Setterman, non parlavo di esercizi di obbedienza, parlavo di doti naturali geneticamente trasmesse. Se il cane le ha chi gliele potrebbe far perdere è chi porta il cane a fare delle brutte esperienze che con la caccia vera non hanno niente da spartire. Chi abbatte la selvaggina quando il cane avverte e carica, commette un errore e condiziona il cane in modo sbagliato. Non ho detto che è sbagliato cercare di recuperare un cane incentivato a commettere l'errore, o detto che è molto meglio non fare errori per non correggere il cane, perché il cane esegue la correzione ma non la capisce. Il cane fa molta fatica ad eseguire tutto quello che contrasta con il suo istinto, quindi il terra anche se lo sa fare non lo vuole fare perché lo ritiene sbagliato. Il cane non potrà mai capire perché gli si vieta di rincorrere e di catturare la quaglia di voliera quando è nelle sue possibilità catturarla. I cani che vanno a caccia nella stragrande maggioranza non sono corretti al frullo e neanche fanno il terra a distanza, eppure di stragi imputabili al "terra" non ho mai sentito parlare. Ho sentito parlare di cani investiti perché cacciavano troppo vicino alle strade. Caccio in una zona piena di caprioli, quando capita, l'accenno di inseguimento si risolve in pochi metri. La cagna giovane non è corretta al frullo, però quando scova ed alza un fagiano si limita ad osservarlo, se non c'è abbattimento non spreca energia per niente. I cani che inseguono sempre, sono quelli che il padrone gli ha fatto credere che prima o poi gli spunteranno le ali.
Comunque io non vado vicino alle strade, anche se ho i cani che rispettano gli ordini, tutto quello che fa parte dell'addestramento indotto non può dare nessuna certezza, il cane prima o dopo potrebbe trasgredire. Nella testa del cane si fissa solo quello che fa parte del suo interesse, tutto il resto con il tempo lo dimenticherà e per farglielo ricordare ha bisogno della correzione.