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Giovanni, dipende, non sempre è meglio tenere i cani in box, specialmente quelli lontani da casa.Ma se hai la possibilità di tenerlo fuori com'è adesso, io credo che per lui sarebbe molto meglio.......e anche per te.
Secondo mei ti fai dei problemi che non esistono, pensavo peggio, ma visto che hai un altro cane, tenere anche il Breton non ti cambierà di molto la vita. Il Breton oltre ad essere una razza validissima per la caccia, deve il suo successo proprio perchè si presta a stare in appartamento. Il pelo del Breton non è difficile pulire, e non crea problemi neanche in casa. Ho due springer, che con il loro pelo potrei fare ogni anno due cuscini di media grandezza. Il pulire il cane oltre ad essere utile all'igiene è una vera relazione sociale, andrebbe pettinato e spazzolato una volta al giorno, se i tuoi rapporti con il cane sono già buoni, potrebbero diventare eccellenti, però l'operazione di pulizia va fatta con la calma e la pazienza. Pensaci, sono dell'opinione che le paure che ti stai creando non esistono, anche perchè quel poco che farai in più ti verrà ripagato dal cane e dalla comodità di avere il cane sempre sotto mano. Parlo per esperienza, andare a prendere e a portare il cane nel box, era tempo tolto alla caccia e alla famiglia. Il cane dopo la giornata di caccia lo pulivo e lo pulisco con il pettine e spazzola, quando serviva e quando serve anche cardatore e sfilzino, questo prima di metterlo in macchina. Nel periodo invernale quando faceva molto freddo gli lavavo solo le zampe, dopo gli davo da mangiare e gli cambiavo l'acqua. Al box andavo anche due volte al giorno, sia a caccia chiusa che a caccia aperta quando non andavo a caccia, un bel sacrificio, molto ma molto di più del "sacrificio" di averlo in casa.Grazie a tutti per i consigli!
Germano,il cane è un Breton di 5 anni ,bravissimo ed obbidiente ,ovviamente nel box i suoi bisogni li scarica lì .
Cosa vuol dire avere un cane in casa lo so perché mio Babbo li ha sempre tenuti con noi ,anche se avevamo un giardino ,ma poi alla fine erano sempre in casa.
In più ho già un barboncino toy in casa,quindi il portare fuori non e un problema ,quello che appunto mi preoccupa è il dover pulire tutte le volte il cane e poi magari la mattina dopo torno a caccia,oppure come capita tornare a casa alle 11 e poi ripartire nel pomeriggio.
insomma sicuramente il box è più comodo non ci sono dubbi,ma avrei piacere avere il cane con me tutti i giorni,ci penserò su.
Non lo sconsiglio, quello che potrebbe fare il cane è abbaiare per qualche periodo, dopo ritornerà come prima, perchè il periodo che deve stare in box è molto lungo. Io sono convito che se lo tieni in casa per il periodo della caccia, continuerai a tenerlo in casa, a prescindere è più conveniente per te. Però visto che in casa non vivi da solo devi valutare anche il parere della famiglia.Germano scusa ,eventualmente tenerlo in casa a caccia chiusa e nel box quando è aperta lo sconsigli quindi,?
grazie.
IO ho un Breton di due anni e mezzo bianco e nero.....
vive a casa e ha due cucce una in cucina e una in camera da letto,gira liberamente in casa ma solo per seguire me o mia moglie per vedere se usciamo,quando capisce che non usciamo si mette a cuccia e li sta.
Non ha mai combinato un guaio o rosicchiato qualcosa (preso a 44 giorni ) e da piccolo aveva paura dell'acqua...ora non più.
Quando vado a caccia,prima di salire in casa,lo lavo in garage con acqua tiepida con un tubo buttato giù dal balcone ,lo asciugo e a casa lo spazzolo. I forasacchi sono la cosa più terribile e poi le spine appena appuntate che potrebbero penetrare più a fondo.
Quindi per me lo puoi tenere comodamente a casa e vedrai che ti si appiccica ancora di più......come ti muovi tu si muove lui...è la tua ombra.
