sono d accordo con germano questo è il metodo esatto .
una cosa però dobbiamo spiegare al nostro amico , il cane analizza tutto in fotogrammi molto brevi , e spesso bisogna intervenire per tempo per evitare che il cane non capisca .
sull ' argomento delfino si potrebbe parlare molto , molte cose le condivido , altre no , e per questo torno a ripetere ogni cane ha bisogno del proprio addestramento , e noi dobbiamo
sempre confrontarci con altri per capire altre cose con l umiltà di chi vuole sempre migliorare .
 
Prendendo il cane di peso per la pelle del collo e del posteriore ho ottenuto che il cane quando non esegue bene il comando, dopo un poco, non si fa più prendere, non scappa ma non si acchiappare. Cosa mi consigliate di fare? Io avrei pensato di usare una corda lunga sul cane libero in modo da poter recuperare più facilmente l'allievo.

Ps. mi fa piacere che da questa discussione stiano uscendo tante rifelssioni interessanti.
Io non ti ho detto di punire il cane, ti ho detto di rimetterlo nello stesso posto dove ha ricevuto l'ordine e lo ha trasgredito. Se il cane non si fa prendere vuol dire che non ha gradito quel tipo di trattamento. Il metodo è collaudatissimo se fatto bene non ha controindicazioni. Qualche anno fa sono andato a fare una gara Sant'Uberto e c'era un noto personaggio che in quella occasione accompagnava i concorrenti sui campi di gara con il suo fuoristrada, lui usava prendere i cani per la pelle come se fossero pacchi e li metteva nei trasportini. Il mio cane non lo avrebbe sicuramente preso in quel modo, primo perchè il mio cane ha le gambe per saltare e secondo se era necessario aiutarlo avrei usato una presa diversa. Io per sollevare il cane gli metto il braccio sotto il ventre, per intenderci davanti le gambe posteriori e l'altra mano sotto la gola. La mano sotto la gola può essere appoggiata oppure con alcuni cani può essere usata come se fosse la bocca di un altro cane che fa presa sulla gola del cane trasportato, le quattro dita fingono di essere i quattro canini. Spero almeno che prima di prenderlo per la pelle non lo hai chiamato. Se il cane non si fa prendere potrebbe essere per il fatto che non hai un buon controllo sul cane, o potrebbe essere che il cane non ha carattere. Il cane di carattere che riconosce l'autorità del padrone subisce la punizione passivamente vicino i piedi del padrone senza scappare. Questo è quello che ho sentito parecchie volte da persone che hanno vissuto in altri tempi sempre vicino ai cani. Il mio consiglio è quello di fermarti con questo tipo di esercizio e lasciare che il cane recuperi. Se ancora non lo fai ti consiglio di pettinare e spazzolare il cane almeno una volta al giorno. Oltre alla pulizia del pelo ti aiuta a relazionarti con il cane. Incominci con poche pettinate e spazzolate fatte con molta gentilezza, il cane con questo metodo impara a sopportare anche la manipolazione. Se fatto bene il cane mentre lo spazzoli e lo pettini deve scodinzolare, se il cane è contento lo dimostra anche se non ha la coda. La corda la userei dopo la pausa e dopo il trattamento "pettine e spazzola" se necessario. Non è facile dire delle cose in riguardo all'addestramento senza conoscere il carattere del cane, e del padrone. Per esempio una cosa è sollevare il cane per la pelle è trasportarlo per due metri e un'altra cosa e trasportarlo per trenta metri.
 
Germano, oltre che super preparato, sei anche molto gentile. Grazie:)

Il sollevare il cane l'ho fatto due volte per circa 3-4 mt. Alla prima si è fato prendere, alla seconda, (dopo circa un'ora) no. Tutto ciò è avvenuto circa 4 giorni fa e da allora non ho più adottato tale tecnica, non sapendo cosa fare non ho fatto nulla. Non ho chiamato il cane l'ho preso io.
Prima spazzolavo spesso il cane. Iniziavo con farlo mettere a pancia in giù per controllare di eventuali forasacchi zecche o altro e poi lo spazzolavo. Ora, in seguito al tuo cnsiglio, riprenderò con costanza.
 
