Come scegliere l'ausiliare da caccia?

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Sarebbe interessante comprendere quali criteri adottano i cacciatori per scegliere i propri ausiliari da caccia.

Da ferma?
Da cerca?
Da seguita?
Da riporto?

Quale razza fra le tante disponibili?

Cucciolo, cucciolone o adulto?

Meglio da privati o da allevatori?

ecc. ecc.

Tu come hai fatto le tue scelte? :D
 
Buongiorno, credo che il cane da caccia si scelga in virtù delle cacce praticate. Mai uno stanzialista convinto si sognerebbe di acquistare un segugio. Il " pezzettaro " ovvero il cacciatore vagante dovrebbe preferire un cane da cerca e riporto non avendo una specifica caccia prediletta, ma orientandosi in quelle meno specialistiche, ma che riescono a coprire tutta la stagione venatoria, dalle tortore, poi quaglie e stanziale e poi migratoria al capanno o allo scaccio. Ottimi gli spaniel, vere macchine da riporto e da fitto. Tra i cacciotori di anatidi, chi ha il cane preferisce orientarsi sui labrator, resistenti al freddo e all'acqua, molto docili ed obbidienti, apprendono facilmente e se ne stanno buoni e silenziosi, perchè nella caccia alle anatre il silenzio ed il mimetismo sono essenziali. I grandi stanzialisti, ma anche beccacciai si orientano su setter, kurzar e breton, purtroppo, per i mie gusti venatori, odio le selezioni di oggi che prevedono cani dalla cerca a lungo raggio che non interagiscono col padrone che si avvale delle tecnologie migliori radio satellitari per sapere dove il proprio cane abbia fermato il silvatico a centinaia di metri di distanza. Non è nel mio dna apprezzare un lavoro non goduto a vista.
Personalmente ho sempre praticato, o almeno da 30 anni, la caccia alla migratoria. Acquatici e tordi, non possedevo cani da 30 anni ( appunto ), ma da l'anno passato ho preso un cucciolo, non è stata una scelta indirizzata alla caccia, quest'ultima è stata solo un opzione dopo quella principale di avere un cane in famiglia. Mi sono orientato sulla razza che a me piceva più di ogni altra, oltre ad avere doti di affiatamento con la famiglia. Una cucciola di Bracco Italiano è dunque entrata in casa d.t.. Non la porto nè a Tordi nè ad acquatici, ma in quest'ultimo caso la lascio in macchina e dopo l'alba la porto in giro alla ricerca di beccaccini ( quest'anno purtroppo assenti ). Mi ritrova agilmente eventuali capi altrimenti persi e poi in mezzo tra i campi mi scova quaglie o qualche gallinaceo. Nei momenti di scarsa presenza dei miei selvatici d'elezione, approfitto per qualche escursione diversa, cercando di dedicarmi al divertimento del cane più che del mio. Dunque il cane da caccia, credo sia una scelta individuale che può anche esulare dalla passione e avere come indirizzo anche solo il fatto che un 4 zampe debba diventare un componente della famiglia e non un mezzo vivente che serva esclusivamente per lo scopo venatorio, lasciato 6/7/8 mesi l'anno dentro un seppur confortevole box.
Riguardo la scelta tra cuccioli, cuccioloni o adulti, ovviamente chi come me vuol inserire l'amico in famiglia si orienta su un cucciolo, come anche chi vuole addestrare personalmente il cane. Chi invece opta esclusivamente per un ausiliare da numeri, se ha il portafogli gonfio, può indirizzarsi anche su cani già avviati
 
Sarebbe interessante comprendere quali criteri adottano i cacciatori per scegliere i propri ausiliari da caccia.

Da ferma?
La scelta della razza dipende dal terreno e dal selvatico che si vuole cacciare in prevalenza. Le razze sono selezionate proprio per questo motivo. Fermo restando che qualsiasi razza a caccia può avere la sua efficacia. Il
segugio selezionato per cacciare selvatici da pelo, se portato sul fagiano caccia anche il fagiano. Ma con l'efficienza che ha una razza selezionata per selvatici da penna, il segugio non riuscirebbe a competere.
 
Le razze da cerca hanno avuto e continuano ad avere un buon successo fra i cacciatori. E' una razza polivalente, che può fare qualsiasi caccia. Il problema è che non c'è ancora la cultura del cane da cerca fra i cacciatori italiani. Il processo evolutivo delle condizioni ambientali non viene tenuto in considerazione dai cacciatori. Si continua a cacciare con una razza perchè cacciavano i nostri nonni e i nostri padri, e anche perchè è più facile trovarla vicino casa. La razza viene scelta anche in base a questi criteri. Detto questo, molti non spenderebbero 1.000 euro per un cucciolo che non fermerà :):):).
 
da l'anno passato ho preso un cucciolo, non è stata una scelta indirizzata alla caccia, quest'ultima è stata solo un opzione dopo quella principale di avere un cane in famiglia. Mi sono orientato sulla razza che a me piceva più di ogni altra, oltre ad avere doti di affiatamento con la famiglia. Una cucciola di Bracco Italiano
Sono infinite le motivazioni ed i criteri con i quali i cacciatori scelgono i propri ausiliari.
 
La scelta della razza dipende dal terreno e dal selvatico che si vuole cacciare in prevalenza.
Le motivazioni non sono sempre razionali...
Tempo fa sentii un cacciatore che aveva scelto un drahthaar adulto e mordace da tenere in appartamento, la scelta era modivata dal desiderio di indurre la moglie ad andarsene. :evil:

Questa è sicuramente una delle motivazioni più strane, ma ne ho sentite molte altre.
 
Concordo con chi sostiene che la razza si sceglie in base a selvatici e ambiente in cui si caccia, io ho scelto gli Springer perché nelle mie zone la stanziale dura come un fuoco di paglia, le beccacce qualcuna durante il passo ma rare e non essendoci zone adatte oggi ci sono e domani spariscono perchè non si fermano e quindi dopo pochissimo per i cani da ferma restano i beccaccini o i polli colorati anche perché quei 3 animali veri che resistono un po' di più sono tutti nello sporco o in posti incassati dove sei sempre al limite con le distanze.
per questo ho scelto gli spaniel per riuscire a passare la stagione tra un tordo, un colombaccio, qualche anatra e gallinella e minilepri che seppur in drastico calo salvano spesso la giornata.
Mi piacerebbe molto un drahthaar ma passando buona parte della stagione tra i rovi non lo prendo per la sua stazza.
Tra privati o allevatori personalmente non ho preferenze, se un privato ha linee di sangue/ soggetti che mi interessano vado tranquillamente da privato, pur non essendo un esperto addestratore i cani sempre e solo cuccioli.
 
Prendere i cuccioli da privati è una garanzia in più per quello che riguarda la vita sociale del cucciolo, specialmente per quelli nati in casa.

Mi dispiace ma non sono d'accordo con te, "privato" non è sinonimo di "garanzia".
Ci sono persone competenti ed altre no, chi fa accoppiamenti "mirati" e chi si accontenta del cane del vicino, senza sapere nulla della sua genealigia/ascendenti, questi li possiamo trovare sia fra i privati sia fra gli allevatori "professionisti".

I cosidetti accoppiamenti "mirati" non offrono garanzie assolute della miglior riuscita nella progenie, ma almeno ci si porta a casa un soggetto con un patrimonio genetico importante che in riproduzione darà sicuramente il suo contributo.

Decenni di selezione alle spalle non passano mai inosservati, soprattutto alle persone competenti.
Ci sono allevatori che hanno saputo dare un'impronta tale ai soggetti del loro allevamento, che risultano facilmente distinguibili.
 
In base al terreno e al selvatico che dovevo cacciare ho scelto la razza. Il soggetto l'ho scelto guardando attentamente la discendenza attraverso il pedigree. Anche il valore dell'allevamento ha la sua importanza.

Mi incuriosisce... posso chiederti la razza e, se le hai, qualche foto in atteggiamento tipico di caccia?
 
