarenghi è partito e che poi, a mio modo di vedere, ha "rinnegato". Il perché di questo cambio di rotta da parte del buonanima di Marco Valcarenghi non lo so personalmente, ma fatto sta che ripeto secondo me anche lui alla fine ripeto o ha fatto un po' di confusione tra le cose. O se c'è stato altro non lo so, forse magari Federico ne saprà di più. Ma il punto è che, almeno per quanto ho capito io, lo springer da esposizione come l'ha inteso allora Valcarenghi non va confuso con lo springer "bello e bravo", "dual purpose", che mantiene l'attitudine venatoria e mantiene anche una morfologia rispettosa dello standard ma senza quest'ultima essere portata all'estremo andando a ledere quello che è il comportamento e alcune caratteristiche della razza (Valcarenghi nell'articolo completo fece riferimento alla coda dello springer da esposizione portata alta e ritta a mo' di terrier, difetto tipico del ceppo da bellezza americano in particolare unito ad una mancanza di movimento degli arti e di vivacità tipici della razza). Fra le altre cose nel libro c'è un riferimento nel capitolo "Springers nel mondo", ove Valcarenghi, parlando dell'allevamento francese dello Springer, riassumendo (in quanto troppo lungo il discorso da riportare per intero), sosteneva proprio come la bellezza di uno springer "non deve essere altro che la base di una corretta funzionalità e che perseguendo la bellezza ci si assicura nel contempo le più alte qualità fisiche e morali" e di come, oltre che una bella testa di spaniel con espressione e sguardo tipico della razza, "un buon torace, buoni arti, un dorso corretto, piedi compatti sono le premesse per assicurare a caccia un lavoro e sostenuto senza fatica". E infine Valcarenghi sostiene che, oltre al fatto che la Francia opera nell'allevamento seguendo la linea del bello e bravo, le teorie del "solo bello" e "solo bravo", se portate agli estremi sono dannose per le razze da caccia e che "i pregi fisici tutti così come le qualità morali normalmente non possono essere trasmesse nella discendenza se non nella misura in cui esse sono state fissate secondo i diversi e fondamentali criteri propri di ogni razza"
 
Valcarenghi ha scelto la funzionalità alla morfologia, mi sembra una cosa abbastanza logica per un cacciatore. Ha preferito concentrarsi di più su di un unico obiettivo, ha fatto la sua scelta ed è stato premiato, anche perché i cani erano anche piacevoli da vedere. Mi sembra logico in base alla richiesta il consiglio dato alla nipote visto che cercava uno springer bello, non vedo cosa ci sia di incredibile. Incredibile sarebbe stato se mandava la nipote che cercava uno springer da lavoro da un allevatore che allevava solo cani da bellezza. Con tutto il rispetto che ho per Lei come allevatore non è proprio vero che gli springer da lavoro pesano tutti la metà del suo cane, ci sono anche quelli che pesano oltre i 20 chili. Per il resto sono d'accordo che un cane come quello descritto da Lei può svolgere con profitto e può avvicinarsi di più al lavoro del retriever, ma giustamente come ha scritto Jack70 perché non farlo con un vero specialista.
 
Io possiedo e ho letto per intero il libro "Cinquant'anni di Springers" di Marco Valcarenghi, che non è altro che una seconda edizione con una parte aggiuntiva del precedente libro "Springer, un cane da sport" e posso confermare quanto dice Federico Vannucci: riassumendo molto sommariamente, Valcarenghi ha dapprima gettato le basi del suo allevamento con le linee di sangue inglesi Stokeley e Higham, scegliendo e allevando soggetti belli e bravi (personalmente se devo prendere come riferimento l'immagine dello springer morfologicamente in tipo mi viene subito in mente Dardo di Valmarco che non per niente, oltre che campione assoluto, la sua immagine fa da copertina al bellissimo libro di Valcarenghi). Poi appunto nella seconda parte del libro Valcarenghi cambia prospettiva. Il testo postato da Ezietto lo si trova anche nel libro "Cinquant'anni di springers" ed è intitolato "Evoluzione del tipo nello Springer da lavoro". C'è da dire che il testo postato da ezietto è in parte mancante visto che alla fine Valcarenghi sostiene che non è il ceppo da lavoro ad aver deviato dal ceppo originale ma il contrario, in quanto nel dopoguerra alcuni allevatori hanno creato appunto la linea da esposizione che nulla a che vedere con lo springer spaniel da caccia. Inoltre Valcarenghi sosteneva che l'Italia sta vivendo un momento felice sia come lavoro che come morfologia, in quanto "un certo numero di soggetti emergenti hanno caratteristiche morfologiche piacevoli che correggono i molti difetti insiti nelle correnti di sangue da lavoro tanto che non a torto si era diffusa l'opinione che i cani da lavoro fossero brutti." con l'ammonimento finale che lo scopo dell'allevamento deve rimanere il lavoro principalmente. Su questo siamo d'accordo. Però se vogliamo anche quest'ultima analisi di Valcarenghi lascia in dubbio quando dice questo:

"Fino a vent'anni fa i soggetti accettabili sotto l 'aspetto morfologico erano davvero pochi e se la
razza veniva ugualmente apprezzata questo era attribuibile soltanto all'efficienza nel lavoro e
alla sua piacevolezza nel movimento.
Al giorno d'oggi tuttavia mi sono reso conto che una buona parte dei soggetti che si possono
ammirare nelle prove pur mantenendo la scioltezza e l'efficienza di allora è nettamente
migliorata sotto il profilo morfologico mettendo i n evidenza una costruzione corretta:
arti quasi (!) in a piombo, taglia più vicina allo standard anche se la struttura generale si
mantiene asciutta e vigorosa perché i cani da lavoro devono essere essenziali.

Questo miglioramento, anche se non pianificato, si è verificato senza che lo si ricercasse
scientemente e senza incrociare le linee di sangue da esposizione con quelle da lavoro come
quarant'anni fa io avevo sentito il bisogno di far e per alcuni accoppiamenti.
Nella maggioranza dei casi pur mantenendo il cane da lavoro un tronco un po' allungato, che è
un'antica caratteristica di razza, è nettamente mi gliorata la taglia, la testa, l'espressione,
l'angolazione degli arti posteriori e si è mantenu to il movimento di coda e la briosità nella
camminata che purtroppo invece è andata persa nei cani da esposizione senza che i giudici di
esposizione richiamassero l'attenzione su tale difetto e la conseguente perdita di una
importante caratteristica che è la manifestazione del tipico carattere dello spaniel."

Analizzando questo discorso, anche quando Valcarenghi parla del ceppo di springer da esposizione, si possono constatare secondo me almeno 2 contraddizioni. La prima: io non parlerei di miglioramento in una razza quando si fa riferimento a LIEVI accenno di miglioramento morfologico. Anche la terminologia usata da Valcarenghi è stata chiara: arti quasi in piombo (ho notato su internet springer con evidenti difetti appunto nelle articolazioni, con zampe quasi storte), taglia quasi vicina allo standard (sono previsti 51 cm al garrese e un peso tra i 20 e i max 25 kg e alcuni sono più piccoli e meno pesanti) e così via senza dilungarmi sul resto. Seconda cosa: Valcarenghi ha confuso o forse spiegato non molto bene la distinzione creatasi, per colpa di alcuni allevatori non cacciatori sicuramente, tra springer da lavoro e springer da esposizione. Ma il punto è che questo ultimo tipo di springer non centra con lo springer "dual purpose", ossia bello e bravo, springer che rispetta morfologia e lavoro. Lo springer da esposizione anch'esso è una "bruttura", visto che si tratta di cani ipertipici, ossia cani che eccedono le indicazioni dello standard, con alcune caratteristiche morfologiche come detto anche da Valcarenghi portate allo stremo per scopi puramente estetici (ma che non hanno a che vedere, attenzione, con il rispetto quindi dello standard morfologico), a differenza del ceppo da lavoro che invece al contrario sono ipotipici, ossia rispettono poco lo standard di razza. Quindi torniamo al punto che dicevo prima: i cani da esposizione derivati dal ceppo da lavoro sono un estremo, ma i cani da lavoro veri e propri sono un altro estremo. La via di mezzo sta appunto nei ceppi di springer originari "dual purpose", sia belli sia bravi, da cui Valcarenghi è partito e che poi, a mio modo di vedere, ha "rinnegato". Il perché di questo cambio di rotta da parte del buonanima di Marco Valcarenghi non lo so personalmente, ma fatto sta che ripeto secondo me anche lui alla fine ripeto o ha fatto un po' di confusione tra le cose. O se c'è stato altro non lo so, forse magari Federico ne saprà di più. Ma il punto è che, almeno per quanto ho capito io, lo springer da esposizione come l'ha inteso allora Valcarenghi non va confuso con lo springer "bello e bravo", "dual purpose", che mantiene l'attitudine venatoria e mantiene anche una morfologia rispettosa dello standard ma senza quest'ultima essere portata all'estremo andando a ledere quello che è il comportamento e alcune caratteristiche della razza (Valcarenghi nell'articolo completo fece riferimento alla coda dello springer da esposizione portata alta e ritta a mo' di terrier, difetto tipico del ceppo da bellezza americano in particolare unito ad una mancanza di movimento degli arti e di vivacità tipici della razza). Fra le altre cose nel libro c'è un riferimento nel capitolo "Springers nel mondo", ove Valcarenghi, parlando dell'allevamento francese dello Springer, riassumendo (in quanto troppo lungo il discorso da riportare per intero), sosteneva proprio come la bellezza di uno springer "non deve essere altro che la base di una corretta funzionalità e che perseguendo la bellezza ci si assicura nel contempo le più alte qualità fisiche e morali" e di come, oltre che una bella testa di spaniel con espressione e sguardo tipico della razza, "un buon torace, buoni arti, un dorso corretto, piedi compatti sono le premesse per assicurare a caccia un lavoro e sostenuto senza fatica". E infine Valcarenghi sostiene che, oltre al fatto che la Francia opera nell'allevamento seguendo la linea del bello e bravo, le teorie del "solo bello" e "solo bravo", se portate agli estremi sono dannose per le razze da caccia e che "i pregi fisici tutti così come le qualità morali normalmente non possono essere trasmesse nella discendenza se non nella misura in cui esse sono state fissate secondo i diversi e fondamentali criteri propri di ogni razza"



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MIIIIII!!! Antonio, hai fatto una tesi universitaria! Ti suggerisco: quando sarà il momento, non ti fare pippe mentali e prenditi un cucciolo figlio di cacciatori.[lol.gif]
 
"Quindi la vera e profonda "dicriminante" fra questi 2 tipi di cani ("belli e bravi" e "bravi ma un po' bruttini"), + che nella soddisfazione goduta dai relativi proprietari a caccia e non, sta semmai nei risultati ottenibili nelle prove di lavoro enci, dove il primo tipo di cani (belli e bravi) hanno ben poche possibilita' di affermarsi, ovviamente nn x demeriti operativi dei cani stessi, ma a causa di giudici che fanno scelte diverse" Lasciamo le chiacchiere ed andiamo ai fatti: Nella realta se dovessero correre in coppia ci sono poche possibilità che un cane dalla tipologia da Te descritta arrivi prima sul selvatico, molto probabilmente sarà un eterno secondo, i giudici valutano sul terreno quello che vedono, non vedo perchè in una prova di lavoro dovrebbero favorire la bellezza a scapito della funzionalità. P.S. Mi fermo
 
Lo standard morfologico dello springer non parla di nessuna taglia minima, non parla neanche del peso, ma siccome sento parlare spesso di springer di 11/12 chili mi è sembrato giusto precisare che ci sono moltissimi di 18/19 chili e anche quelli di 21/22 che un quanto a nevrilità e velocità non hanno niente da invidiare a quelli più piccoli. La situazione del setter nella sua patria non è rosea in riguardo al suo utilizzo a caccia e in prove di lavoro. Per quello che riguardo l'omogeneità del setter inglese non è quello che pensi, ci sono linee da lavoro e linee da bellezza anche in questa razza, dopo ci sono anche quelli che preferiscono cacciare con il settere che ha le misure di un poni. Nulla incontrario se le misure sono funzionali allo scopo, la funzione basterebbe farla verificare nelle prove di lavoro, guarda che neanche il setter si è fatto mancare niente, in alcune linee si dice che c'è qualche goccia di borzoi. Nel bracco italiano ci sono stati e ci sono cambiamenti per migliorare l'efficacia, la selvaggina e i terreni sono cambiati se aspettiamo che le razze si evolvono naturalmente a caccia ci conviene andare con i gatti che sono degli ottimi predatori. Quialsiasi selezione che riguarda i cani da lavoro ha fatto qualcosa per migliorare le prestazioni e la funzionalità. Se tu dovessi cacciare per la sopravvivenza tua e della tua famiglia l'ago della bilancia lo faresti pendere dalla parte della morfologia? Ci sono molte più possibilità che tu non riesca a sfamare la tua famiglia, comunque potrai sempre dire di avere un cane morfologicamente perfetto. Antonio il pointer lo trovi anche nel "Dogo Argentino" quindi lascia perdere i suoni anche se ti sembrano strani. Non è come pensi o come ti hanno fatto credere: per preparare un cane con determinate doti naturali al turno di 15 minuti ci vogliono un paio di mesi, cioè dopo la caccia, in febbraio e marzo si allena il cane per fargli riacquistare la velocita e tutto quello che gli serve per superare il turno senza cali fisici. E' molto più facile allenare il cane in previsione dell'apertura della caccia. Un turno di 15 minuti non è una passeggiata, se questo è fatto alla massima prestazione, cioè il cane deve dare il massimo che può dare, se hai un buon rapporto con il cane ti assicuro che soffri insieme a lui. Non è solo una questione di velocità è tutto l'insieme che rende il cane efficace allo scopo, serve il cervello, il naso, il cuore, i polmonio, i muscoli e dopo serve il carattere, la grinta, la nevrilità, l'avidità, il coraggio e tutte quelle doti caratteriali che servono al cane per cacciare. Fare un turno di quindici minuti dietro una bicicletta sono capaci quasi tutti i cani, non servono grandi prestazioni, farlo in un turno è diverso, il cane deve essere concentrato al massimo, inoltre una parte di aria la usa per annusare, non tutta l'aria la utilizza per respirare, non è come fare la passeggiata di quindici minuti dietro la bicicletta. Quindi non facciamo passare il sacrificio del cane per una passeggiata di quindici minuti. Certamente il cane a caccia si gestisce diversamente, ma non per avidità concentazione e determinazione, per andatura è logico che non può avere l'andatura del turno per 5/6 ore di caccia. Qualsiasi cane con un minimo di passione è in grado di cacciare 5/6 ore ma non tutti lo fanno allo stesso modo. Con un minimo di esperienza si vede il cane che corre da quello che caccia. Si vede dall'impegno e dalla concentrazione che ha nell'affrontare il terreno, l'energia profusa è tre volte superiore al cane che gira per riempire i polmoni di aria e si attiva solo quando sulla sua strada trova qualcosa che gli interessa ma questo dura solo pochi minuti, dopo un nulla di fatto l'andazzo riprende. Antonio, la struttura del cane viene mossa da quelle doti caratteriali sopra descritte altrimenti la buona struttura non serve a niente, è bella da vedere solo a cane è fermo. Ho avuto un setter per sedici anni e ho cacciato fino a quattordici anni, fino a quando l'ho persa e al rientro l'ho trovata vicino all'auto, il cane che non si era mai perso mi ha detto che voleva andare in pensione, e così è stato. Questa setter Perla "Delle Vallate" (onore al suo allevatore) era leggermente insellata e bassa davanti, per fermarla alla fine della caccia l'ho sempre dovuta chiamare, eppure non aveva una grande struttura. Non è la struttura che permette al cane di cacciare con una spina nel cuscinetto tutta la giornata senza lamentarsi. Non ho detto che un cane ben strutturato è meno funzionale, è meno funzionale se non ha la grande passione che gli serve per muovere l'ottima struttura. Antonio leggere è molto importante, ma quello che leggi lo devi andare a riscontrare sul terreno altrimenti serve solo a fare chiacchiere.
Bellissimo intervento,Nicola,complimenti davvero...

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Valcarenghi ha scelto la funzionalità alla morfologia, mi sembra una cosa abbastanza logica per un cacciatore. Ha preferito concentrarsi di più su di un unico obiettivo, ha fatto la sua scelta ed è stato premiato, anche perché i cani erano anche piacevoli da vedere. Mi sembra logico in base alla richiesta il consiglio dato alla nipote visto che cercava uno springer bello, non vedo cosa ci sia di incredibile. Incredibile sarebbe stato se mandava la nipote che cercava uno springer da lavoro da un allevatore che allevava solo cani da bellezza. Con tutto il rispetto che ho per Lei come allevatore non è proprio vero che gli springer da lavoro pesano tutti la metà del suo cane, ci sono anche quelli che pesano oltre i 20 chili. Per il resto sono d'accordo che un cane come quello descritto da Lei può svolgere con profitto e può avvicinarsi di più al lavoro del retriever, ma giustamente come ha scritto Jack70 perché non farlo con un vero specialista.
Ma leggendo e rileggendo questi post sugli Springer peso piuma,e immissioni varie.... Ci sarà mica stato dentro sangue bonsai e ci siamo dimenticati di annaffiare due volte alla settimana?????:confused:
 