Altro piccolo passo in avanti...ora il cane prede il fiocco da terra e si mette seduto. In questi giorni ho continuato come dice Delfino a far cadere di tanto in tanto il fiocco a trerra ma niente il cane non lo prendeva, allora ho questa sera ho iniziato a sperimentare. In pratica ho messoo il fiocco vicino al muso del cane e mentre sta per abboccare lo faccio cadere. Il cane si abbassa per annusare ma non prende il fiocco. A questo punto prendo il fiocco tenendolo a terra ed il cane lo prende dalle mie mani. Se il cane mi porge il fiocco seduto ricompenso subito. Se il cane resta a terra con fiocco in bocca lo invito a rialzarsi prendendolo dolcemente dal collare. Morale della favola, finalmente...sono riuscito a fare in modo che se butto il fiocco a terra il cane lo prende.
 
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...i libri servono per dare una traccia su cui lavorare con i cani...insegnano il metodo generale...
...poi è ovvio che ogni singolo soggetto ( sia padrone che cane ) sia diverso e c'è bisogno di adattamenti...
...la cosa fondamentale è riuscire a diventare un pò cani anche noi stessi , perchè riuscire ad entrare nella psicologia di " quel specifico " soggetto renderà le cose più semplici , veloci , durature...


Qui non solo ho messo "mi piace"...ma ti quoto al 100% !!!!!
 
Uky ciao ho letto il libro il metodo puo' essere anche quello di inserire all'interno del fazzoletto del cibo tipo formaggio o altro in maniera che quando il cane raccoglie il fazzoletto di stoffa tu possa prenderlo aprirlo e premiarlo.sicuramente funziona facci sapere
 
Devi scusarmi Uky ma ho la netta impressione che il libro di Delfino lo citi soltanto, ho seri dubbi che tu l'abbia letto, te lo dico perchè continui a non fare ciò che il testo consiglia, non me ne volere.[2]
 
Uky, i libri si lasciano leggere, la realtà è spesso diversa. Non è sempre facile applicare i metodi letti sui libri, chi li ha scritti non ha potutto prevedere ogni singolo caso. Leggere fa bene, ma prima di applicare quello che si è letto bisognerebbe consultarsi con qualcuno che "mastichi" la materia, in modo da studiare delle contromisure da attuare nel caso il metodo descritto sul libro fallisse. Gli esiti negativi ottenuti si pagano, ogni volta che il cane rifiuta di eseguire un ordine diventa più forte, questo a prescindere se siamo o non siamo stati in grado di farci capire, anzi il cane che non ha capito è più confuso di quello che ha capito e non vuole sottomettersi. In entrambi i casi se si insiste e si superano i limiti il cane si chiude a riccio, in questi casi non si ottiene più niente nè con le buone nè con le cattive, l'unica cosa è segnare il passo fino a quando non vengono ricuciti i rapporti con il cane. La strategia scritta da Delfino la devi valutare bene, altrimenti è meglio non iniziarla.
quoto al 100%...
la cultura cinofila la si ha anche leggendo libri, ma un libro difficilmente terra' conto delle mille sfaccettature che si possono incontrare in addestramento, ed ancor meno degli aspetti psicologici che ogni soggetto presenta...e ciò che si legge appare sempre più facile di quando lo si va a mettere in pratica...segui i consigli di Germano ....
 
Giusto, andiamo con ordine:

1) breton di circa 2 anni da 1 anno con me
2) il cane non esegue il seduto ma esegue ottimamente il terra
3) riporto problematico
4) chiamata problematica

il primo punto , a mio modesto parere è fondamentale per capire il comportamento del cane in seguito, infatti prendere un cane ad 1 anno di età è un bell'impegno per tutti, anche per gli esperti, bisogna conoscere quanto più possibile dei suoi trascorsi con il precedente proprietario in modo tale da pianificare l'addestramento.Cosa voglio dirti Uky? che il metodo Delfino applicato al TUO cane partendo dal 2° mese d'età in poi e seguendo la progressione consigliata senza saltare i passaggi, ti da un risultato, usato invece su un cane di 1 anno senza i dovuti accorgimenti, non sarà soddisfacente. Ho fatto bene a "provocarti" altrimenti non avrei inquadrato questo aspetto fondamentale, che in verità tu avevi descritto nel tuo primo post ma che non avevo considerato nella giusta ottica. Personalmente non ho avuto casi simili , ho soltanto aiutato amici nella tua stessa condizione, ed il mio consiglio è stato di indagare sul passato del cane innanzi tutto, come ho già spiegato, e poi procedere di conseguenza, in 9 casi su 10 si è azzerato tutto ricominciando da zero o quasi. Se consideri i 4 punti, ti accorgerai che ci sono delle contraddizioni nel comportamento del cane, segno che è confuso, come mi pare l'ottimo Nicola ha già evidenziato, i motivi possono esseri diversi e non dipendenti da te , capisco che con un cane "quasi" adulto la voglia di vederlo cacciare sia preponderante rispetto al resto, ma nel tuo caso devi fermarti e riflettere sul futuro, meglio perdere tempo ora che passare le giornate di caccia a bestemmiare dietro al cane che non riporta o che non torna alla chiamata, quindi Delfino va bene ma applicato al tuo caso, cioè cerca di capire cos'era il cane prima che ne venissi in possesso, poi decidi dove e come intervenire.[2]

Bene, la tua risposta è un altro utile spunto di riflessione. Sul passato del cane non so nulla. A detta del proprietario è stato "maneggiato" pochissimo perchè questi non aveva tempo. Mi sono fidato di un amico e dopo ho saputo che questi non aveva nemmeno visto il cane che mi consigliava! Oramai però il cane era con me e non ho voluto disfarmene perchè mi ero già legato ed ora mi trovo in salita.
 
L'allenamento continua costante...ora il cane si mette spontaneamente seduto e prende il fiocco che gli porgo, anche se all'inzio dell'esercizio ancora tenta di sputarlo via. A questo punto, secondo quanto descritto da Delfino, dovrei lasciar cadere il fiocco a terra di tanto in tanto ed aspettare che il cane lo prenda si metta seduto e me lo porga...bene questo, dopo diversi tentativi, non avviene. Secondo voi è solo una questione di tempo o sbaglio qualcosa?
 

uky

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Salve, vorrei condividere con voi la mia esperienza relativa all'insegnamento del riporto a comando.


Breton maschio 2 anni circa con me da un anno. Comandi fino ad ora chiamata(70%), dietro(solo al guinzaglio) e terra(lo esegue sempre tranne quando c'è la selvaggina).


Per quanto riguarda il riporto vorrei utilizzare la strategia descrtitta da Delfino. Ho inziato con far sedere il cane innanzi a me a comando e subito ho incontrato la prima difficoltà. Il cane alcune volte esegue il seduto alla parola seduto ma il 90%delle volte necessita di essere costretto. In pratica si mette o al terra oppure non vuole sedersi e si gira su se stesso. Avete consigli? Inoltre che gesto posso abbinare alla parola/comando seduto?
 
