Capisco benissimo il discorso che fa Jack e Germano ma io ho un cane solo e non ce la faccio ad essere distaccato con lui, ogni mattina e ogni sera ci mettiamo a giocare lui fa qualche dispetto a me io lo faccio a lui e ci divertiamo parecchio, lo tratto, e tutti a casa lo trattano, come fosse un cane da compagnia (per giocare insomma) però poi quando gli ordino di fare qualcosa la fa, se gli do il seduto si siede se lo chiamo viene e ogni volta che gli faccio fare gli esercizi quando li esegue bene gli do il premio, anche per fargli capire quando si fa seriamente e quando si gioca.
Secondo voi da cosa si capisce se per il mio cane sono il capobranco o meno?
Io penso di esserlo ma non vorrei sbagliarmi...

Lascia tutto invariato e prova solo a smettere i premi....definitivamente !!! Poi facci sapere se risparmi in leccornie (e quindi erano inutili) o ...devi correre ai ripari... ;-)
 
Le mie sono opinioni, e tramite queste faccio delle supposizioni, per poter dare dei consigli bisognerebbe vedere i cani. La vita dei cani per alcuni versi è parallela alla nostra. In classe quando due alunni rompevano i 00 la maestra li separava cambiandoli di banco se non bastava uno dei due cambiava classe. Quello che intendo io è diverso da quello che intende Stefano, prendere il cane dal box e fargli fare "attenti e riposo" non risolve i problemi comportamentali. Io sono fermamente convinto che i cani che non sono nati in casa bisogna inserirli uno alla volta partendo da quello meno dominante. Io non sono un addestratore però i miei cani li addestro tenendo in massima considerazione il fattore leadership, con due cani è molto più difficile ottenerla. Io ho tre cani, se ne inserisco due contemporaneamente il pericolo reale chè nuovi entrati possono portare disordine nel gruppo è reale, e possono rovinare quello che c'era di buono fino a quel momento, inserire un solo cane nel gruppo è molto più facile. E' la stessa cosa inserire due cani contemporaneamente in una famiglia che non ha cani, se i cani sono di carattere forte fanno quadrato e sfruttano situazione, non hanno bisogno di inserirsi nella famiglia. In questi casi per poter ottenere qualcosa è la famiglia che deve guadagnarsi la fiducia dei cani. Si può fare, anche da sottomessi si riesce ad addestrae, ma prendere per il cu.o un cane è molto più facile. Un cane solo è molto più vulnerabile, per un cane perdere il gruppo è come morire, per sopravvivere deve cercare di inserirsi il prima possibile in un nuovo gruppo, è suo interesse guadagnarsi la fiducia del nuovo gruppo. Io e la mia famiglia non abbiamo bisogno del cane per sopravvivere, perchè dovremmo guadagnarci la fiducia del cane? Sento spesso dire "mi raccomando al cucciolo non fargli mai mancare le coccole, tienilo molto vicino, guadagnati la sua fiducia" Si guadagnati la fiducia che dopo l'unica cosa che puoi ottenere è far perdere l'equilibrio a cucciolo e creargli scompenso. Il cucciolo ha bisogno di sicurezze, della nostra fiducia non sa cosa farsene. Come sempre sono uscito fuori dal seminato.
Nicola,non sei uscito dal seminato, hai solo ribadito un concetto chiave, anzi il concetto per antonomasia, che è quello della leadership in un branco...e lo hai fatto in maniera calzante al l'esempio Dell amico Stefano ... È il concetto della socializzazione, della sottomissione e del mantenimento della nostra leadership, che è tanto più difficile da mettere in pratica con due cani assieme...la leadership non è ne scontata, perché ce la dobbiamo conquistare, ne eterna, perché la dobbiamo mantenere...e tanto più siamo stabili nel nostro ruolo di leader tanto più agevole risulta l'addestramento ...i cani non fanno nulla per nulla, fanno ciò che fanno perché riconoscono che il loro ruolo nel branco lo prevede, e lo fanno a maggior ragione perché sono addestrati...i baci in bocca e le coccole servono a ben poco, mai nessun cane lavorerà per amore del conduttore, lavorerà perché fa il suo lavoro di gregario e noi di lavori dobbiamo fare il nostro, quello di capo branco...io passo molto tempo coi miei cani, fin da cuccioli e sempre , ma faccio poche coccole e poche smancerie, per quanto non mi vergogno affatto di dire che ai miei cani voglio molto ma molto bene e a volte ho a cuore le loro sorti non meno delle mie...pero' e' un concetto difficile da spiegare, e' facile essere scambiati per conduttori burberi e rudi, ne abbiamo già parlato, ma purtroppo il nostro ruolo di conduttori ci impone dei sacrifici a livello sentimentale, noi coi cani ci dobbiamo lavorare...è un po' come se fossimo a capo di un azienda e andassimo a letto con le nostre dipendenti, il rapporto di lavoro ne subirebbe le conseguenze...beh, forse ora sono uscito io dal seminato...[offtopic.gif]
tornando ai due setter del nostro amico credo che l'unico passo da fare in questo momento sia quello che può sembrare più doloroso in un certo senso, cioè smembrare il branco esistente per costituirne un altro, dove Stefano dovrà innanzitutto crearsi ( e non imporre con la forza ) il nuovo ruolo di leader, e poi addestrare...credo che questo risulti più difficoltoso con cani già maturi e che hanno fatto branco ma lo ritengo comunque possibile...
 
Nicola,non sei uscito dal seminato, hai solo ribadito un concetto chiave, anzi il concetto per antonomasia, che è quello della leadership in un branco...e lo hai fatto in maniera calzante al l'esempio Dell amico Stefano ... È il concetto della socializzazione, della sottomissione e del mantenimento della nostra leadership, che è tanto più difficile da mettere in pratica con due cani assieme...la leadership non è ne scontata, perché ce la dobbiamo conquistare, ne eterna, perché la dobbiamo mantenere...e tanto più siamo stabili nel nostro ruolo di leader tanto più agevole risulta l'addestramento ...i cani non fanno nulla per nulla, fanno ciò che fanno perché riconoscono che il loro ruolo nel branco lo prevede, e lo fanno a maggior ragione perché sono addestrati...i baci in bocca e le coccole servono a ben poco, mai nessun cane lavorerà per amore del conduttore, lavorerà perché fa il suo lavoro di gregario e noi di lavori dobbiamo fare il nostro, quello di capo branco...io passo molto tempo coi miei cani, fin da cuccioli e sempre , ma faccio poche coccole e poche smancerie, per quanto non mi vergogno affatto di dire che ai miei cani voglio molto ma molto bene e a volte ho a cuore le loro sorti non meno delle mie...pero' e' un concetto difficile da spiegare, e' facile essere scambiati per conduttori burberi e rudi, ne abbiamo già parlato, ma purtroppo il nostro ruolo di conduttori ci impone dei sacrifici a livello sentimentale, noi coi cani ci dobbiamo lavorare...è un po' come se fossimo a capo di un azienda e andassimo a letto con le nostre dipendenti, il rapporto di lavoro ne subirebbe le conseguenze...beh, forse ora sono uscito io dal seminato...[offtopic.gif]
tornando ai due setter del nostro amico credo che l'unico passo da fare in questo momento sia quello che può sembrare più doloroso in un certo senso, cioè smembrare il branco esistente per costituirne un altro, dove Stefano dovrà innanzitutto crearsi ( e non imporre con la forza ) il nuovo ruolo di leader, e poi addestrare...credo che questo risulti più difficoltoso con cani già maturi e che hanno fatto branco ma lo ritengo comunque possibile...
Jack secondo te bisogna iniziare subito con l'addestramento o bisogna che prima Stefano si faccia riconoscere come capobranco?
E che metodo useresti tu per conquistare la leadership?
 
