Il discorso dei bambini con i cani è diverso e su questo ti do ragione. I bambini non capiscono i cani e sono molto crudeli con loro, non tutti fortunatamente, i bambini che hanno avuto cani sin da piccoli, si notano subito, altri invece, gli fanno torture ed il cane giustamente reagisce.
E' vero anche quello che hai detto, ci sono cani che da cuccioli sono stati maltrattati dai bambini, forse anche per questo motivo non vedono di buon occhio i bambini. Quello che ho detto io è un poco diverso. Io parlo di socializzazione, parlo del cane che vuole socializzare il bambino. Il cane prima avverte il bambino, dopo lo minaccia, non lo aggredisce, gli fa sentire il morso, come ho già detto alcune volte non riesce a controllare il morso. I cani mordono anche per colpa dei padroni. Anche il cane più ubbidiente potrebbe trasgredire se lo mettiamo nelle condizioni di poterlo fare. Chiamare un bambino mentre sono vicino al cane, peggio ancora se sono inginocchiato vicino al cane, per far accarezzare il cane è come dire al cane mordi il bambino. Adesso non mi dire "il cane mio non lo farebbe mai" anche se non lo farebbe mai non è questo il modo giusto di far accarezzare il cane dal bambino. Il modo giusto è prima mettersi vicino al bambino e dopo far avvicinare il cane. Quando succede che il cane morde qualche bambino il proprietario "scende dalle nuvole" tira fuori la classica frase, è la prima volta che si comporta male, non l'ha mai fatto prima. La colpa ancora una volta è del padrone. :):)
 
Minacce di cosa? Qualcosa la deve pur temere, se non sente gli avvertimenti, nel senso= (ti avverto che se non fai questo, ti capita questo), Minacce; (ti ho avvertito che se non ti comporti bene ti prendo a schiaffi), se il cane continua imperterrito e tu non lo prendi a schiaffi, lui capisce che tanto tu ti fermi alle minacce e niente più.
Giovanni, le tue domande sono più che legittime, le fai perchè ancora non sai il rapporto che ha un cane socializzato con il padrone. L'avvertimento è spesso sufficiente a far capire al cane quello che tu desideri che faccia. Un cane che ti concede la sottomissione spontanea, ti ha concesso la sua collaborazione, tutto quello che fa lo fa sempre in collegamento con il padrone. Ti faccio un esempio per quello che riguarda l'addestramento: Metto dei birilli sul terreno, e insegno al cane il percorso che deve fare, gli spiego che deve girare intorno al birillo sulla sinistra quando va sulla parte destra e al contrario quando va sulla parte sinistra. Se il cane dovesse sbagliare a girare, parte il "no" il cane si ferma e mi interroga, io lo raggiungo e lo riporto sul percorso giusto. Se al no non si ferma, il "no" lo ordino con voce di minaccia, se non dovesse bastare mi metto a gridare come un pazzo e mi dirigo di corsa con aria minacciosa verso il cane, ti assicuro che interromperà l'azione per interesse e non per la punizione, ed è questo che è positivo, è avere il cane sempre disponibile e mai impaurito. A questo punto riporto il cane sempre collaborativo sul percorso giusto. Se non credi, prima prova. Con il prossimo cucciolo, dopo qualsiasi avvertimento o minaccia invece dalle punizione premia il cane, vedrai che al no di avvertimento il cane si fermerà e ti guarderà, oppure mollerà tutto per venirsi a ritirare il premio. Se punisci dopo il no il cane si inchioderà se la punizione fosse troppo forte, per qualche ora non sarà più disponibile a farsi addestrare. Però per fare questo ci deve essere intesa fra il padrone e il cane, bisogna sapere comunicare con il cane. Non si può comunicare con il cane tramite la punizione, con il cane possiamo spiegarci anche senza la punizione, avere rispetto per il cane è anche questo, ti assicuro che quando incomincerai a diventare cane come lo è il cane, non sarà più una questione di buonismo. Io ho sbagliato tanto, ma proprio tanto, ma da quando ho capito alcune cose, cerco di non sbagliare più. Per non sbagliare è molto semplice, basta assecondare la natura del cane. Ed è per questo motivo che non correggerò mai più un cane alla correttezza al frullo sulla quaglia di allevamento. Adesso trovo aberrante fermare il cane su di una preda che lui può catturare, nessun leader dello sua specie impedirebbe la cattura di una preda per convenzione, anche questo vuol dire rispettare il cane. Giovanni, il cane non è un cogli@ne al quale bisogna spiegare sempre tutto per filo e per segno. Ti potrei fare mille esempi, di come educare senza punizione, una volta imparato il meccanismo è anche divertente confrontarsi con il cane. Esempio: il cane quando lo trovi sul divano, devi trovare il modo per non farlo salire, la punizione è un modo sbagliato di far capire al cane, anche perchè il cane subisce, perde il suo equilibrio e non ha capito il motivo della punizione: Quando è sul divano e ti vede, scende dal divano, ma non perchè ha capito che sul divano non deve stare, scende perchè legge il tuo atteggiamento, se lo punisci sbagli, il cane scendendo ti ha fatto capire che non vuole essere punito, se non conosci i segnali di resa che il cane ti comunica e lo punisci, mi dice che rapporto può avere il cane con un padrone che secondo la legge del cane è un pazzo. Punire è come dichiarare la propria sconfitta, vuol dire arrendersi al cane, stai dicendo al cane "hai vinto, ho esaurito tutti gli argomenti e passo alle vie di fatto" Approfitto per rispondere anche a Giovannit, i mezzi coercitivi tanto cari agli addestratori gli servono per fargli risparmiare tempo e a farli guadagnare più soldi. Quando arriva il padrone gli fanno vede il risultato, il padrone è contento, paga e si porta a casa il cane, dopo due mesi il cane torna come prima dell'addestramento. Il cane ricorda solo quello che gli interessa, altro tende a dimenticarlo, quelli che non dimenticano sono quelli che hanno subito una punizione troppo forte, sono i famosi cani "bruciati" anche da esperti addestratori. Qualche addestratore lo ha anche ammesso. Scusate la lungaggine.
 
Scusa Martino, ma come si fa ad non andare fuori argomento, quando si leggono certe cose? Come si fa a ribattere? Dobbiamo ogni volta aprire un altra discussione? Non è meglio ribattere nello stesso post?

Non si ammazza un cane per delle galline
Nicola, scusa tu hai galline? Conigli, Anatre, oche, caprette ecc..... credo di no, però dici che si può ammazzare un cane se minaccia l'incolumità del nostro cane.Il cane non è un animale come le galline&company?

Non è raro che i cani da caccia mentre cacciano ammazzano qualche gallina nella proprietà altrui, non per questo il proprietario ha il diritto di ammazzare il cane, ha tutti i diritti di chiedere i danni.

Non si sta parlando del cane da caccia accompagnato dal padrone, questo è un altro discorso, nel quale ti do ragione.Si sta parlando di cani pericolosi tenuti liberi e di cani randagi, che aimè non hanno colpe, se mai le colpe le hanno i proprietari e chi li abbandona. Mettici poi che se anche denunci la cosa, (come ho fatto io per ben due volte e da circa due anni e ancora non si vede nessuno), non succede il resto di niente. Io come sai e sapete, ho un sentimento amorevole per la razza canina e di certo non me ne vado in giro a caccia di cani, di sicuro non li uccido, ma cerco di bruscarli in malo modo affinchè abbiano paura e non tornino, però quando vedono la preda ritornano, possibilmente di notte. Detto questo e trovandomi impotente come essere umano a dare una decisa risposta per questi randagi, ho preso, (dopo tanti cuccioli passati che non erano all'altezza), un pastore maremmano abruzzese e lo messo a custodia degli armenti.Se entra un cane e Sam lo ammazza, non mi possono imputare di niente.
Dimenticavo; le razzie di cani randagi, sono finalmente finite.
E non andiamo più fuori tema.....se no il maestro ci bacchetta!:mrgreen: Ciao Martinuzzu[2]
 
Grazie sempre per i consigli.
Purtroppo non è facile conoscere tutti i comportamenti del cane per quelli come me che non sono esperti di cinofilia, ci metto tutto il mio impegno ma sicuramente non sono un esperto.
Con i cani non si finisce mai di fare esperienza, ognuno è esperto a modo suo. Sicuramente con il tempo diventerai sempre più esperto. Il significato che ha oggi il libro che hai letto, fra qualche anno potrebbe avere un significato diverso.
C'è anche moltissima confusione a riguardo. Prima di prendere il cane mi sono documentato, leggendo anche diversi articoli. Chi dice una cosa, chi ne dice un altra. E' difficile, ed è anche per questo che gli errori sono molto comuni.
Questo a dimostrazione di chi dice che basta leggere un libro per addestrare un cane. "Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" Comunque è sempre meglio sapere che non sapere, leggere più libri non è sbagliato, servono per confrontarci e confrontare.
Quando torno da lavoro il mio cane corre per il giardino, gli inesperti come me direbbero "dalla felicità", ma immagino non sia corretto che il cane corra. Non mette mai le zampe su di me.
Penso che voglia comunicarti qualcosa, sta prendendo comunque una iniziativa, potrebbe attuare quel comportamento in previsione di qualcosa. Leggere per filo e per segno il comportamento del cane non è facile, la differenza fra socializzare e addestrare è proprio questa. Chi addestra non gliene frega niente del comportamento del cane, alcune cose non le nota, per chi addestra non ha importanza se il cane corre in giardino quando lo vede o gli viene a mettere le zampe addosso, lui ha in una mano il bastone e nell'altra la carota. I segnali di dominanza non sono tutti uguali, ci sono alcuni cani che incominciano a correre come il tuo quando vedono rientrare il padrone, e nella foga correndo vanno a toccare le gambe del padrone, sembra che il toccare è del tutto involontario, alcuni toccano e alcuni più furiosi vanno a sbattere sulle gambe del padrone, facendo finta di sbagliare la misura, questo potrebbe equivalere a mettere le zampe sul padrone. Un altro segnale di dominanza potrebbe essere il correre cerchiando il padrone, sono solo ipotesi, quando si discute di quello che succede nella testa del cane tutti possono dire tutto senza paura di sbagliare.
Ti vorrei fare delle domande, quando dai da mangiare ai tuoi cani, loro possono mettere il muso nella ciotola senza che tu gli dai il "permesso"?
No, non si avvicinano, rimangono a distanza, quella che loro ritengono giusta, si avvicinano quando gli metto le ciotole per terra e vado via. I cani quando mangiano non dovrebbero mai vedere il padrone che li guarda, loro devono guardare il padrone mangiare. Diciamo che anche questa è una mia opinione.
Quando torni a casa immagino che i tuoi cani non ti facciano le cosiddette "feste". Come hai fatto, nel pratico, a far si che questo comportamento fosse dimenticato da loro?
Basta ignorare il comportamento del cane, il cane viene per avere e non per dare, quindi se ti fa le feste ti chiede qualcosa, se concedi quando il cane chiede, ti stai sottomettendo al cane, come ho già detto, la carezza gliela farai quando il cane ha rinunciato nel suo intendo. Devi mettere il cane nelle condizioni di pensare, deve pensare cosa per lui è meglio fare. Deve pensare se per lui è più importante farti le feste correndo o è più importante il ricongiungimento con il suo padrone. Io dico che è più importante il secondo. Quindi se quando entri, il cane incomincia a correre, tu richiudi il portone e te ne vai via. Lo fai per quattro cinque volte, vedrai che prima di ricominciare a correre, il cane avrà dei tentennamenti, sta già pensando, a questo punto fai qualche passo, appena lo vedi correre, vai via e chiudi il portone. Socializzare è una scelta di vita, è un continuo osservare il cane, in base al suo comportamento si prendono le contromisure. L'errore che commettono molti è quello di sottovalutare l'intelligenza del cane. Questo è un metodo lungo, ma darà i suoi frutti, mettere il cane nelle condizioni di pensare vuol dire metterlo nelle condizioni di poter interagire. Penso di aver risposto a tutte le domande.
 
Da cosa deduci che al mio cane basterebbero tre giorni per la condotta al guinzaglio e senza?
Vorrei solo cercare di capire piu cose possibili per la mia conoscenza futura.
Grazie mille
Non avevo risposto a tutto. Con gli strumenti giusti, tre giorni bastano ed avanzano. Su questo in molti saranno d'accordo.
Secondo te, il rapporto gerarchico giusto facendo una panoramica generale delle cose sopra esposte, è più o meno corretto?
Secondo me hai un buon rapporto con il cane, devi fare esperienza. Il rapporto gerarchico giusto non è facile mantenerlo, la leadership è difficile ottenerla ed è ancora più difficile mantenerla, va continuamente rinforzata, ogni giorno devi dimostrare al cane di valere più di lui, il cane non giura sottomissione eterna, ti concederà la sua sottomissione fino a quando tu farai i suoi interessi, fino a quando non gli farai mancare mai niente sarai il suo leader.
 
Nicola, capisco quello che dici, ma continuo a domandarmi cosa intendi quando scrivi "punizione". se c'è una punizione allora si che c'è l'avvertimento e la minaccia di metterla in atto!
Il cane sul divano è facile non farlo salire, io ci sono riuscito usando la tecnica della copertina. La mia Margot, è stata abituata a dormire sulla sua copertina, ovunque gliela metto lei ci si sdraia sopra, anche sul divano, che poi è il suo letto. Ma se disgraziatamente, non mettiamo una delle sue copertine, non sale e ti viene a cercare e ti fa capire che non c'è la copertina, basta mettergliela e lei subito salta su.

Io non sono un addestratore, ma bene o male, se il soggetto c'è, lo tiro fuori, per far questo ci metto due anni, a partire da quando il cane ha due mesi. Non essendo addestratore, devo trovare il soggetto malleabile, se trovo il testardo o quello che non capisco, lascio stare, non è cosa mia, tu sicuramente non ti arrenderesti, ma io non sono ai tuoi livelli e magari sbaglio senza accorgermene. C'è da dire che dopo i comandi di base, lascio grande spazio d'iniziativa al cane, chiamandolo e correggendolo se sbaglia. L'importante per me che il cane sia obbediente e molto collegato, anche a cento metri o più, quando sente che lo chiamo, deve mollare tutto e rientrare. Cosa diversa è il chiamare per vedere dove si trova, lo faccio cambiando fischio, un colpo è per vedere dove si trova, due colpi e il terzo prolungato, deve tornare. questo addestramento lo faccio senza punizione, se non viene vado da lui lo lego e lo porto in macchina, questo me lo hai insegnato tu, prima invece giravo le spalle al cucciolo o cucciolone e me ne andavo o mi nascondevo dietro una siepe o un albero. Devo dire che funzionava anche questo, il cucciolo era tanto attaccato a me che aveva paura di perdersi o comunque di rimanere solo. Solo che a volte, sbagliava direzione e ci voleva un sacco di tempo per ritrovarlo.

La correzione al frullo, per me in certe cacce è indispensabile, altrimenti non spareresti il 50% dei selvatici. Specialmente quaglie.
 
Nicola, capisco quello che dici, ma continuo a domandarmi cosa intendi quando scrivi "punizione". se c'è una punizione allora si che c'è l'avvertimento e la minaccia di metterla in atto!
L'avvertimento o la minaccia, servono a far interrompere l'azione al cane, dopo si può decidere se intervenire con la punizione o il premio. Per te è meglio intervenire con la punizione, per me è meglio intervenire con il premio, i motivi li ho scritti prima. Ci sono persone che mettono la lunghina al cucciolone, e quando parte la quaglia di allevamento, tramite la lunghina danno al cucciolone il colpo al collare. Cioè puniscono il cane procurandogli una spiacevole sensazione. Il cane continua a subire ma non capisce il perchè è stato punito. Se invece fin da cucciolino gli facciamo rincorrere la farfalla, dopo la rincorsa lo chiamiamo e lo premiamo abbiamo dato la possibilità al cucciolino di capire per tentativi ed errori quello che è fattibile da quello che per lui non è fattibile. Dopo la farfalla viene il passero, dopo ci sarà il colombo, dopo la quaglia selvatica, il fagiano e tutto l'altra selvaggina. Quindi senza punizione ma solo con il premio abbiamo dato modo al cucciolo prima, al cucciolone e al cane dopo la possibilità di acquisire la saggezza al frullo. Un cane saggio al frullo, a caccia è mille volte meglio di un cane che è stato corretto con la punizione. Un cane corretto con la lunghina o con il collare, alla partenza del selvatico si inchioda, questo lo fa in qualsiasi ambiente, anche in un fitto cespuglio. Invece il cane saggio al frullo non si inchioda ma esce dal cespuglio per seguire con lo sguardo il selvatico e assicurarsi il punto di probabile caduta. Quindi come vedi si riesce a fare bene e meglio solo con il premio. Con alcuni metodi ci vuole molto più tempo e molta più pazienza, ma i risultati sono migliori, perchè abbiamo un cane che quando caccia pensa e decide cosa è meglio fare.Ho voluto dire che il cane ha discernimento. Discernimento è la facoltà delle mente di distinguere e decidere il comportamento giusto da tenere in determinate circostanze. Il cane che ha discernimento è quello che ha fatto esperienza senza l'intromissione del padrone, ha capito per tentativi e per errori quello che è meglio fare. Con la punizione il cane non acquisisce nessun discernimento, è un cane che gli è stata tolta la possibilità di pensare ed agire, lui attacca l'asino dove vuole il padrone non perchè ha capito, lo fa solo per evitare la punizione. Se il cane non ha visto mai selvaggina di voliera, non gli serve nessuna correzione, gli servono solo alcuni piccoli accorgimenti da parte del padrone. Voglio essere di manica larga e dico che l'80% dei cacciatori che cacciano la quaglia non hanno i cani corretti al frullo. Poche volte rinunciano al tiro, il cane saggio non partirà mai come un missile dietro la quaglia, far qualche metro per assicurarsi dell'esito della fucilata, dopo la padella gira e ritorna. C'è da dire anche che il cane saggio è in mano al cacciatore saggio. Dopo quello sopra scritto porterò sempre il cane giovane da solo, almeno fino a quando non avrà capito che non deve andare sulle fucilate di altri cacciatori, ma deve continuare a cacciare e ignorare le fucilate dei nostri colleghi. Giovanni si riesce a fare benissimo solo con i premi.
 