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L'idea l'hai portata giusta e perfetta. Sei contrario all'uso del collare, io no o meglio, nella maggior parte dei casi sono contrario, ma quando si tratta di salvaguardare il nostro ausiliare, ben venga! L'ho detto altre volte su queste pagine. Il cane DEVE eseguire il richiamo immediatamente, senza si e senza ma. Questo, anche se per molti può sembrare una barbarie, a mio modesto avviso non lo è. Il cane, quando "sbaglia", si deve corregge in pochissimi secondi e se questi si trova a distanze inragiungibili nell'immediato, il collare è l'unico sistema.
Un esempio che ho portato altre volte e che riporto qui; mettete il caso di un campo contornato da strade e stradine, trafficate da auto camion, mezzi agricoli e quant'altro. Siete col cane in cerca, che sta per sconfinare e finire sulla strada, lì, al richiamo il cane deve bloccarsi, abandonare tutto e rientrare perentoriamente. Se questo non lo fa di suo...allora lo si obbliga. Ecco che entra in gioco il collare, che senz'altro gli salverà la vita.
Sinceramente sono contrario all'uso del collare, e non l'ho mai utilizzato su nessun cane...con questo devo dire che la risposta di Giovanni e' più che giusta, ci sono casi in cui si deve intervenire tempestivamente e il collare utilizzato nel giusto modo spesso e' l'unico sistema in grado di richiamare alla realtà e in un certo senso punire eventuali rifiuti da parte del cane, questo ovviamente se a maggior ragione ci sono situazioni che possano divenire potenzialmente pericolose...faccio un esempio pratico, io ho un cane che ancora a quattro anni non vuole smettere di correre dietro ai caprioli, questo per me e' un grossissimo problema perché dove caccio io di caprioli ce ne sono tantissimi e con un cane che gli corre dietro come il mio può accadere che vadano a sconfinare in una strada a chi sa dove esponendo si a pericoli, oltre al fatto che sono temporaneamente costretto ad interrompere la mia azione di caccia e aspettarla...generalmente tutti i cani rincorrono i caprioli ma sono sempre riuscito a distoglierli in breve tempo, adesso al piu gli fanno una corsetta dietro di 100/200 metri e rientrano ma con questa cagna qua non c'è nulla da fare e il collare potrebbe essere l'unica soluzione e punizione da dare in tempo reale...
 
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...sono d'accordo con te...
...e se da un lato e' giusto che " il castigo " sia immediato alla mancanza del cane...che per certi soggetti sia inevitabile...che molti addestratori lo usino " per fare prima "...
...da un altro lato...essere costretti ad usarlo e' un po' riconoscere il nostro fallimento avuto con altri mezzi più dolci ed " umani "...
Con questo voglio dire che non sono contrario all'uso del collare...spesso ti risolve situazioni complicate...
...ma va saputo usare , perché se la tempistica non è perfetta si rischia di rovinare un soggetto.
Infatti esistono cani che lo tollerano , diciamo bene e sono cani gia' equilibrati di suo , ed esistono cani , che una volta assaggiato , diventano inservibili...
Molti cani da prove sono soggetti " scelti " più per il carattere ed addestrabilita' che per il solo fatto che viaggiano...e molti di questi ultimi ( pazzi scatenati ) non lo sopportano...o diventano un altro cane...
Questa risposta e' altrettanto vera e la quoto al100% , spesso e volentieri si usa il collare per fare prima e per l'incapacita' di fare diversamente, ma il collare può diventare un arma a doppio taglio ed è per questo che personalmente sono molto restio ad utilizzarlo...pur conoscendo a fondo la psicologia di ciascuno dei miei cani non saprei giurare se l'utilizzo di un collare possa in un certo senso trasformare il soggetto, rendendolo comunque non disinvolto in futuro e intaccandone l'equilibrio...sono abbastanza convinto che sul mio cane che da dietro ai caprioli molto probabilmente non avrebbe effetti particolarmente negativi essendo un soggetto per nulla permaloso, ma su questo non ci metterei comunque la mano sul fuoco perché la reazione può essere sempre e comunque imponderabile...sono d'accordo con Stefano quando sostiene che molti soggetti utilizzati nelle prove sono selezionati più per carattere che non per effettive ed oggettive doti venatorie , per quanto non si possa certo prescindere da quest'ultime...
 
sarò giudicato male , ma l uso del collare è un gesto da frustrati che aiuta a correggere i nostri errori , ma spesso non abbiamo più lo stesso cane , i cani hanno bisogno di tempo di tempo di tempo se il cane ha avuto il giusto insegnamento e il giusto amore il collare non serve .
MIO NONNO ha sempre avuto cani superlativi senza mai dare un pedata al cane , gli dedicava solo tanto tempo , io ho avuto fino ad ora 19 cani e solo su uno ho usato il collare , e da la lo odio il cane è rimasto un grande cane da caccia ma non aveva più quella verve di prima .
questo è un mio pensiero poi per carità ognuno ha il suo metodo.
 
