Riporti dall'acqua a rischio controllato.

Questa e' realta', questi sono i fatti. Le chiacchiere stanno a zero. Quelli che sono completamente contro il collare elettrico semplicemente non sanno di che cosa parlano.

Il collare elettrico:

1. Non addestra il cane. Questo lo so, e lo sanno tutti, almeno lo dovrebbero sapere prima di comprarne ed usarne uno.I cani si addestrano con altri sistemi. Il collare elettrico si usa soltanto dopo che il cane e' stato ben addestrato e dovrebbe sapere quale e' il suo dovere. Ma i cani sono come i ragazzi. Anche se sanno qual'e' il loro dovere, a volte non lo fanno. Magari perche' distratti da eventi inevitabili. Il collare elettrico e' come una sculacciatina al ragazzo, con la differenza che la sculacciata e' umiliante, la scossetta no. E la scossetta non e' nociva. E' come quando (lo dice anche l'autore del filmato che allego) uno strofina i piedi sul tappeto e poi tocca qualcuno con un dito--energia statica. Credetemi, l'ho provato su di me, sulla pelle sottile dell'incavo del gomito. No, non brucia, non lascia un marchio, non fa arrossire la pelle. Sono i nervi che reagiscono alla scossa, non la pelle. E comunque l'addestratore saggio regola il collare in modo che dia soltanto una leggera schicchera.

2. Il collare elettrico non e' soltanto punitivo, ma anche da' "positive reinforcement," cioe' premia il comportamento corretto. Se il collare ha tre funzioni: suono, vibrazione e scossa, si puo' usare il suono come un "Bravo!", la vibrazione come ammonimento, e la scossa come punizione. Se stai addestrando un cane a fermarsi col suono prolungato del fischietto (che si usa insieme al collare elettrico) e lo vuoi "premiare" quando si immobilizza a cento metri da te, come fai a dirgli "Bravo!" a quella distanza? A fargli una carezza? E' facile parlare di essere positivi nell'addestramento, ma all'atto pratico non lo si puo' sempre fare se il cane e' fuori portata.. Dunque si insegna al cane ad associare il suono del collare alla carezza, al bocconcino. Quando il cane viene al comando, o riporta il riportello, o si siede quando glielo si comanda, gli si da' un bocconcino e una carezza simultaneamente al suono del collare. Quando il cane ha associato suono , carezza e premio, il suono sara' il premio. Quando il cane e' fuori portata di voce o altro (il fischietto e' soltanto per comandi) e fa quello che deve fare, lo si premia col suono. La vibrazione la si puo' usare per attirare l'attenzione del cane, per fargli guardare il padrobne e vedere i segnali a braccia.


Spero che capiate l'inglese. Ecco il filmato:

https://www.youtube.com/watch?v=AFt8pmVoQlw

Ma adesso basta per me, perche' quelli che parlano per partito preso e senza cognizione di causa non si possono convincere. Sono cosi' irrigiditi e fossilizzati nei propri pregiudizi che non conviene farli stizzire e stizzirsi a discutere con loro. IBAL a tutti. Con amicizia.
 
Allora non mi sono spiegato bene, SONO CONTRARIO AL COLLARE DI CORREZIONE PER L'ADDESTRAMENTO. Forse scritto maiuscolo e più visibile.
Giovanni, io non sono contrario al collare elettrico, sono contrario ad utilizzarlo su i miei cani, il motivo l'ho spiegato.
Nicola, sono d'accordo con te che uno scappellotto è più efficace della scossetta o un semplice NO gridato, ma ti devi trovare nell'immediatezza del fatto tanto vicino da poterlo mettere in atto. Se lo scappellotto glielo dai anche solo dopo un minuto, magari quando il cane rientra, non serve a niente, anzi potrebbe inibire il cane, in quanto non capirebbe il perchè di tale comportamento.
Qui stiamo entrando nel campo dei premi e delle punizioni. Io preferisco interrompere l'azione del cane con un "no" e dopo premiare e non con un "no" e dopo punire. Però bisogna capire con cosa premiare. Sono certo che quando alleno il cane per le gare, sul campo non posso pretendere di fermare il cane con il bocconcino, la quaglia anche se di allevamento come rinforzo è molto più potente del bocconcino, in questo caso un poco userò la forza della leadership, ammesso che quel giorno sono io a comandare e un poco userò la selvaggina. Se ordino al cane di fermarsi mentre sta cercando con foga e con ardore, il cane si fermerà, in quel contesto il collare non serve. Logicamente in assenza di distrazioni o forti interessi da parte del cane, l'ho addestrato a fermarsi al fischio lungo con qualche carezza e qualche bocconcino. Io problemi di galline non ne ho, ho problemi di gatti, e da subito cerco di far socializzare i cuccioli con i gatti. I miei cani rispettano i gatti, sia quando sono fermi che quando scappano, mai usato il collare. La stessa cosa per i richiami vivi, i cani vanno al riporto passando a pochi metri dai richiami vivi senza toccarli. Tutto si può fare basta tempo pazienza e soprattutto passione. Quando si riesce a capire come è fatto il cane, si riesce a anche capire che mettendo il collare al cane, o usando metodi coercitivi è uguale a una dichiarazione di resa, si sta dicendo al cane hai vinto sei più forte, non ho più argomenti a disposizione per farti capire quello che non devi fare. Se ricordi ho sempre detto che con il cane bisogna combattere ad armi pari, solo cosi si potrà ottenere il rispetto del cane. Logicamente per fare questo bisogna avere un giusto rapporto con il cane. Giovanni i cani equilibrati non lo diventano con il collare, per avere cani equilibrati ci vuole tanta pazienza e tantissimo autocontrollo. Io non credo alle razze pericolose, i cani diventano pericolosi perchè non sono stati trattati bene da piccoli. Se una persona non è nelle condizioni di socializzare una soggetto appartenente a una determinata razza, vuol dire che quella razza non è fatta per lui. Secondo me è meglio cambiare razza e non il soggetto.
 