Un saluto
Quello che piace non si può discutere, si potrebbe discutere quello che potrebbe essere più giusto fare, sempre per il bene del cane. Per me sta meglio un cane che non è l'ombra del padrone, un cane che sta sempre appiccicato al padrone è un cane che non riposa, un cane sicuramente più stressato di un suo simile più autonomo. Il cane deve avere la sua autonomia, il suo spazio, da non confondere l'autonomia con l'indipendenza. Per staccarsi dal cucciolo non è difficile, lo potrebbe diventare partendo con il piede sbagliato. Basterebbe dividere la giornata per tempi, gli intervalli morti devono servire a rendere il cucciolo autonomo. Cioè, chiamo il cucciolo lo spazzolo e lo pettino, dopo ognuno per la sua strada. Osservo il cane, lo chiamo nel momento buono, lo invito a giocare, dopo quando ho deciso di smettere vado via, e fino al prossimo collegamento ognuno per la propria strada. E' ovvio che il cucciolo cercherà di impormi la sua volontà. Per esempio quando durante il gioco mi blocco e lui continua a voler giocare, saltandomi addosso, non accetterò il suo invito, lo punirò sparendo dalla sua vista, questo ogni volta che mi blocco durante il gioco e lui continua a non bloccarsi. Questo fino a quando non capirà che il gioco lo conduco io e non lui. Ci vuole un poco di tempo e un poco di pazienza, perchè bisogna dare al cane il tempo di pensare e decidere quello che per lui è meglio fare. Da piccolino deve imparare a pensare, altrimenti da grande non potrà mai interagire con il padrone. Solo un cane che pensa riesce a interagire, e anche a fare due cose contemporaneamente. Certo è molto più veloce dargli due calcetti nel sedere quando non vuole smettere di giocare, ma gli abbiamo bloccato la possibilità di pensare. Quindi tutte le richieste che mi farà in questi tempi morti le ignorerò, non avrà più niente prima del prossimo tempo operativo, in questo periodo di libertà deve tirare fuori quel poco di gatto che è in lui. Vedere il cane calmo e rilassato a me riempie il cuore. Un cane ben educato non è un cane robotizzato.
Certo potrebbe esser cosi' heuuu.gif]! Per noi che l'abbiam sempre tenuto in casa e' un dovere come fosse per qualcuno di famiglia [thumbsup.gif]! Dopo 15 anni insieme e' il minimo [11]! Un saluto.Questo per alcuni potrebbe sembrare uno svantaggio, specialmente se non abituati ad avere il cane in casa.
Giovannit, i concetti non sono miei, sono di quelli che hanno studiato, osservato e hanno dato il loro giudizio. Avevano lo spazio che ognuno si meritava, avevano delle regole da rispettare e le rispettavano. Quando il branco caccia ogni componente svolge il suo compito in autonomia, quindi collegati fra loro, ma autonomi di valutare e decidere. Il compito da svolgere non glielo ha dato il capobranco glielo ha dato madre natura. Il branco ha analogia con un buona muta completa di segugi. Ogni lupo all'interno del branco svolge autonomamente un suo ruolo.Strani concetti, Germano, quando si parla di un animale "da branco" che allo stato naturale (lupo) di autonomia, individualita' e spazio ne aveva ben poca.
Tutti i cani andrebbero socializzati, anche dopo il distacco dalla madre. Socializzare non vuol dire tenere solo un contatto continuo e costate fra cane ed essere umano, i più grossi vizi i cani li prendono proprio con questo sistema. I cani non concedono la loro sottomissione per gratitudine. Non conosco il metodo addestrativo, la selezione e la scelta dei soggetti adatti a fare i cani guida per i non vedenti. Non entro in questo argomento, però posso dire che i cani scelti hanno un carattere particolare, la stragrande maggioranza sono femmine, mi sembra anche sterilizzate. Giovannit, se hai notato i cani guida sembrano fuori dal mondo, tutto quello che li circonda non gli interessa, compresi i gatti. Un cane con aggressività predatoria non credo sia adatto a fare il cane guida. Sei sicuro che il non vedente o vedente che ha un cane costruito con duro lavoro a svolgere il suo compito, sia per forza il capobranco del suo cane? Questi cani prima di essere cederli sono sottoposti a duro addestramento, tutti gli addestramenti creano dipendenza. Mi sembra che la persona disabile non vedente alla quale sarà ceduto il cane, lo "vede" già da cane adulto e ben addestrato. Prima dell'addestramento i cani potrebbero essere dati in affidamento a famiglie idonee a far vivere il cane in casa.Ci hai fatto caso che i cani usati da persone disabili vengono prima di tutto "socializzati," cioe' tenuti sempre in compagnia di umani per farli risalire agli istinti dei loro antenati e a risvegliare l'assoluta fedelta' e abnegazione al "capobranco," cioe' alla persona di cui sono "badanti"?
Non ho mai paragonato i nostri sentimenti con quelli del cane, anziScusa se ti contraddico di nuovo, ma mi sembra che tu attribuisci al cane sentimenti ed intelletto che pero' non possiede se non ad un livello non paragonabile al nostro.
Certamente, uno dei più forti istinti è quello della sopravvivenza e della riproduzione, il cane come il lupo viene guidato da questi impulsi. Però ciò non toglie che è un essere pensante, che sa valutare e decidere, sono fortemente e fermamente convinto che le decisioni che prende sono sempre a suo favore. Quello che dico è di lasciar pensare il cane in modo che possa valutare e decidere quale gradino gli conviene occupare nella scala gerarchica. Il rapporto che i nostri antenati avevano con il cane era molto istintivo, adesso per ottenere lo stesso risultato dei nostri nonni e bisnonni bisogna studiare psicologia canina. Giovannit, mi fermo e riprendo prossimamente, altrimenti diventa troppo lungo.Le facolta' intellettuali del cane saranno sempre e soltanto compatibili con i suoi istinti atavici di animale di branco con una sua posizione sociale ed un suo ruolo specifico nella caccia.