Le mie sono opinioni, e tramite queste faccio delle supposizioni, per poter dare dei consigli bisognerebbe vedere i cani. La vita dei cani per alcuni versi è parallela alla nostra. In classe quando due alunni rompevano i 00 la maestra li separava cambiandoli di banco se non bastava uno dei due cambiava classe. Quello che intendo io è diverso da quello che intende Stefano, prendere il cane dal box e fargli fare "attenti e riposo" non risolve i problemi comportamentali. Io sono fermamente convinto che i cani che non sono nati in casa bisogna inserirli uno alla volta partendo da quello meno dominante. Io non sono un addestratore però i miei cani li addestro tenendo in massima considerazione il fattore leadership, con due cani è molto più difficile ottenerla. Io ho tre cani, se ne inserisco due contemporaneamente il pericolo reale chè nuovi entrati possono portare disordine nel gruppo è reale, e possono rovinare quello che c'era di buono fino a quel momento, inserire un solo cane nel gruppo è molto più facile. E' la stessa cosa inserire due cani contemporaneamente in una famiglia che non ha cani, se i cani sono di carattere forte fanno quadrato e sfruttano situazione, non hanno bisogno di inserirsi nella famiglia. In questi casi per poter ottenere qualcosa è la famiglia che deve guadagnarsi la fiducia dei cani. Si può fare, anche da sottomessi si riesce ad addestrae, ma prendere per il cu.o un cane è molto più facile. Un cane solo è molto più vulnerabile, per un cane perdere il gruppo è come morire, per sopravvivere deve cercare di inserirsi il prima possibile in un nuovo gruppo, è suo interesse guadagnarsi la fiducia del nuovo gruppo. Io e la mia famiglia non abbiamo bisogno del cane per sopravvivere, perchè dovremmo guadagnarci la fiducia del cane? Sento spesso dire "mi raccomando al cucciolo non fargli mai mancare le coccole, tienilo molto vicino, guadagnati la sua fiducia" Si guadagnati la fiducia che dopo l'unica cosa che puoi ottenere è far perdere l'equilibrio a cucciolo e creargli scompenso. Il cucciolo ha bisogno di sicurezze, della nostra fiducia non sa cosa farsene. Come sempre sono uscito fuori dal seminato.
 
Nicola,non sei uscito dal seminato, hai solo ribadito un concetto chiave, anzi il concetto per antonomasia, che è quello della leadership in un branco...e lo hai fatto in maniera calzante al l'esempio Dell amico Stefano ... È il concetto della socializzazione, della sottomissione e del mantenimento della nostra leadership, che è tanto più difficile da mettere in pratica con due cani assieme...la leadership non è ne scontata, perché ce la dobbiamo conquistare, ne eterna, perché la dobbiamo mantenere...e tanto più siamo stabili nel nostro ruolo di leader tanto più agevole risulta l'addestramento ...i cani non fanno nulla per nulla, fanno ciò che fanno perché riconoscono che il loro ruolo nel branco lo prevede, e lo fanno a maggior ragione perché sono addestrati...i baci in bocca e le coccole servono a ben poco, mai nessun cane lavorerà per amore del conduttore, lavorerà perché fa il suo lavoro di gregario e noi di lavori dobbiamo fare il nostro, quello di capo branco...io passo molto tempo coi miei cani, fin da cuccioli e sempre , ma faccio poche coccole e poche smancerie, per quanto non mi vergogno affatto di dire che ai miei cani voglio molto ma molto bene e a volte ho a cuore le loro sorti non meno delle mie...pero' e' un concetto difficile da spiegare, e' facile essere scambiati per conduttori burberi e rudi, ne abbiamo già parlato, ma purtroppo il nostro ruolo di conduttori ci impone dei sacrifici a livello sentimentale, noi coi cani ci dobbiamo lavorare...è un po' come se fossimo a capo di un azienda e andassimo a letto con le nostre dipendenti, il rapporto di lavoro ne subirebbe le conseguenze...beh, forse ora sono uscito io dal seminato...[offtopic.gif]
tornando ai due setter del nostro amico credo che l'unico passo da fare in questo momento sia quello che può sembrare più doloroso in un certo senso, cioè smembrare il branco esistente per costituirne un altro, dove Stefano dovrà innanzitutto crearsi ( e non imporre con la forza ) il nuovo ruolo di leader, e poi addestrare...credo che questo risulti più difficoltoso con cani già maturi e che hanno fatto branco ma lo ritengo comunque possibile...
Veramente complimenti per l'ottima spiegazione.
 
Nicola,non sei uscito dal seminato, hai solo ribadito un concetto chiave, anzi il concetto per antonomasia, che è quello della leadership in un branco...e lo hai fatto in maniera calzante al l'esempio Dell amico Stefano ... È il concetto della socializzazione, della sottomissione e del mantenimento della nostra leadership, che è tanto più difficile da mettere in pratica con due cani assieme...la leadership non è ne scontata, perché ce la dobbiamo conquistare, ne eterna, perché la dobbiamo mantenere...e tanto più siamo stabili nel nostro ruolo di leader tanto più agevole risulta l'addestramento ...i cani non fanno nulla per nulla, fanno ciò che fanno perché riconoscono che il loro ruolo nel branco lo prevede, e lo fanno a maggior ragione perché sono addestrati...i baci in bocca e le coccole servono a ben poco, mai nessun cane lavorerà per amore del conduttore, lavorerà perché fa il suo lavoro di gregario e noi di lavori dobbiamo fare il nostro, quello di capo branco...io passo molto tempo coi miei cani, fin da cuccioli e sempre , ma faccio poche coccole e poche smancerie, per quanto non mi vergogno affatto di dire che ai miei cani voglio molto ma molto bene e a volte ho a cuore le loro sorti non meno delle mie...pero' e' un concetto difficile da spiegare, e' facile essere scambiati per conduttori burberi e rudi, ne abbiamo già parlato, ma purtroppo il nostro ruolo di conduttori ci impone dei sacrifici a livello sentimentale, noi coi cani ci dobbiamo lavorare...è un po' come se fossimo a capo di un azienda e andassimo a letto con le nostre dipendenti, il rapporto di lavoro ne subirebbe le conseguenze...beh, forse ora sono uscito io dal seminato...
tornando ai due setter del nostro amico credo che l'unico passo da fare in questo momento sia quello che può sembrare più doloroso in un certo senso, cioè smembrare il branco esistente per costituirne un altro, dove Stefano dovrà innanzitutto crearsi ( e non imporre con la forza ) il nuovo ruolo di leader, e poi addestrare...credo che questo risulti più difficoltoso con cani già maturi e che hanno fatto branco ma lo ritengo comunque possibile...



