Giammi92

Utente Registrato
Messaggi
1,879
Punteggio reazioni
3
Punti
36
Su suggerimento di marbizzaboy ho pubblicato questo brevissimo racconto di una giornata di caccia passata con lui e killer92...giusto per raccontarvi un pò di noi e delle belle amicizie che questo forum fa nascere...



Sono riuscito finalmente ad organizzare una giornata di caccia in compagnia di due grandi amici cui, sebbene non li conosca da molto tempo, mi sento molto affezionato e con cui mi auguro (e sono convinto che sarà cosi) di condividere le più belle esperienze venatorie, le emozioni più forti ed i selvatici più nobili e tenaci, che sono convinto ci stiano già attendendo da qualche parte ed ad un certo istante nel nostro futuro. I cari amici sono Gaetano ed Antonio e mi sembra doveroso tracciare un breve profilo di entrambi. Iniziamo da Gaetano: beccacciaio (o beccacista?) incallito, pointerista convinto nonostante sia stato “cresciuto a setter”, un ragazzo sempre disponibile e pronto a darti tutta la sua amicizia. Nel periodo in cui la caccia è chiusa mi fa sempre piacere andare con lui al tiro a volo per esercitarci in vista della stagione venatoria seguente: una bella serie di Compak non fa mai male, ed a sparare con Gaetano si impara sempre qualcosa poiché lui è un ottimo tiratore e per anni si è allenato con costanza alla “Fossa Olimpica”. È indubbiamente il “manico” migliore del gruppo. Con lui ultimamente ho instaurato davvero un bel rapporto, facendo leva sulla nostra passione comune, la caccia (approfitto nuovamente per ringraziarlo in quanto si è imbarcato insieme a noi in questa spedizione nonostante un fastidio fisico che lo ha tormentato in questi giorni). E adesso Antonio: e qui cominciano i problemi nella mia breve narrazione….perchè? Perché Totò (noi lo chiamiamo cosi) o lo vivi, lo vedi, lo frequenti, oppure descriverne un profilo che rispecchi al meglio la realtà è estremamente difficile. Totò è Totò, è sempre arrabbiato perché perde le schedine per una partita, molte volte è “distratto” e sbaglia la strada con la macchina o, peggio ancora, si dimentica gli scarponi da caccia per la strada (come gli è accaduto di recente), o gli capita una qualsiasi altra disavventura che causa inevitabilmente la “chiamata in causa” della maggioranza dei poveri santi del paradiso, o di qualsiasi altra figura religiosa presente nella tradizione cristiana. Siccome al peggio non c’è mai fine (Totò perdonami l’espressione ahah), a tutto ciò si aggiunge l’aspetto fisico che rende la figura di Antonio ancora più “peculiare e particolare”: la camminata e il viso tondeggiante, sul quale si staglia spesso un sorriso beffardo accompagnato da una sonora risata, sono i caratteri fisici secondo me più rappresentativi, e che rimangono più impressi, del nostro caro amico.
Dopo una settimana di consultazioni con i miei amici per quanto riguardava jeep, cani , posto in cui provare a cercare la “Regina del bosco” (detta anche “Pipa” per via del suo becco lungo e sottile) ed altri minuziosi dettagli, arriva finalmente la sera precedente alla giornata di caccia: Totò lascia il suo setter tricolore, Bobby, in affidamento a Gaetano , io mi accordo con quest’ultimo su orario e luogo dell’appuntamento per la mattina seguente: Villa S.Giovanni, Bar Italia, ore 5.40. Con Totò ci dobbiamo invece vedere sotto casa mia alle 5.20 per poi raggiungere Gaetano a Villa. Vado a dormire dopo aver preparato tutto il necessario: ho deciso di portare un cartuccia dispersante da utilizzare in prima canna ed una con la borra in feltro in seconda. Mi sveglio un paio di volte durante la notte, tanta è la voglia di partire, ma alle 4.00 è ancora troppo presto e decido di riaddormentarmi. Passano nemmeno tre quarti d’ora e suona la sveglia, finalmente! Non ce la facevo più a stare a letto!. Mi vesto rapidamente e vado ad aprire la porta della cucina che da sul balcone: Tommy è già li dietro ad aspettarmi, ha sentito che mi sono alzato ed ha capito che siamo pronti a partire: è la prima volta che porto il mio fedelissimo “soldatino” a beccacce, e non so come si comporterà, spero nella maggiore esperienza dei cani dei miei amici, da ferma e quindi più adatti a questo tipo di caccia. Infilo gli scarponi, prendo il fucile e con Tommy che continua a farmi le feste chiudo la porta di casa cercando di non disturbare i miei genitori che stanno dormendo. Varco il portone e mi incammino verso il fuoristrada che ho parcheggiato proprio sotto casa: non appena mi avvicino vedo un fucile ed un paio di stivali appoggiati vicino la portiera della macchina ed intuisco subito che devono essere di Totò. Tuttavia controllo ripetutamente lungo la strada ma del suo Vitara non c’è traccia. Finalmente scorgo la sua inconfondibile sagoma procedere verso di me, resa ancor più visibile da un gilet color arancio che lo rende più simile ad un impiegato dell’ANAS che ad un cacciatore. Carichiamo velocemente i fucili in macchina ed imbocchiamo l’autostrada