Obbedisco, anche se sono convinto che questa mia, sebbene sia una leggera deviazione dal tema principale,abbia sempre a che vedere con i rapporti fra uomii e cani, rapporti che possono anche essere molto negativi e pericolosi--sia per gli uomini che per i cani, che per quanto addomesticati da millenni, sono sempre diretti discendenti dei lupi, bestie infide e feroci, checche' ne dicano kretini come Mowley, secondo il quale i lupi mangiano soltanto i topolini di campagna. E se il padroe del cane da caccia utilizza gli istinti del cane come cacciatore e come animale di branco, e' anche vero che quegli stessi istinti possono rivelarsi pericolosi. Infatti i cani randagi, o semirandagi, o anche ben nutriti e coccolati, se imbrancati possono divenire pericolosi sia per gli animali che per gli esseri umani.
 
Che altro devo fare? Leggere ai cani i tuoi posts di psicologia canina se mi attaccano? Questi sono cani di razza pericolosa. Non voglio correre rischi, e non voglio che ne corrano mia moglie o i ragazzi del mio amico quando lavorano nel pascolo riparando recinti o altro.
Se ti dovessero attaccare hai tutti i diritti di difenderti. Ritorniamo al "Rapporto uomo-cane" non mi sembra che bisogna essere psicologi canini, quello che ho scritto lo sa la stragrande maggioranza delle persone che hanno il cane e si interessano al cane. Quello che ho scritto l'ho scritto proprio perchè un comportamentista canino ha detto che i cani randagi imbrancati non sono pericolosi per le persone che passeggiano per le campagne, ribadisco che è meglio cambiare strada e non avvicinarsi ai cani. Forse è una mia impressione, però mi sembra che hai cambiato opinione sul cane in generale, in riguardo al fedele amico dell'uomo.
Forse dovresti venire a trovarmi, Germano, e cercare di "socializzare" quei cani, a far capire loro (ma senza ricorrere a punizioni, per carita'!) che il loro comportamento e' errato, a far loro lezioni di psicologia canina. Io non ho ne' la pazienza ne' l'abilita' di farlo. Io sparo.
Non è difficile, io ho avuto e ho un buon rapporto con i cani dei vicini, quando scappano mi vengono a trovare perchè gli do sempre qualcosa da mangiare, li tengo con me una mezzoretta giusto il tempo di far preoccupare il vicino, dopo lo chiamo e gli dico di venire a riprendersi il cane.
E se il padroe del cane da caccia utilizza gli istinti del cane come cacciatore e come animale di branco, e' anche vero che quegli stessi istinti possono rivelarsi pericolosi.
E' raro, però con i cani "mai dire mai". Ci sono diversi tipi di aggressività, l'aggressività del cane da caccia allevato in Italia è quella predatoria, difficilmente il cane da caccia dimostra la dominanza con l'aggressività. Anche perchè il cane da caccia allevato in Italia deve fare il cane da caccia, altre prestazioni non gli sono richieste.
 
Nicola, scusa tu hai galline? Conigli, Anatre, oche, caprette ecc..... credo di no, però dici che si può ammazzare un cane se minaccia l'incolumità del nostro cane.Il cane non è un animale come le galline&company?
Il rapporto con qualsiasi animale è molto soggettivo, il rapporto che ho con il cane è molto diverso dal rapporto che ho con le galline. :)
 
Perchè è meglio che il cane non venga a farci le feste quando ci vedere rientrare dopo una lunga o breve assenza? Per rispondere basterebbe documentarsi sul comportamento che hanno il maschio e la femmina dominante, dopo il rientro dalla caccia o dopo che per ragioni di sopravvivenza il branco è costretto a dividersi.
 
Chi lo ha detto che io preferisco la punizione!? Tu hai detto che usi avvertimenti e minacce....minacce di che? Del premio? O di un calcio in culo! A parte il fatto che la lunghina si può usare anche senza strappo, serve quando non esegue il "fermo". Se il cane esegue il "fermo" in addestramento e sa bene cosa sia, lo deve eseguire anche al frullo. Se non lo esegue, vuol dire che non ha capito e si ricomincia. Si mette il cane al piede, si lancia un uccello morto,e il cane non deve muoversi, al "vai" il cane parte per il riporto. Se fa questo, deve farlo anche al frullo, se non lo fa, si mette la lunghina, perchè capisco che l'invito a rincorrere una quaglia da lui fermata e forte, ma deve controllarla, deve capire che può partire solo al via dato dal conduttore. Quindi si trattiene e si dice "NO". Così ho addestrato i cani che ho avuto, l'ultima mia Kurzhaar, lo aveva di suo, veramente aveva di suo tutto, non ho fatto nessuna fatica in addestramento. Inoltre era talmente intelligente e attenta, che da cucciola, aveva imparato ad aprire il cancello del box e non solo, si portava tutta la cucciolata appresso, andava dove Briante teneva i croccantini, apriva quella porta e facevano manbassa dei croccantini tutti assieme:mrgreen:. Questa cagna, (figlia di Ark e Kenia), non ero io che la portavo a caccia, ma era lei che mi ci portava! Con questa tipologia di cani, siamo tutti bravi cacciatori e non erano necessari ne avvertimenti o minacce.

Quello che non continuo a capire è, tu cosa intendi per minacce? cosa intendi per avvertimenti?
 
Parlo per me, io non ci sarei mai arrivato ad utilizzare questa logica e probabilmente avrei sbagliato come ha fatto il tuo amico.
Io faccio domande perchè mi piace cercare di capire ed apprendere più cose possibili.
Perchè bisognava far scendere i due cani e far salire il terzo in quell'ordine?

Grazie
 
Chi lo ha detto che io preferisco la punizione!?

Io ho capito che senza la punizione dopo la minaccia, la minaccia non può essere capita dal cane.
Tu hai detto che usi avvertimenti e minacce....minacce di che? Del premio? O di un calcio in culo!
L'ordine dato con un tono di voce basso con un semplice "no" per me vuol dire avvertire il cane ad interrompere una sua azione, se non bastasse posso battere le mani, i piedi per terra, tutto può servire ad interrompere l'azione del cane per attirare la sua attenzione verso di me. Se non bastasse, il tono di voce aumenta con un bel "NOOOOO" e se non dovesse ancora bastare, potrebbe voler dire che sono troppo distante dal cane. Se ricordi mi sembra che abbiamo già detto che ogni cane ha un sistema ricettivo diverso, idem per il padrone, anche il padrone può avere una "trasmittente" debole. Non esiste nessun cane, che è ricettivo agli ordini quando è andato fuori mano. Per questo motivo ho detto che corro verso il cane e grido come un pazzo. Il mio scopo è quello di far interrompere l'azione al cane e richiamare la sua attenzione verso di me. Quello che succede dopo, non centra con quello che è accaduto prima. Dopo si può premiare e si può punire, tutto dipende dal rapporto che si vuole instaurare con il cane, io mi trovo bene nel premiare.
A parte il fatto che la lunghina si può usare anche senza strappo, serve quando non esegue il "fermo".
Usare la lunghina senza strappo è come non usarla, lo strappo va dosato in rapporto al carattere del cane, con alcuni cani basta fargli sentire un leggero colpetto, con altri si è costretti a fargli fare il salto con capovolta, specialmente quando la correzione viene fatta sulla quaglia di voliera. In entrambi i casi è importante dare il colpo a tempo giusto, altrimenti il cucciolone potrebbe attribuire lo strappo al selvatico, cani che non accostano e non guidano ce ne sono anche troppi.
Se il cane esegue il "fermo" in addestramento e sa bene cosa sia, lo deve eseguire anche al frullo.
Quello che il cane fa in addestramento, è diverso da quello che dovrebbe fare in una azione di caccia dove c'è un vero abbattimento. L'addestramento è un gioco, la caccia è sopravvivenza. Il tuo addestramento che è stato anche il mio, si basa su "io ordino tu obbedisci" il cane esegue per non subire, ma non ha capito niente del perchè deve stare fermo al frullo. Con l'altro tipo di addestramento, (che non è il mio) dopo diversi e diversi tentativi il cane ha capito perchè deve stare fermo al frullo. E' stato messo delle condizioni di pensare, valutare e decidere.
Se non lo esegue, vuol dire che non ha capito e si ricomincia. Si mette il cane al piede, si lancia un uccello morto,e il cane non deve muoversi, al "vai" il cane parte per il riporto.
Il cane non ha capito niente, in addestramento gli bastava la voce, o una piccola pressione sul collare, in una azione vera il contenimento non basta più per ottenere bisogna reprimere.
Se non lo esegue, vuol dire che non ha capito e si ricomincia. Si mette il cane al piede, si lancia un uccello morto,e il cane non deve muoversi, al "vai" il cane parte per il riporto. Se fa questo, deve farlo anche al frullo, se non lo fa, si mette la lunghina, perchè capisco che l'invito a rincorrere una quaglia da lui fermata e forte, ma deve controllarla, deve capire che può partire solo al via dato dal conduttore.
Giovanni, il cane addestrato con il metodo "bastone e carota" già non capisce il perchè deve stare fermo al frullo, figuriamoci se può capire perchè deve restare fermo dopo che avvisto il selvatico cadere. Il metodo "bastone e carota" si basa sulla repressione dell'istinto. E' normale, è una questione di rinforzo positivo e negativo. Il rinforzo positivo più potente è la leadership, è più potente della selvaggina, ma per ottenerla bisogna socializzare e non addestrare. Chi addestra ha capito che la selvaggina è il rinforzo positivo più potente, dopo c'è il rinforzo negativo, che deve essere potente come il rinforzo positivo, per questo si correggere il cane con strumenti altamente coercitivi. Adesso non voglio assolutamente dire che solo con la forza della leadership si riesce a mandare il cane al riporto al comando dopo l'abbattimento. Il riporto a comando non è come la correttezza al frullo, al frullo il cane acquisisce la saggezza per tentativi ed errori, quindi la saggezza è un processo naturale. Il riporto a comando non è naturale, il cane non potrà mai capire perchè non può andare ad abboccare la selvaggina che ha visto cadere. Quindi oltre la forza della leadership, bisogna bombardare il cane con esercizi specifici. Questo fa parte della socializzazione, per esempio: è maleducato il cane che va a mangiare sulle scarpe del padrone il pezzo di formaggio che è cascato dal panino del padrone, è una stupidaggine, ma è propedeutico per un futuro riporto a comando. Il cane potrà mangiare quando il padrone si allontanerà dal pezzo di formaggio. Non si punisce il cane che va a mangiare vicino i piedi del padrone, non capirebbe, e quello che è peggio smetterebbe di pensare. Ci sono degli esercizi che stimolano il pensiero del cane, si butta il pezzo di formaggio per terra, e appena il cucciolo si fionda ci abbassiamo e raccogliamo il formaggio, basterebbe una diecina di volte per far capire al cucciolo di due mesi, che è tempo e fatica sprecata cercare di fregare il formaggio vicino ai piedi del padrone. Dopo si continua fino a lanciare il formaggio vicino al cucciolo, stando attenti di stare sempre in una posizione di vantaggio, in caso di trasgressione dobbiamo arrivare sul formaggio prima del cucciolo. Ci sono anche altri esercizi da fare, però diventerebbe troppo lungo. Ho detto questo per far capire che quando si crea un bel rapporto con il cane, la lunghina non serve, perchè c'è già una lunghina invisibile che collega il cane al padrone.
 