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Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che per le carezze e i bocconcini. Sono convinto che si debba dare il dolce e l'amaro, altrimenti è dittatura. Si sa bene che in un branco, quando il capo non funziona, succedono diatribbe che scaturano violente liti a volte anche mortali. Se un capo vuole tutto per se, finirà per non avere niente. Le carezze rassicurano il cane e le leccornie lo motivano, (naturalmente non si deve esagerare, il troppo storpia). Ho visto dei cani a caccia, durante una pausa e quattro chiacchiere tra noi, che col solo movimento delle braccia del conduttore, mettevano la coda tra le gambee scappavano spaventati, pensando che gli sarebbe arrivato uno sgranassone. I miei cani non lo hanno mai fatto, neanche quelli timorosi, perchè si fidano ciecamente di me, questo l'ho acquistato come ho appena detto sopra. Il loro premio, senz'altro è l'abbocco del selvatico e il riporto, ma se agiungete un contentino, vedrete il dimenare della coda.....tu dai una cosa ame, io do una cosa a te. A me fa piacere quando il mio cane mi scodinzola attorno, non so voi.
Comunque quello che hanno detto germano e Jack70 è sicuramente giustissimo, lo condivido,[30] agiungendo quello che ho detto sopra.
Inoltre vorrei dire, che non sono e ne mi considero un addestratore, ma solo un amante dei cani, che reputo amici con cui andare a caccia insieme e condividere gioie e dolori....Voi non offrireste un caffè al vostro compagno di caccia!?[si.gif] E non lo riprendereste se sbaglia?![sportschiri.gif] Ecco...io con i miei cani faccio così.
 
Giovanni, se controbatto esternando le mie opinioni con delle precisazioni è solo perchè lo faccio con un amico. Punto 1"Sono daccordo con te, sempre se consideriamo il cane come un "mezzo di caccia" Se sei d'accordo con me è perchè il cane lo considero cane.

Punto 2 "Come un essere che non deve mai sbagliare (o quasi)."A caccia non mi sono mai intromesso fra cane e selvaggina, quando si gioca metto il cane il più possibile nella condizione di non sbagliare, se sbaglia non faccio tragedie anche perchè quello che sbaglia sono io. Punto 3 "Per come la penso io, (sicuramente sbaglierò); il cane, verso il loro amico con cui va a caccia, (cioè noi) gioca, passeggia, conosce i nostri umori, lo capisce dal tono della voce, (come fa il lupo "alfa", mandando segnali, sia con i ringhi che con la coda) insomma vive e si rapporta con noi" Giovanni, al cane di come viviamo noi non gliene frega niente, e non gli interessa neanche rapportarsi con noi, se vuoi ottenere qualcosa devi essere tu ad entrare nel suo mondo devi essere tu a rapportarti con lui e lo devi fare il più possibile a modo suo. Il tono della voce per il cane è un suono in base a questo riceve degli stimoli e reagisce di conseguenza. Punto 4 "I cani che hanno un rapporto "tecnico" col "padrone", non mi piacciono, mi sembrano delle macchinette telecomandate." Per farsi capire dal cane non ci sono molti modi per relazionarsi, non esistono rapporti tecnici o rapporti amorosi, il rapporto tecnico il cane non sa neanche cosa sia. Le macchinette telecomandate si costruiscono e il rapporto non centra, non ce bisogno di nessun rapporto per inchiodare un cane al frullo e allo sparo. Punto 5 " Io il mio cane lo voglio prima di tutto amico e poi compagno di avventure e disavventure" Io il mio cane lo voglio calmo, tranquillo e rilassato, non voglio essere adulato, giusto per non farmi prendere per il cu.lo, non vogli che "rida" dalla contentezza quando mi vede arrivare e non voglio che pianga quando mi vede andare via. I miei cani quando mi vedono arrivare non si scompongono, rimangono al loro posto calmi e tranquilli, veramente la giovane che ha 2 anni mi viene ancora incontro, ma senza mettere in atto nessun rituale, credo che con il tempo anche lei aspetterà di essere invitata per avvicinarsi. Giovanni, abbiamo due modi diversi di interpretare il cane, a me fanno pena quei cani che fanno le piroette, saltano e fanno i cinque minuti di pazzia quando dopo una assenza del padrone lo rivedono. Punto 6 " Il premio, dato al momento giusto, come ho detto io e hai ribadito tu, non può fare altro che bene. Allo stesso modo la tiratina d'orecchio, quando persiste nello sbaglio" Su questo punto sono d'accordo per il fatto che è meglio dare che non dare, ma nel contesto della caccia i premi alimentari passano in secodo piano, non ho detto che i cani con i premi perdono l'avidità, ho detto che il cane che accetta il premio e si ferma a mangiare quando caccia non ha molta avidità. Punto 7 "P.S. Quel cane che è scappato solo dopo aver visto il suo padrone alzare il braccio, secondo me lo ha fatto perchè le ha prese sempre e non ha avuto mai una carezza. Giovanni le punizioni sono una cosa e i premi un'altra cosa, il cane non è scappato perchè non ha avuto le carezze. Il cane non lo si punisce per farlo scappare, molto probabilmente il cane non capisce il perchè viene punito, questo comporta squilibrio nel cane, se si aggiunge che molti puniscono senza tenere conto del comportamento del cane, il cane manda dei segnali di resa, appena percepiti ogni azione repressiva dovrebbe cessare, questo se non vogliamo avere cani squilibrati, purtroppo non tutti puniscono i cani con animo sereno, forse il comportamento di quei cani è dovuto a punizioni propinate nel modo sbagliato, le carezze non centrano. Se fossi un cane preferirei vivere senza carezze e senza punizioni, piuttosto che con le carezze e le punizioni. Giovanni, gredimi che i premi è le punizioni sono dei palliativi, quando si arriva alla punizione i rapporti con il cane non ci sono i cani si governano con avvertimenti e minacce ma mai passare alle vie di fatto, se uno lo fa ha dichiarato la sua sconfitta al cane. Io ho capito cosa intendi tu, ma tutto non si può avere, con i cani non esistono le mezze misure, non puoi essere amico del cane e al momento dell'addestramento ristabilire le distanze, questo non lo capiscono neanche alcuni tipi di persone, per farglielo capire bisogna usare le maniere forti. Il cane non capisce perchè la sera ti fai trattare da sottomesso e la mattina vuoi fare il dominante, sono comportamenti che il cane non accetta nel suo modo di vivere non esistono. Sono solo opinioni, come tutti sanno queste non sono certezze.
Analisi perfetta, Nicola, come sempre...
vorrei solo aggiungere che probabilmente tu, come me , hai un modo diverso da altri di amare i tuoi cani e i tuoi cani hanno un modo diverso di amare te o me...cioè e' forse il modo da un cristiano verso un cane e da un cane verso un cristiano, tenendo conto delle diversità enormi che ci possono essere tra questi due esseri viventi...questo solo per dire che avere coi propri cani questo tipo di rapporto non significa non volergli bene, anzi, e' solo un modo diverso da altri per rapportarsi con cani da lavoro, come ti potresti rapportare con colleghi di lavoro,perché l'uomo in antichiita' ha addomesticato il cane per porlo ai suoi servigi, di questo non ci dobbiamo dimenticare...neppure i miei cani si sbattono quando mi vedono dopo un assenza, e non fanno piroette o follie quando arrivo però se siamo io e i miei familiari insieme loro stanno tutti ai miei piedi e seguono me, sempre attenti alle mie mosse, e questo e' sufficiente...io ho un piccolo meticcio raccolto per strada che vive dentro casa, a lui e' concesso molto ( troppo ) più che agli altri miei cani , e non ti nascondo che vivendo a stretto contatto con noi giorno e notte un cane si "umanizza " molto di più , anche nel modo di amare ed essere amato, e nel suo comportamento...ma ti confesso che spesso rifletto sul fatto che questo cane possa pensare di vivere in una famiglia di deficienti,che lo trattano da umano, quando probabilmente la sua vita da vero cane potrebbe piacergli ancora di più...fortunatamente con lei non ci devo lavorare e tollero molto di più in linea di massima, del resto dopo una giornata a discutere al lavoro di discutere con moglie, figlia e cane proprio non ne ho voglia...
 