Allora federico ora è il caso di fermarsi un attimo e capire una cosa , il forum è di tutti e per tutti serve per scambiarci opinioni , che poi non è detto siano per forza giuste , il tuo problema è il non saperti relazionare con gli altri ,con questo non tirare fuori varie sfumature su quello che ti scrivo , continua a parlare di cani senza per forza dettare legge o imporre le tue idee .



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Non conosco di persona il Sig. Vannucci, ma se non accetta lo scherzo, in una comunità di amici com'è Mygra, penso abbia scambiato il forum per uno studio di cinofilia springeriana assoluta.
Questo fatto, mi ricorda una cosa che mi successe oltre trent'anni fa;
Giovane allievo degli allora Agenti di Custodia, (ora Polizia Penitenziaria), fui mandato in una Casa Circondariale (non voglio fare il nome), per una perquisizione straordinaria. All'entrata, in portineria, vi era un porta grande a forma d'arco, dove in alto, il Direttore aveva fatto scrivere una parola..."SILENZIO". Per chi vi entrava sembrava che il mondo fuori fosse finito e a 18 anni, non vi dico il timore e l'angoscia!
Sig. Vannucci, qui si scherza e ci si prende bonariamente in giro, se a Lei questo non và, ce lo dica subito che ci guarderemo bene dal farlo.
 
Riporto quanto riferitomi: ha sparato ad un animale senza aver chiesto il punto. Alcuni di quelli che hanno assistito al barrage, fra i quali xsonaggi che tutto possono esser considerati fuorche' "di parte" (di Danny!), sembra fossero convinti che x il resto fosse stato il miglior turno.



Nn ho capito l'ironia: x quale motivo le vittorie di Vicky dovrebbero esser tutte avvenute al cospetto di giurie serie, mentre quella di Danny (comunque una selezione x il Mondiale S.Uberto, vittorie alle quali gare sia tu che Germano avete + volte sbandierato quando ottenute da parenti dei cani vs!) ad Ariano avrebbe dovuto essere stata al cospetto del "Team del Carrozzone"?!!!

Di sicuro sei bravo a "cantare" ma non ad incartarla....quel che ho scritto è più che chiaro e stava a significare che al cospetto di una giuria onesta (non ho dubbi) come quella di Ariano Irpino molto probabilmente una "Borderina" come Vicky avrebbe fatto fatica ad emergere, cosa che si è invece più volte ripetuta con quelle giurie che hai sempre contestato, a tal punto come da te detto di aver deciso di ritirarne i soggetti dalle prove.
Cè poco da capire, quando non si arriva al lardo si trovano una moltitudine di contraddizioni verso giudici e compagnia bella, quando il lardo si arriva ad assaggiarlo ....il soggetto è un fenomeno. Danny lo è sicuramente e lo dico convinto, cosi' come dico che sarebbe ora la smettessi di star li ogni volta a tritar le palle con le tue verità assolute e offese gratuite verso quelli che da gran GURU definisci meticci ed altro...magari un domani sarebbe piacevole leggere un qualcosa tipo.."Sullo Springer ..secondo Vannucci"...non chiederò diritti di autore.
Ho risposto solo perchè mi hai tirato in ballo direttamente (oltretutto rigirando la frittata) e non andrò oltre, imitando buona parte di allevatori che al solo nominarti incorrono in orticaria (ce ne è di gente strana, valli a capire), finora mi ero solo limitato a scherzare con appassionati della collezione.
Ti ripeto che se credi di ottenere l'ascolto che non hai avuto all'interno dell'UNICO e riconosciuto club a tutela della razza (magari ti sei espresso allo stesso modo) a proposito delle menate sulla morfologia e quant'altro verso gli stessi allevatori, non credo possa andarti meglio in forum frequentati da soli appassionati ed utilizzatori.
Per conto mio spero che di soggetti come Danny ne arrivino una quantità considerevole, personalmente non ho MAI denigrato quel che possa piacermi (per il mio modesto punto di vista) sulla base di chi fosse, che sia di qualche cm. in più o...in meno, le altre seghe mentali non mi interessano.
 
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