Test psicologico.....per cane e padrone

Achille il mio springer è la fotocopia del tuo, non so quanti anni ha il tuo il mio ne ha 11 ma ha fatto sempre cosi, nel giardino riporta, nelle gare a quaglie riporta, a caccia non vuole sapere niente e devo gridargli per farmi consegnare, in pratica mi prende per il culo, ma per me rimane sempre il mio campione, la colpa credo sia solo la mia perchè non ho saputo affermarmi, in pratica è lui il capo :), ma va bene lo stesso perchè riesce ad alternare e compensare e fare cose che mi soddisfano, sempre e solo se gli garba, come scovare e involarmi una beccaccia o recuperarla nel folto, oppure riportarmi un colombaccio perso, poi per il resto è molto fedele e ubbidiente e non lo cambierei con nessuno, e mi fa una grande compagnia a caccia, un cane intelligente che gli manca la parola, grande cane, va bene lo stesso

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:shock:... Fabi? Sei tu?[sconvolto.gif] Ma dove cacchio eri finito? Sono Anni che non vieni da queste parti. Fatti sentire assassino di marbizzi!:mrgreen:
 
Un ultimo appunto: Non sara' che certi cani fanno cose correttamente in giardino e scorrettamente a caccia per via delle vostre regole assurde che proibiscono l'addestramento in zone di caccia se non per pochi giorni? Il giardino va bene dall'asilo fino alla fine della prima elementare, ma dalla seconda elementare in poi l'addestramento lo si deve fare negli ambienti dove si caccia, magari con l'abbattimento di uccelli di gabbia catturati (torraioli) o allevati (anatre germanate, fagiani, pernici rosse, ecc.). Ma se in Italia non puoi nemmeno portare il fucile in campagna a caccia chiusa, non vedo come questo lo si potrebbe fare. Forse in un'agroturistica venatoria? Vero che gli uccelli di gabbia hanno odore e comortamento diversi, ma aiutano moltissimo nella transizione dal riportello all'animale vero. Un buon metodo e'--dopo che il cane ha imparato i comportamenti basilari--alternare riportello (lanciato con lo sparo dello sparariportelli) e animale vivo abbattuto.
Uno sbaglio frequente dei cacciatori che portano un cane a caccia per le prime volte e' quello di essere piu' desiderosi di fare carniere che di aspettarsi comportamento perfetto o quasi dal cane. Percio' si chiude un occhio su un errore madornale perche' sta per passare un'altro uccello prima che il riporto sia stato fatto correttamente, e non si vuol smettere di cacciare per poter continuare l'addestramento in loco venandi quando e' necessario (e spesso lo e'). I riportelli col lanciariportelli con sparo (non e' che da voi poi finireste nel gabbio per "procurato allarme"?) sono uno strumento indispensabile, ma il riportello non e' un selvatico coperto di penne e piume. E poi ci vuole pazienza, tanta, e almeno un'ora di addestramento al giorno, tutti i giorni. Il cane deve avere il riporto come unica forma di divertimento, come unica scusa per uscire in campagna. Quando il riporto diventera' una risposta automatica, Pavloviana, a sparo e lancio, allora il cane sara' pronto per lezioni sempre piu' avanzate e difficili, e all'imparare a risolvere problemi con il proprio cervello. E naturalmente, il cane deve avere cerca e riporto nel sangue, nel DNA di generazioni e generazioni. Ecco perche' io preferisco i Labradors, creati per il riporto, come i loro cugini Chesapeake. E adesso si stanno facendo strada anche i Labradors selezionati per parecchie generazioni per sviluppare una tendenza naturale alla ferma. Un buon Labrador fermatore secondo me e' il vero cane tuttofare, con grande resistenza fisica al freddo e all'acqua, pelo corto che non si riempie di forasacchi e altre robacce spinose e attaccaticce, e niente puzza quando e' bagnato. Inoltre i Labradors si mantengono in contatto col cacciatore, senza allontanarsi troppo, e quelli inglesi hanno un carattere calmo, non come quello iperattivo, psicotico, egoistico di altre razze che cacciano per se' stessi e ti fanno impazzire quando trascinati dal loro impeto sfrullano i selvatici fuori tiro, o--se in ferma--non riesci a trovarli.
 