Ci credo a quello che fai con i tuoi cani Nicola, ma ho detto, rispondendo a Martino, che il tuo è un metodo di addestramento...raro, oserei dire unico. Non ho mai visto nessuno che addestra come te, ma devi capire che non tutti siamo capaci di usare il tuo metodo. Ci sono diverse scuole di pensiero nell'addestramento ed ognuna raggiunge, bene o male l'obbiettivo. Io non addestro, (addestravo) con coercizione, anzi il contrario, se ho in mano un potenziale cucciolo, dopo le prime nozioni impartite al cucciolo, lascio largo margine di iniziativa ad esso perchè sono sicuro che se il cane c'è, prima o poi uscirà fuori.

Il capo branco, (leadership), in natura, si impone agli altri componenti, con modi bruschi e violenti, magari non arrivando necessariamente all'attacco vero e proprio, ma mandando dei segnali che lo precedono....ringhio minaccioso, piccoli morsi ecc.....se l'anteposto non rispetta questi segnali, arriva l'attacco vero e proprio che a volte si risolve in breve tempo con qualche morso e uno dei due fugge e a volte invece con la dipartita di uno dei due. Non ti nascondo che a volte, ringhio anch'io e i risultati li ottengo.

Secondo me, nelle poche occasioni dove io ammetto l'uso del collare, non è una sconfitta da parte mia, io uso prima tutto quello che ho imparato per esperienza e cioè le tre possibilità...prima con le buone....dopo con le regole e solo dopo aver visto che il cane tende a comandare, uso le maniere forti. Mi riferisco al fatto che non riuscissi a fermare il cane a comando. Sia che non sente, che è interessato ad altro ecc.... D'altronde lo dici anche tu che la quaglia e più appetibile del premio, allora io ti dico che in questo caso, il collare è più convincente del fischietto.....si chiama imposizione.....agire da capo branco, in modo cruente. Che poi cruente non è se si agisce per il bene del cane e come detto sopra per il bene della mia tasca. Ripeto, una volta che il cane capisce che dopo il fischio lungo, se non si ferma arriva la scossa, vedrai che si fermerà e questo te lo do per certo.

Razze pericolose. Ci sono delle razze pericolose, come i cani da presa, che per indole sono sempre pronti a imporsi, dovresti smontargli il carattere, (se ci riesci), snaturarlo per non far emergere la loro natura. Questi cani io li vieterei e li ammetterei solo a persone che hanno ottenuto la "patente" e come detto, obbligherei i proprietari a dotarsi di collare per quando si porta il cane fuori. Sono sempre pronti a imporsi su tutto e anche quando riesci a equilibrarli, prima o poi uscirà fuori la loro indole e allora saranno guai seri se non agisci tempestivamente. E' spesso cronaca che questi cani anche dopo anni che vivono in famiglia e che non hanno mai dimostrato aggressività, attaccano senza motivo apparente, membri della famiglia e spesso li uccidono. Tutti nessuno escluso, cioè gli hai dato da mangiare, coccole, giochi ecc... e ad un tratto il cane si trasforma e ti attacca. Sicuramente un motivo lo avrà ma non è questo il problema...il problema è fermarlo in tempo prima che sia tardi. I pitbull, gli amstaf moderni, ma anche rotwailer, pastori tedeschi ed altri che balzano ogni tanto alla cronaca, (non parliamo poi se sono in coppia), in fase di attacco, non sentono dolore o quanto meno se ne fregano, da qui l'uso della corrente li dissuade certamente e quindi si evitano tante disgrazie.
Questo è il mio parere. D'altronde anche le nostre forze dell'ordine si sono dotate di teser per farne uso sui soggetti che non sentono ragione e non desistono da quello che stanno facendo. Onde evitare di usare il piombo, che è l'ultimo baluardo, si usa la corrente. Quindi se per l'uomo funzione ed è ammesso, non vedo il motivo per cui non si possa, (in determinate circostanze), usare sui cani.