"

"Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che per le carezze e i bocconcini." Su questo punto sono state fatte delle precisazioni, quindi bocconcini e carezze ben dosati, e al momento giusto e nei luoghi giusti. "Sono convinto che si debba dare il dolce e l'amaro, altrimenti è dittatura" Sono regole severe da rispettare se vogliamo possiamo anche chiamarla dittatura, se queste regole sono giuste in base al modo di vivere che ha, il cane le accetta, altrimenti le rifiuta, se in alcune circostanze non dai il dolce non sei costretto neanche a dare l'amaro. "Si sa bene che in un branco, quando il capo non funziona, succedono diatribbe che scaturano violente liti a volte anche mortali" Si ma questo con le carezze e i bocconcini non centrano, anzi sono proprio le carezze date a soggetti sbagliati nei modi sbagliati ad innescare la scintilla di possibili aggressioni fra soggetti dello stesso gruppo. "Se un capo vuole tutto per se, finirà per non avere niente" Se il metodo è giusto il cane si comporta con devozione ma non per via dei bocconcini o delle carezze, il cane non concede niente per gratitudine. " Le carezze rassicurano il cane e le leccornie lo motivano, (naturalmente non si deve esagerare, il troppo storpia)." Le carezze se fatte bene possono calmare un cane agitato, quello che rassicura il cane è la presenza del padrone, certamente dato nel tempo giusto è un premio che incentiva il comportamento del cane, anche quello sbagliato, le leccornie sono anche degli incentivi che se non sapute dare creano dipendenza. Qui bisognerebbe saper distinguere un collegamento da dipendenza e un collegamento spontaneo. Un cane da caccia che quando caccia si vende per il bocconcino non è degno di essere chiamato cane da caccia. Le regole vanno stabilite prima della battuta di caccia e non vanno stabilite durante con i bocconcini"Ho visto dei cani a caccia, durante una pausa e quattro chiacchiere tra noi, che col solo movimento delle braccia del conduttore, mettevano la coda tra le gambee scappavano spaventati, pensando che gli sarebbe arrivato uno sgranassone." Si arriva a questo punto non per colpa del bocconcino, quando si esauriscono gli argomenti succede che si passa alle vie di fatto e si chiudono i rapporti con il cane, questo succede anche con il bocconcino, ci sono persone che addestrano senza bocconcini e non hanno bisogno di alzare la voce. I cani non sono timorosi perchè non ricevono il bocconcino o non si fidano del padrone perchè non gli da il bocconcino, sono timorosi per ben altro, sono d'accordo che dare è meglio di non dare, ma questo non centra con quello che ho appena detto. A caccia io non ho mai dato bocconcini al cane, oltre ad essere pericoloso non serve a niente, almeno nei cani avidi che hanno passione da vendere. Opinione personale



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Sono daccordo con te, sempre se consideriamo il cane come un "mezzo di caccia" Come un essere che non deve mai sbagliare (o quasi). Per come la penso io, (sicuramente sbaglierò); il cane, verso il loro amico con cui va a caccia, (cioè noi) gioca, passeggia, conosce i nostri umori, lo capisce dal tono della voce, (come fa il lupo "alfa", mandando segnali, sia con i ringhi che con la coda) insomma vive e si rapporta con noi ; ha un senso di benevolenza-rispetto (sempre se si è saputo guadagnarselo) come del resto lo hanno per il loro capo-branco, lo leccano, lo mordicchiano, ci giocano. Sarà il capo-branco che deciderà di accettare o meno e ricambiare l'affetto, (in questo caso noi). I cani che hanno un rapporto "tecnico" col "padrone", non mi piacciono, mi sembrano delle macchinette telecomandate. Io il mio cane lo voglio prima di tutto amico e poi compagno di avventure e disavventure. E' questo quello che voglio dire, instaurare con lui un rapporto di complicità, dividendo bene e male. Se il cane sbaglia un azione di caccia; poco male! Non me la prendo più di tanto, se no quando lui fa bene e padello io....mi dovrei prendere a schiaffi da solo!:eek:
Il premio, dato al momento giusto, come ho detto io e hai ribadito tu, non può fare altro che bene. Allo stesso modo la tiratina d'orecchio, quando persiste nello sbaglio. Il tutto sempre senza esagerare, non mi scordo che io sono umano e lui no, sbaglierei a trattarlo da umano, lui ci soffrirebbe. Anche con cani avidi (ne ho avuti) mi comportavo così e ti assicuro che non hanno perso l'avidità, anzi!


P.S. Quel cane che è scappato solo dopo aver visto il suo padrone alzare il braccio, secondo me lo ha fatto perchè le ha prese sempre e non ha avuto mai una carezza.
Non so se mi sono spiegato e ho fatto capire il mio modo di comportarmi col cane, che certo non si rispecchia gli standard di addestramento come è concepito. Che ci vuoi fare, con l'età ci si rammollisce , forse questo mi è capitato!:mrgreen:
 
Lascia tutto invariato e prova solo a smettere i premi....definitivamente !!! Poi facci sapere se risparmi in leccornie (e quindi erano inutili) o ...devi correre ai ripari... ;-)
Il consiglio di Salvatore e' il piu banale che si poteva dare ed anche il più indicato...semplice ma perfetto...la componente del gioco e' importante, ma il gioco e' bello quando dura poco e bisognerebbe arrivare a premiare senza bocconcini ma con una parola, una pacca sulla testa o anche un semplice sguardo, semplice e immediato, senza il rischio di creare una bocconcino-dipendenza...
 