Nicola si continua a fare domande ma non vedo risposte alla domanda lecita che ho posto: come si fa? Ripeto, a beneficio della comprensione di tutti e non di pochi , che è essenziale dettagliare questo tipo di relazione con il cane che si differenzia dal comune agire.
Grazie.
 
Martino, per arrivare al come si fa, bisogna capire il perchè si deve fare. Non possiamo incominciare mettere i mattoni senza costruire le fondamenta. Le domande servono a dare lo spunto per approfondire quello che a noi interessa, altrimenti facciamo come facevano gli antichi. Se chiedevi spiegazioni ti rispondevano: "fai così e basta". Io ho capito da solo, il perchè bisogna chiudere il cane in macchina quando sbaglia. L'ho capito trovando dei riscontri sul comportamento dei lupi. Ho chiesto a un addestratore il perchè bisogna chiudere il cane quando sbaglia sbaglia, più che sbagliare si rifiuta di fare quello che gli viene richiesto. La risposta è stata " il cane si chiude in macchina perchè deve pensare agli errori che ha fatto" E' una teoria che hanno quelli che chiudono il cane in macchina. Con le persone potrebbe anche funzionare, sinceramente non credo al cane che pensa agli errori del passato. Io penso a qualcosa che possa riguardare la gerarchia. Riguarda la domanda che ho fatto sopra,
"Perchè è meglio che il cane non venga a farci le feste quando ci vedere rientrare dopo una lunga o breve assenza?"
Perchè ogni volta che c'è una barriera che ci divide dal cane bisogna rinforzare la gerarchia. Il cane non giura sottomissione eterna, quando il padrone va via è un cane sottomesso, quando il padrone apre la porta e rientra potrebbe mutare la sua posizione e da sottomesso potrebbe diventare dominante. Quindi, per chi ci crede, ogni volta che ci dobbiamo ricongiungere al cane, bisognerebbe fare quello che fanno i lupi quando il branco si riunisce. Gli alfa trasmettono la loro dominanza con il loro comportamento. Sempre secondo la mia interpretazione il cane si chiude in machina, non perchè deve pensare, perchè al momento dell'apertura si ristabiliranno le gerarchie. Per ristabilire la gerarchia bisogno osservare il cane, altrimenti quando toglieremo la barriera (il portellone o lo sportello del trasportino) non abbiamo ristabilito un bel niente. Perchè se il comportamento del cane ci fara capire che il cane non accetta quella condizione, facendoci capire che vuole essere liberato, se lo liberiamo abbiamo fatto quello che ci ha ordinato il cane, ci siamo sottomessi al cane, lui ha vinto e noi abbiamo perso, ogni volta che il cane esce vincitore rafforza la sua dominanza. Sono i famosi cani che quando liberati hanno bisogno di minimo 10 minuti per sfogarsi, sono incontrollabili. Allora l'andare vicino l'auto, o vicino la porta del box, non vuol dire andare a passeggio o a caccia, andare fuori casa col fucile, per il cane non deve significare niente, deve rimanere buono e tranquillo, perchè lui non decide niente, però fin da piccolo bisogna fargli capire che anche l'aria che respira è un concessione del padrone, ma questo l'ho già detto altre volte. Il lavoro di socializzazione è lungo ed è stressante, per chi non è abituato deve pensare prima di agire, possibilmente non deve sbagliare altrimenti potrebbe essere costretto a rifare tutto da principio. Quando si socializza non bisogna parlare, altrimenti il cane potrebbe distrarsi, invece di pensare. Le prime volte, quando il padrone si ricongiunge al cane, deve ignorare il cane, qualsiasi cosa faccia il cane per attirare la sua attenzione, non deve essere considerato. Il cane non ha convenienza a fare tutte quelle smancerie se non ottiene quello che vuole, piano piano con il tempo cambierà atteggiamento, diventerà più distaccato, ma solo perchè non ottiene quello che desiderava. Questo ci fa capire che il cane non viene per dare. Dopo si può perfezionare facendo capire al cane che se non rimane buono l'oggetto del suo desiderio (Padrone) va via. Si apre il cancello del giardino, se il cane ci viene incontro, chiudiamo e andiamo via, fuori dalla vista del cane. Dopo qualche minuto ritorniamo, se il cane ci dovesse venire incontro, rifacciamo tutto come prima. Vi assicuro che il cane non è un cretin@ al quale bisogna spiegare sempre tutto. Tutto avviene senza parlare e senza ordinare. Certamente bisogna anche accontentarsi. La mia cagna che ora poverina ha passato i quindi anni, quando mi vedeva rientrare rimaneva buona e tranquilla, non muoveva neanche la coda, purtroppo l'altra che ha dieci anni quando mi vede batte un poco ancora la coda sulla brandina, ma rimane sempre coricata, anche se si dovesse alzare non è un problema, perchè finche il ricongiungimento non lo decido il cane non invade il mio spazio. Quando decido basta, un vieni e il cane che era buono e tranquillo disinteressandosi del padrone scatta letteralmente come una molla. Non solo in questa circostanza, anche quando ha qualcosa in bocca e la sta mangiano viene alla chiamata e se gli ordino il "da" me la consegna, anche perchè li conviene, dopo che me l'ha consegnata, li do il premio e gli restituisco quello che stava mangiando, fra il cane e il padrone ci deve sempre essere la massima fiducia. Per per chi non vuole perdere tempo e non ci crede, c'è sempre l'altro o gli altri metodi. Oltre a socializzare, bisogna anche addestrare, proprio perchè la natura del cane è molto mutevole, oggi è sottomesso e domani potrebbe essere dominante, lui osserva e valuta, quando vede il punto debole cerca di fregarci lo scettro del comando. Un signore lo aveva capito da quando si era rotto una gamba, il cane da bravo ed ubbidiente è diventato disubbidiente, e molto indipendente, giustamente ha ritenuto che il padrone in quelle condizioni non era in grado di comandare. Anche un famoso allevatore francese di breton ha ammesso che dopo una notte brava, la mattina ha condotto il cane, quando ancora non aveva smaltito tutto quello della notte, il cane in quella occasione ha preso le redini del comando, anche se ben addestrato. Forse sono stato ancora una volta troppo lungo, a chi non interessa non leggerà a chi interessa potrebbe anche leggere. Siamo agli inizi.
 
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