Springer spaniel che riporta pietre

Il cane intelligente è quello che i problemi li risolve nel minor tempo possibile, per farlo deve essere abituato fin da piccolo ad usare la propria capoccia. Più si addestra, più si interviene, più si impone, meno possibilità diamo al cane di pensare. Cani inibiti dal troppo addestramento, sono belli da vedere, sono tutto fumo e poco arrosto. Per questo continua a dire con sempre più convinzione che un cane da caccia addestrato nell'essenziale al cane super addestrato gli fa il c.lo come un secchio. Ogni cane ha dentro un poco di gatto, bisogna tirargli fuori il più possibile quel poco di gatto che ha, fatto questo il cane ha sempre meno bisogno di essere spiegato. A me fanno ridere quelli che si mettono in mezzo fra selvaggina e cane e sono convinti di insegnare al predatore come deve fare per predare.:rolleyes::)
 
Ci sono cani e cani. Non dobbiamo insegnare a fare il predatore; quell'istinto è loro proprio. Dobbiamo porgli le condizioni affinché svolgano bene il loro compito. Tale condizionamento va applicato in modo diverso da allievo ad allievo. E' questa capacità che fa la differenza tra un addestratore ed uno pseudo. Il resto sono tutte chiacchiere.
setterman1
 
Molto probabilmente il cane non sa neanche perché si trova nel posto dove gli vengono abbattuti i tordi. Il cane è un animale intelligentissimo, se ha interesse per il selvatico impara subito e in poco tempo riesce a marcare il punto di caduta del selvatico abbattuto. Con l'esperienza potrebbe riuscire a marcare a vista e a ricordarsi anche tre punti di caduta. Il primo esercizio è mettere seduto il cane dalla parte destra del conduttore, per i mancini dalla parte sinistra. Fatto questo si fa vedere il riportello al cane e si lancia una diecina di metri davanti al cane, una volta lanciato, il braccio deve restare teso davanti al cane ad indicargli la direzione del riportello. Sarebbe meglio che il cane riportasse la selvaggina che ha lavorato e scovato. Dopo si porta il cane in uno specchio d'acqua dove può vedere l'arrivo di qualche anatra, basterebbero tre o quattro abbattimenti, per vedere il cane scrutare il cielo e indicare al padrone l'arrivo delle anatre. Per i tordi le prime volte si porta il cane in terreni poco sporchi, fino ad arrivare a quelli più difficili ed impenetrabili. Se il cane avesse passione e naso io lo prenderei.
 
Il cane impara quello che gli si insegna, non gli si tirano i sassi soprattutto a caccia ma si indica la direzione col braccio o magari ce lo accompagni, almeno io faccio così.
secondo me se ci sai fare e te la senti si può anche recuperare anche se passare dal sasso al tordo un po'di strada ce n'è, c'è da dire pure che se riporta un sasso è qualcosa, infondo si inizia con una pallina, un bastoncino e perché no una pietruzza, condivido i consigli di Gianni e Germano poi uno Springer non ci mette molto a capire... ma se non sei convinto lascia perdere...
 
Il cane intelligente è quello che i problemi li risolve nel minor tempo possibile, per farlo deve essere abituato fin da piccolo ad usare la propria capoccia. Più si addestra, più si interviene, più si impone, meno possibilità diamo al cane di pensare. Cani inibiti dal troppo addestramento, sono belli da vedere, sono tutto fumo e poco arrosto. Per questo continua a dire con sempre più convinzione che un cane da caccia addestrato nell'essenziale al cane super addestrato gli fa il c.lo come un secchio. Ogni cane ha dentro un poco di gatto, bisogna tirargli fuori il più possibile quel poco di gatto che ha, fatto questo il cane ha sempre meno bisogno di essere spiegato. A me fanno ridere quelli che si mettono in mezzo fra selvaggina e cane e sono convinti di insegnare al predatore come deve fare per predare.:rolleyes::)

Vero. I cani da campionato di lavoro sono addestrati a morte a causa delle regole imposte da chissa' chi , regole che all'atto pratico impediscono una buona performance a caccia. Un solo esempio di lasciar fare al cane qui basti: nelle gare di retrievers, un cane che lanciato dal padrone a recuperare un'anatra caduta in un un fiume e che se ne sta andando via con la corrente secondo tali regole assurde deve tuffarsi in acqua dal fianco del padrone e poi nuotare fino all'anatra. Se corre lungo la riva per arrivare all'altezza dell'anatra prima di tuffarsi perde punti o viene squalificato. La mia compianta Scout, in addestramento da cucciolona, quando lanciavo il riportello in un fiume e lei fremeva e guaiva vedendolo allontanarsi con la corrente, al comando "Fetch!" (Riporta!) faceva una corsa a perdifiato lungo la riva, e poi si tuffava per acchiappare il riportello, che poi riportava correndo lungo la riva. Aveva usato la sua intelligenza, avendo capito che avrebbe perso troppo tempo a nuotare dal punto di partenza. Non l'ho mai scoraggiata a far questo perche' io non andavo alle gare ma a caccia. A Kodiak meno un cane da riporto deve nuotare in quell'acqua gelida meglio e', o diverra' esausto dopo tre o quattro riporti. Inoltre un'anatra morta che galleggia e va giu' con la corrente quasi sicuramente verra' ghermita da una delle moltissime aquile calve che infestano l'isola ed il resto dell'Alaska. Quindi e' assolutamente necessario che il cane corra sulla riva, tagliando il tempo d'immersione e di recupero il piu' possibile. E questo Scout l'aveva capito da sola, attingendo al pozzo del suo istinto da predatrice. Ma a volte tale istinto puo' essere controproducente. Le avevo insegnato, quando andavamo ad anatre e beccaccini in caccia vagante lungo fiumi e laghi, ad ignorare le lepri dal piede a racchetta che a volte le schizzavano davanti al muso. L'istinto da predatore le avrebbe suggerito di inseguire, ma a me di sparare a quelle lepri non andava, perche' poi Scout ne sarebbe stata distratta nei riporti difficili. A lepri, se ci andavo, andavo senza cane. Poi non e' che mi piacessero molto come cibo, in quanto richiedevano troppa preparazione per eliminare il sapore selvatico e l'amarostico che prendevano dal mangiare la corteccia di certi alberi e cespugli di "alder" (ontano?) durante l'autunno/inverno, quando erba e altre piante migliori non erano piu' disponibili. Quindi in molte situazioni bisogna lasciar fare al cane. Una volta disalai un beccaccino e mi incazzai perche' Scout rifiutava di cercarlo dove l'avevo visto cadere e si allontanava. Io credevo che stesse disobbedendo e volesse andarsene per i fatti suoi, ma poi la vidi ritornare scodinzolando col beccaccino in bocca. Il beccaccino di pedina aveva gia' fatto una cinquantina di metri dal punto di caduta, ed io im&ecille volevo che lo trovasse dove non c'era piu'! Comunque il lasciar fare al cane e' un concetto molto relativo. L'obbedienza ai comandi e' sempre assolutamente necessaria. Anche ai comandi sbagliati. Ma l'addestramento non deve mai trasformare il cane in un robot senza cervello. In medio stat virtus. Per esempio, l'istinto condurrebbe il cane a uscire dal capanno e a saltare in acqua quando parte la schioppettata, il che dal punto venatorio sarebbe controproducente per diverse ragioni, una delle quali e' la sicurezza del cane stesso. Un mio amico di Kodiak sparo' a un'anatra e il cane salto' su senza aspettare il comando. Purtroppo il mio amico sparo' a un'altr'anatra mentre il cane gli saltava davani al fucile e la schioppettata spappolo' la testa del cane. Lo stesso col cane che insegue una quaglia che frulla e vola bassa, impedendo al cacciatore di sparare per non colpire il cane.
 
La chiave vincente è socializzare tanto e addestrare poco. Il collegamento è la collaborazione spontanea concessa dal cane al padrone, non ha nulla a che vedere con l'addestramento. Un cane ben collegato che quando viene chiamato si presenta velocemente dal padrone può essere portato a caccia da ogni parte, senza far fare figuracce al suo padrone. Il resto lo farà la selvaggina, quella nata libera, non quella di voliera.
 
Lo stesso col cane che insegue una quaglia che frulla e vola bassa, impedendo al cacciatore di sparare per non colpire il cane.
Il cane saggio è quello che pensa, a quello che gli viene imposto di non inseguire la quaglia gli si toglie la possibilità di pensare, gli si toglie la possibilità di valutare e decidere, il famoso discernimento. Quindi il cane addestrato ha sicuramente meno discernimento di quello non addestrato, a prescindere dall'addestratore. Il cane da caccia non deve essere corretto al frullo, deve essere saggio al frullo, la differenza non è poca fra quello saggio e quello corretto al frullo.
 
Il cane saggio è quello che pensa, a quello che gli viene imposto di non inseguire la quaglia gli si toglie la possibilità di pensare, gli si toglie la possibilità di valutare e decidere, il famoso discernimento. Quindi il cane addestrato ha sicuramente meno discernimento di quello non addestrato, a prescindere dall'addestratore. Il cane da caccia non deve essere corretto al frullo, deve essere saggio al frullo, la differenza non è poca fra quello saggio e quello corretto al frullo.

Mi spiace, ma mantengo che il cane che insegue al frullo e' un brocco. Che vuoi che possa valutare la possibilita' di una schioppettata nelle chiappe o, nella migliore ipotesi, che impedisca al cacciatore di sparare? Sempre cane e'. E' intelligente fino a un certo punto... Poi ricordiamoci che e' il cane che deve servire il cacciatore, non viceversa, e un cane che non fa cio' che e' sempre utile al cacciatore (come non inseguire al frullo) e' un cane dipoco conto.

Non so perche', ma mi viiene in mente questa storiella:

Un tale girovagando in un parco, vede un tale ed un cane, seduti su panche l'uno di fronte all'altro, che giocano a scacchi. Il tale si avvicina, ed osserva il cane che quando e' il turno suo afferra uno dei pezzi e lo muove sulla scacchiera. Il tale esclama: "Perbacco, lei ha il cane piu' intelligente del mondo!" E il padrone del cane: "Intelligente? Macche'! Di media su cinque partite ne perde quattro."
 
Il cane che insegue al frullo compromettera' il possibile abbattimento di una o due ritardatarie che frulleranno quando il cacciatore e' distratto dall'azione scorretta del cane, o fuori tiro se erano lontane dal grosso della brigata.
Un cane da caccia che è stato portato su animali selvatici, se è stato condizionato male, al massimo inseguirà per il tempo che il cacciatore impiega a tirare la fucilata, cioè per una mangiata di decimi di secondo. Se la fucilata è andata a buon fine va al riporto, altrimenti si ferma e continua a seguire con lo sguardo il selvatico che va via, ancora per qualche secondo, dopo rientra e si rimette a disposizione del padrone. Invece il cane che è stato condizionato bene al frullo si ferma, come faceva quando veniva portato sulla selvaggina selvatica, senza l'uso del fucile. Sul primo abbattimento il cane saggio al frullo va al riporto dopo la fucilata. Sul secondo selvatico la sua saggezza gli suggerisce di correre perché dopo qualche secondo vedrà cadere il selvatico. Bene questo punto tutto dipende dal padrone, mi sembra di essere stato abbastanza chiaro. La differenza che passa fra un cane corretto al frullo e un cane saggio al frullo è enorme. Il cane corretto al frullo è quello che esegue per coercizione, non collabora, esegue per non subire, quello saggio esegue per interesse, gli è stata data la possibilità di pensare e di agire, e soprattutto di interagire. Questo viene definito condizionamento classico, molto ma molto diverso da quello strumentale. Chi vuole condizionare il cane con questo metodo non deve parlare, non deve ordinare, deve mettere il cane nelle condizioni di arrivare a risolvere il problema con la propria testa. Quindi quando dico che il cane addestrato nell'essenziale, al cane super addestrato gli fa il c.lo come un secchio non lo dico tanto per dire. Un cane addestrato con il metodo strumentale al momento del frullo smette di pensare cioè a quella determinata azione ricorda qualcosa di spiacevole, alcuni cani girano la testa e non seguono a vista il selvatico, quindi non riescono a marcare bene il punto di caduta, per arrivare sul punto impiegano troppo tempo, questo comporta un enorme vantaggio per la selvaggina ferita, quindi tradotto, in recuperi difficili. Il cane saggio, non si inchioderà come quello addestrato con il metodo strumentale, ma si metterà in posizione (anche con qualche piccola corsetta) per assicurarsi sia dell'esito della fucilata che dell'eventuale punto di caduta. Ha meno bisogno di essere guidato, psicologicamente è meno inibito di un cane super addestrato, ha molta più autonomia nel gestire l'azione, da non confondere con l'indipendenza. P.S. Giovanni ho quotato solo quattro righi, se quoto tutto dieci pagine non basterebbero.
 
Ogni scarrafone è bello a mamma soja.....ho avuto tanti cani ...pochi da caccia tanti da guardia difesa lavoro ...ho sempre pensato che il cane che avevo fosse il migliore perchè era il mio compagno di vita .....devo dire che lo springer che ho adesso è veramente un pezzo avanti......
 
E' intelligente fino a un certo punto...
Il cane è abbastanza intelligente per valutare e decidere quello che per lui è più conveniente fare, a patto che lo si mette nelle condizioni di farlo valutare e di farlo decidere liberamente. Il cane valuta ed impara per tentativi ed errori. Caro Giovanni, il cane per capire che non gli potranno mai spuntare le ali e ghermire un selvatico al volo non ha bisogno né delle fucilate sul posteriore né del collare elettrico, ha solo bisogno di fare esperienza. Purtroppo ai cani il discernimento glielo rovinano i padroni.
 
Anche io credo che tornare agli esercizi base del riporto il cane si può correggere.Ti racconto l'esperienza che ha avuto mio padre con il suo primo cane.Cane completo nel recupero,nel riporto, e nella ferma.Un giorno andò a recuperare un' animale che mio padre aveva sciupato un Po con la fucilata al di là di un fosso.Forse sentendolo un Po tritato iniziò a mangiarlo sotto gli occhi increduli di mio padre che si trovava alla parte opposta del fosso.Da quel momento iniziò a mangiare tutta la selvaggina che andava a recuperare.Mio padre non si perse d'animo e ricominciò dalle basi dell'addestramento al riporto, il cane aveva 4-5 anni.Con tanta pazienza e qualche scappellotto il cane tornò ad essere un grande recuperatore e riportatore.La tua situazione credo sia meno complicata,io ci proverei....Ibal!
 
Di norma da quello che ho potuto constatare nei cani in particolare modo Springer le prime volte corre dietro a un selvatico che ha messo in fuga o che vola da solo poi non lo fa arriva da solo che è tempo perso giusto come dice germano dobbiamo lasciare hai cani il giusto spazio per capire e nello stesso tempo osservando il cane per sapere com'è il nostro ausiliario i cani che eseguono il compito vanno bene solo per le gare,il cane che non ha iniziativa è un cane da scartare a priori


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
 
A qualcuno forse ci vorrebbe un cane elettronico😏... lo lavoro sulla chiamata (importante perché quando lo chiami devi venire in qualsiasi situazione..), il riporto e il collegamento poi il resto viene da sé..... Il cane deve servire il padrone ma nello stesso modo come il padrone deve seguire il cane....

Inviato dal mio A1-734 utilizzando Tapatalk
 
(Untitled)

Ciao sono un nuovo iscritto....Sono springherista ormai da 11 anni con esperienza personale e nn solo tutti i miei amici possiedono springer...Posso dirti che uno springer con passione per la caccia gli si può insegnare tutto con pazienza determinazione e amore...prova prima con riporti con animali congelati in campi con erba bassa in modo che il cane veda tutto poi passa a campi con erba alta se lo cose li vanno bene puoi passare a qualsiasi altro posto ti viene in mente di lanciare e vedrai che nn ti deluderà ad ogni riporto un pezzetto di grana nn fa mai male...Buona fortuna
 
Manca il Breton.
Non classificato.
Avrà un intelligenza così bassa da non essere nemmeno considerato?

Il breton è un cane testardo e permaloso, se gli piace fare una cosa la fa e basta, tant'è che alla fine lo lasci fare,l'ho avuto per quindici anni, il mio poi era un capobranco tignoso che difficilmente si piegava ai miei voleri, velocissimo non mi dava tempo e non lo dava al setter del mio amico, tant'è che prima di ispezionare una zona lo tenevo fermo in attesa del setter, lo springer è un'altra pasta di cane, ti guarda sempre negli occhi in attesa di ordini e senza coercizioni fa quello che gli si chiede, è vivacissimo e molto più versatile se fermasse sarebbe il miglior cane da caccia, ce l'ho da quasi un anno e devo dire che per il momento sono soddisfatto, vediamo in età matura a caccia vera.
 
lo springer è un'altra pasta di cane, ti guarda sempre negli occhi in attesa di ordini.....se fermasse sarebbe il miglior cane da caccia......

E' vero...non ferma.
Ma se impari a capirlo da come batte la coda o muove la testa.....non c'è quaglia che tenga. Io nemmeno me ne accorgo più che non ferma......
 
Il breton è un cane testardo e permaloso, se gli piace fare una cosa la fa e basta, tant'è che alla fine lo lasci fare,l'ho avuto per quindici anni, il mio poi era un capobranco tignoso che difficilmente si piegava ai miei voleri, velocissimo non mi dava tempo e non lo dava al setter del mio amico, tant'è che prima di ispezionare una zona lo tenevo fermo in attesa del setter, lo springer è un'altra pasta di cane, ti guarda sempre negli occhi in attesa di ordini e senza coercizioni fa quello che gli si chiede, è vivacissimo e molto più versatile se fermasse sarebbe il miglior cane da caccia, ce l'ho da quasi un anno e devo dire che per il momento sono soddisfatto, vediamo in età matura a caccia vera.

Gianni, codesti soggetti, si trovano in tutte le razze. Credo di essere nel giusto dicendo che è un problema nella selezione dei soggetti riproduttori. Molti cacciatori basano le loro aspettative sulle cucciolate prodotte da una coppia che a caccia si comporta bene pensando che anche i figli….Non è sempre così! Occorrerebbe la conoscenza della scienza genetica che appartiene ad allevatori con la A maiuscola; non necessariamente dei professionisti.
setterman1
 
Per quanto mi riguarda preferisco il cane che insegue e se chiamo torna, questo perché in caso di pericoli per il cane devo poter interrompere la sua corsa, su animali feriti anche il cane saggio al frullo arriva dopo di chi insegue, e se questo inseguire mi farà rinunciare al tiro di qualche animale preferisco avere più possibilità di recupero su un ferito e rinunciare a una fucilata su un animale sano, tanto mica caccio per fame.
poi come dice giovannit. se uno caccia da capanno è giusto che il cane stia immobile fino al comando, ma è un caso particolare, io i miei se non voglio che escano allo sparo devo legarli :D
 
Anche io credo che tornare agli esercizi base del riporto il cane si può correggere.Ti racconto l'esperienza che ha avuto mio padre con il suo primo cane.Cane completo nel recupero,nel riporto, e nella ferma.Un giorno andò a recuperare un' animale che mio padre aveva sciupato un Po con la fucilata al di là di un fosso.Forse sentendolo un Po tritato iniziò a mangiarlo sotto gli occhi increduli di mio padre che si trovava alla parte opposta del fosso.Da quel momento iniziò a mangiare tutta la selvaggina che andava a recuperare.Mio padre non si perse d'animo e ricominciò dalle basi dell'addestramento al riporto, il cane aveva 4-5 anni.Con tanta pazienza e qualche scappellotto il cane tornò ad essere un grande recuperatore e riportatore.La tua situazione credo sia meno complicata,io ci proverei....Ibal!
La mia è solo un opinione in riguardo al cane di tuo padre, per questo la mia interpretazione è molto personale, nulla di vero e di certo. Parto dal presupposto che tutto quello che è nell'interesse del cane, il cane non lo dimenticherà. Se ci sono i presupposti giusti il cane riporterà sempre per interesse, quasi allo stesso modo di come porta il cibo la cagna alla cucciolata per svezzarla. Si potrebbe ipotizzare che il cane di tuo padre non è stato ben addestrato, venendo a mancare per qualche motivo il rapporto giusto fra il cane e il padrone, il cane si è sentito in diritto di prendersi la precedenza sulla pappatoria. Quindi l'addestramento è stato un tramite per riallacciare quel rapporto giusto che si era rotto. Non penso che il cane aveva dimenticato di fare il suo dovere, per me non lo voleva più farlo. Quando si parla di correzione, si parla di imposizione. Le correzioni il cane le subisce senza capirle, per questo motivo le correzioni non sono mai eterne. I cani corretti con troppa coercizione, in alcuni casi non sono stati più leali, la selvaggina non l'hanno più mangiata davanti al padrone, però quando non visti andavano a nasconderla.
 
Il problema è come insegnare al cane il "riporto cieco" in modo da mandare il cane a comando nella zona dove il padrone ha visto cadere la selvaggina, questo senza il lancio della pietra. Però prima del riporto cieco bisogna insegnare al cane ad osservare il cielo. Se si vuole continuare con il lancio della pietra, per far cercare la selvaggina il metodo cambia. Basterebbe mettere un fagiano vivo in una macchia e lanciare la pietra.;) il resto viene da se. Però bisogna sempre valutare, se il cane non ha mai visto un fagiano, all'involo potrebbe spaventarsi. Sicuramente se il cane ha le 00 il fagiano risulterà più interessante della pietra, o no.
 
Anche il materiale da lanciare ha la sua importanza. Per esempio: se ho un anatra morta sull'altra sponda del canale e il cane non è stato addestrato al riporto cieco, non gli lancio un bastoncino che il cane potrebbe riportarmi con facilità, gli lancio una pietra nella direzione dell'anatra. In una macchia se ho la possibilità gli lancio del terreno friabile che una parte lo polverizzo in mano prima di lanciarlo, non certamente la pietra. In ogni caso sono contrario a questi espedienti.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto