Il primo l'ho detto, cioè quello che al momento del ricongiungimento si devo ristabilire le gerarchie. Non è difficile, basterebbe studiare come è impostato il branco di lupi. C'è un libro dal titolo "L'uomo che parlava con i lupi" aiuta a capire qualcosa anche del cane, l'impostazione in riguardo la gerarchia è simile. Dal ricongiungimento si potrebbe passare alla pappatoria, sono argomenti noti, tutti sanno che hanno diritto di precedenza sulla preda uccisa la coppia dominante a prescindere, quindi non mangia per primo chi ha catturato e ucciso la preda, ma mangiano sempre per primi il maschio e la femmina dominate. Mi sembra di aver già detto che il padrone non deve guardare il cane mentre mangia, ancora peggio è mettere le mani nella scodella del cane mentre mangia per abituarlo alla presenza umana. Il cane va trattato e rispettato da cane. Quindi nessuno deve avvicinarsi al cane mentre sta mangiando, neanche il padrone, questo per me vuol dire avere rispetto del cane. Sull'argomento ci possiamo ritornare, appena avrò un poco di più tempo. Quello che hai quotato l'ho scritto prima che succedesse il fattaccio della ragazza uccisa dai cani randagi. Fanno presto a ritornare alle origini. Io non sono un comportamentista, per questo posso tranquillamente dire che è meglio girare alla larga quando si incontrano cani randagi imbrancati.

I cani anche non randagi ma lasciati liberi di scorrazzare da padroni stolti assumono a volte un comportamento ferale, da lupi, e possono essere pericolosi. A Kodiak a volte in periferia tali branchi attaccavano cervi in difficolta' per la neve che scendevano in citta' a mangiare piante nei vasi e cespugli di piante da giardino. Vedevi cani di diverse razze, pastori tedeschi, labradors, pointers, viszlas, persino barboncini e Jack Russel terriers tutti insieme a cacciare e a divorare cervi. Prima del mio arrivo a Kodiak c'erano branchi di cani inselvatichiti nei boschi e bisognava avere sempre un'arma da fuoco. Poi, piano piano, li ammazzarono tutti o quasi. Io ne vidi soltanto un esemplare isolato, ma prima che potessi fermare il camioncino e farlo fuori si infilo' nel fitto.
In Italia, da ragazzo, a caccia di tordi e cesene in una vigna non lontana da Roma, fui circondato da un branco di cani, 7 o 8, fra i quali un paio di maremmani, mentre ero seduto su una bassa struttura di cemento in mezzo alla vigna. Cambiai le cartucce del sovrapposto e incannai due a pallettoni. I cani fecero come i pellerossa nei Westerns, correndo in circolo intorno a me e stringendo il circolo sempre di piu'. Mi alzai e corsi gridando verso di loro, pronto a farne fuori un paio, preferibilmente i maremmani, ma la mia azione imprevista li disperse e corsero via senza che dovessi sparare. A nemico che fugge, ponti d'oro...
I cane, anche il piu' ridicolo Yorkshire dagli occhi cisposi e' di natura un lupo geneticamente modificato attraverso incroci. E come con gli esseri umani "civilizzati" basta poco per scrostarne l'incamiciatura di domesticita' e rivelare la belva interna. Vedi quello che i cortesissimi giapponesi fecero nei paesi occupati durante la Seconda Mondiale, e i borghesissimi G.I's di qualche ridente cittadina dell'Ohio o della California fecero a My-Lay nel Vietnam e ti rendi conto che non e' soltanto Canis Lupus Est, ma anche Homo Homini Lupus. Io mi fido piu' dei cani. Ci ho lavorato per quasi due anni, anche con i piu' feroci ed aggressivi, e non e' poi cosi' difficille tenerli a bada se sai quel che fai e se non sei nel loro territorio. Con gli esseri umani, invece...
 
Torno brevemente sul rapporto dell'uomo con il cane. Di cacciatori che chiedono consigli di come comportarsi con il cucciolo ce ne sono molti, spesso i consigli sono sempre quelli che riguardano l'addestramento all'ubbidienza. Sono d'accordo che prima si inizia meglio è, anche l'esperienza allo sparo è meglio fargliela fare il prima possibile, mai dopo i 4 mesi, vale anche per il nuoto e per tutto il resto, compreso scala mobile, ascensore, treno, ristorante, ecc. ecc. Detto questo bisogna dire che addestrare non è uguale a socializzare, prima di tutto viene la socializzazione, altrimenti non possiamo parlare di rapporto uomo cane, perchè non c'è nessun rapporto fra l'uomo e il cane senza prima socializzare. Si può addestrare anche senza socializzare, i risultati saranno buoni, ma difficilmente eccellenti, perchè le due parti non saranno mai coinvolte, da una parte c'è il padrone o l'addestratore che ordina e dall'altra parte c'è il cane che ubbidisce. Questo spesso fa pensare di essere leader del proprio cane solo perchè il cane esegue il terra, il seduto, il vieni o il resta. Purtroppo la delusione è inevitabile quando si porta il cane in terreno libero, dal bravo soldatino il cane diventa indisciplinato e refrattario a qualsiasi ordine. E' normale, il cane continua a fare quello che faceva prima quando veniva addestrato all'ubbidienza, cioè continua ad essere separato dal padrone. Si può ubbidire anche senza collaborare, succede anche fra noi umani. In cima ai rinforzi positivi ci deve essere la leadership, tradotto il padrone con la forza della leadership deve essere più potente della selvaggina. Altrimenti nei peggiori dei casi si è costretti ad usare il collare, nei migliori si riesce a rendere dipendente il cane con la selvaggina, ma non per questo si avrà un cane collegato. Non mi stancherò mai di dire che il collegamento è la collaborazione spontanea concessa dal cane al padrone. Collaborazione spontanea è sinonimo di sottomissione spontanea, certamente non si raggiunge con nessun tipo di addestramento.
 
Comunque tornando anch'io al rapporto uomo cane, da una settimana la mia bracchetta è alla scuola di caccia e ci rimmarrà altre 3/4 settimane. Già mi manca [cry.gif]

Eccola, pochi giorni fà, in ufficio, dopo la consueta lettura del quotidiano mi aiuta nell'assemblaggio dei quadri elettrici :razz:

Cora in lettura.jpg
 
Tirare al guizaglio? Quando era cucciola, Scout (la mia compianta Labrador) tirava come una matta al guinzaglio quando la portavo a passeggio, persino alzandosi sulle zampe posteriori per tirare cosi' forte che si strozzava ed aveva dei conati di vomito. Le ho tolto il collare di cuoio, e l'ho sostituito con un training collar. E' un collare metallico a cappio con gli anelli della catena che hanno, ognuno, due protuberanze. Quando il cane tira, il cappio si stringe, e le punte (che pero' sono tonde) vengono spinte nel colllo del cane. Non provoca ferite, ma ovviamente se il cane tira forte provocano un po' di dolore. La prima volta che glielo misi al collo e lei tiro' come al solito guai' sorpresa. Un altro paio di tentativi di tirare, e non tiro' piu'. Sono sicuro che Germano non approverebbe questo sistema "coercitivo, "che pero' del resto e' basato sulla sua convinzione che il cane deve pensare e capire. E con tale collare il cane pensa e capisce che se tira prova dolore. E neanche attribuisce la colpa del dolore al padrone, ma a se' stesso se tira. Funziona cosi' bene che Scout smise di tirare anche quando aveva il collare di cuoio. Pero' il training collar deve essere evitato a tutti i costi a caccia. Per la sua natura e' lasco e si stringe soltanto se e' attaccato al guinzaglio. essendo lasco puo' facilmente impigliarsi in rami e cespugli. Inoltre, se il cane, nuotando, dovessse accidentalmente infilare una zampa anteriore nel collare, annegherebbe di sicuro perche' quella zampa gli tirerebbe la testa sott'acqua.

Eccolo:

https://www.amazon.com/Darkyazi-Dur...raining+Collar+for+Dogs&qid=1628851541&sr=8-7
 
Ah ok, in pratica quando il cane mette le zampe addosso al padrone in generale.
Grazie volevo capire bene
 
Torno brevemente sul rapporto dell'uomo con il cane. Di cacciatori che chiedono consigli di come comportarsi con il cucciolo ce ne sono molti, spesso i consigli sono sempre quelli che riguardano l'addestramento all'ubbidienza. Sono d'accordo che prima si inizia meglio è, anche l'esperienza allo sparo è meglio fargliela fare il prima possibile, mai dopo i 4 mesi, vale anche per il nuoto e per tutto il resto, compreso scala mobile, ascensore, treno, ristorante, ecc. ecc. Detto questo bisogna dire che addestrare non è uguale a socializzare, prima di tutto viene la socializzazione, altrimenti non possiamo parlare di rapporto uomo cane, perchè non c'è nessun rapporto fra l'uomo e il cane senza prima socializzare. Si può addestrare anche senza socializzare, i risultati saranno buoni, ma difficilmente eccellenti, perchè le due parti non saranno mai coinvolte, da una parte c'è il padrone o l'addestratore che ordina e dall'altra parte c'è il cane che ubbidisce. Questo spesso fa pensare di essere leader del proprio cane solo perchè il cane esegue il terra, il seduto, il vieni o il resta. Purtroppo la delusione è inevitabile quando si porta il cane in terreno libero, dal bravo soldatino il cane diventa indisciplinato e refrattario a qualsiasi ordine. E' normale, il cane continua a fare quello che faceva prima quando veniva addestrato all'ubbidienza, cioè continua ad essere separato dal padrone. Si può ubbidire anche senza collaborare, succede anche fra noi umani. In cima ai rinforzi positivi ci deve essere la leadership, tradotto il padrone con la forza della leadership deve essere più potente della selvaggina. Altrimenti nei peggiori dei casi si è costretti ad usare il collare, nei migliori si riesce a rendere dipendente il cane con la selvaggina, ma non per questo si avrà un cane collegato. Non mi stancherò mai di dire che il collegamento è la collaborazione spontanea concessa dal cane al padrone. Collaborazione spontanea è sinonimo di sottomissione spontanea, certamente non si raggiunge con nessun tipo di addestramento.

Ammiro la tua pazienza, la mia si è praticamente esaurita di fronte alla testardaggine delle persone nel continuare a commettere gli stessi errori e nell affidare a mezzucci esterni la soluzione delle minchiate che combinano con i cani . Guarda cosa succede qui nel forum: arrivano postano un quesito, ricevono consigli e risposte e nessuno o pochissimi che si degnano di replicare e ancora meno quelli che informano sui progressi fatti, ce ne vuole tanta di pazienza e passione per continuare.....
 

Fra9494

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Buongiorno a tutti, posto qui di seguito la discussione aperta ieri con Germano in modo che magari possa essere utile a tutti e ogni consiglio e bne accetto.
Premetto che sono alla mia prima esperienza con un cane da caccia, per questo motivo chiedo scusa in anticipo per qualche mia ingenuità o mancanza :)

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Buongiorno Germano,
sono un ragazzo di 26 anni e da poco ho preso il mio primo cane da caccia (Un breton). Ho letto molte discussione affrontate e devo dire che mi hanno aiutato molto nell'addestramento del mio cane che ormai ha 2 anni. Con lui mi trovo benissimo, penso di aver fatto tutto abbastanza bene. Ferma, recupera, ha una passione grandissima e alle volte lo spinge leggermente fuori mano. E' tollerabile comunque, a parte qualche volta che è capitato mi facesse girare i c******i :D
Volevo chiederle, come posso rafforzare costantemente la leadership e il rapporto con lui nel pratico? potrebbe darmi qualche consiglio pratico per far si che lui sia costantemente obbediente e che mi veda sempre con Leader?.

Lo tengo in giardino, ma praticamente è in casa. Mi trovo benissimo con lui, poche cose non sono riuscito a mettergli completamente in testa. La prima, appena sciolto corre all'impazzata, però rimane sempre attento alla mia posizione e nel frattempo caccia (è capitato che fermasse fagiani o altro durante la sua sfuriata), ma è molto piu testone. Nel senso che alle volte lo chiamo e non torna al primo richiamo, questo purtroppo ogni tanto lo fa. Io allora mi allontano da lui, e lui subito torna da me. Non perde mai di vista la mia posizione, però alle volte fa un po il testone.
La seconda, è che tira un pochino al guinzaglio.
Prima della stagione scorsa volevo darlo in mano ad un educatore professionista per quel fatto del richiamo, però pensandoci non voglio perchè sicuramente "risolverebbero" la cosa mettendogli il c.e.
C'è da dire che comunque quest'anno ho cacciato bene, ho fatto anche le mie prime 4 beccacce con lui, emozione impagabile.
L'unico neo è il richiamo e vorrei accorciarlo un pochino.
Grazie mille per i suoi consigli!


Grazie mille
Francesco
 
Mi sono accorto ora che penso abbia sbagliato sezione nel forum... chiedo gentilmente agli admin di spostarla nella sezione corretta.
Scusatemi
 
A Germa', mo' me fai anna' fora dar tema 'n'antra vorta e poi me bacchetteno a me! Le mie galline so' protette de giorno da 'n recinto de rete de metallo leggera che qui lo chiameno "chicken wire." Er recinto e' coperto puro sopra da lo stesso chicken wire, pe' via de li farchi. La rete, a li confini del recinto e' sotterata a L, co' la gamba corta de la L verso er fora, cusi' se 'na vorpe o 'n procione cerca de scava' sotto, incontra sempre la rete sotto la tera, se scoraggia, se rompe le palle de scava' e se ne va affancu10 da quarch'antra parte. Ma er chicken wire nun e' che possa resiste a 'n cane de' na trentina de chili che la po' sfonna'. Certo si addoprerei la rete de metallo che ce se se fanno le recinzioni de le ville li polli starebbero piu' sicuri. Ma ogni gallina me dovrebbe da fa' sette ova ar giorno pe' sei anni pe' aripagamme de la spesa. De notte stanno protette piu' mejo perche' so' chiuse ne le casette sue. Gia' cio' speso 'n sacco de quatrini pe' la rete, li paletti de fero, la mano d'opera le viti e er compensato pe' le casette. Mo' che voi, che ce costruisco Forte Knoxxete pe tenecce li polli accussi' nun me devo preoccupa' de li cani? Je costerebbe meno ar padrone de li cani a tenesseli a casa sua e non a lascialli libberi de anna' a rompe li cojoni a li vicini e a cerca' puro da mozzicalli, come quallo che i'ho dovuto da spara' 'n pizzico de pallini piccoli in faccia. Quello me sa che quine nun ce torna piu'. So' l'amichi sua che mo' vengheno a ffa' danni e a rompe le palle a me, mi' moje, e le galline, e che se m'acchiappeno er gatto lo sbraneno. Mo' nun me veni' a di' che un cane in trasferta e' mejo de 'n gatto a casa sua! Io a li gatti je vojo bbene come te voi bbene a li cani.

E mo' basta, che me sa che nun e' solo a li moderatori che j'avemo rotto li cojoni, ma puro a quelli che ce leggheno e che 'nvece de legge de li polli mia vojono sape' de le affinita' elettive fra l'omo e er cane e tutta la robba che dici tu che si l'antri nun la segueno se sbajeno e incasineno er cane ar punto che abbisogna portallo da lo pisichiatra canino pe' arimetteje apposto er cervello...

Intanto io, pe' nun sape' ne' legge ne' scrive. tengo li fucili carichi e vicino a la porta, e esco co' la pistola in tasca. E si m'entra 'n cane ne la tera mia che nun vie' scodinzolando verso de me, che se e' cusi' je faccio puro 'na carezza, ma me ringhia, o me vo' zompa' addosso o cerca d'arubamme 'na gallina o de fa' a pezzi er gatto, sta' tranquillo che lo stenno, quant' e' vero Iddio!
 
Ammiro la tua pazienza, la mia si è praticamente esaurita di fronte alla testardaggine delle persone nel continuare a commettere gli stessi errori e nell affidare a mezzucci esterni la soluzione delle minchiate che combinano con i cani . Guarda cosa succede qui nel forum: arrivano postano un quesito, ricevono consigli e risposte e nessuno o pochissimi che si degnano di replicare e ancora meno quelli che informano sui progressi fatti, ce ne vuole tanta di pazienza e passione per continuare.....

Pensa tu, allora, la pazienza che mi ci e' voluta in 27 anni di insegnamento agli adolescenti. Ripetere sempre le stesse cose che entrano da un orecchio ed escono dall'altro, vedere che tutti i consigli ed i suggerimenti dati sul come scrivere un saggio ed evitare errori di grammatica e sintassi, rendermi conto che di cio' che insegnavo non ne fregava niente alla stragrande maggioranza degli alunni, capire che la maggior parte di essi, col lavaggio del cervello fatto loro dalla TV, dai loro idoli (atleti, rappers, guitti di Hollywood), e spesso anche da genitori stolti, erano ormai incapaci di pensiero critico indipendente... Potrei continuare, ma credo di aver reso l'idea. Applaudo la pazienza di Germano. Non sono d'accordo con molte delle sue teorie sull'allevamento e l'addestramento del cane da caccia, anche se riconosco che ha molta piu' esperienza di me, che mi rifaccio soprattutto a cio' che ho imparato da articoli e libri specializzati scritti da indiscussi esperti americani dell'addestramento del cane da caccia, mentre come esperienza pratica la mia e' stata abbastanza limitata.. Tuttavia ammiro la sua passione, il suo desiderio di insegnare a ci sa di meno di lui, i suoi argomenti esaurienti e precisi, e la sua gentilezza nel rispondere a tutti e nel controbattere educatamente quelli che gli danno del filo da torcere. Non so che professione abbia o abbia avuto, ma sarebbe stato un ottimo insegnante. Anch'io, come te, Ars, ho esaurito la mia pazienza in 27 anni di insegnamento--e non solo con gli studenti, ma anche con amministratori scolastici imbelli e incompetenti, genitori altrettanto imbelli ed incompetenti (ma com'e' che bisogna passare esami per una licenza di caccia, di guida, e tante altre cose, mentre invece chiunque, semplicemente con una scopata, puo' diventare genitore anche quando non ne avrebbe ne' la capacita' ne' il diritto?), e con una societa' che ormai ritiene che la tecnologia puo' rimpiazzare istruzione, pensiero critico, e conoscenza. Purtroppo nel mondo d'oggi "virtute e canoscenza" non contano piu', ma tanti, troppi scelgono "di viver come bruti." E la nave della civilta' occidentale sta affondando rapidamente, ed un nuovo Medioevo, con tanto di barbari dalle teste fasciate di pezza con mogli/cammelle coperte interamente di pezza, e' all'orizzonte. Non vedo perche' noi ci dobbiamo reputare diversi dagli appartenenti alle sette civilta' scomparse. Tutto nasce, vive, ma poi muore.
Sono un pessimista? Penso che il bicchiere sia vuoto a meta', non mezzo pieno? Be' ho una brutta notizia per voi: Non solo il bicchiere e' mezzo vuoto, ma la bottiglia che avrebbe potuto riempirlo di nuovo e' completamete vuota, asciutta, e coperta di ragnatele.
 
Giovanni vivo quotidianamente la frustrazione dell insegnante, mia moglie insegna da 35 anni e so di cosa parli, va avanti perché ama il suo lavoro e ama gli studenti, fosse per l apparato scolastico ci avrebbe rinunciato da tempo.

Nicola ( germano 56] è encomiabile per la sua dedizione alla causa😃 , non è sempre facile “capirlo” ma in questo forum avrà sempre tutto lo spazio che vorrà a differenza di altri siti dove probabilmente il livello culturale è diciamo...diverso, usando un eufemismo, e dove viene sistematicamente preso in giro per le sue idee, qui ti garantisco che fin quando dipenderà da me non succederà mai.

Riguardo al resto, (ovviamente o.t. altrimenti ti smentiresti...) sono meno pessimista di te riguardo il declino dell Occidente nei confronti dell Oriente camellato, piuttosto sono guardinguo nei confronti dell Oriente ingiallito.....🙋‍♂️
 
Ci porterà sempre nella stessa direzione, alla fine le strade si divideranno, e ognuno rimarrà con le proprie convinzioni.

Lo scopo non è convincere della validità di un metodo rispetto ad un altro, secondo me lo scopo dev essere la conoscenza perché la maggior parte delle persone che hanno cani o per la caccia o per compagnia ignorano il metodo proposto da Nicola, poi ognuno è libero di fare ciò che gli pare ma almeno saprà che esiste un’alternativa.

p.s.: confesso che il mio scopo recondito è quello di costringere Nicola a dettagliare il metodo di addestramento “sociale” ( me lo sono inventato ora..) perché su questo punto latita parecchio e da tempo, ecco perché voglio che la discussione continui ma voi non lo state pungolando nel “ posto” giusto, lasciate perdere le vostre convinzioni... piuttosto spronatelo a dirci di più.
 
Martino, hai perfettamente ragione, ci sono persone che sputano nel piatto che hanno mangiato, e continuano a mangiare, non mi riferisco agli utenti di questo forum. Senza offesa per nessuno io scrivo perché voglio bene ai cani, secondo la mia opinione meriterebbero di essere trattati diversamente, a prescindere dal risultato raggiunto. Oggi ho ricevuto una locandina, in riguardo a una gara regionale valevole per un noto campionato italiano. Con tutto il rispetto per la gara, che si disputerà l'ultima settimana di agosto non parteciperò, voglio troppo bene ai miei cani per farli correre😁 con queste temperature. Il cinofilo non è quello che capisce di cani, è quello che capisce i cani e gli vuole bene. Io sono stato criticato da qualche giudice perché nel turno di gara offro da bere al cane, mi hanno tolto qualche punto perché dicono che senza acqua il mio cane non avrebbe mantenuto il ritmo per tutto il turno, io sono sicuro che il cane ben allenato il turno lo regge ugualmente anche senza acqua. Comunque del punto in meno me ne sbatto e continuo a fare bere il cane. Però devo anche dire che più di qualche giudice mi ha dato il punto in più proprio perché ho fatto bere il cane.😊
 
Perchè bisognava far scendere i due cani e far salire il terzo in quell'ordine?
Per una questione di precedenza, il dominante entra per ultimo ed esce per primo. Per avere un buon rapporto con il cane bisogna conoscere le tematiche del branco, oltre al buon rapporto fra padrone e cane, si contribuisce al buon rapporto fra i cani. E' ovvio che bisogna conoscere ogni singolo cane e capire quale gradino occupa nella scala gerarchica. Il cane va osservato bene e non solo guardato. Per esempio: se a caccia sganci prima il cane di rango inferiore e dopo il dominante al 90% il dominante prima di iniziare a cacciare va addosso al cane di rango inferiore e gli da qualche spallata. Non tutti i cani si comportano allo stesso modo, ci sono cani anche fortemente dominanti che appena sganciati iniziano a cacciare e se ne fregano di tutti gli altri cani, non danno neanche il consenso, quando fermano pretendono il consenso, nel senso che non permettono ad altri cani di interferire, con la selvaggina che ha fermato. Ho visto qualche cane lasciare la ferma e aggredire il cane che lo aveva superato ed era andato a fermare davanti a lui. Certe volte anche una carezza data al soggetto di rango inferiore può provocare scompiglio fra i cani, ma non è assolutamente una questione di gelosia, e una questione di aver dato la precedenza al soggetto sbagliato.
 
Ho un quesito per voi...
la mia cagnetta di 18 mesi (una Breton) ferma ,lavora in maniera discreta,riporta perfettamente sul pulito,come cade un animale nello spinato ,lo trova lo afferra come sta per uscire me lo lascia a un metro dall'uscio ... secondo voi?
 
E' pur vero che un buon rapporto con il cane si crea con una buona socializzazione, ma questa non basta per avere un cane collegato nell'ambito della caccia. La socializzazione è un continuo dimostrare al cane la nostra superiorità nei suoi confronti, dobbiamo dimostrargli di valere più di lui giorno per giorno, questo vale anche a caccia. Per dimostrare la nostra superiorità al cane bisogna saperlo condurre a caccia, altrimenti il cane non ha convenienza ad ascoltare un leader che non vale niente. E' vero che il cane con la "C" maiuscola si vede nelle ribattute, però se il cacciatore non sa come portarlo sulla ribattuta anche il cane con la "C" maiuscola non potrà risolvere positivamente. Questo vale per tutto, per esempio: se ordino al cane il "porta" devo essere sicuro al 100% di aver abbattuto il selvatico, se ho anche un minimo dubbio, vado con il cane a perlustrare la zona della possibile caduta del selvatico, ma non gli darò mai l'ordine di "porta" se non ho la matematica certezza dell'abbattimento. All'ordine di "porta" il cane deve avere la massima fiducia nel padrone, se questa fiducia venisse a mancare, all'ordine di "porta", il cane non darà più il massimo impegno nel recupero, se non trova abbandonerà la ricerca quasi subito. Sto parlando di recuperi dove il cane non è nelle condizioni di vedere il punto di caduta del selvatico. Quindi è indispensabile creare delle situazioni dove noi facciamo capire al cane che senza di noi lui non riesce a "cavare un ragno dal buco" Anche questo è socializzare. Mettere un pezzo di prosciutto o di formaggio in un posto dove il cane lo può avvertire con l'olfatto ma non lo può prendere, potrebbe essere un modo per fargli capire che senza di noi morirebbe di fame, ed è quello che gli dobbiamo far capire da quando lo portiamo a casa. Lasciatelo abbaiare fino a quando non rinuncerà a prendere il formaggio, quando lo vedete che ha rinunciato andate vicino al formaggio quando il cane non vi vede, lo chiamate e arrivato vicino, prendete il formaggio e fateglielo mangiare. Mai dare il formaggio quando il cane abbaia al formaggio o vi abbaia per farsi dare il formaggio. Anche questo è socializzare.
 
Io ho detto la mia, caro Ars, e non vogio convincere nessuno, perche' in fondo da cio' che ho visto di prima mano e cio' che ho appreso da libri e articoli su riviste specializzate mi sembra che gia' la stragrande maggioranza degli addetrstori americani (quelli italiani non li conosco ne' ne ho mai letto articoli o libri) gia' sia convinta dell'opposto di cio' che dice Germano. Forse Germano avra' anche ragione, ma finora tante teorie, tante generalizzazioni, tante parole, ma mai dettagli o prove, mai supporto di studi o di ricerche serie fatte sulla psicologia canina. Vedo invece una enorme correlazione fra la sua concezione dell'addestramento canino basata sul laissez faire, sull'affidarsi all'istinto e l'intelligenza del cane, sulla socializzazione, sul positive reinforcement soltanto, e il fallimento delle teorie moderne sull'educazione del fanciullo, che non bisogna mai sgridare o punire, ma solo premiare quando capita che faccia qualcosa di giusto. Quando nelle scuole e a casa si adoperavano castighi commensurati con le violazioni del comportamento accettabile, non si vedevano gangs di giovani che picchiavano o accoltellavano persone inermi, non si vedeva quello sport di sferrare un pugno ad un perfetto sconosciuto incontrato per strada, non si vedeva la maleducazione che si vede oggi. La"socializzazione" e' appunto nel rendere l'individuo adatto a convivere con quelli che li nutrono e li vestono, con quelli che gli danno lavoro e che lavorano con lui, a fare il dovere loro. Per il cane da caccia i compiti sono piu' pochi e meno complessi, adatti a chi ha un intelligenza e capacita' emotiva pari a qualla di un bambino di due anni e mezzo. Ma i mezzi per insegnaglierli non possono essere tirati fuori da un cappello ma devono essere basati sulla natura e l'istinto del cane, animale da branco che non solo viene premiato con un pezzo di carne dell'animale ucciso dal branco, ma che viene punito, anche severamente, se non fa il dovere suo e non rispetta la gerarchia del branco.

E mo' veramente basta, mentre pero' incoraggio tutti a leggere l'articolo il cui link ho fornito piu' sopra. E' basato su verita' scientifiche e pratiche, non parole, teorie astratte, elucubrazioni, generalizzazioni senza supporto. E non e' scritto in turco o bulgaro, o ottentotto.

A rivederci in altre sezioni del forum. Qui passo e chiudo.
 
Potete ammazzare tutti i cani e le volpi che volete, la mia è una semplice opinione. Se avessi le galline le difenderei con delle robuste recinzioni. Anche perché non posso stare sempre con il fucile in mano a difendere le galline dalla volpe. Morta una volpe dopo poco si presenta un'altra.:)
 
Ho un quesito per voi...
la mia cagnetta di 18 mesi (una Breton) ferma ,lavora in maniera discreta,riporta perfettamente sul pulito,come cade un animale nello spinato ,lo trova lo afferra come sta per uscire me lo lascia a un metro dall'uscio ... secondo voi?

Avevo una pointerina in Italia che non riportava mai al pulito, ma entrava nei roveti per recuperare, ma poi faceva come la tua. Appena uscita dal roveto posava l'uccello e mi guardava, come per dirmi: "Ecchilo, l'ho trovato., mo' te lo poi pija' da te!"
 
Ho un quesito per voi...
la mia cagnetta di 18 mesi (una Breton) ferma ,lavora in maniera discreta,riporta perfettamente sul pulito,come cade un animale nello spinato ,lo trova lo afferra come sta per uscire me lo lascia a un metro dall'uscio ... secondo voi?
Luigi per rispondere al quesito io ho bisogno di sapere cosa hai fatto prima con il cane , perché dal suo comportamento lei ritiene esaurito il suo compito , quindi capire come hai insegnato il riporto è fondamentale.
 
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