Jack secondo te bisogna iniziare subito con l'addestramento o bisogna che prima Stefano si faccia riconoscere come capobranco?
E che metodo useresti tu per conquistare la leadership?
Rodolfo, un periodo di affiatamento ci vuole per poter iniziare a fare qualcosa con il cane, il periodo può essere lungo o anche corto dipende dal cane e dal padrone. L'addestramento non centra con la socializzazione, le due cose sono separate, non è matematico che il cane si sottomette. Non è che se il cane non ci riconosce come leaders non lo addestriamo, si può addestrare bene anche un cane dominante, basta conoscere qualche metodo. Il vantaggio di addestrae un cane che ha deciso di sottomettersi spontaneamente e quello di avere la sua collaborazione spontanea, quindi eseguzione degli ordini più veloce e gioiosa, si può far affidamento su di un cane che pensa, solo un cane che pensa riesce ad interagire con il padrone nel modo più completo. Il dominante se addestrato bene può eseguire gli ordini anche meglio, ma non ci potrà mai essere interazione fra cane e padrone, il cane si limita ad eseguire gli ordini, tipo "attacco l'asino dove vuole il padrone". Non è facile da spiegare, il metodo di addestramento io non ho una scaletta, io guardo il cane e decido al momento cosa fargli fare, dipende dall'interesse che ha il cane, se il cane gli piace sedersi gli faccio fare il seduto, se lo vedo che si mette spesso a terra gli faccio fare prima il terra. L'ideale sarebbe avere il cucciolo a 60 giorni e continuare a fare il lavoro della madre, quindi educare e contemporaneamente addestrare tenendo sempre in massima considerazione l'interesse del cucciolo. Bisogna lasciare il tempo al cane di pensare ed interagire, per fare questo meno si parla è meglio è.
 
Il consiglio di Salvatore e' il piu banale che si poteva dare ed anche il più indicato...semplice ma perfetto...la componente del gioco e' importante, ma il gioco e' bello quando dura poco e bisognerebbe arrivare a premiare senza bocconcini ma con una parola, una pacca sulla testa o anche un semplice sguardo, semplice e immediato, senza il rischio di creare una bocconcino-dipendenza...
Certe volte lo faccio anche senza bocconcino e lo fa lo stesso, ma visto che anche a casa gli altri per gioco gli danno il seduto o lo chiamano lui li accontenta ma non lo fa con la stessa foga con cui lo fa con me quando capisce che stiamo facendo sul serio...
Ieri in giardino mentre stavamo facendo gli "esercizi" gli ho ordinato il seduto mentre era vicino un albero, dove ci sono nel mezzo sempre le tortore che lui rincorre sempre quando partono, ne è partita una proprio sopra la sua testa ed ho visto che stava per rincorrerla allora gli ho ripetuto il seduto e lui è rimasto li fermo immobile, ha solo girato la testa per vederla, ma lo vedevo che scalpitava, mi sono avvicinato gli ho dato il premio ed è subito partito per vedere dove era andata.
Non nego che sono rimasto molto contento non credevo che avrebbe resistito alla tentazione di rincorrerla...
Quindi mi consigliate di abolire definitivamente la ricompensa? A me fa piacere darcela, ma se dite che è meglio così...
 
Capisco benissimo il discorso che fa Jack e Germano ma io ho un cane solo e non ce la faccio ad essere distaccato con lui, ogni mattina e ogni sera ci mettiamo a giocare lui fa qualche dispetto a me io lo faccio a lui e ci divertiamo parecchio, lo tratto, e tutti a casa lo trattano, come fosse un cane da compagnia (per giocare insomma) però poi quando gli ordino di fare qualcosa la fa, se gli do il seduto si siede se lo chiamo viene e ogni volta che gli faccio fare gli esercizi quando li esegue bene gli do il premio, anche per fargli capire quando si fa seriamente e quando si gioca.
Secondo voi da cosa si capisce se per il mio cane sono il capobranco o meno?
Io penso di esserlo ma non vorrei sbagliarmi...
Rodolfo,
ti faccio un esempio rapportato alla mia situazione....
Luna, quattro anni, spirito ribelle e grande, grandissima cacciatrice...delle carezze e dei giochi non glie ne importa veramente nulla, se anche ci provi a giocare con lei si comporta come se tu la stessi torturando...l'unico suo obbiettivo e' andare a caccia, e' questo e solo questo ciò che apprezza, il suo premio...se gli offrì un bocconcino ad un suo riporto neanche lo mangia, deve ripartire per la sua strada...per cui niente carezze niente bocconcini...
Minnie, sei anni, sarebbe un capo branco vero e io amo definirla il mio vice,e' il maresciallo del canile....però si è anche sottomessa a me in maniera del tutto spontanea ed ha per me una devozione totale, quasi morbosa,e' la mia ombra, non fa un passo o una mossa a caccia e a casa senza aver perlomeno prima incrociato il mio sguardo...le carezze e i giochi li amerebbe, il problema e' che sto facendo una carezza a lei e si avvicina un altro cane diventa una belva e morde, e morde forte, non per gioco...per cui niente carezze...
Nina, undici anni, e' la mamma di Luna, tale madre e tale figlia...carattere molto più dolce , sottomessa da sempre al contarrio di luna,ma due soli amori, gli animali e i l fucile...se le coccole glie le fai le prende, sennò ne fa tranquillamente a meno...
Ruby, due anni, un gioiellino di obbedienza e pacatezza, nonostante la grande avidità venatoria, cane che non c'è neppure stato bisogno di addestrare o quasi,ha imparato tutto con una facilità estrema, difficile che si prenda una libertà...lei a farsi coccolare e a giocare ci starebbe tutto il giorno, e' l'idolo di tutti i bambini che passano per casa mia...e quindi poche coccole per evitare che se le venga a cercare in continuazione, una carezza, una parola e via...
anche a me piacerebbe giocare con loro, per un motivo o per un altro evito un po' di farlo, perché non potrei usare un metro e quattro misure, devo mantenere una linea unica il più possibile...
Ma sono comunque convinto che i miei cani mi vogliono bene come io ne voglio a loro, quello che mi aspetto da loro più o meno lo fanno, a me va bene così ...anche il concetto di addestramento, leadership o sottomissione o capacità del cane e' un concetto rrelativo, ciò che a me piace nei miei cani potrebbe far inorridire altri e viceversa...se il tuo cane fa bene ciò che gli chiedi non c'è motivo per pensare di dover cambiare atteggiamento con lui, nel gioco e nelle effusioni, prova solo a mettere in pratica il suggerimento di Salvatore...
ciao
jack
 
..... ma il gioco e' bello quando dura poco e bisognerebbe arrivare a premiare senza bocconcini ma con una parola, una pacca sulla testa o anche un semplice sguardo, semplice e immediato, senza il rischio di creare una bocconcino-dipendenza...

Perfettamente d'accordo.....da non dimenticare poi che sono cose o azioni che hai sempre disponibili con te a tempo "0" senza far trascorrere il tempo di cercare...individuare o ricordarsi quale sia la tasca dove si è nascosti i premi e non parlo certamente dei primi approcci, quando la leccornia è quel qualcosa di stimolante e forte che induce il cucciolo a piegarsi per convenienza.
 
Non nego che sono rimasto molto contento non credevo che avrebbe resistito alla tentazione di rincorrerla...

Senza essere arrivato a farlo per gradi...ti è andata bene e ti consiglierei di ripetere ogni tanto. Quando sei il primo ad avere "dubbi" che il cane possa non eseguire quel che stai per ordinare...è meglio che lasci perdere, le nostre sconfitte hanno per loro un sapore unico e recuperarle è difficile e laborioso.
Prima di abbandonare la ricompensa, inizia per un periodo ad affiancare a questa un gesto di graditudine che alternerai prima o dopo della leccornia e che sarà quel che poi rimarrà come tua approvazione nei confronti del cane.
 
Rodolfo,
ti faccio un esempio rapportato alla mia situazione....
Luna, quattro anni, spirito ribelle e grande, grandissima cacciatrice...delle carezze e dei giochi non glie ne importa veramente nulla, se anche ci provi a giocare con lei si comporta come se tu la stessi torturando...l'unico suo obbiettivo e' andare a caccia, e' questo e solo questo ciò che apprezza, il suo premio...se gli offrì un bocconcino ad un suo riporto neanche lo mangia, deve ripartire per la sua strada...per cui niente carezze niente bocconcini...
Minnie, sei anni, sarebbe un capo branco vero e io amo definirla il mio vice,e' il maresciallo del canile....però si è anche sottomessa a me in maniera del tutto spontanea ed ha per me una devozione totale, quasi morbosa,e' la mia ombra, non fa un passo o una mossa a caccia e a casa senza aver perlomeno prima incrociato il mio sguardo...le carezze e i giochi li amerebbe, il problema e' che sto facendo una carezza a lei e si avvicina un altro cane diventa una belva e morde, e morde forte, non per gioco...per cui niente carezze...
Nina, undici anni, e' la mamma di Luna, tale madre e tale figlia...carattere molto più dolce , sottomessa da sempre al contarrio di luna,ma due soli amori, gli animali e i l fucile...se le coccole glie le fai le prende, sennò ne fa tranquillamente a meno...
Ruby, due anni, un gioiellino di obbedienza e pacatezza, nonostante la grande avidità venatoria, cane che non c'è neppure stato bisogno di addestrare o quasi,ha imparato tutto con una facilità estrema, difficile che si prenda una libertà...lei a farsi coccolare e a giocare ci starebbe tutto il giorno, e' l'idolo di tutti i bambini che passano per casa mia...e quindi poche coccole per evitare che se le venga a cercare in continuazione, una carezza, una parola e via...
anche a me piacerebbe giocare con loro, per un motivo o per un altro evito un po' di farlo, perché non potrei usare un metro e quattro misure, devo mantenere una linea unica il più possibile...
Ma sono comunque convinto che i miei cani mi vogliono bene come io ne voglio a loro, quello che mi aspetto da loro più o meno lo fanno, a me va bene così ...anche il concetto di addestramento, leadership o sottomissione o capacità del cane e' un concetto rrelativo, ciò che a me piace nei miei cani potrebbe far inorridire altri e viceversa...se il tuo cane fa bene ciò che gli chiedi non c'è motivo per pensare di dover cambiare atteggiamento con lui, nel gioco e nelle effusioni, prova solo a mettere in pratica il suggerimento di Salvatore...
ciao
jack
Per adesso con il mio mi trovo bene, è ancora presto per dirlo visto che ha 11 mesi ma fino ad ora sono soddisfatto a caccia neanche il mio cerca il wrustel sono io a darcelo ma alcune volte lo vede e se ne va senza prenderselo per ripartire alla ricerca di qualcos'altro.
Io fino ad adesso ho pensato che il wrustel è un incentivo per fare quello che già fa, tipo il premio di produzione :D
Anche perché non è un tipo a cui piacciono le carezze, gli piace giocare ma le carezze non lo entusiasmano molto, sono più io che ce le faccio per fargli i dispetti lui appena si riesce a liberare scappa e poi ritorna, quindi gli do il wrustel per fargli capire che è stato bravo (quando se lo prende).
Comunque proverò per una settimana senza niente e vi faccio sapere...
Ma se va bene anche senza niente poi posso ridarcelo il wrustel?

- - - Aggiornato - - -

Senza essere arrivato a farlo per gradi...ti è andata bene e ti consiglierei di ripetere ogni tanto. Quando sei il primo ad avere "dubbi" che il cane possa non eseguire quel che stai per ordinare...è meglio che lasci perdere, le nostre sconfitte hanno per loro un sapore unico e recuperarle è difficile e laborioso.
Prima di abbandonare la ricompensa, inizia per un periodo ad affiancare a questa un gesto di gratitudine che alternerai prima o dopo della leccornia e che sarà quel che poi rimarrà come tua approvazione nei confronti del cane.
Il seduto è da quando era piccolo 3-4 mesi che glie lo faccio fare ed è già un bel po di tempo che lo fa a tutte le distanze anche 50 metri ma non avevo mai provato con un animale che gli partisse da vicino, anzi ne approfitto per chiederti se c'è un metodo per farglielo eseguire al frullo, arrivandoci per gradi come hai ben detto tu, perché adesso me lo ha fatto con un animale che è partito da un albero che già sapeva di non poter prendere (anche se lo rincorre sempre) ma con un animale che parte da terra non sono tanto sicuro che avrebbe resistito alla tentazione di rincorrerlo...
 
Jack secondo te bisogna iniziare subito con l'addestramento o bisogna che prima Stefano si faccia riconoscere come capobranco?
E che metodo useresti tu per conquistare la leadership?
La mia idea e' che bisogna sempre assolutamente iniziare con la socializzazione di un cane e con l'imposizione del nostro ruolo di leader...si può anche semplicemente addestrare e basta, senza socializzare, ma la mia opinione e' che con il solo addestramento si vada in un certo senso a castrare mentalmente l'ausiliare, imponendogli semplicemente di fare senza pensare...questo e' cio che si fa coi leoni e le tigri del circo, si addestra e basta, dal momento che sono animali con scarsa predisposizione a socializzare con l'uomo...l'imposizione non significa urli e pedate, quella si chiama prepotenza e violenza...tale imposizione, il termine e' comunque bruttino e mi piacerebbe di più parlare di ripartizione dei ruoli,la si ottiene nella quotidianità, con piccole cose, con il rapporto costante coi nostri cani...non è sicuramente facile scrivere un manuale di socializzazione, ogni cane ha la sua storia, il suo carattere, ci sono cani che si sottomettono spontaneamente in breve tempo,ci sono cose che funzionano con alcuni cani ma non funzioneranno mai con altri, ci sono anche cani che non si sottometteranno mai è per i quali l'addestramento a 360 gradi e' l'unico modo, ma in ogni caso più alto sarà il grado di socializzazione tanto più agevole risulterà l'addestramento, e addirittura potremo ottenere delle cose senza ricorrere ad un addestramento specifico....a volte imporre il nostro ruolo significa semplicemente mettere dei paletti al cane su quello che può o non può fare, significa distoglierlo da qualche azione , significa anche modulare il nostro tono di voce in base a ciò che stiamo cercando di ottenere,sedare eventuali scaramucce in canile...ma significa anche a volte rifiutare le effusioni che loro ti propongono a loro piacimento , saremo noi ad offrire gratificazione e complimenti se dovuti,non loro a cercarli...purtroppo, come gia detto, il ruolo di leader ci impone di rinunciare alle coccole...significa comunque passare tanto tanto tempo con loro, anche al di fuori della caccia, questa forse e' la spiegazione più semplice,cani che vedono il proprietario solo per i pasti e a caccia difficilmente raggiungeranno un buon grado di socializzazione, ma possono comunque essere addestrati e divenire bravi cani, faranno comunque il loro dovere perché sono molto addestrati per quanto poco socializzati...e noi dovremo essere bravi psicologi nell'interpretazione delle risposte che ci danno, agire e correggere se necessario, a volte sgridare , cambiare atteggiamento, ignorare il cane quasi come a punirlo...io non sono dell idea di punire a livello fisico,non perche' la punizione possa non essere utile quanto perche' e' difficile somministrarla al momento giusto e non a vanvera...del resto non abbiano a pensare male quelli che ci leggono, una sana pacca sul culo ( una, non dieci ) al momento giusto non ha fatto male ai nostri figli per cui la potremmo dare anche a loro...la nostra personale esperienza ci aiuta molto in questo senso,col tempo tutto questo " strano " giro di parole risulta più facile a farsi che a dirsi...ovviamente, tornando all'argomento del post, socializzare e imporsi con un cane che abbiamo tirato su da due mesi in poi o addirittura nato a casa nostra e' assai più facile che con cani già adulti e cresciuti in un ambiente diverso, nel caso in cui non dovessimo riuscire nella socializzazione si può' comunque addestrare...dubito che molti dresseurs professionisti, che hanno tra le mani molti cani non necessariamente tirati su da loro e quindi presi anche da semi adulti, abbiano il tempo di socializzare molti cani, semplicemente addestrano, ottenendo spesso risultati eccellenti...il fatto che poi cani socializzati e che riconoscono il nostro ruolo di capo branco, una volta addestrati lavorino con uno spirito diverso da quelli semplicemente addestrati e' una mia opinione personalissima, ma questo e' tutto un altro argomento...
 
