Nicola se fosse data per certa la causa genetica probabilmente sì, basterebbe isolare i portatori e impedirene la riproduzione ma, da quello che so, non è assoluta questa certezza perché ci sono casi di displasia anche in soggetti senza antenati portatori del gene. Un amico veterinario mi raccontava che il suo professore all universita ripeteva spesso che la responsabilità della superficie su cui il cane vive ha più importanza dell ereditarietà nella displasia, così come i gradini fatti scalare o scendere ai cucciolo. Penso che nella scelta del cucciolo bisogna sì tener conto degli antenati ma fare molta attenzione a come far crescere bene il cane.
 
In alcuni paesi, prima di far riprodurre i cani hanno l'obbligo di controllare il grado di displasia, se esenti possono far l'accoppiamento. Qui in Italia non c'è obbligo di far lastrare i cani, nel bene e nel male si va avanti dando fiducia agli allevatori.
 
Nicola se fosse data per certa la causa genetica probabilmente sì, basterebbe isolare i portatori e impedirene la riproduzione ma, da quello che so, non è assoluta questa certezza perché ci sono casi di displasia anche in soggetti senza antenati portatori del gene.
Quindi, concentrarsi su di un obiettivo (displasia) potremo ritrovarci fra qualche diecina di anni ad avere cani con doti venatorie molto affievolite, e ancora con la displasia, anche se, "ammesso e non concesso" con una percentuale più bassa?
 
E' anche vero che dipende molto dalla selezione.Si cerca di "plasmare" il cane a nostro piacimento ed ecco poi la comparsa della malattia, (vedasi pastori tedeschi che volendo abbassare il posteriore, sono aumentati i casi di displasia).Poi come diceva Martino, il terreno.Sono accentuati i cani che vivono in appartamento, specialmente sul marmo o qualsiasi altra pavimentazione scivolosa.
Credo anche dalla prima alimentazione del cucciolo, se il calcio non è dosato bene, quindi scarso, potrebbe insorgere la malattia.
Ma io non sono un veterinario, quindi non credete a quello che ho scritto.:mrgreen:
 
E' anche vero che dipende molto dalla selezione.Si cerca di "plasmare" il cane a nostro piacimento ed ecco poi la comparsa della malattia, (vedasi pastori tedeschi che volendo abbassare il posteriore, sono aumentati i casi di displasia).
Il pastore tedesco è un cane da lavoro, è stato rovinato da chi utilizza il cane per gare di bellezza, a questi della funzione non gliene frega niente. Dal tipo si è passati all'ipertipo, questo è successo anche in altre razze, anche da caccia. Non ci vuole molto a far diventare un cane una caricatura. La displasia non è solo nel pastore tedesco, è un poco in tutte le razze. Fare selezione con cani da lavoro è difficile, specialmente quando ci sono degli obblighi da rispettare. Focalizzare l'attenzione su di un unico obiettivo, vuol dire perdere altri obiettivi ugualmente importanti.
 
La displasia andrebbe debellata, o almeno contenuta. Gli allevatori italiani sono riusciti a contenere la displasia anche se non hanno nessun obbligo di far lastrare i cani prima di metterli in riproduzione? Gli allevatori che non fanno fare i controlli per la displasia, lo fanno per ragioni economiche o per ragioni che hanno a che fare con la selezione.
 
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