Mi dispiace ma non sono d'accordo con te, "privato" non è sinonimo di "garanzia".
Sulla futura riuscita del cucciolo, non ci sono garanzie, neanche l'allevatore è in grado di poter dare garanzie. Ho parlato di vita sociale del cucciolo, secondo me un cucciolo che è nato in casa, socialmente ha qualcosa in più di quello che è nato in canile, se parliamo di cuccioloni la differenza è ancora più accentuata. In alcuni casi il cucciolone ha bisogno di essere domato, cosa molto diversa dell'addestrare. C'è differenza anche se minima fra il cucciolone che è stato sempre a contatto con la famiglia come un componente della famiglia e un cucciolone che è vissuto in canile. Forse prima mi ero spiegato male. Non ho detto che non ci sono allevatori che impiegano il loro tempo restando con i cuccioli il più possibile. Meglio i cuccioli nati in casa, che quelli nati in canile. Anche se in entrambi i casi c'è poco di naturale nella crescita e nella socializzazione dei cuccioli.
 
Hai ragione, però non si tratta di video fatti a caccia. Non ricordo chi è stato l'operatore, sicuramente mio figlio o mia figlia, sono stati sempre loro a fare tutto. Adesso ricordo che in un campionato italiano mi hanno fatto un breve filmato durante il turno, per trovarlo ci vorrebbe un segugio.:):)
 
Come si sceglie un cane da caccia è dettato dal tipo di caccia che uno fa.Ho sempre avuto cani da ferma,con pedigree e non.Di più quelli senza pedigree. Non ho trovato enormi differenze, è in base a come cresci il cane,che va cresciuto in base al proprio piacere.Ho avuto settere e un pointer ma non erano cani che dovevi seguire con un satellitare ,perché anche a me piace cacciare con un cane che abbia una cerca ampia ma non esagerata.Non nego che mi piacerebbe avere anche un cane da cerca.
 
Effettivamente non tutto quello che ci risulta negativo fa parte della selezione. Non mi risulta che in selezione ci sono programmi che che fanno nascere cani collegati o scollegati. Ci sono cani con doti fisiche appena sufficienti che sembrano collegati, e cani con doti fisiche esuberanti che sembrano scollegati. Chi dice il cane può essere scollegato a 50 m. e collegato a 100 m. è vero. Chi dice "il collegamento non si misura in metri" in parte dice la verità. Qualcuno lo dice per giustificare i cani che vanno spesso fuori mano, e solo perchè convergono sul padrone e non si perdono vengono definiti collegati. Quindi per non sbagliare possiamo dire che il cane collegato è quello che interagisce sempre con il padrone, è quello che collabora attivamente con il padrone da dal primo all'ultimo secondo. Una cane che nel bosco allarga di 300 m. non vedo come possa interagire con il padrone. Questo non dipende dalla selezione, ma da come è stato allevato ed addestrato il cane.
 
Ho sempre avuto cani da ferma,con pedigree e non.Di più quelli senza pedigree.
L'ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia italiana) è nato nel 1882, ma i meticci hanno continuato ad avere il loro ruoli.
La selezione si fa prima sul campo poi anche sul pedigree.

Charles Huge, il grande cinologo belga, in Selectio par l'heredite, ammonì saggiamente: Allevate quei cani che vi avranno dato i migliori risultati nella utilità.
 
Charles Huge, il grande cinologo belga, in Selectio par l'heredite, ammonì saggiamente: Allevate quei cani che vi avranno dato i migliori risultati nella utilità.
Sono cose che i cacciatori avevano capito senza la saggezza del cinologo belga. La caccia viene prima dell'ENCI e prima di qualsiasi prova o gara. La selezione veniva fatta sul terreno di caccia, i migliori cani da caccia venivano portati alle gare. Quindi era la caccia a fornire i cani da gare. Questo prima delle prove di lavoro, dopo la caccia ha continuato a contribuire a selezionare cani anche per le prove di lavoro. Adesso è il contrario, sono le prove di lavoro a fornire ai cacciatori i cani da caccia. In alcuni casi gli accoppiamenti vengono fatti guardando i pedigree, senza nessuna verifica.
 
Germanoi, cacciatori e allevatori non sono tutti uguali, ognuno ha la propria formazione e cultura cinofila, per alcuni sono quasi completamente inesitenti.
E costoro non sono la minoranza... ;) bisogna tenerne conto.
 
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