verso Villa. Dopo circa 20 minuti siamo al bar e salutiamo Gaetano ed il suo amico che ci farà da guida durante la giornata: si tratta del signor Rocco Messina, esperto beccacciaio e conoscitore di alcune “posate” dove poter cercare la Regina. Un caffè e qualche chiacchera prima di risalire sui fuoristrada per imboccare la strada che ci porterà fino in montagna. Durante il tragitto intrattengo una piacevole discussione a sfondo venatorio con Totò, seduto in macchina al mio fianco; nel frattempo, nonostante le curve a gomito che disegnano la strada che si inerpica verso l’Aspromonte, Tommy riesce a riposarsi un pochino adagiando la testa sul cambio delle ridotte ed accovacciandosi sotto il sedile di Totò. Dopo circa mezz’ora di viaggio ai bordi della strada cominciano ad intravedersi i primi sprazzi di neve che si fanno via via più consistenti quanto più saliamo di quota. D’un tratto la campagna è ormai completamente innevata e ciò ci impedisce di poter andare a caccia, cosi decidiamo di scendere di quota per trovare qualche bosco ancora non imbiancato; non appena la neve comincia a diradarsi lungo la strada succede ciò che non ti aspetti: nonostante sia ancora buio, una beccaccia si invola lungo il bordo della strada per fiondarsi 2-3 curve più giù. Speriamo sia un segno fasto per la nostra giornata, con Totò iniziamo ad infervorarci dentro la macchina: “ A viristi Totò?!” - grido io- “Certu ca a vitti a pipa”- risponde lui, ed un sorriso speranzoso spunta sulla bocca di entrambi. Neanche altri 20 minuti di cammino ed abbandoniamo la strada nazionale per imboccarne una interpoderale che ci conduce direttamente sul posto. Scendiamo dalle auto, indossiamo le cartucciere e liberiamo i cani, fucile in spalla e partiamo. Iniziamo a battere il terreno palmo a palmo entrando in un bosco di ulivi dove il sottobosco, composto prevalentemente da felci, si presenta come un papabile nascondiglio per l’arciera. Superati gli ulivi ci introduciamo all’interno di un bosco di castagni ormai spogli, con incedere prudente e posizionati in modo tale da coprire più territorio possibile. Noto con estremo piacere che Tommy si muove abbastanza bene, scandaglia con accuratezza il terreno e lavora in autonomia rispetto a gli altri cani, e perciò tendo a distanziarmi un po’ dal gruppo per favorirgli l’azione. Un po’ più sotto Gaetano con il suo bellissimo pointer Bull procede a indagare un'altra zona del bosco. Intanto il povero Totò è alle prese con il suo Bobby che, pur dimostrando di essere obbediente, sembra più interessato alla setter femmina del sig. Messina che alle beccacce. Ad un certo punto la vegetazione si fa meno fitta e il terreno inizia ad essere più pianeggiante, cosi ne approfitto per riprendere un po’ di fiato; un sentiero si insinua tra i castagni, sembra dividere in due la boscaglia; gli altri sono ancora un po’ indietro e decido di fermarmi per aspettarli. Durante l’attesa, però, decido di incamminarmi lungo il sentiero per costeggiare la macchia ed incito Tommy ad entrarvi e proseguire più insistentemente la sua cerca. Tengo saldo il mio Rizzini tra le mani, il cuore batte forte per l’emozione, non so cosa mi attende ogni passo che faccio. Il cane mi precede di una 15ina di metri. Il bosco sembra fatato, il silenzio è piombato su di me, non sento più il beeper di Bull e la voce di Gaetano, mi sembra di essere solo. L’atmosfera è surreale. Tommy fa una sospetta “inversione ad U”, muove freneticamente la coda e faccio appena in tempo ad accorgermene …. si rompe il silenzio…, un fragore rompe in due l’aria,…magnifica, solenne e maestosa si leva la Regina. Parte in diagonale, Tommy l’ha volata a tiro, non posso sbagliare: faccio partire 2 colpi, ma regale si dilegua tra gli alberi l’arciera. Resto di sasso, non capisco se sto dormendo ed il sogno che mi ha tormentato ogni notte nell’ultima settimana torna a farmi visita, oppure è tutto reale. Nel frattempo mi hanno raggiunto gli amici cui racconto della clamorosa padella inaspettata e con un fischio chiamo Tommy per accarezzarlo e gratificarlo per la grande azione portata a termine; è una delle sue prime beccacce e si è comportato benissimo! Con gli amici ci avviamo nella direzione in cui pensiamo la beccaccia possa essere andata a posarsi nuovamente.
Penso e ripenso al clamoroso errore più volte e Gaetano cerca di consolarmi, ma la voglia di riscattarmi è troppa e la cosa che più mi infastidisce è non aver servito il cane come meritava. Il terreno si fa più impervio mano a mano che procediamo e ci avviciniamo alla fine del bosco da cui usciamo senza alcun ulteriore incontro, cosi decidiamo di percorrere un sentiero fangoso e molto scivoloso che ci conduce all’imbocco di un’altra macchia. Una volta perlustrato un boschetto di ulivi ci immergiamo nuovamente tra i castagni, e nel frattempo le nuvole che hanno minacciato pioggia per tutta la mattinata hanno lasciato spazio a qualche piacevole raggio di sole che ci scalda le spalle e ci induce a riporre i cappelli di lana nella tasca. L’azione dei cani intanto riprende ininterrotta ed i nostri ausiliari si incrociano continuamente estendendo il loro raggio di cerca per coprire più terreno possibile, mentre noi costeggiamo il bosco per garantirci una buona visuale di tiro nel caso in cui la regina dovesse decidersi di rivelarsi alla nostra vista. Seguo sempre Tommy con attenzione,va avanti ed indietro come un pazzo, la sua cerca è frenetica ed incessante, minuziosa e dettagliata; non c’è angolo di bosco che resti non battuto dal suo naso.
Camminiamo per quasi un’ora senza successo e decidiamo di ribattere il bosco da cui siamo passati precedentemente per riprendere la strada che ci avrebbe condotti al punto di partenza, dove avevamo lasciato le jeep posteggiate. Arriviamo nei pressi della rimessa dove avevo sparato la beccaccia precedente, e proprio lì noto che Tommy cerca con insistenza ed il solito battito smanioso della coda: la prima cosa che penso è che sia ingannato dall’emanazione della beccaccia precedente e che realmente non ci sia nulla nei dintorni, ma vengo presto smentito quando da un roveto a non più di dieci metri si invola la seconda Regina della giornata che beffa tutti prendendoci di sorpresa e allontanandosi rapidamente. Fortunatamente ci accorgiamo dove è andata a posarsi e silenziosi ci allarghiamo a ventaglio e ci avviciniamo lentamente al punto della rimessa: Totò mi precede di una decina di metri mentre Gaetano cammina alla mia destra, ci guardiamo negli occhi come a chiederci quando partirà, come si involerà e se si alzerà. Il silenzio cala di nuovo sulla boscaglia e i secondi sembrano non passare mai, si sente solo il rumore dei nostri passi ed il fiato dei cani, poi più nulla. Ci siamo quasi:… dalla mia sinistra vedo improvvisamente schizzare una vera e propria freccia alata, velocissima si invola l’arciera e ancora una volta ci concede l’onore di osservarla, elegante come prima, ma stavolta più potente e saettante, come se fosse decisa a darci l’ultima possibilità, come se volesse ormai chiudere i conti. La vedo a una 50ina di metri da me, è troppo lontana e non imbraccio nemmeno il fucile, ma sento uno sparo, la vedo rivoltarsi su se stessa e collassare al suolo, come colta da un infarto: -“Complimenti, bravo!”- grido forte, ma senza capire chi l’avesse abbattuta- “ A mmazzai?” mi risponde Totò!....Si proprio Totò…è stato lui a riscattare la mia padella con un tiro sui 40 metri davvero notevole, di quelli che se provi 100 e più volte non ti riusciranno mai più (anche se ci auguriamo sempre il contrario). Mi lancio al recupero della beccaccia che è caduta nel viottolo sottostante con Tommy al seguito, ci tengo molto a fargliela recuperare, il mio “soldatino” le passa vicino 2-3 volta prima di abboccarla definitivamente con la consueta avidità che lo contraddistingue; fiero me la riporta e Totò approfitta per immortalare la scena con la sua macchina fotografica. Mi avvicino per stringergli la mano e fargli i più sinceri complimenti, nonché per rendergli il trofeo; gli si legge una grande soddisfazione sul volto ed è lui il più incredulo di tutti, si lancia in ringraziamenti accorati a Gaetano esprimendo gratitudine (forse troppa … addirittura dice di volergli dare un bacio ahah), e alla cartuccia che gli è stata regalata da un suo caro amico (Ternano73). Contenti e soddisfatti riprendiamo a camminare per un’altra mezz’ora, purtroppo senza successo, cosi decidiamo di dirigerci alle macchine per fare ritorno a casa. Una volta arrivati riponiamo i fucili nei foderi e dopo aver fatto altre foto che possano testimoniare per sempre la grande giornata passata tutti insieme, che rimarrà sempre indelebile nei nostri ricordi, ci salutiamo con Gaetano ringraziandolo per la sua disponibilità e dandoci appuntamento per prossime avventure venatorie da condividere insieme. Con Totò risaliamo in macchina ed imbocchiamo la strada per riscendere verso la città, attraversando spettacolari paesaggi innevati ed affrontando piogge torrenziali che picchiano forte sul lunotto del mio Mercedes, ma sempre, ed è quel che conta, con una bella pipa sul cruscotto…perché Totò se l’era proprio fumata stavolta … la pipa. Per tutto il viaggio di ritorno non facciamo altro che parlare della splendida mattinata, lui accarezza quella beccaccia e la tiene in grembo come se avesse un gioiello tra le mani, orgoglioso del suo tiro e del trofeo. E’ stato uno splendido 8 Dicembre, una indimenticabile Immacolata, in compagnia di grandi amici, grandi selvatici e dei nostri fedeli ausiliari, supportati da una scenografia da premio Oscar: le splendide ed impervie montagne innevate dell’Aspromonte. In ultimo, come ringraziamento alla Madonna per la beccaccia abbattuta, Totò fa anche la promessa di andare in chiesa…almeno per oggi…ci sarà andato? Con questo enorme interrogativo mi accingo a chiudere la narrazione di una delle più belle giornate di caccia della mia vita.
 
Re: Regine Immacolate

Devo essere io a ringraziare voi per la bella mattinata che abbiamo passato... davvero una giornata che difficilmente scorderemo... con l'augurio e la certezza che di queste giornate ne vivremo delle altre, con altre gioie e altre prede, ma con un legame sempre più forte che ci lega... la grande amicizia che questo forum è stato in grado di creare tra di noi... :)
 
bel racconto complimenti mi sembrava di ritrascorrere esattamente certe giornate di caccia indimenticabili con amici
 
Re: Regine Immacolate

Porco mondo!!! volevo esserci...solo per vedere la faccia di Totò! Indubbiamente, quella becca era la stessa, che dopo l'altro involo celato alla vostra vista, si era rimessa da dove era partita. Bravo Giammi, bel racconto. I tuoi due nuovi amici li conosco di persona e ti posso dire che le tue impressioni su di loro, sono esattissime. mi fa piacere che vi siete incontrati eandate daccordo. Ai tempi d'oggi è difficile trovare ragazzi come voi.......continuate così.

Grazie gianni....dovevi vedere antonio...sembrava avesse vinto il superenalotto...felice come un bambinoahahhaha
 
davvero un'esperienza bellissima .... dal racconto mi sentivo dentro la battuta anche io :)
 
bravi ragazzi... e complimenti!!! lo sto leggendo solo ora il tuo scritto ed è molto bello ed emozionante, ma nn ho capito però ke faceva con voi il tecnico della Telecom [lol.gif]
 
Re: Regine Immacolate

Porco mondo!!! volevo esserci...solo per vedere la faccia di Totò! Indubbiamente, quella becca era la stessa, che dopo l'altro involo celato alla vostra vista, si era rimessa da dove era partita. Bravo Giammi, bel racconto. I tuoi due nuovi amici li conosco di persona e ti posso dire che le tue impressioni su di loro, sono esattissime. mi fa piacere che vi siete incontrati eandate daccordo. Ai tempi d'oggi è difficile trovare ragazzi come voi.......continuate così.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto