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Se un cane muore a causa del comportamento poco professionale del veterinario, al proprietario spetta il risarcimento dei danni patrimoniali, esistenziali, morali e biologici, causati dal comportamento colposo.
Il mese scorso, il Giudice di pace di Dolo ha condannato un veterinario a risarcire i danni alla proprietaria di un cane, in quanto ritenuto responsabile del decesso dell’animale avvenuto il giorno dopo la visita.
Si tratta di un’importante vittoria per gli amici del popolo a quattro zampe. La sentenza infatti, per la prima volta, si discosta dall’orientamento della Corte di Cassazione e di altri Tribunali che, in casi simili, avevano riconosciuto al proprietario dell’animale solo i danni economici derivanti dalla perdita dell’animale (per es. il prezzo per l’acquisto) e non anche i danni morali ed esistenziali (che, spesso, sono più elevati dei primi).
Nel caso affrontato dal giudice di pace di Dolo, il veterinario è risultato colpevole di non aver eseguito la propria attività con la massima diligenza richiesta. Infatti, portato all’attenzione dello specialista, al cane è stato diagnosticato un semplice disturbo gastro-intestinale e prescritto un lassativo. Il giorno dopo il cane è morto per una peritonite acuta causata dall’ingestione di ossa.
Cosicché, il giudice di pace di Dolo ha condannato il veterinario a risarcire il danno patrimoniale, determinato nel prezzo pagato per l’acquisto dell’animale e necessario per un eventuale nuovo acquisto (circa 1.000,00 euro), nonché i danni non patrimoniali (morali, esistenziali e biologici) causati dalla perdita del cane (2.500,00 euro).
Il Giudice, a motivazione del risarcimento degli ulteriori danni, ha precisato che la legge riconosce il legame particolare che si instaura tra animale e padrone, legame che non si risolve soltanto in profili affettivi.
Poiché il rapporto tra animale e padrone rientra in quelle attività attraverso le quali si realizza la persona (garantite dalla costituzione), qualora per colpa altrui si spezzi questo legame tra quadrupede e padrone vanno risarciti anche dei danni morali, biologici ed esistenziali.
fonte: la legge per tutti
Il mese scorso, il Giudice di pace di Dolo ha condannato un veterinario a risarcire i danni alla proprietaria di un cane, in quanto ritenuto responsabile del decesso dell’animale avvenuto il giorno dopo la visita.
Si tratta di un’importante vittoria per gli amici del popolo a quattro zampe. La sentenza infatti, per la prima volta, si discosta dall’orientamento della Corte di Cassazione e di altri Tribunali che, in casi simili, avevano riconosciuto al proprietario dell’animale solo i danni economici derivanti dalla perdita dell’animale (per es. il prezzo per l’acquisto) e non anche i danni morali ed esistenziali (che, spesso, sono più elevati dei primi).
Nel caso affrontato dal giudice di pace di Dolo, il veterinario è risultato colpevole di non aver eseguito la propria attività con la massima diligenza richiesta. Infatti, portato all’attenzione dello specialista, al cane è stato diagnosticato un semplice disturbo gastro-intestinale e prescritto un lassativo. Il giorno dopo il cane è morto per una peritonite acuta causata dall’ingestione di ossa.
Cosicché, il giudice di pace di Dolo ha condannato il veterinario a risarcire il danno patrimoniale, determinato nel prezzo pagato per l’acquisto dell’animale e necessario per un eventuale nuovo acquisto (circa 1.000,00 euro), nonché i danni non patrimoniali (morali, esistenziali e biologici) causati dalla perdita del cane (2.500,00 euro).
Il Giudice, a motivazione del risarcimento degli ulteriori danni, ha precisato che la legge riconosce il legame particolare che si instaura tra animale e padrone, legame che non si risolve soltanto in profili affettivi.
Poiché il rapporto tra animale e padrone rientra in quelle attività attraverso le quali si realizza la persona (garantite dalla costituzione), qualora per colpa altrui si spezzi questo legame tra quadrupede e padrone vanno risarciti anche dei danni morali, biologici ed esistenziali.
fonte: la legge per tutti