Salve, vorrei condividere con voi la mia esperienza relativa all'insegnamento del riporto a comando.


Breton maschio 2 anni circa con me da un anno. Comandi fino ad ora chiamata(70%), dietro(solo al guinzaglio) e terra(lo esegue sempre tranne quando c'è la selvaggina).


Per quanto riguarda il riporto vorrei utilizzare la strategia descrtitta da Delfino. Ho inziato con far sedere il cane innanzi a me a comando e subito ho incontrato la prima difficoltà. Il cane alcune volte esegue il seduto alla parola seduto ma il 90%delle volte necessita di essere costretto. In pratica si mette o al terra oppure non vuole sedersi e si gira su se stesso. Avete consigli? Inoltre che gesto posso abbinare alla parola/comando seduto?
Alza il braccio di fronte al cane quando gli dai il comando seduto, quello destro con la mano aperta oppure quello sinistro con il pugno chiuso....così in base alla risposta più o meno pronta del cane ti fai anche un idea delle sue tendenze....;-)
Scherzo ovviamente, comunque il gesto e' quello, il braccio con il gomito piegato e il palmo della mano aperta di fronte a lui...
ciao
jack
 
Salve, vorrei condividere con voi la mia esperienza relativa all'insegnamento del riporto a comando.


Breton maschio 2 anni circa con me da un anno. Comandi fino ad ora chiamata(70%), dietro(solo al guinzaglio) e terra(lo esegue sempre tranne quando c'è la selvaggina).


Per quanto riguarda il riporto vorrei utilizzare la strategia descrtitta da Delfino. Ho inziato con far sedere il cane innanzi a me a comando e subito ho incontrato la prima difficoltà. Il cane alcune volte esegue il seduto alla parola seduto ma il 90%delle volte necessita di essere costretto. In pratica si mette o al terra oppure non vuole sedersi e si gira su se stesso. Avete consigli? Inoltre che gesto posso abbinare alla parola/comando seduto?

Nell'elenco dei comandi che il cane esegue non è presente il "seduto", questo ci fa pensare che non l'hai insegnato? se è così , risulta normale l'atteggiamento del cane, se l'hai insegnato e il cane lo esegue male, forse l'hai sottovalutato come utilità nel prosieguo dell'addestramento, accorgendoti ora che il riporto con il metodo Delfino presenta difficoltà. il seduto viene facile da insegnare da cucciolo sfruttando la ciotola, la voracità induce facilmente il cane ad eseguirlo, bastano poche lezioni per renderlo spontaneo; si può sfruttare anche la propensione naturale del cane a sedersi in determinate situazioni, per esperienza ti dico che queste sono frequenti da cucciolo, a 2 anni mi sembrano più difficili da sfruttare. come ha detto l'ottimo Nicola, ogni comando non eseguito rafforza il cane, e gli atteggiamenti che ha sono di ribellione, potrei suggerirti di riprendere l'addestramento al seduto partendo dalla ciotola, ma prendilo come consiglio bisognoso di verifiche che non ho.

p.s.: a tutti coloro che vogliono mettere in pratica il metodo di Felice Delfino , suggerisco di seguire ESATTAMENTE la sequenza dei comandi, senza saltare le fasi e di non passare al comando successivo senza avere la certezza dell'apprendimento del primo.[2]
 
Interessante la discussione...
incomincio per step....
sul riporto metterei il cane al fianco(all inizio)e metterei un riportello di legno in bocca col comando porta allungando i tempi di tenuta e premiando al rilascio,
poi insegnerei il front seduto e succesivamente l esercizio col riporto col cane di fronte,
per l allontanamento niente è meglio della lunghina...magari con collare a strozzo,
calibrando la lunghezza.
Spero di esserti stato utile.