Adesso qualche moderatore ci butta fuori! Perdono Martinuzzo[Friends_emoticon.g:
 
Ci credo a quello che fai con i tuoi cani Nicola, ma ho detto, rispondendo a Martino, che il tuo è un metodo di addestramento...raro, oserei dire unico. Non ho mai visto nessuno che addestra come te, ma devi capire che non tutti siamo capaci di usare il tuo metodo. Ci sono diverse scuole di pensiero nell'addestramento ed ognuna raggiunge, bene o male l'obbiettivo. Io non addestro, (addestravo) con coercizione, anzi il contrario, se ho in mano un potenziale cucciolo, dopo le prime nozioni impartite al cucciolo, lascio largo margine di iniziativa ad esso perchè sono sicuro che se il cane c'è, prima o poi uscirà fuori.
Giovanni giusto per precisare, il metodo che utilizzo non è mio, pero senza voler peccare di presunzione qualcosa mi sono inventato, almeno credo, perchè non l'ho mai letto in nessun libro. Non è difficile, tutti lo possono applicare. E' tutta socializzazione e poco addestramento, mi riferisco ai cani che devono essere solo portati a caccia, a questi basterebbe convincerli a venire a tempo zero dopo la chiamata. Socializzazione è una parola che non a tutti sta bene, il motivo ancora non l'ho capito, ho capito che è meglio utilizzarla il meno possibile, meglio dire vivere secondo le regole del cane. Il cane il nostro addestramento convenzionale non è nelle condizioni di poterlo capire.
Il capo branco, (leadership), in natura, si impone agli altri componenti, con modi bruschi e violenti, magari non arrivando necessariamente all'attacco vero e proprio, ma mandando dei segnali che lo precedono....ringhio minaccioso, piccoli morsi ecc.....se l'anteposto non rispetta questi segnali, arriva l'attacco vero e proprio che a volte si risolve in breve tempo con qualche morso e uno dei due fugge e a volte invece con la dipartita di uno dei due. Non ti nascondo che a volte, ringhio anch'io e i risultati li ottengo.
In natura i lupi, mantengono la leadership con rituali, fatti per lo più da avvertimenti e minacce. Quello che non riusciamo a capire, è che con la leadership, non riusciamo a fare tutto, perchè non pensiamo come pensano i cani. Il capo branco non può fare quello che gli pare e piace, deve rispettare le regole del branco. Se vuoi essere il leader del tuo cane devi fare sempre gli interessi del cane. L'interesse del cane è catturare la selvaggina, quindi chi con imposizione o con coercizione vuole impedire al cane di catturare la quaglia di allevamento, quando il cane ha valutato che potrebbe essere catturata, non sta facendo gli interessi del cane, non è più leader, è solo un esempio per rendere meglio l'idea. Giovanni, quando fermo il cane che in allenamento sta cercando con avidità la quaglia, non gli sto impedendo di cacciare, gli sto dicendo fermati perchè sulla quaglia ti porto io. Ti garantisco che il cane si ferma perchè ha interesse. Logicamente bisogna fare le cose con un poco di sale in testa, altrimenti il cane potrebbe perdere la sua autonomia. L'iniziativa la deve avere il cacciatore, l'asciare l'iniziativa al cane è come passargli lo scettro del comando.
Secondo me, nelle poche occasioni dove io ammetto l'uso del collare, non è una sconfitta da parte mia, io uso prima tutto quello che ho imparato per esperienza e cioè le tre possibilità...prima con le buone....dopo con le regole e solo dopo aver visto che il cane tende a comandare, uso le maniere forti.
Se il cane comanda sei stato tu a farglielo capire che può comandare, il cane è nel giusto, non può capire la punizione, la punizione lo fa diventare squilibrato. Cioè in teoria, prima gli stai dicendo che va bene e dopo lo punisci. Oltre ad avere un cane dominante avrai anche un cane squilibrato, cioè moto più inaffidabile di un cane dominante che dimostra la sua dominanza con l'aggressività. Non so se sono riuscito a spiegare il concetto, delle famose tre parole, dominanza-sottomissione-leadership.
D'altronde lo dici anche tu che la quaglia e più appetibile del premio, allora io ti dico che in questo caso, il collare è più convincente del fischietto.....si chiama imposizione.....agire da capo branco, in modo cruente.
Sicuramente con il collare è più facile e più rapido fermare il cane, ma non è la stessa cosa, fermare il cane contro il suo interesse non è uguale a fermarlo per il suo interesse. Giovanni, quello che è di suo interesse il cane non lo dimenticherà mai, la scossetta come ho già detto, prima o dopo la dimentica, non ha interesse a ricordarla, si rimedia con qualche richiamo alla correttezza.
Razze pericolose. Ci sono delle razze pericolose, come i cani da presa, che per indole sono sempre pronti a imporsi, dovresti smontargli il carattere, (se ci riesci), snaturarlo per non far emergere la loro natura.
Il loro carattere lo rovini con il collare, non è che con la scossa ti guadagni la sottomissione del cane, la sottomissione del cane la ottiene facendo opera di convincimento giorno per giorno. Fai la stessa cosa che fanno i lupi per ottenere la leadership. Fanno opera di convincimento devono convincere il branco che se lo dovessero eleggere, lui non gli farà mai mancare niente, si assumerà l'intera responsabilità del branco, li guiderà e li difenderà, gli risolverà ogni problema. Non viene eletto perchè è il più forte e picchia tutti, viene eletto "democraticamente" altrimenti senza l'appoggio del branco non andrebbe da nessuna parte. All'interno del braco ci sono le fazioni, quando c'è da eleggere un nuovo capobranco le fazioni si combattono fra loro, per mandare al potere il loro rappresentante. La dinamiche del branco non sono state semplici da capire. Quindi con un cane appartenente a una razza da difesa guai a fargli capire che è lui ad avere la responsabilità della difesa del padrone, bisogna fargli capire il contrario, altrimenti la lotta o la fuga la deciderà il cane. Sono cani ugualmente equilibrati con una forte responsabilità, con questi cani non bene socializzati, dove per domarli si è dovuto utilizzare strumenti coercitivi, è indispensabile l'uso della museruola. Giovanni, non posso commentare tutto, altrimenti da una tua pagina dovrei scrivere minimo dieci pagine. Agli utenti del Forum non gli piace leggere messaggi troppo lunghi. Comunque è moto interessante quello che scrivi e mi confronto molto volentieri. Però l'ultima opinione la voglio dare, il cane addestrato con il collare o con altri strumenti coercitivi non sarà mai un cane affidabile.
 
il cane addestrato con il collare o con altri strumenti coercitivi non sarà mai un cane affidabile.

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Se rimani sempre su questa convinzione.... non ci capiamo. A parte che sono d'accordo con te e ti ripeto per l'ennesima volta che la penso come te, con la giunta che io il collare lo userei in estremis, solo nelle situazioni di pericolo, sia per il cane che per me e terzi.
I cani da "difesa" socializzati, e quindi equilibrati, prima o poi succede qualcosa a noi inspiegabile che li rende ingovernabili anche se per poco, il tanto quanto basta a combinare il guaio. Ecco qui, in quel frangente userei il collare. Naturalmente prima di uscire con lui glielo metterei.
Tu usi un metodo di convincimento che io non uso, perchè non so usarlo o perchè ho ottenuto risultati accettabili. Ad esempio; porto io il cane e lo guido affinché incontri, nel senso che lo porto in posti ove ci sono selvatici. Sarà lui a trovarli, ecco il largo margine di iniziativa. Lo lascio girare a suo piacimento, (non ho io il naso e la testa sua), lo chiamo soltanto per cambio direzione, mostrando la nuova direzione a braccio teso verso dove voglio che vada. Terminato l'affondo, lo direziono altrove, ma sarà sempre lui a guidare una volta capita la direzione.

Tu dici che prima o poi la scossetta la dimentica. Ci sono in vendita dei finti collari, che hanno due sporgenze che toccano il collo del cane. Stai tranquillo che con quello non si dimentica e una volta sentito il fischio, si blocca e ritorna.

Se il cane comanda sei stato tu a farglielo capire che può comandare, il cane è nel giusto, non può capire la punizione, la punizione lo fa diventare squilibrato. Cioè in teoria, prima gli stai dicendo che va bene e dopo lo punisci. Oltre ad avere un cane dominante avrai anche un cane squilibrato, cioè moto più inaffidabile di un cane dominante che dimostra la sua dominanza con l'aggressività. Non so se sono riuscito a spiegare il concetto, delle famose tre parole, dominanza-sottomissione-leadership.

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Più che comandare, mi rendo conto di non aver usato il vocabolo giusto, che sarebbe stato, "far orecchio da mercante", ...fregarsene dei richiami. Per quanto riguarda le tre parole, pressapoco siamo lì con le mie tre, Con le buone, con le regole e con la forza.


Comunque, per non essere troppo ot, riprendo il titolo del post.
Secondo me il cane in acqua, deve entrare da solo, si deve convincere. Io, personalmente li faccio socializzare con l'acqua dall'età di due mesi in poi. Per convincerlo ad entrare in acqua, adotto sistemi di convincimento. Ad esempio il riportino quando già riporta bene da terra, lo lancio vicino, dove il cane tocca, fatto questo lo lancio sempre più lontano, fino a quando non tocca ed è costretto a nuotare. Se invece il cane è restio ad entrare, ed ha acquisito piena fiducia nei miei confronti, entro io per primo e lo chiamo, fino a quando non viene a bagnarsi le zampe e lo premio. Da lì pian piano acquisterà confidenza con l'acqua, quindi passo al secondo tempo e cioè il riportino. in seguito uso un piccione....se non ho altro, come acquatici. Comunque sempre a comando.
 

germano56

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Apro questa discussione per conoscere le vari opinioni sull'addestramento al riporto dall'acqua. Potrebbe essere una discussione utile anche per evitare incidenti gravi che vanno incontro i nostri cani ogni volta che fanno recuperi dall'acqua. Ho più volte visto foto di cani che quando si tuffano danno l'impressione di volare, quello che mi stupisce di più è l'atteggiamento compiaciuto dei padroni. Ci sono riviste o allevatori che pubblicizzano la pratica del tuffo, come a voler dire è giusto, solo cani coraggiosi e di carattere riescono a farlo. Questo per iniziare potrebbe bastare, dopo si potrebbe arrivare a discutere se bisogna lasciare al cane qualsiasi iniziativa nei vari riporti dall'acqua, o anche solo il contatto con l'acqua.
 
sinceramente non so se "l'irruenza" nel riporto in acqua sia un bene, il tuffo è spettacolare se sotto non c'è qualcosa che possa ferire un ausiliare, personalmente ho sempre cercato di "trattenere " il cane specialmente nei riporti in acqua e soprattutto nei fiumi dove a volte le correnti possono essere insidiose, ho visto cani in difficoltà lottare contro corrente e a volte imbrigliati da rovi e cannucce, se le condizioni lo consentono ben venga un bel tuffo...........in bocca al cocker!!!!!!!!!!
 
sinceramente non so se "l'irruenza" nel riporto in acqua sia un bene, il tuffo è spettacolare se sotto non c'è qualcosa che possa ferire un ausiliare, personalmente ho sempre cercato di "trattenere " il cane specialmente nei riporti in acqua e soprattutto nei fiumi dove a volte le correnti possono essere insidiose, ho visto cani in difficoltà lottare contro corrente e a volte imbrigliati da rovi e cannucce, se le condizioni lo consentono ben venga un bel tuffo...........in bocca al cocker!!!!!!!!!!
Anche io ogni tanto caccio in un tratto si fiume con rive molto ripide e tronchi in acqua, preferisco sparare meno ma non avere rischi di far annegare il cane

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Io non sono ne' un allevatore ne' un addestratore di professione. Quindi parlo soltanto con la voce di poca esperienza ma esperienza vissuta. Cominciamo con Choco, la madre della mia Scout. Choco apparteneva al mio amico Pat. Riportava dall'acqua, ma aveva paura ad entrarci. Non si tuffava mai da una riva alta, ma camminava lungo la tiva cercando di trovare come scendere verso l'acqua. A volte rifiutava di entrare in acqua. Perdemmo parecchi capi, portati via dalla corrente mentre lei tentennava o si rifiutava di entrare in acqua. Choco ebbe una grande cucciolata, dieci piccoli. Uno, malformato, mori' quasi immediatamente. Pat mi offferse in regalo uno dei cuccioli, a me la scelta di quale. Mia moglie ed io andammo spesso ad osservare il comportamento dei cuccioli. Scegliemmo quello, una femmina, che mostrava grande interesse ad esplorare, a scoprire, e che fu molto interessata da un'ala di anatra, che prese subito in bocca e comincio' a correre con l'ala in bocca. Sebbene non cercasse di sottomettere gli altri cuccioli, non si faceva sottoomettere neanche dai maschi piu' grossi di lei. Scegliemmo lei. Cercavo un riportatore che, come si dice da noi, avesse "il fuoco nella pancia," la passione del riporto, l'abnegazione, l'ignorare i rischi. E proprio per queste sue caratteristiche la chiamammo Scout, esploratrice (o, come direbbe la vostra cara Boldrini, "esploratora") . Gia' da piccole mostro' un istinto irrefrenabile di entrare in acqua senza esitazioni. Che differenza dalla madre...
Il tuffo volante? Lo incoraggiai in afddestramento portandola in riva ad un fiume dove la riva era alta quasi tre metri dall'acqua e perpendicolare ad essa. La facevo sedere a una buona distanza dalla riva, poi lanciavo il riportello il piu' lontano possibile e le davo il comando di riportare. Lei "sgommava" partendo e saltava senza esitazione in acqua, dando una grande spanciata e affondando completamente per un istante prima di emergere e uotare vigorosamente verso il riportello. Aggiungo che facevo questo allenamento a primavera, e a primavera l'acqua di quel fiume, il Buskin River di Kodiak, in Alaska, era veramente gelida, poiche' veniva dal disgelo della neve sui pendii delle montagne vicine. Scout di fuoco nella pancia ne aveva da vendere.

Rischio? Secondo me rischia di piu' il cane timoroso che non viene addestrato in condizioni severe, non sviluppa i muscoli necessari al nuoto estremo e la resistenza al freddo, e che poi a caccia volente o nolente si trova a dover affrontare acqua turbolenta e fredda.

La addestrai anche a riporti lunghissimi a mare, lanciando il riportello con l'apposito "lanciagranate" col vento alle spalle, in modo che andasse il piu' lontano possiile e che si allontanasse col vento anche in acqua.

Sviluppo' una muscolatura possente. Le spalle sembraano due prosciutti. Le cosce, pure, erano dure come il legno.

Rischio? Il cane da riporto dall'acqua rischia ad ogni ripoerto, specialmente se non ben preparato, allenato, e abituato a certi rischi sppecifici. Un consiglio che ho da dare? Mai fare indossare al cane un collare durante l'addetramento o la caccia, a meno che non sia ben aderente al collo, come il collare elettrico che usavo io. Se durante il nuoto una zampa anteriore si dovesse infilare fra collo e collare se questo e' lasco, il cane annegherebbe di sicuro. O il collare potrebbe impigliarsi in qualche ostacolo semisommerso.

Nell'acqua gelida di Kodiak, sia dolce che salata, nei fiumi turbolenti, nei cavalloni della foce, Scout caccio' e riporto' per tredici anni.

Un altro commento: gli addetratori da gara e certi allevatori pretendono che il cane riporti dall'acqua immergendosi immmediatamente al comando di riportare e nuotando verso il riportello o l'anatra abbattuta. Questo va bene in a cqua ferma. Ma allenatori e giudici pretendono che un cane lanciato dopo che il riportello o la preda caduta in un fiue e portato via dalla corrente venga riportato allo stesso modo. Scout, che non era una macchina da riporto ma aveva anche una grande intelligenza, quando la trattenevo fino a quando il riportello era lontano e quasi sparito alla vista, non saltava in acqua, ma correve come un razzo lungo la riva fino ad arrivare all'altezza della preda, poi si tuffava, prendeva, e riportava la preda a terra, per poi correre verso di me con la preda in bocca.

Come ho detto, io incoraggiavo tale pratica che limitava il suo contatto con l'acqua, la faceva nuotare e stancarsi di meno, e quindi riduceva il rischio, in quanto un cane stanco e infreddolito oltre il normale poi rischia davvero. Gare e caccia sono due cose diverse, e quando in una giornata il cane deve riportare una dozzina o piu' capi, a seconda di quanti cacciatori sta aiutando a cacciare, bisogna fare in modo che si stanchi in meno possibile.

La nutrizione anche riduce il rischio. Un cane da riporto dall'acqua deve avere un buon strato di grasso, che l'aiuti a galleggiare meglio e a isolarlo termicamente dal freddo.

Un rischio che evitavo sempre, a Kodiak, era il ghiaccio. Se sottile abbastanza in modo che Scout potesse romperlo continuamente durante il riporto, si cacciava. Se spesso abbastanza da sostenerla si tornava a casa o si cacciava sulla riva di un fiume dove la corrente non lasciava formare ghiaccio, o sulla riva del mare. Se nella laguna dove avevo il capanno avesse rotto in un punto dove era piu' sottile lontano dalla riva non sarebbe riuscita a rimontare sul ghiaccio solido e sarebbe annegata.

Il rischio c'e' sempre. Il compito del padrone e' quello di addestrare il cane il piu' possibile ad affrontarlo e superarlo, ed a usare il cervello per evitare rischi che potrebbero sopraffare anche il cane piu' addestrato fisicamente ed intellettualmente.

Ho esposto Scout a rischi? Certamente. Se fosse stata un cane da salotto avrebbe rischiato molto di meno. Ma era un cane da caccia, da riporto dall'acqua. Rischiavo anch'io di piu' a caccia di anatre che se fossi rimasto in salotto in pantofole, in poltrona a leggere un libro o a guardare le disquisizioni sulla caccia spesso campate in aria e piu' spesso ancora mercenarie di Gnagno Gnagno.

Ripeto: la mia esperienza e' basata soprattutto sulla mia compagna fedele di 16 anni di caccia e giochi e coccole. Quindi non pretendo di sapere troppo e di sputare senntenze. Prendete cio' che scrivo cum grano salis, e ascoltate quelli che ne sanno piu' di me in vita reale, non soltanto davant alla tastiera.
 
bah, se vogliamo usare la scossa contro gli attacchi non vedo soluzioni se non vivere costantemente con collare indossato e telecomando in mano visto che questi attacchi sono imprevedibili
 
Parlo per la mia esperienza, cioè la caccia in fiume...sono contrario al tuffo del cane, soprattutto se non conosco il punto dove sta scendendo in acqua...sotto può esserci un tronco con i rami, qualche sasso, l'acqua più bassa di quello che sembra....evito assolutamente il collare, troppo pericoloso in caso di ramaglie ecc...inoltre avendo il fiume corrente cerco sempre di far entrare il cane più a valle del capo abbattuto in modo da facilitarne il lavoro..poi a volte capita se ci sono più capi in acqua che qualcuno scenda con la corrente e il cane deve inseguirlo e tornare conto corrente..per questo secondo me è importante tenerlo allenato al nuoto anche a stagione chiusa, proprio per non farlo trovare in difficoltà.
 
Parlo per la mia esperienza, cioè la caccia in fiume...sono contrario al tuffo del cane, soprattutto se non conosco il punto dove sta scendendo in acqua...sotto può esserci un tronco con i rami, qualche sasso, l'acqua più bassa di quello che sembra....evito assolutamente il collare, troppo pericoloso in caso di ramaglie ecc...inoltre avendo il fiume corrente cerco sempre di far entrare il cane più a valle del capo abbattuto in modo da facilitarne il lavoro..poi a volte capita se ci sono più capi in acqua che qualcuno scenda con la corrente e il cane deve inseguirlo e tornare conto corrente..per questo secondo me è importante tenerlo allenato al nuoto anche a stagione chiusa, proprio per non farlo trovare in difficoltà.

Meglio addestrare il cane a correre sulla riva fino a dove si puo' tuffare in acqua vicino alla preda,e a non cercare di tornare controcorrente a nuoto, ma di tornare immediatamente a riva e correre sulla riva fino a porgere la preda al padrone. Credimi, in certi climi e fiumi, meno tempo passa il cane nell'acqua e meno energia usa e meglio e', specialmente dove le prede sono tante. Un cane stanco e infreddolito puo' annegare facilmente.

Per quanto riguarda il tuffo, il cane non affonda mai se non appena sotto il pelo dell'acqua, perche' spancia, non si infila come un tuffatore umano da un trampolino, quindi anche se l'acqua e' bassa non e' che sbattera' sul fondo al punto di farsi male, e se urta qualcosa l'urto sara' attutito di molto dall'impatto con la superficie prima dell'impatto con l'ostacolo.

Ma, come ho detto prima, il cervello del padrone complementa la passione del cane. Certo, se uno caccia in un punto dove il tuffo puo' essere pericoloso per la presenza di tronchi, rami appuntiti che spuntano dall'acqua, ecc., allora dovra' fare in modo che il cane non si tuffi. Siccome un cane ben addestrato non parte al riporto senza l'ordine del padrone, bastera' guidare il cane ordinandogli "heel!" cioe' seguimi accanto al piede sinstro (o destro se sei mancino) fino all'acqua in un punto dove puo' camminare fino alll'acqua insieme a te, e ordinarndogli di riportare soltanto a quel punto. Ma se abbatti un'anatra da una riva a picco non hai scelta: il cane si dovra' tuffare. Ed e' meglio che si tuffi il piu' lontano possibile dalla riva, perche' se rotola giu' o se fa un tuffetto corto e sgarziato puo' davvero impigliarsi nelle ramaglie e alberi caduti sottoriva.
Comunque fra un cane col fuoco in pancia ed un cane pavido e tentennante come la madre di Scout preferiro' sempre quello col fuoco in pancia, anche se questo lo conduce all'irruenza. Perche' un cane pavido non fara' mai un riporto a lunga distanza attraverso un fiume largo e dalla corrente forte per riportare un'anatra che ha allungato ed e' caduta sull'altra sponda, ma a meta' strada si spaventera' e tornera' indietro. La caccia offre tanti rischi ai cani: dall'impallinamento da parte di qualche imbeci11e (magari l'imbeci11e e' il padrone stesso), alle cadute, ad animali pericolosi, serpenti velenosi, fili spinati, lacci di bracconieri, bocconi avvelenati lasciati da cacciatori garellosi e persino da animalisti (perche' un cane da caccia per loro non e' un animale pure lui, ma un'appendice dell'odiato cacciatore). L'annegamento e' soltanto un altro di questi rischi. Uno cerca di evitarli tutti finche' umanamente possibile, ma quando il diavolo ci mette la coda...

Dimenticavo: per ridurre il pericolo di annegamento e per tenere il cane piu' caldo, Scout aveva un giubbotto mimetizzato di neoprene con due pannelli piu' spessi ai lati che fornivano ancora piu' galleggiamento. Il giubbotto era assicurato al cane mediante una chiusura "Velcro" cosi' se si fosse impigliato in qualcosa, il cane, divincolandosi, avrebbe aperto la chiusura e si sarebbe liberato del giubbotto. Meglio perdere il giubbotto che perdere il cane.Inoltre quando si tuffava da una riva a picco attenuava sia la spanciata che la profondita' dell'affondamento tempraneo, offrendo protezione anche da possibili ostacoli sommersi. Ancora una volta, il cervello del padrone e l'adozione di misure protettive, accoppiati al "fuoco nelle pancia" dell'animale risulteranno in cacce piu' sicure e proficue. E aggiungo pure che se si caccia dove i riporti dall'acqua sono la norma, meglio andare con un cane specializzato come il Labrador, il Chesapeake, il Golden Retriever, il Boykin, ed altre razze "acquatiche" invece di springers, brittany spaniels , kurzhaar, cockers, pointers, viszla, e persino spinoni. Il Labrador ed il Chesapeake sono i migliori fra i migliori. Il golden retriever era un gran cane, fino a che non dibento' qualche generazione fa, un cane "fico," da salotto, da compagnia. Purtroppo anche il Labrador sta prendendo la stessa strada, e a meno che non si trovi un buon allevatore di British Labradors selezionati proprio per la caccia, si finisce con un cane brocco, mezzo matto e disubbidiente , o pigro, pavido e senza neanche una scintilla di fuoco nella pancia.
 
Sicuramente l'esperienza del padrone riduce i rischi al cane, compresi quelli da morte per annegamento. E' da parecchio tempo che non ho notizie di cacciatori morti annegati per salvare il proprio cane, spero di non sentire più queste tragiche notizie. Questa discussione, dovrebbe servire a questo scopo. I rischi ci sono e sempre ci saranno, però fare delle previsioni non è sbagliato, ci potrebbe aiutare a partire con il piede giusto quando stiamo per iniziare l'avventura con un cucciolo di cane da caccia. Non stiamo a discutere di chi ha ragione o ha torto, siamo abbastanza adulti per capire cosa è meglio fare per ridurre i rischi al cane. In queste poche botta e risposta ci sono cacciatori, che ritengono il tuffo rischioso, quelli che non lo ritengono rischioso, e quelli che anche se ritengono che sia rischioso non trovano nulla in contrario a far tuffare il cane in assenza di pericolo. Tenuto conto che l'addestramento va fatto in previsione di qualcosa, non è difficile capire cosa è meglio fare con un cucciolo che stiamo per mettere a contatto con l'acqua.
 
I rischi si possono ridurre in tanti modi.
L'allenamento continuo e un'ottima alimentazione per esempio.
Per il galleggiamento ed il freddo i giubbotti in neoprene sono ottimi, magari il supercacciatore di turno guarderà il tù cane con sufficienza ma il suo cane guarderà il tuo con invidia.
Il tuffo? Ci son cani matti ai quali è difficile non farglielo fare ma ci sono anche padroni che pensano che il suo tuffatore sia meglio del tuo non tuffatore. Poi magari il tuo rientra prima con l'animale in bocca mentre il suo fa i tuffi 😉
Però, sarò una checca isterica iperprotettiva, ma secondo me bisognerebbe evitare in certi momenti certi luoghi (per esempio fiume in piena con a galla tronchi, canne ecc) ed anche evitare quel tiro a quell'animale che andrà a cadere "nel pericolo".
Ps: consiglierei anche di non allenare i cani in mare in presenza di orche! 😀

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Contrario anche io e preferisco evitare l'abbattimento dell'animale In condizioni pericolose.Se il cucciolone ha paura di entrare in acqua lo porto al mare e in acqua ci entro anche io in modo che mi segua e vinca la paura.Ovviamente il mare deve essere una tavola.Cani tuffatori per il momento non ne ho avuti e per me va bene così.
 
Per esperienza posso dire, che in momenti critici quando la vita del nostro cane è in pericolo, non abbiamo la mente lucida per pensare cosa è meglio fare. Non abbiamo il distacco giusto che ci servirebbe a risolvere la situazione nel modo più giusto e più veloce. In queste situazioni avere un amico non interessato in prima persona potrebbe essere di grande aiuto a risolvere un problema apparentemente complesso ai nostri occhi. Però non sempre possiamo avere amici che ci aiutano. Allora dobbiamo decidere fin da subito se è meglio lasciare l'iniziativa al cane oppure evitare al cane di prendere iniziative senza il nostro consenso. E' ovvio che non è facile, anche perchè con l'addestramento non riusciamo a far capire al cane quello che è giusto o sbagliato. Noi possiamo correggere il cane a non tuffarsi per andare a prendere un'anatra che nuota beata a 100 metri dalla riva e che non potrà mai abboccare. Il cane ubbidisce ma non capisce il motivo, quindi prima o dopo si tufferà per andare a prendere l'anatra. Si tuffa ma non sa se troverà una riva per farlo salire sulla terra. Ma questo è risaputo, nessun addestramento o correzione dura in eterno, cani corretti al frullo e allo sparo sono stati investiti e uccisi perchè avevano perso la correzione. Qui si ritorna pur troppo o per fortuna, se è più utile un cane super addestrato, o un cane poco addestrato ma saggio, la saggezza il cane non la potrà mai raggiungere tramite l'addestramento.
 
Favorevole al tuffo ....anche perche' non saprei proprio come impedirglelo :mrgreen:!?!



Le mie esperienze negative (situazione di pericolo per l'ausiliare heuuu.gif]) sempre successe in condizioni di fiume in piena,corpetto o no....meglio evitare !

La mia Stella tanti anni fa' nel recuperare una gallinella nel Mignone,poi rimase in un rigiro della corrente impetuosa e non riusciva a risalire la sponda perche' ripida e viscida ne' a riattraversare per ritornare di qua' ! Recuperata semistremata calandoci (fortunatamente eravamo in 2) con un tronco dopo aver guadagnato noi l'altra sponda.

Lola qualche anno fa' sul Farfa attraverso' sulla foga della fucilata, il tratto impetuoso riuscendo con grande difficolta' a guadagnare l'altra sponda dove era caduto il germano......ma poi stremata dalla traversata, forse intelligentemente...non saprei :mrgreen: si fermo' tremante sull'argine guardandosi bene dal rintraprendere il guado con la preda ! Un km avanti fortunatamente c'era un ponte.....son andato a recuperarla...era li' che aspettava con la papera.

Un saluto.

P.s......si butta anche dal trampolino,verificato nella piscina dell'ultimo agriturismo [Trilly-77-24.gif]
 
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