Test psicologico.....per cane e padrone

Una parere rispetto al video... La mamma ringhia a tutti ci sono quelli che di siedono e fine e quelli che insistono... Secondo voi in caso di scelta del cucciolo si può supporre che avrà lo stesso comportamento nei nostri confronti? Quindi più facilmente o difficilmente si piegherà a noi?

Vero la mamma ringhia a tutti e li sta “avvertendo”, qualcuno lo capisce e si siede calmandosi , fermiamoci qua e riflettiamo: i cuccioli che all avvertimento si calmano e si siedono, lo fanno perché sono sottomessi? perché hanno poco carattere? o perché sono intelligenti? già, intelligenti..., perché sanno che se non rientrano nei ranghi arriverà la “minaccia” e forse la “punizione”. Andiamo avanti: qualche cucciolo fa il finto tonto all avvertimento e ci prova comunque ad avvicinarsi per allattare beccandosi la minaccia, lo fanno perché hanno carattere? perché sono dominanti? o perché sono “stupidi” inteso come inutilmente testardi?
Ci sono spunti di discussione interessanti, vediamo cosa ne pensate.


Personalmente se dovessi scegliere un cucciolo osservando solo questo comportamento ( assolutamente insufficiente) sceglierei chi ha dimostrato intelligenza valutando non conveniente disubbidire .
 
Vero la mamma ringhia a tutti e li sta “avvertendo”, qualcuno lo capisce e si siede calmandosi , fermiamoci qua e riflettiamo: i cuccioli che all avvertimento si calmano e si siedono, lo fanno perché sono sottomessi? perché hanno poco carattere? o perché sono intelligenti? già, intelligenti..., perché sanno che se non rientrano nei ranghi arriverà la “minaccia” e forse la “punizione”. Andiamo avanti: qualche cucciolo fa il finto ***** all avvertimento e ci prova comunque ad avvicinarsi per allattare beccandosi la minaccia, lo fanno perché hanno carattere? perché sono dominanti? o perché sono “stupidi” inteso come inutilmente testardi?
Ci sono spunti di discussione interessanti, vediamo cosa ne pensate.


Personalmente se dovessi scegliere un cucciolo osservando solo questo comportamento ( assolutamente insufficiente) sceglierei chi ha dimostrato intelligenza valutando non conveniente disubbidire .

Io sono un grande passionista di cani e se avessi avuto tempo nella mia vita avrei studiato la loro psicologia. Ho fatto altre scelte nella vita e adesso sono ormai vecchio per intraprendere una nuova sfida. Questo per dire che non posso partecipare a questa argomentazione perché mi sento mancare quei requisiti fondamentali che occorrono per giudicare quei comportamenti che i cuccioli assumono in relazione con la madre.
setterman1
 
"Pev un outfit cotanto maschio niente di meglio d'uno di quei fucili da tivo dinamico con duvi calciacci in polimevo : c'e' una versione donna/gay con calciatuva di quel colove se non ricovdo male.....adorooooooooo."

Ma il dress code in vigore presso il mio casato e' certamente etero , ben definito da tempo e non ammette incertezze :

Tweed richiede Bernardelli del 20
Barbour richiede Franchi veloce del 20
Fustagno richiede Bernardelli del 12
Camo max4 richiede Fabarm magnum del 12
Beretta giacca richiede Beretta serie a300 del 12 & 20
"Mimeticaccia" d'obbligo Benelli S90 mancino del 12

Copricapi coordinati al capo indossato e ausiliari degni del selvatico che s'insidia.

Che ce vo'?!?
 