Sergio Pozzali
 
Aggiorno un poco la situazione se può interessare a qualcuno...
Ricordo che ho inziato l'addestramento al riporto comandato ad Aprile. Da allora ad oggi ho allenato il cane tutti i giorni per 30 minuti circa. Sto seguendo il metodo Delfino. Alla sera, prima della cena, faccio gli esercizi. In pratica faccio fare 2 seire da tre ripetizioni intervallate da una pausa di circa 5 minuti. L'eercizio di svolge nel seguente modo: mi siedo con il fiocco in mano, il cane tenta di abboccarlo ed io glielo consento solo quando è seduto perfettamente innanzi a me. Appena trattiene dieci sec. gli do una decina di croccantini come premio.
Dopo ben due mesi questi sono i risultati raggiunti. C'è ancora tanto da fare...
 
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...infatti Delfino parla , prima di tutto , di progressione e risolutezza nell'esecuzione degli esercizi...
...proprio come metodo d'insegnamento....poi vengono presi in considerazione i singoli comandi...
...qualcuno va insegnato da solo altri possono essere insegnati contemporaneamente miscelandoli sapientemente...
...ed un ripassino ogni tanto non fa mai male...magari durante una passeggiata od in ambiente ristretto...
 
Il terra lo fa con il solo gesto anche da circa 15-20 mt non di più. Alcune volte non si ferma subito dico un non secco e lui si bloccaa terra. Altre volte fa un saltello mente corre e si mette al terra, sembra quasi un gioco. Quando non si ferma dove ho fato il comando gli dico no, vado sul posto dove doveva fare il terra e con il cenno della mano lo invito a raggiungermi. Quando il cane giunge sul posto alzo il braccio e faccio fare il terra. A questo punto lo tengo un poco più tempo del solito al terra e poi comando il va.

Ezietto allora da domani provo con lo straccio annodato.
Uky, quello che vuoi fare è difficile, non è impossibile ma comunque è difficile, questo anche per una persona esperta, visto l'età del cane. Il mio consiglio è di fare bene l'addestramento essenziale cioè un addestramento basato sull'incentivazione delle doti innate del cane e su pochi facili esercizi di obbedienza. I libri come ho già detto in precedenza si fanno leggere, ma dal leggere e dall'applicare c'è di mezzo il mare. Secondo la mia opinione il tuo modo di correggere non lo trovo molto giusto, per capire queste cose non bisogna essere Guru, basta avere solo un poco di esperienza di addestramento e bisogna capire i cani, non è la stessa cosa di capire di cani, questa è una cosa diversa, per capire i cani non bisogna necessariamente essere addestratori o allevatori. Vengo al problema, tu scrivi:"Quando non si ferma dove ho fato il comando gli dico no, vado sul posto dove doveva fare il terra e con il cenno della mano lo invito a raggiungermi. Quando il cane giunge sul posto alzo il braccio e faccio fare il terra" Adesso ti scivo cosa farei io, dopo decidi tu come è meglio fare. Una volta dato l'ordine se il cane non lo eseguisse lo andrei a prendere senza parlare, lo solleverei di peso e lo riportere sul punto esatto dove la prima volta ha ricevuto l'ordine, una volta posizionato il cane lo rassicuro con qualche complimento vocale in modo di calmarlo prima delle carezze che in questo caso è il premio finale più grande. Tu invece chiami il cane e gli fai fare un esercizio che con il primo non centra niente, il cane tiene conto sempre dell'ultima azione e non quella precedente, così facendo non fai nessuna azione di correzione, fai solamente un esercizio diverso. Su quello che ha scritto delfino si potrebbe scrivere un altro libro.
 
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