Capisco benissimo il discorso che fa Jack e Germano ma io ho un cane solo e non ce la faccio ad essere distaccato con lui, ogni mattina e ogni sera ci mettiamo a giocare lui fa qualche dispetto a me io lo faccio a lui e ci divertiamo parecchio, lo tratto, e tutti a casa lo trattano, come fosse un cane da compagnia (per giocare insomma) però poi quando gli ordino di fare qualcosa la fa, se gli do il seduto si siede se lo chiamo viene e ogni volta che gli faccio fare gli esercizi quando li esegue bene gli do il premio, anche per fargli capire quando si fa seriamente e quando si gioca.
Secondo voi da cosa si capisce se per il mio cane sono il capobranco o meno?
Io penso di esserlo ma non vorrei sbagliarmi...
Rodolfo, giocare con il cane non è sbagliato, specialmente se il cane è solo e non può giocare con i suoi simili, io con i cani gioco, ma quando e come farlo lo decido io, certamente prima di prendere qualche iniziativa osservo la disponibilità del cane, con uno schiocco delle dita invito il cane al gioco e quando ho deciso che può bastare con uno schiocco delle dita lo invito a smettere, se il cane anche se molto eccitato smette all'istante vuol dire che riconosce l'autorevolezza del padrone se insiste per continuare e continua a saltare addosso anche quando il podrone gli da le spalle vuol dire che bisogna rivedere qualcosa, ma solo nel comportamento del padrone. Non si interviene sul cane in nessuna maniera. Io non sono contro il bocconcino e le carezze, ho sempre detto che dare è meglio di non dare, ma non sono i bocconcini a far decidere al cane di sottomettersi. Tutto quello che fai con il cane fuori dal contesto della caccia per lui è solo un gioco, in casa e in giardino non occorre essere capo branco per controllare il cane, basta un bambino per chiamare il cane e farsi dare la zampa, l'unica cosa serie per il cane è la caccia, la caccia per il cane è sopravvivenza allo stato primordiale, qui il cane ti concede la sua collaborazione solo se ti ritiene all'altezza del compito. Io senza fare del pessimismo ho visto pochi cani che a caccia collaborano ed interagiscono spontaneamente con il padrone, molti sono addestrati e si comportano come marionette e moltissimi fanno i comodi loro perchè non sono stati addestrati. Un cane che interagisce non ha bisogno di essere addestrato, si addestra perchè non tutti i giorni sono uguali, e siccome il cane non ha giurato al padrone sottomissione eterna ci potrebbero essere dei casi che portano il cane a non voler più collaborare se dovesse succedere si fa leva sul condizionamento indotto tramite l'addestramento, anche se il movimento del cane cambia l'essenziale dell'azione rimane.
 
Le carezze e i bocconcini vanno dati ma nel momento giusto, altrimenti il cane ci esclude e ci sfrutta, ci mette in secondo piano, ci usa come contenitori di cibo e di carezze. Il cane ci viene incontro scodinzolando per avere la carezza, se questo non bastare si gira a pancia sopra per ottenere quello che si è prefissato, la carezza o il bocconcino dato in quella situazione non hanno nessun significato se non quello di aver fatto capire al cane che il comportamento adottato è la chiave giusta per aprire il contenitore delle carezze e dei bocconcini. Salvatore (springerfollia) è quello che mi conosce meglio di tutti, lo sa il rapporto che ho con i cani e con i vari rinforzi positivi che concedo ai cani, il massimo rinforzo cioè quello più potente è la leadership, dopo viene la selvaggina e dopo a seguire il bocconcino e tutti quelli minori. Un cane di due anni che ha ricevuto una buona educazione e un buon addestramento il bocconcino lo mette in secondo piano, la prova è quella che il cane lavora ed esegue gli ordini con il pezzo di formaggio o di prosciutto per terra a portata di bocca senza che questo gli comporti distrazione. Non è un pratica sadica per un cane che ha la massima attenzione rivolta al padrone, il padrone viene prima del bocconcino. E' la stessa cosa quando si porta il cane senza educazione e senza addestramento a contatto con la selvaggina, in questo caso la selvaggina diventa il rinforzo più potente, quindi viene prima la selvaggina del padrone, infatti il cane non si fila più il padrone, niente paura si può correggere, ma al 90% il rinforzo positivo non potra più essere utilizzato si è obblicati ad usare il rinforzo negativo. Ci sono una infinità di attrezzi per interrompere l'azione del cane per cercare di utilizzarlo in modo da sfruttare le sue doti naturali. Tutto questo per dire che i bocconcini e le carezze possono rovinare il cane allo stesso modo dei rinforzi negativi. Il discorso del dare ed avere è giusto, ma avere per il cane non vuol dire solo bocconcino o carezze.


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Appunto. In un certo senso è quello che ho detto io. Il premio al momento giusto, il rimprovero anche, e cosi (secondo me) avrai un ausiliare che sà cosa vuoi da lui. Nel primo mio post, ho detto di portare i cani in una zona chiusa, ma abastanza grande da poterli far girare, di chiamarli ogni tanto e all'arrivo di premiarli. In modo da fargli capire che hanno convenienza a venire. Questo perchè quando si passerà a zone aperte, avranno l'orecchio attento al conduttore, che dovrebbe figurare il capo branco.
 

Stefano m1

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Buon giorno amici cacciatori. Giorni fa ho avuto come regalo 2setter tricolore,mi sono stati regalati a causa,purtroppo della morte del vecchio proprietario.ora il problema, e' che entrambi i cani maschio e femmina anno 15mesi e fino ad ora non hanno avuto nessun tipo di addestramento.premetto che la femmina ha molta paura di qualsiasi rumore. Il maschio un po' meno. Che addestramento dovrei fare per recuperare questi 2 cani? Datemi qualche consiglio su come fare. Grazie
 
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Sono daccordo con te, sempre se consideriamo il cane come un "mezzo di caccia" Come un essere che non deve mai sbagliare (o quasi). Per come la penso io, (sicuramente sbaglierò); il cane, verso il loro amico con cui va a caccia, (cioè noi) gioca, passeggia, conosce i nostri umori, lo capisce dal tono della voce, (come fa il lupo "alfa", mandando segnali, sia con i ringhi che con la coda) insomma vive e si rapporta con noi ; ha un senso di benevolenza-rispetto (sempre se si è saputo guadagnarselo) come del resto lo hanno per il loro capo-branco, lo leccano, lo mordicchiano, ci giocano. Sarà il capo-branco che deciderà di accettare o meno e ricambiare l'affetto, (in questo caso noi). I cani che hanno un rapporto "tecnico" col "padrone", non mi piacciono, mi sembrano delle macchinette telecomandate. Io il mio cane lo voglio prima di tutto amico e poi compagno di avventure e disavventure. E' questo quello che voglio dire, instaurare con lui un rapporto di complicità, dividendo bene e male. Se il cane sbaglia un azione di caccia; poco male! Non me la prendo più di tanto, se no quando lui fa bene e padello io....mi dovrei prendere a schiaffi da solo!:eek:
Il premio, dato al momento giusto, come ho detto io e hai ribadito tu, non può fare altro che bene. Allo stesso modo la tiratina d'orecchio, quando persiste nello sbaglio. Il tutto sempre senza esagerare, non mi scordo che io sono umano e lui no, sbaglierei a trattarlo da umano, lui ci soffrirebbe. Anche con cani avidi (ne ho avuti) mi comportavo così e ti assicuro che non hanno perso l'avidità, anzi!


P.S. Quel cane che è scappato solo dopo aver visto il suo padrone alzare il braccio, secondo me lo ha fatto perchè le ha prese sempre e non ha avuto mai una carezza.
Non so se mi sono spiegato e ho fatto capire il mio modo di comportarmi col cane, che certo non si rispecchia gli standard di addestramento come è concepito. Che ci vuoi fare, con l'età ci si rammollisce , forse questo mi è capitato!:mrgreen:
Giovanni,
io ho capito benissimo quello che tu vuoi dire ,e di certo non lo biasimo, se non altro perché io sarei tendenzialmente propenso a tenere coi cani un comportamento in tutto e per tutto simile al tuo...però la mia stessa esperienza mi ha insegnato che per il nostro branco la forma di gratificazione migliore e' in assoluto lo stare a contatto con noi e far parte del branco stesso, e perseguire lo scopo del branco , che se ci pensi e' soltanto uno , cacciare....è la caccia stessa la forza di coesione del branco, dei gregari come del capo...è giusto, un branco senza una guida non è un branco, e' solo un insieme scoordinato, un capo senza un branco che collabora e' un individuo solo, senza che nessuno collabori con lui e vulnerabile a tutto...io ho 5 cani, uno ormai non è più in attività, ma ti assicuro che ai miei cani delle leccornie date in premio non importa proprio nulla...ognuno ha il suo carattere, qualcuno apprezza una parola di gratificazione con tono dolce, qualcuno lo apprezza di meno, qualcuno se ne sbatte proprio,ma nessuno di essi aspetta il bocconcino dopo un azione o un riporto, il loro scopo e' solo ripartire in azione...sono d'accordo con te nel dire che le macchinette non sono belle a vedersi, e i cani devono essere lasciati liberi di pensare e di agire in base al loro istinto...è per quello che li socializziamo, per cercare di addestrarli quanto meno possibile e lasciarli pensare, ma la socializzazione deve avere comunque come obbiettivo la nostr a leadership ,per cui devono pensare da gregari e da membri del branco e non da capi, perché in quel caso non ci rispetteranno mai...ti assicuro che per me i cani sono compagni di caccia e di vita, ti giuro che se uno dei miei cani fa uno starnuto in giornata lo porto dal veterinario mentre magari trascuro la mia bronchite e vado al lavoro con 38 di febbre , la sera quando torniamo da caccia prima si asciugano loro e dopo io , prima mangiano loro e dopo io , e se un domani non potessi più tenere cani non avrei la minima esitazione a non rinnovare la licenza di caccia, perché ormai vado a caccia solo per vedere la loro azione e il loro movimento, il carniere ed il fucile sono ormai molto relativi...però sono tendenzialmente burbero con loro e quindi pochi premi, ma al tempo stesso poche punizioni, niente bocconcini, ma tanto tempo passato con loro .... Il cane che ha paura e si aspetta lo sganassone, ha preso sempre sganassoni e mai una carezza di sicuro...se non avesse preso sganassoni ci sarebbe stato bisogno di meno carezze, per questo il mio pensiero sposa di più quello di Nicola...i miei cani non conoscono il sapore degli sganassoni, non ne hanno mai presi, ma se semplicemente li guardo e sono inc@zzato con loro , loro lo capiscono eccome, così come percepiscono ogni mia variazione del tono di voce, che sia dolce e pacata o che sia secca e ruvida....questo e' il premio o la punizione , il continuare a far parte del branco e' per i nostri cani il premio più grande, essere estromessi per loro significherebbe morire...e questo loro lo sanno...con questo non ti voglio dire che i miei cani sono macchine perfette , tutt'altro, sono esseri viventi e pensanti, perché io li voglio così, e loro fanno bene e sbagliano così come faccio io, ma sono sempre accanto a me , che cerco di guidarli meglio possibile e mi prendo cura di loro,e questo a loro basta...il mio cane migliore e' il mio più grosso antagonista, e' un cane che non si è mai sottomesso spontaneamente e che al tempo stesso ho deciso di non sottomettere con l'addestramento più duro, perché ha delle doti che pochi cani hanno e io voglio che agisca guidato dall istinto che ha , e che pensi, perché sa pensare e agire anche meglio di me a caccia...e con questo cane sono sceso a questi compromessi , gli ho sempre concesso qualcosa perché mi ha sempre dato molto,ma quest'anno con mia grande sorpresa ho notato un grande passo di maturità ( a 4 anni di età ) , ha capito che con me non ce la fa e adesso e' un gioiellino, si è semplicemente sottomessa, senza pedate e senza leccornie, ma senza perdere minimamente la sua avidita', ha probabilmente capito che io ho bisogno di lei ma lei di me , e questa e' stata una delle mie più grandi soddisfazioni cinofile...scusate per i miei dilungamenti, ma stasera non avevo sonno....;-)
 
Capisco benissimo il discorso che fa Jack e Germano ma io ho un cane solo e non ce la faccio ad essere distaccato con lui, ogni mattina e ogni sera ci mettiamo a giocare lui fa qualche dispetto a me io lo faccio a lui e ci divertiamo parecchio, lo tratto, e tutti a casa lo trattano, come fosse un cane da compagnia (per giocare insomma) però poi quando gli ordino di fare qualcosa la fa, se gli do il seduto si siede se lo chiamo viene e ogni volta che gli faccio fare gli esercizi quando li esegue bene gli do il premio, anche per fargli capire quando si fa seriamente e quando si gioca.
Secondo voi da cosa si capisce se per il mio cane sono il capobranco o meno?
Io penso di esserlo ma non vorrei sbagliarmi...
 
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