E, a proposito, io credo fermamente che anche con i figli le sculacciate sono a volte necessarie-
Le sculacciate non sono necessarie, quando si rendono necessarie è perché qualcosa fra genitore e figlio non ha funzionato, si fa pagare al figlio o alla moglie la debolezza del padre o del marito. Dalle mie parti i padri di una volta la carta della punizione non se la giocavano mai, bastava uno sguardo per mettere le cose a posto, ma neanche le madri punivano mai. L'educazione ai bambini veniva impartita fin da subito. Il padre era l'autorità, la madre raccomandava ai figli di rimanere seduti e fare silenzio, perché il papà era stanco. Dopo entrato era il padre a chiamare il figlio o i figli. Questo succedeva quando mia madre era bambina. Adesso quando rientra il padre, il figlio o i figli gli saltano addosso, e se non ricevono attenzioni e non vengono presi subito in braccio partono i calcetti negli stinchi del papà. Con questo tipo di educazione lo schiaffo è sicuramente di contenimento, si fa pagare dopo, quello che non si è saputo gestire prima. Sant'Agostino diceva che i figli bisogna baciarli quando dormono. Per i cani è più o meno la stessa cosa, nei tempi passati socializzavano i cani senza capire nulla di psicologia canina, se non era permesso ai figli di saltare o avvicinarsi al padre figuriamoci se permettevano ai cani di saltargli addosso. I cani con pochissimo addestramento erano molto più ubbidienti di quelli attuali super addestrati. C'erano anche quelli che erano convinti che le bestie ubbidivano solo con le mazzate. Felice Delfino a modo suo ha dimostrato il contrario.
 
Una parere rispetto al video... La mamma ringhia a tutti ci sono quelli che di siedono e fine e quelli che insistono... Secondo voi in caso di scelta del cucciolo si può supporre che avrà lo stesso comportamento nei nostri confronti? Quindi più facilmente o difficilmente si piegherà a noi?
Ogni cucciolo ha la propria indole, sicuramente questa incide molto sul carattere del cane. Però è anche vero che il cane non nasce dominante da un programma genetico, lo diventa. I più dominanti di quella cucciolata se messi insieme ad altri cuccioli di una diversa cucciolata potrebbero diventare i più sottomessi. Con un cane di carattere forte è più difficile convincerlo a sottomettersi. Il cane si sottomette per interesse, non certamente perché lo schieni e lo tieni fermo sul dorso. Non credere che quello più remissivo sia di facile addestramento, lo potrebbe essere per l'addestramento all'obbedienza, ma bisogna avere veramente il guanto di velluto. Quindi potrebbe risultare timido e remissivo a casa e una vera furia sul terreno di caccia. Non è facile scegliere il cucciolo, ci sono cuccioli iperattivi che a casa o in giardino non stanno mai fermi, però dopo essere stati slegati sul terreno di caccia si esauriscono in 10/15 minuti. Io sceglierei una via di mezzo fra quello che mi viene a tirare i pantaloni e quello che se ne sta in disparte. Se non c'è la via di mezzo sceglierei quello che sta in disparte, però solo se viene quando lo invito a venire, se ha la coda e la porta bassa, di lato e scodinzolando ancora meglio, se la portasse bassa e fra le gambe eviterei di prenderlo. Sono solo mie opinioni, non sono verità.
 
Germano potresti spiegare nel pratico minaccia e avvertimento?
Prendiamo un fatto pratico.... Il cane nonostante i ripetuti richiami continua ad allungare troppo.

Intanto devi capire perché il cane allunga, non è detto che il cane che allunga ha sempre torto. In una prova di lavoro per far sfondare il cane in profondità basta slegarlo su una stradina, se si evita e lo si slega lontano sul terreno con vegetazione uniforme il cane eviterà di fare allunghi strani. I cani da ferma dominanti specialmente alcune razze vanno fuori mano quando c'è carenza di selvaggina, è un fatto naturale, anche il branco quando scarseggia la grossa selvaggina si divide, i lupi hanno più possibilità di sopravvivere cacciando da soli. Ma questo con un cane che ha deciso di sottomettersi non succede, sarà sempre collegato a prescindere dalla selvaggina. Lo springer sul terreno "pulito" tende ad allungare, e su quello sporco tende a restare più corto. Quando allunga più del dovuto lo chiami, se non dovesse ascoltare fai partire la minaccia, urla come un pazzo e correndo gli vai addosso, appena vedi che il cane ha stoppato l'azione lo chiami con voce gentile lo premi e lo rimandi dall'altra parte. Puoi usare anche la lunghina, di una quindicina di metri, lascia che il cane giri trascinando la corda, appena la lunghezza sta per esaurirsi gli metti il piede sopra e gli dai un colpetto di fischietto, colpetto di fischietto qualche attimo prima e colpetto al collo, in poco tempo il cane ha capito che con il colpetto di fischietto deve girare a sinistra o a destra, il fischio intermittente lo usi per chiamare il cane e il fischio lungo per fermalo e farlo sedere. La lunghina la devi utilizzare in spazi aperti, come parcheggi poco frequentati, ma non quando il cane caccia. La lunghina è un rimedio a quello che non è stato fatto prima, a tre mesi al cane bisogna insegnargli il percorso, anche mettendo dei birilli, a un cucciolo basta fargli fare tre metri a sinistra e tre a destra.
 
Ubbidisce solo a convenienza. Riporta quando non ha niente di meglio da fare. Il cane va "lavorato" un poco alla volta, non puoi togliere tutto in una sola volta quello che glia hai concesso in questi anni. Devi incominciare come se fosse la prima volta, secondo la mia opinione devi addestrare e contemporaneamente devi cercare di entrare nella testa del cane. Nessuna concessione a nessuna sua richiesta. Devi vedere, osservare e concedere quello che il cane ha chiesto quando vedi che il cane ha rinunciato. Solo dopo lo chiami e gli dai quello che ti ha chiesto. Non devi mai fare quello che ti chiede il cane, è una regola fissa. Dopo una ventina di giorni di questo trattamento vedrai il cane saltare come una molla quando lo chiami. Fatto questo non devi permettere al cane di invadere il tuo spazio, se dai al cane la possibilità di venire nel tuo spazio a suo piacimento, non avrai mai una risposta alla chiamata a "tempo zero" queste cose non hanno bisogno di essere spiegate.
 
Io sono un grande passionista di cani e se avessi avuto tempo nella mia vita avrei studiato la loro psicologia. Ho fatto altre scelte nella vita e adesso sono ormai vecchio per intraprendere una nuova sfida. Questo per dire che non posso partecipare a questa argomentazione perché mi sento mancare quei requisiti fondamentali che occorrono per giudicare quei comportamenti che i cuccioli assumono in relazione con la madre.
setterman1
I cani hanno una vita parallela alla nostra, anche la struttura gerarchica del branco ha molte analogie a una nostra struttura militare, quella del branco è molto più rigida. La valutazione per scegliere chi mettere al comando non viene imposta, e non la decide il più forte, la decide il branco, anche tramite le fazioni chi si formano all'interno del branco. Al comando ci va chi ha effettivamente dimostrato di valere più di tutti gli altri, chi è nelle condizioni di guidare e decidere per la sopravvivenza della specie. In una nostra struttura militare qualche volta al comando ci va chi ha più santi in paradiso. Sembrerebbe una cosa strana, ma il capo branco viene eletto "democraticamente" Chi sfida deve essere autorizzato dal branco. Quindi se tanto da tanto, non è il più forte che sottomette, ma è il branco che ha scelto il suo leader e per tanto si sottomette spontaneamente, ma non per paura, lo fa per interesse.
 
Vero la mamma ringhia a tutti e li sta “avvertendo”, qualcuno lo capisce e si siede calmandosi , fermiamoci qua e riflettiamo: i cuccioli che all avvertimento si calmano e si siedono, lo fanno perché sono sottomessi? perché hanno poco carattere? o perché sono intelligenti? già, intelligenti..., perché sanno che se non rientrano nei ranghi arriverà la “minaccia” e forse la “punizione”. Andiamo avanti: qualche cucciolo fa il finto ***** all avvertimento e ci prova comunque ad avvicinarsi per allattare beccandosi la minaccia, lo fanno perché hanno carattere? perché sono dominanti? o perché sono “stupidi” inteso come inutilmente testardi?
Ci sono spunti di discussione interessanti, vediamo cosa ne pensate.


Personalmente se dovessi scegliere un cucciolo osservando solo questo comportamento ( assolutamente insufficiente) sceglierei chi ha dimostrato intelligenza valutando non conveniente disubbidire .
Tutte le ipotesi e teorie sono valide per la scelta del cucciolo. Un cane fortemente dominante che ha deciso di non sottomettersi perché ha valutato il padrone incapace, è catalogato poco intelligente e in addestrabile. Chi fa questo tipo di valutazione è quello che addestra più col bastone e meno con la carota, con i cani fortemente dominanti non conviene usare la forza, conviene fargli credere che è lui quello che comanda. I risultati si raggiungono ugualmente utilizzando un percorso diverso.
 
Se sono presente, dopo i primi abbai che precedono l'attacco, gli ordino "stai", si siede e non molla di vista l'estraneo, pronto a sferrare l'attacco ad un mio segnale.
Giovanni, la socializzazione non l'ho inventata io. Credo che il cane non è un coglion@ al quale bisogna spiegare sempre tutto. La differenza che passa fra un cane ben socializzato e uno poco socializzato e ben addestrato è che quello socializzato non ha bisogno di ordini, è un cane che pensa e decide, a differenza di quello che obbedisce agli ordini, ordinando si toglie al cane la possibilità di pensare. Il risultato è uguale, la differenza è, che il mio cane quando mi vede senza ricevere ordini si mette in disparte e si scarica di qualsiasi responsabilità, continua comunque ad osservare. Il tuo lo fa per comando, come affidabilità il cane che pensa è più affidabile di un cane che gli e stato imposto di eseguire tramite comando. Giovanni, anche i cani corretti con il collare prima o dopo trasgrediscono, è nella natura del cane non rinunciare mai ai propri interessi.
 
Io addestro un cane al resta solo se il cane è collegato. Se trasgredisce, lascia la postazione e mi viene a cercare, continuo a rimetterlo nella postazione dove ha ricevuto l'ordine fino alla nausea, se invece lascia la postazione e se ne va in giro a farsi gli affari propri smetto di addestrarlo, non è affidabile. Non è che non sono capace di arrivare all'uva, come ha scritto Giovanni, all'uva si può arrivare in pochissimo tempo, non è difficile inchiodare il cane sul resta, io però preferisco legare il cane e lasciargli la testa libera di pensare a come fare per liberarsi. E' solo un esempio per far capire cosa vuol dire avere rispetto per il cane.
 
Non sempre, Germano, nelle strutture militari comanda e conduce in azione il più alto in grado: la scelta del leader nelle operazioni speciali e coperte così come tu affermi per i cani la sceglie il team. Di questo ne sono consapevoli anche i vertici che fino ad un certo punto tollerano queste eccezioni. Non avrei mai affidato la mia vita ad un raccomandato od ad un pivello. A, dimenticavo, in certe strutture i raccomandati non ci sono: o vali o muori e metti tutti gli altri in pericolo. Questo per la precisione.
 
Ritorno a parlare seriamente dopo aver dato la stura alla mia natura fra il burlone e l'abrasivo (mi piace stuzzicare, e sui fora--non forasacchi--un po' di stuzzico fa bene, specialmente nei periodi un po' letargici). Gli springers sono cani come tutti gli altri, anche se meno intelligenti dei Labrador e di altri cani piu' intelligenti del Labrador stesso. E i cani ogni tanto ti sfidano per vedere chi comanda. Capacissimi di un comportamento corretto, e dopo aver mostrato che oltre ad esserne soltanto capaci lo praticano anche costantemente, a volte interrompono o storpiano quel comportamento per vedere se tu "abbozzi" e glielo perdoni o se usi la tua prerogativa di Alpha male (o Alpha female nel caso di Livia--a proposito, dove s'e' cacciata? Mi manca) per riportarlo sulla retta via. A questo punto bisogna pensare ed escogitare il rimedio migliore--dopotutto siamo noi ad essere (o a credere di essere) piu' intelligenti del cane... Anche la mia dolcissima Scout, che se le avessi chiesto di saltare in un precipizio a recuperare il riportello o un selvatico l'avrebbe fatto, da cucciolona mi fece uno scherzetto. Quando stavamo per uscire di casa (che lei adorava, specialmente se l'uscita implicava il riportare--l'unica sua passione, l'unico gioco che per lei contava, istintivamente, da quando aveva quasi gli occhi chiusi di cucciolina) le comandavo: "Give me your leash!" (Dammi il guinzaglio!). Lei lo raccoglieva (in genere era vicino alla coperta dove lei doveva stare quando era dentro casa), me lo portava, si sedeva e aspettava che glielo mettessi al collo. Una mattina, non so per quale ragione, rifiuto' di raccoglierlo da terra e di consegnarmelo. Glielo ordinai ripetutamente, ma mi accorsi dalla sua espressione che stava cercando di imporre a me la sua volonta'. A questo punto andai in garage a prendere la borsa dei riportelli e del lanciariportelli, poi passai vicino a lei, ancora seduta vicino alla porta, in modo che la potesse vedere ed annusare, e lei si alzo' in piedi scodinzolando. "STAY" le dissi aspramente. "SIT!" e lei si sedette. E mentre mi guardava speranzosa uscii di casa chiudendole la porta sulla faccia e dopo un paio di minuti cominciai a sparare col lanciariportelli. Sono sicuro che sentendo quegli spari avra' capito che la sua disobbedienza le era costata una sessione del suo gioco preferito. Dopo una decina di minuti rientrai in casa. La guardai a lungo. Il contatto con gli occhi del padrone e' importantissimo. Non aveva piu' quell'espressione di prima. "Give me your leash," le dissi, ma a voce bassa e senza asprezza. E lei immediatamente lo prese e me lo porse. Dopodiche' la portai fuori e lanciai riportelli per qualche minuto, premiandola per la sua rinnovata obbedienza. Se l'avessi mandata affanculo e fossi andato per i fatti miei dopo il suo rifiuto di obbedire, sono sicuro che avrebbe cominciato a "zazzare" (si dice ancora cosi'?) sempre piu' spesso. Aggiungo che per quanto l'amassi alla follia, e per quanto lei amasse (e rispettasse) me alla follia, non ho mai lesinato le punizioni per comportamenti scorretti. Se vicina, facevo cio' che le cagne fanno ai cuccioli per punirli: le afferravo il muso e lo stringevo sgrullandolo fino al primo guaito. Se lontana usavo il collare elettrico. Una scossetta leggera ma ben avvertibile, preceduta dal "buzzzzz" della suoneria del collare. Dopo qualche tempo bastava il buzzzzz. Un "difetto" che non le tolsi mai fu quello di sgrullarsi l'acqua di dosso appena dopo aver consegnato un'anatra riportata dall'acqua. Ma non ci provai neanche. Tanti paludari insegnano al cane a uscire dal capanno prima di sgrullarsi, o a sgrullarsi prima di consegnare. Viste le condizioni in cui cacciavo a Kodiak una sgrullata d''acqua non avrebbe causato alcun danno ulteriore al fango e pioggia di cui io e le mie cose eravamo gia' intrisi. Poi non mi piace l'idea che un cane, per sgrullarsi, metta l'anatra in terra e poi la raccolga per consegnarla. Un'anatra non morta puo' ritrovare le forze per volare via se lasciata un attimo in terra, o se disalata di tuffarsi in acqua e nuotare sott'acqua e a dare del filo da torcere al cane. E poi magari mi avesse sgrullato l'acqua addosso parecchie volte, visto che a ogni sgrullata corrispondeva un'anatra recuperata e riportata!
 
Di riniziare con l'addestramento non credo sia il caso....lo vedo veramente come tempo perso,il cane credo sia ben oltre la soglia dell'eventuale apprendimento !Non gl'ho concesso nulla di piu' di quello che ho sempre concesso a miei ausiliari anche s'e' pur vero che dell'addestramento se ne occupava mio Padre... ma non ricordo di continui insegnamenti ed eventuali ritorsioni....diciamo che il buon giorno si vedeva dal mattino...che con questa sia diventato subito tardo pomeriggio dopo la 1° stagione e' stato sicuramente sottovalutato : ho dato erroneamente per scontato che una springer fosse una certezza! Sara' ricordata come cane da compagnia...non certo come valida riportatrice...i validi riportatori fortunatamente non mancano in afv ! Grazie dei consigli cmq.
Un saluto.
 
Potrebbe andare quel che dici tu, ma la cagna vive in casa, con tre padroni diversi e inoltre non può stare relegata in un angolo per tutto il giorno, escludendo le uscite per i bisogni.
Secondo me deve capire che la caccia è una cosa e la casa e il gioco un altra.
Un mio amico beccacciaio, ha un setter, che vive praticamente con lui, dorme sul divano, ha tutta la casa a disposizione, gioca con i suoi nipoti. Ma a caccia cambia radicalmente, non sembra lui, è perfetto.
Da piccolo ha visto solo quaglie e beccacce, gli è stato fatto solo il riporto, da quando aveva tre mesi.A sette mesi la sua prima beccaccia e da lì il cane è migliorato sempre. Il cane è sempre andato in macchina col padrone, passeggia per il paese con lui, gioca con gli amici al bar e in giro. Insomma come si suol dire "gli manca la parola". Questo perchè ha capito che la caccia è una cosa e le altre cose sono altre cose.
 
Giovanni, la socializzazione non l'ho inventata io. Credo che il cane non è un coglion@ al quale bisogna spiegare sempre tutto. La differenza che passa fra un cane ben socializzato e uno poco socializzato e ben addestrato è che quello socializzato non ha bisogno di ordini, è un cane che pensa e decide, a differenza di quello che obbedisce agli ordini, ordinando si toglie al cane la possibilità di pensare. Il risultato è uguale, la differenza è, che il mio cane quando mi vede senza ricevere ordini si mette in disparte e si scarica di qualsiasi responsabilità, continua comunque ad osservare. Il tuo lo fa per comando, come affidabilità il cane che pensa è più affidabile di un cane che gli e stato imposto di eseguire tramite comando. Giovanni, anche i cani corretti con il collare prima o dopo trasgrediscono, è nella natura del cane non rinunciare mai ai propri interessi.

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Si Nicola.... d'accordo, però! il cane può pensare e agire in modo giusto per lui, secondo istinto, ma sbagliato per l'uomo. Ad esempio, se fosse per lui, attaccherebbe l'intruso e questo è giusto in mia assenza, ma è sbagliato in mia presenza! Quindi lo devo riprendere.
Anche il mio che è semi-addestrato, quando mi vede, si mette in disparte e mi osserva. Ma parliamo di cani diversi, il mio ha solo il compito di guardia e difesa. E' giusto che se io non mi accorgo di un eventuale pericolo, il cane agisca da solo, ma poi prendo io la palla e lui si mette dietro.
Fortunatamente non ho avuto bisogno del collare, è bastata la minaccia del cibo e mooolte carezze e gioco e non è facile giocare con un cane di 80 kg.:mrgreen:
 
Vedo che ancora c'e' chi crede alle teorie nate purtroppo qui (U.S.) negli anni '60, teorie che, sebbene riguardassero l'educazione del fanciullo certi applicano anche all'addestramento dei cani. Niente sculacciate? Se il bambino o fanciullo fa qualcosa che non avrebbe dovuto fare pur sapendo di non doverla fare, naturalmente e' colpa dei genitori, o dell'insegnante, o del vicino di casa, o della "societa'." Quindi, per carita', niente punizioni, niente sculacciate, niente responsabilita' individuale per l'azione commessa. E i risultati di tali teorie si vedono bene oggi in strada, nelle scuole, nei locali pubblici, sui mezzi di trasporto. Come insegnante per 27 anni di fanciulli e fanciulle ne ho visti tanti, di tutti i ceti sociali. E potevo individuare immediatamente quelli che erano stati le vittime di tali teorie, come pure quelli che erano stati le vittime di abusi, di botte date con ferocia, senza motivo o per motivi insignificanti. Ambedue le categorie erano e sono destinate, per lo piu' (di eccezioni ce ne sono tante, sempre, a tutto) ad un adattamento difettoso alla vita sociale, al lavoro, al matrimonio, e ad essere genitori.
Lo stesso vale per i cani ed il loro addestramento. Bisogna trovare il giusto mezzo, e soprattutto non aspettarsi che il cane "nasca imparato." Il cane sa soltanto cio' che un cane sa per istinto. Il resto (cioe' i comportamenti che servono a noi a caccia, o in azioni di polizia, o di soccorso, o di guida dei ciechi, ecc.) glielo dobbiamo insegnare noi. La punizione? Soltanto quando il cane, che ha gia' imparato una delle cose che deve fare e come farla, per qualche ragione sua decide di non farla o di farla in modo sbagliato. Ma la punizione deve esserci, proprio perche' il cane e' un ex-cucciolo e un ex-lupo. La cagna punisce i cuccioli fisicamente, ed il branco pure. Vero che un ringhio dopo un po' basta o bastava, ma soltanto perche' da principio il ringhio era seguito da un morso, un morso non grave, ma spiacevole--come una sculacciata. Il cane (e tutti gli animali senzienti, umani inclusi) funziona per associazione, come ha dimostrato Pavlov col famoso esperimento.Quando la punizione (adeguata, mai esagerata o insufficiente) e' associata col comportamento sbagliato, il comportamento sparisce. Quando la coccola o il bocconcino arriva dopo il comportamento giusto, il cane associa le due cose ed il comportamento giusto diventa automatico. La saggezza dei popoli conta per qualcosa, no? A Napoli si dice: "Mazzate e panelle fann' 'e figlie belle." Naturalmente uno non deve prendere letteralmente le parole del detto. Quindi niente mazzate vere e proprie, e niente pagnottella ogni volta che la figlia fa qualcosa giusta e la fa bene, altrimenti la figlia diventa "chiattona," cicciona. E' una metafora, certamente, ma una metafora giusta. A proposito, che ne dite dei giudici che rilasciano immediatamente l'immigrato illegale che ha pestato i poliziotti? Sara' una toga rossa che non crede nel punire i comportamenti sbagliati...
Comunque penso di aver detto tutto cio' che avevo da dire su questo soggetto, ed esco da questa discussione per non dovermi ripetere e diventare noioso e stridulo. E' ovvio che ci sono due scuole di pensiero su come educare i figli ed addestrare i cani, ed e' altrettanto ovvio a quale scuola appartengo io. Devo aggiungere che quando incontravo degli ex-alunni dopo diversi anni dalla fine della loro carriera liceale moltissimi (spesso quelli che erano stati i piu' discoli) mi ringraziavano per essere stato severissimo con loro, di averli costretti a lavorare sodo, e di averli puniti spesso (non a sculacciate, ma con zeri, detenzione dopo le ore di scuola, sospensioni, ecc.), perche' la disciplina imposta e il lavoro sodo che esigevo li avevano aiutati a lavorare e a vivere bene dopo aver lasciato la
scuola. Comunque, a chiunque decida di comprare un cuccciolo e addestrarlo, consiglio di non ricorrere ai consigli dei frequentatori dei fora, perche' qui ognuno in possesso di due dita per battere sulla tastiera (o magari anche un dito solo) e' un "esperto." Io uso due dita e un pollice. E ogni giorno che passa (e a settant'anni ne sono passati tanti!) mi rendo conto di sapere poco o niente di niente. E adesso anche la memoria comincia a farmi cilecca. Consiglio invece l'acquisto di libri scritti da esperti veri. Io diffiderei dei libri piu' recenti, ma studierei bene libri scritti da Richard Wolters (per chi vuole addestrare un riportatore), Larry Mueller, per tutti i tipi di cane da caccia, e Dave Duffey, pure per tutti i tipi di cani. Non ho mai letto nulla su cani da compagnia, da tartufi, segugi e cani da traccia, perche' non ho mai avuto tali cani.
Non so se esistano traduzioni di questi autori, e sono sicuro che potreste trovare dozzine di libri scritti da validi addestratori italiani. Leggete, studiate, imparate, e poi applicate cio' che avete imparato dagli esperti veri, che di cani ne hanno addestrati a centinaia.
 
Il mio springer riporta tutto e fà dei recuperi eccezionali .......si capisce solo a vederli , di discorsi ormai se ne fà tanti.....ha secondo me una predisposizione innata , proprio venerdì mentre eravamo in giardino ad un certo punto si è presentato con una tartaruga in bocca , non ho un idea da dove sia uscita ,ma dopo aver scagnato un paio di volte , è arrivato , io pensavo ,ma con chi c'e l ha.....e dopo un paio di corsette seduto davanti a me , al comando.... Dà ...l ha lasciata alla mano....nota negativa ...sembra abbia una leggera displasia solo ad un arto posteriore cosa che però mi mette molto pensiero.....
 
Niente sculacciate? Se il bambino o fanciullo fa qualcosa che non avrebbe dovuto fare pur sapendo di non doverla fare, naturalmente e' colpa dei genitori, o dell'insegnante, o del vicino di casa, o della "societa'." Quindi, per carita', niente punizioni, niente sculacciate, niente responsabilita' individuale per l'azione commessa. E i risultati di tali teorie si vedono bene oggi in strada, nelle scuole, nei locali pubblici, sui mezzi di trasporto.
Sicuramente il comportamento dei ragazzi è cambiato da quando hanno incominciato a dare del "tu" ai genitori. Da quando il papà è diventato l'amico del figlio, a prescindere dal carattere del ragazzo. Non si educa con le punizioni, si educa con l'esempio, i ragazzi osservano ed imparano. Punire il cane attraverso il dolore allo scopo di scoraggiare un comportamento da noi umani ritenuto sbagliato, Delfino lo definiva "la viltà del più forte" molto probabilmente si sbagliava, sarebbe stato più giusto dire la viltà del più debole, i vili non sono mai stati forti. Fate fare al cane quello che è nella natura del cane e vedrete che il cane sbaglia poche volte, e quando lo fa sa correggersi da solo. "Quando l'istinto con la ragion contrasta vince l'istinto e la ragion non basta" è riferito al cane.
 
Lo stesso vale per i cani ed il loro addestramento. Bisogna trovare il giusto mezzo, e soprattutto non aspettarsi che il cane "nasca imparato." Il cane sa soltanto cio' che un cane sa per istinto.
Infatti la selezione del cane da caccia si basa sull'istinto, sulle doti naturali, che non sono quelle di andare a comprare il giornale al padrone o di portargli le ciabatte quando lo vede rientrare. Ogni razza ha delle attitudini ben precise, che non centrano con l'intelligenza, l'intelligenza di una animale è quella di sopravvivere all'ambiente è l'intelligenza che muove lo spirito di adattamento. Credo che i retriever con la loro intelligenza di eseguire ordini complessi, se abbandonati a se stessi hanno poche possibilità di sopravvivere, al contrario di un cane primitivo che apparentemente se ne frega di tutto e di tutti e non è all'altezza di seguire gli ordine che esegue un labrador.
 
Chiappetta non esiste soglia dell'apprendimento: i cani imparano sempre. Cominciare l'addestramento di nuovo è prassi comune con tanti cani per i motivi più diversi; si chiama ricondizionamento. Ad ogni soggetto va trovato il metodo che più gli si addice. Non è da dilettanti ma si può fare; basta una buona dose di volontà e non scoraggiarsi. Dovrebbe essere un divertimento. Certo, se tutto ciò pesa allora….Sarà un cane da compagnia.
 
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