Un esempio: da noi ci sono addestratori specializzati per insegnare al cane a stare lontano dai serpenti. L'addestratore approfitta della naturale curiosita' del cane, mettendolo in una situazione dove incontrera' un serpente velenoso al quale sono stati estratti i denti veleniferi. Il cane indossa un collare elettrico. Quando il cane si avvicina al serpente (che e' legato a un piolo interrato) e lo annusa, non solo viene attaccato dal serpente, il cui attacco improvviso ed urto della bocca "disarmata" gia' lo spaventano, ma anche la scossa elettrica (forte in questo caso) gli fa associare il serpente con cose spiacevoli. Ed e' proprio la paura di questi effetti spiacevoli che lo terra' lontano da crotali e affini.
La paura della scossa al cane non insegna un bel niente perché non gli permette di fare esperienza. L'unico modo che ha il cane per imparare a difendersi dai pericoli è per apprendimento o per tentativi ed errori. Se vede la madre attaccare il serpente lo farà anche il cucciolone se la vede fuggire la seguirà. Certo ci vuole coraggio a chiamare addestratori specializzati chi schiaccia il pulsante del collare elettrico. Quando non avevano il collare elettrico questi addestratori specializzati cosa schiacciavano o si schiacciavano? Se una persona vuole rendere il cane immune da ogni pericolo gli conviene tenere il cane a casa, altrimenti non avrà più un cane, perché come ho già detto una scossetta per non farlo avvicinare alla strada, una per non farlo avvicinare ai serpenti, una per farlo venire prontamente alla chiamata, una per non farlo inseguire la selvaggina, ecc. ecc. Il fatto di non reagire per non perdere il porto d'arma è vero, pero la paura non centra, si può aggredire o difendersi anche per paura, quello che non mi fa reagire è l'interesse che ho per il porto d'arma, non certamente la paura. La paura prima o dopo passa, anche la paura del collare con il tempo il cane la dimentica, perché non ha nessun interesse a ricordarla. Se vuoi addestrare e non domare, il cane lo devi "pizzicare" nei propri interessi. Studia il gatto, e anche il topo, vedrai che l'addestramento del cane ti risulterà più facile, anche senza collare. Da questa discussione mi chiamo fuori, anche perché siamo fuori argomento.
 
Achille il mio springer è la fotocopia del tuo, non so quanti anni ha il tuo il mio ne ha 11 ma ha fatto sempre cosi, nel giardino riporta, nelle gare a quaglie riporta, a caccia non vuole sapere niente e devo gridargli per farmi consegnare, in pratica mi prende per il culo, ma per me rimane sempre il mio campione, la colpa credo sia solo la mia perchè non ho saputo affermarmi, in pratica è lui il capo :), ma va bene lo stesso perchè riesce ad alternare e compensare e fare cose che mi soddisfano, sempre e solo se gli garba, come scovare e involarmi una beccaccia o recuperarla nel folto, oppure riportarmi un colombaccio perso, poi per il resto è molto fedele e ubbidiente e non lo cambierei con nessuno, e mi fa una grande compagnia a caccia, un cane intelligente che gli manca la parola, grande cane, va bene lo stesso
Bella sta risposta!!!
Magari potrà essere vista come "l'antiaddestramento" ma.... è proprio bella!!!
Il cane visto come Cane, amico, compagno di caccia ma soprattutto di vita.
E se poi fa dù cazz@te.... pace! 😉

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Gli springers sono cani come tutti gli altri, anche se meno intelligenti dei Labrador e di altri cani piu' intelligenti del Labrador stesso.
L'intelligenza di un cane non si misura dalla sua disponibilità di eseguire o non eseguire i comandi. Sul fatto che sono cani come tutti gli altri sono d'accordo.
 
Anche la mia dolcissima Scout, che se le avessi chiesto di saltare in un precipizio a recuperare il riportello o un selvatico l'avrebbe fatto, da cucciolona mi fece uno scherzetto. Quando stavamo per uscire di casa (che lei adorava, specialmente se l'uscita implicava il riportare--l'unica sua passione, l'unico gioco che per lei contava, istintivamente, da quando aveva quasi gli occhi chiusi di cucciolina) le comandavo: "Give me your leash!" (Dammi il guinzaglio!). Lei lo raccoglieva (in genere era vicino alla coperta dove lei doveva stare quando era dentro casa), me lo portava, si sedeva e aspettava che glielo mettessi al collo. Una mattina, non so per quale ragione, rifiuto' di raccoglierlo da terra e di consegnarmelo. Glielo ordinai ripetutamente, ma mi accorsi dalla sua espressione che stava cercando di imporre a me la sua volonta'. A questo punto andai in garage a prendere la borsa dei riportelli e del lanciariportelli, poi passai vicino a lei, ancora seduta vicino alla porta, in modo che la potesse vedere ed annusare, e lei si alzo' in piedi scodinzolando. "STAY" le dissi aspramente. "SIT!" e lei si sedette. E mentre mi guardava speranzosa uscii di casa chiudendole la porta sulla faccia e dopo un paio di minuti cominciai a sparare col lanciariportelli. Sono sicuro che sentendo quegli spari avra' capito che la sua disobbedienza le era costata una sessione del suo gioco preferito. Dopo una decina di minuti rientrai in casa. La guardai a lungo. Il contatto con gli occhi del padrone e' importantissimo. Non aveva piu' quell'espressione di prima. "Give me your leash," le dissi, ma a voce bassa e senza asprezza. E lei immediatamente lo prese e me lo porse. Dopodiche' la portai fuori e lanciai riportelli per qualche minuto, premiandola per la sua rinnovata obbedienza. Se l'avessi mandata affanculo e fossi andato per i fatti miei dopo il suo rifiuto di obbedire, sono sicuro che avrebbe cominciato a "zazzare" (si dice ancora cosi'?) sempre piu' spesso.
Sono ragionamenti complessi che al cane non gli passano neanche per l'anticamera del cervello. E' un classico di chi umanizza i cani. I cani sono degli attenti osservatori, hanno abbastanza discernimento per valutare e decidere. L'insubordinazione del cane dipende da un comportamento sbagliato del padrone, il cane ci sfida perché glielo facciamo credere, gli abbiamo fatto capire che lo può fare. "Una mattina, non so per quale ragione, rifiuto' di raccoglierlo da terra e di consegnarmelo" Se scopri la ragione, ti basta correggere il tuo comportamento e non quello del cane.Purtroppo ci sono ancora quelli che credono che dopo l'errore fatto dal cane, il cane va portato in macchina e chiuso nel trasportino, perché deve pensare all'errore commesso.
 
L'intelligenza di un cane non si misura dalla sua disponibilità di eseguire o non eseguire i comandi. Sul fatto che sono cani come tutti gli altri sono d'accordo.

E' vero, l'intelligenza di un cane si misura sul capire i comandi ed eseguirli bene. Le razze piu' intelligenti possono capire ed eseguire un maggior numero di comandi e comandi piu' difficili e complicati. Quelle meno intelligenti possono capire meno comandi e soltanto comandi piu' semplici.
 
Aggiungo che per quanto l'amassi alla follia, e per quanto lei amasse (e rispettasse) me alla follia, non ho mai lesinato le punizioni per comportamenti scorretti. Se vicina, facevo cio' che le cagne fanno ai cuccioli per punirli: le afferravo il muso e lo stringevo sgrullandolo fino al primo guaito.
I comportamenti scorretti stanno nella testa del padrone, il cane che disobbedisce a delle forzature non commette nessun comportamento scorretto, non merita nessuna punizione corporale. Per avere un cane affidabile e ben bilanciato, con lui bisogna combattere ad armi pari, altrimenti avremo un cane bugiardo che esegue per non subire la punizione.
 
Se lontana usavo il collare elettrico. Una scossetta leggera ma ben avvertibile, preceduta dal "buzzzzz" della suoneria del collare. Dopo qualche tempo bastava il buzzzzz.
Un cane ben socializzato è un cane che ha un ottimo rapporto con il padrone. Questo tipo di rapporto è basato sul rispetto reciproco. Per rispettare il cane bisogna pensare come pensa il cane, la base per avere un buon rapporto con il cane è l'autocontrollo del padrone. Io ho incominciato a non punire il cane quando ho capito che punire vuol dire dichiarare la propria resa al cane. Gli stavo dicendo "ho finito gli argomenti a mia disposizione e per farmi obbedire devo passare alle vie di fatto". Con questo non ho detto che quando alleno non avverto e minaccio, ma non vado mai oltre. Devo dire che non punisco anche per orgoglio. P.S. devo dire che in passato ho anche punito.
 
Germano, l'addestramento del cane non puo' prescindere dalla natura del cane, discendente del lupo. E nel branco di lupi i comportamenti errati sono puniti anche ferocemente. Rispetto reciproco? No, sottomissione all'alpha male e all'alpha female. Rispetto reciproco? Termini umani che non si applicano ai cani. Mi pare che sei tu che stai attribuendo ai cani caratteristiche umane. Fra i cani (e i polli, e tutti gli animali non solitari) quello che tu chiami "rispetto" e' paura dei morsi o delle beccate, o dei calci. I cani rispondono benissimo alla punizione, a patto che sia istantanea--non piu' di un paio di secondi dopo la trasgressione.
 
Il cane visto come Cane, amico, compagno di caccia ma soprattutto di vita.
E se poi fa dù cazz@te.... pace! 😉
Il cane può essere tutto quello che hai scritto, e a caccia può fare bene anche il cane da caccia. Il riporto deve iniziare come un gioco e con il tempo deve diventare un lavoro. Questo qualche volta non succede, la trasformazione non avviene e per il cane rimane un gioco, quindi se ha voglia di giocare quel giorno riporta fino a quando non si stufa. Con il riporto bisogna "battere il ferro finchè è caldo" Avere un buon rapporto con il cane non significa un rapporto fatto di "bacini e bacetti" Tutti i cani socializzati bene hanno il riporto spontaneo, se vogliono sopravvivere devono prendere e portare. Basta tirare un osso con attaccato un poco di carne in mezzo a una cucciolata di 50 giorni per vedere che chi abbocca per primo se lo porta a spasso per non farselo fregare dai fratelli.
 
Bella sta risposta!!!
Magari potrà essere vista come "l'antiaddestramento" ma.... è proprio bella!!!
I cacciatori di qualche anno fa, non addestravano al riporto, quando portavano il cucciolo a casa gli facevano pochi lanci e dopo non gli lanciavano più niente per paura che potevano stufarsi e non riportare più. Il riporto era una conseguenza del rapporto che il cacciatore instaurava con il cane.
 
Germano, l'addestramento del cane non puo' prescindere dalla natura del cane, discendente del lupo. E nel branco di lupi i comportamenti errati sono puniti anche ferocemente.
La maggior parte delle volte questi rituali si concludono senza spargimenti di sangue, questo è quello che dicono gli etologi che sono stati a stretto contatto con i lupi. Questo è quello che ho letto più volte ed è sempre quello che ho riscontrato nelle mie cucciolate, dove i cuccioli insieme alla madre vivevano in branco, niente box e due sole cucce per 6/7 cani. I cuccioli venivano "educati" anche dal maschio" ma sempre con avvertimenti e minacce, come si vede nel filmato, anzi visto che vivevano uno spazio enorme, quando il maschio con l'avvertimento e la minaccia non era più in grado di controllare i cuccioli preferiva allontanarsi che ammazzarli a morsi. Se i cuccioli vengono ben educati non hanno bisogno di essere puniti, la punizione rende il cane squilibrato. Dopo l'avvertimento viene la minaccia, ma al 99% prima che possa essere somministrata la punizione il cane assume un atteggiamento di resa, ho visto punire anche dopo questo atteggiamento. In termini umani e come schiaffeggiare una persona che si è inginocchiata e ha chiesto scusa. Un cane non può rispettare una persona squilibrata, ha paura proprio perché non viene capito, i segnali di resa appresi sono andati a finire sotto i piedi di un padrone coglion@. Bisogna non confondere mai i segnali di resa con quelli di sottomissione, e quelli di resa con quelli di dominanza.
 
Rispetto reciproco? Termini umani che non si applicano ai cani. Mi pare che sei tu che stai attribuendo ai cani caratteristiche umane.
Sicuramente ho usato termini umani, però ho sempre sostenuto che nella struttura del branco tutto ruota intorno a queste tre parole, "dominanza, sottomissione, leadership" dove il leader non può fare quello che vuole, lui è il leader proprio perché fa gli interessi del branco, fa il dittatore, ma non è un tiranno, è il primo a rispettare le regole del branco. Le regole sono del branco e non del capo branco. Come è stato eletto, allo stesso modo può essere destituito. Il leader smette di essere tale quando contrasta con gli interessi dei cani. L'interesse primario del cane è la sopravvivenza della specie, tutto quello che viene fatto fare al cane contro questo suo interesse non è un comportamento da leaders, è una forzatura che non ha niente a che vedere con le regole del branco e con la leadership.
 
Fra i cani (e i polli, e tutti gli animali non solitari) quello che tu chiami "rispetto" e' paura dei morsi o delle beccate, o dei calci. I cani rispondono benissimo alla punizione, a patto che sia istantanea--non piu' di un paio di secondi dopo la trasgressione.
Forse i tuoi cani hanno paura dei calci, i miei non prendono più "calci" da decenni, non possono avere paura dei calci. Sicuramente è molto più veloce e più facile reprimere l'esuberanza del cane a calci, è molto più difficile controllare il cane con gli avvertimenti e le minacce. Un calcetto oggi, uno schiaffetto domani, una scossetta dopo domani, a fine settimana ci si trova ad essere seguiti da un essere di carne ed ossa senza anima.
 
Il cane può essere tutto quello che hai scritto, e a caccia può fare bene anche il cane da caccia. Il riporto deve iniziare come un gioco e con il tempo deve diventare un lavoro. Questo qualche volta non succede, la trasformazione non avviene e per il cane rimane un gioco, quindi se ha voglia di giocare quel giorno riporta fino a quando non si stufa. Con il riporto bisogna "battere il ferro finchè è caldo" Avere un buon rapporto con il cane non significa un rapporto fatto di "bacini e bacetti" Tutti i cani socializzati bene hanno il riporto spontaneo, se vogliono sopravvivere devono prendere e portare. Basta tirare un osso con attaccato un poco di carne in mezzo a una cucciolata di 50 giorni per vedere che chi abbocca per primo se lo porta a spasso per non farselo fregare dai fratelli.
"Il cane può essere tutto quello che hai scritto, e a caccia può fare bene anche il cane da caccia."
Sono d'accordissimo, intendevo dire che, nel caso del cane un po' scorretto, non bisognerebbe farsi prendere dallo sconforto come fosse una tragedia.
Il cane "amore di casa" può essere certamente anche un bravissimo cane del bosco.
Una",tragedia" può essere per chi il cane ce l'ha come gli scarponi ed il fucile, cioè come uno strumento di caccia. E magari lo vede 15 minuti al giorno quando passa dal recinto a dargli da mangiare.

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Ovviamente :mrgreen: !



Dato il periodo di stanca,ripropongo l'analisi comportamentale della mia springer ormai piu' che adulta sulla quale non ripongo piu' alcuna speranza.....cmq : perche' a casa e al parco riporta sia il riportello che selvaggina conservata,obbedisce a tutti i comandi,lavora alla distanza per me ritenuta idonea per cacciare,la posso tranquillamente condurre senza guinzaglio,mentre a caccia si limita' al solo scovare la selvaggina senza nessun proposito di riporto se viene abbattuta !?!Mentre puoi stoccare al volo un elefante in mezzo all'adriatico.... lei parte e te lo riporta correttamente ?!? Le precedenti analisi attribuivano il comportamento del cane alla mia incapacita' di farmi riconoscere come capo branco ......magari col tempo possiamo valutare qualche altra ipotesi[Trilly-77-24.gif] [26]!

Saluti
 
Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_20190113_102321.jpg  Visite: 0  Dimensione: 96.8 KB  ID: 1866320 Anche il mio Lucky riporta tutto, ha iniziato a 7 mesi e mo che ne ha quasi 1 anno, tende un po' a fare lo stronzo e pavoneggiarsi col riportello o il piccione in bocca, purtroppo sto cane non è solo mio, ce lo spartiamo in tre moje, fija ed io e per fortuna direi, se no non potrei averlo come ce l'ho, in casa, quindi prende abitudini del *****, ma appena riapre la caccia, se deve da da fa, so finiti i giochi e mo gioca gioca, cerco di evitare altri cani se no li annienta, lui sempre fresco.
nelle foto aveva 7 mesi.
Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_20190113_102321.jpg  Visite: 0  Dimensione: 96.8 KB  ID: 1866320
 
Può darsi che le diano noia le penne mentre bagnate la possono infastidire meno. Il cane il comando l'ha capito, non ci sono dubbi. Proverei, se non già fatto, una volta tornato dalla caccia, sostituire il "panino" o il "tiramolla" con tordi bagnati nell'acqua. Se li riportasse il giochino dovrebbe continuare bagnandoli sempre meno.
setterman1
 
Ho inserito quel filmato per rendere più chiaro il concetto di “avvertimento” e “minaccia”, non sono semplici da distinguere e Nicola (Germano) ha il difetto:)D) di non spiegare materialmente come si fa a distinguere i vari atteggiamenti che un cane assume per esprimere sia gli atteggiamenti sopra esposti che poi “dominanza” contrapposta a “sottomissione” piuttosto che “resa”. Stabilire un rapporto con il cane tramite l “addestramento” è più semplice che farlo tramite la “socializzazione” .
 
Ovviamente :mrgreen: !



Dato il periodo di stanca,ripropongo l'analisi comportamentale della mia springer ormai piu' che adulta sulla quale non ripongo piu' alcuna speranza.....cmq : perche' a casa e al parco riporta sia il riportello che selvaggina conservata,obbedisce a tutti i comandi,lavora alla distanza per me ritenuta idonea per cacciare,la posso tranquillamente condurre senza guinzaglio,mentre a caccia si limita' al solo scovare la selvaggina senza nessun proposito di riporto se viene abbattuta !?!Mentre puoi stoccare al volo un elefante in mezzo all'adriatico.... lei parte e te lo riporta correttamente ?!? Le precedenti analisi attribuivano il comportamento del cane alla mia incapacita' di farmi riconoscere come capo branco ......magari col tempo possiamo valutare qualche altra ipotesi[Trilly-77-24.gif] [26]!

Saluti


Sai perché in campagna non riporta nulla ?? Perché siccome tu sei un noto padellaro...Lola - che è educata bene - pensa che quello che trova per terra in campagna nun sia robba vostra ! E quindi lascia tutto li per terra !!
In casa invece....sa che sei tu che gli tiri le cose...e quindi so vostre. E te le riporta....
Ti quadra ?? :D:D:D
Ciao Achille !
 
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