Setter, Breton, Kurzhaar, Bracco Francese dei Pirenei razze a confronto

Il Drahthaar è stato creato per le esclusive esigenze del cacciatore tedesco. Questo è già un buon motivo per far capire che le esigenze del cacciatore tedesco sono diverse dal cacciatore italiano. Al cacciatore italiano serve un cane che ha qualità naturali da vendere.L'addestramento del cane ai tempi di mio nonno si basava sull'educazione, e non sull'addestramento, anche se a qui tempi non capivano una mazza di psicologia canina riuscivano ad educare solo per il fatto che trattavano il cane da cane cioè senza nessuna forma di umanizzazione. L'addestramento consisteva nell'obbedienza alla chiamata e in qualche lancio per l'esercizio di riporto. Ho detto "qualche" perché ritenevano che il cucciolo potesse stancarsi e non riportare più. Quando si assicuravano che il cucciolo riportava, il resto lo ottenevano per condizione. In pratica incentivavano quello doti che erano presente nel cane. Nella stragrande maggioranza dei casi visto, il rapporto cane-padrone difficilmente il cucciolo da grande rifiutava di riportare. Il Drahthaar è un cane che bisogna "costruire" con l'addestramento. Se consideriamo l'addestramento fatto in Germania, si deduce che si incentiva poco e si addestra molto. Il Drahthaar è una razza giovane, penso che l'hanno incominciato a creare con i primi meticciamenti alla fine dell'800 ai primi del 900. Le teorie di alcuni esperti sono ancora valide, ma molte sono state riviste. Ricordo di aver letto da ragazzo un articolo di un esperto della razza Drahthaar dove esordiva dicendo che il canide rincorreva la selvaggina, continuava asserendo che tutti i cani erano segugi che rincorrevano senza fermare e chi ha fatto in modo che il cane fermasse è stato l'uomo, che ha saputo soffocare i vecchi istinti e grazie all'addomesticamento è riuscito ad ottenere la ferma. La ferma agli albori della prima cinofilia, non era ritenuta una dote istintiva, ma acquisita. Forse è per questo motivo che qualcuno è ancora convinto che la ferma se non c'è può essere insegnata. Meditate.
 
A tal proposito vi allego un articolo molto interessante che chiarisce quella caratteristica propria dei cani tedeschi che noi impropriamente chiamiamo aggressività.. Essa è frutto di una selezione accurata ed è pervenuta a noi perché persiste nei geni di quelle razze in cui tale caratteristica aveva un utilizzo essenziale per quei territori.

Nel leggere la lettera di un estimatore nonché utilizzatore di un cane dell'allevamento di Zeffiro e la risposta dell'allevatore evinco che quest'ultimo sia stato boicottato dai potentati della cinofilia italiana per non far affermare questa razza, molto probabilmente per non svantaggiare quelle attualmente in voga in Italia e gli interessi che portano seco. E' una mia interpretazione non una affermazione.
setterman1
 
Ma no dai Giovanni, sto parlano di ottimi cani da ferma, cani da ferma che non pistano e non dettagliano quando cacciano, ma abbiamo già parlato di dettagli, accertamento e di pista. Un bravo cane da caccia resta tale in qualsiasi circostanza, se pista a caccia lo farà anche in gara. Io sto parlando delle qualità naturali del cane da ferma, gare o caccia queste non cambiano.

------------------------------------------------------------------------
Ora ho capito e vedo che mi sono spiegato male. Io intendo, (ora come ora), "IL" cane da "caccia", Non "solo" il cane da ferma, ma anche questo. Il Kurzhaar e il DD lo possono fare.
I tempi cambiano, venatorialmente parlando, poche quaglie, poche beccacce e numeri di abbattimenti limitati per legge, così i tempi.
Praticamente, (se non fai gare) tieni il cane fermo a casa 7 mesi l'anno, oppure sfidi le leggi attuali e lo porti in allenamento nei periodi non consentiti.
Quindi, per un cacciatore generico, diciamo anch'esso "polivalente"[ilre.gif], che cane gli consiglieresti?
Non dire springer, perchè non ferma!:mrgreen: Io, senza ombra di dubbio gli consiglierei un K. o un DD, che gli fanno la guardia pure a casa! Cosi non avrà bisogno del cane lupo!
Ma gli farei prendere un cucciolo i cui genitori non abbiano avuto tante manipolazioni o forzamenti, ma buoni fermatori.

Così, se oggi ho deciso di andare a beccacce e magari queste scarseggiano, ma vedo un bel passo di colombacci, mi dedico a loro e il cane deve stare al mio fianco e dopo l'abbattimento, li deve trovare e riportare.
Poi magari non ne passano più, allora riprendo la camminata a beccacce, godendomi il cane che spazia a destra e a manca, ad un tratto cambia atteggiamento e capisco che la preda non è una becca, mi avvicino il più possibile.....lepre, dopo una breve ferma, la salta....... Incarnierata questa e dopo i convenevoli col cane, si riprende la camminata. So di un laghetto nelle vicinanze e gli vado a fare visita, nell'avvicinarmi, chiamo il cane e lo metto dietro di me, mi avvicino alla rive e dalle cannecciole, parte un germano (non tu:)) sparo e mi cade al centro del laghetto. Il cane ha visto la scena e parte per il recupero. Incarnierato anche questo.
Si è fatto tardi e decido di tornare, facendo un altra strada. Il cane spazia in cerca di emanazione, lo vedo filare a testa alta fino a cadere in ferma. Mi avvicino, mi piazzo e aspetto gli eventi. Uno scatto avanti e di nuovo fermo, ma con la testa girata sulla sua dx. Aspetto...cane fermo...scatto! Involo!...Beccaccia....incarnierata...recuperata e riportata. Be! non ci possiamo lamentare!
Riprendiamo la via del ritorno. a Circa 500 mt dalla macchina, il cane fa buono fuori ad uno spinaio, dimena la coda e muggie, rizza il pelo, gira attorno allo spinaio, per trovare l'entrata, la trova ed entra. Ho capito, cinghiale![si.gif] cambio velocemente cartucce, carico a palla, (il cacciatore generico le porta sempre) e aguzzo l'unico orecchio buono che ho, il dx. Lo sento ringhiare ed abbaiare, l'adrenalina scorre nelle vene tanto veloce che ho una sensazione come se mille aghi mi pungessero la pelle. Porto il fucile alla spalla, indirizzato verso quel buco nei rovi. Sento muovere la dentro, sento il campano del cane. Sento fragore sulla mia dx, due salti e sono piazzato, il cinghiale incalzato vuole sfondare le spine per uscire. Ci riesce...lo vedo, ma non vedo il cane... non sparo...mi vede anche il cinghiale e tentenna a uscire, ma morso sul di dietro dal cane, salta fuori e parte. Lo seguo col mirino...lo incanno e .....BAAAM...lo vedo capriolare e cadere......è fermo, lo tengo sotto tiro, incomincia a sbattere, muovendo le zampe come se volesse correre. Arriva il cane e comincia a morderlo, lo lascio fare per un pò, poi mi avvicino e tento di calmarlo. Gli metto il guinzaglio e lo tiro via. BRAVO! lo accarezzo...mi sporco le mani di sangue...è del cinghiale. Con un buon coltello lo scanno. Tiro fuori un pezzo di cordicella, quella per le tapparelle, (un cacciatore generico la porta sempre), faccio un cappio e lo lego al grugno. Avrà una quarantina di kg. Metto il fucile a tracolla e comincio a trainarlo verso la macchina. Telefono a casa....."mettete l'acqua a bollire che dobbiamo pelare".
La giornata non poteva andare meglio.
Finalmente tutto fatto, sono a casa seduto d'avanti al caminetto che mi gusto una grappa, fatta da un mio amico, il cane è sul tappeto che sonnecchia d'avanti al fuoco.
Mi hanno detto che c'è un bel passo di tordi...domani a tordi.....col cane naturalmente!

Sono andato fuori tema, lo so, ma mi sono fatto prendere la mano, Martino perdonerà... se non si scherza che si campa a fare. Ma comunque, nello scritto è spiegato come voglio il cane da caccia io e nelle varie razze non vedo che un kurzhaar o un DD.
Se avessi avuto uno specialista, queste avventure me li sarei sognate! La stagione venatoria è corta e io la voglio vivere al massimo in tutte le sue sfaccettature, con al fianco un compagno fedele che sappia fare tutto.
 
Il Setter è un gran cane, senza togliere niente alle altre razze, ha qualcosa in più, l'ho scritto nel mio primo post. Però non è adatto a cacciare in terreni molto duri con fitta vegetazione. Ho detto che non è adatto, ma la grande passione e la grande avidità lo fa adattare a tutto. Se dovessi mettere due razze a confronto per scegliere una, queste due sono il Breton e il Bracco francese. Quindi se dovessi cambiare razza sarei molto indeciso fra il sicuro e collaudato Breton e il bracco francese.
 
Dalle mie parti la diffusione per chi non sceglie uno Springer è a favore del breton.
​​​​A mio parere questo è dovuto a tutti gli ex setteristi che restano fedeli al cane da ferma, ma hanno un cane più corto in termini di cerca e più polivalente facendo un po' di tutto dal riporto del tordo all anatra dal fiume alla caccia in ambienti sporchi a mini lepri e quant'altro in pratica li usano come springer anche se non con i risultati da springer, non scandalizzatevi ma molti possessori di breton dalle mie lo scelgono per questi motivi..
 
Verissimo. Il breton in toscana è il cane più snaturato di tutti: si vuole sotto il capanno a riportà i colombi e poi se gli vengono delle pecche sulla ferma ci si meraviglia :mad:
È una razza che a me non piace, a pelle, ma indubbiamente è una bella razza
Ma se si ragiona di fermatori il sig Laverack ha creato la razza migliore al mondo, non ce n'è per nessuno ;)
Ps: qualcuno sa perché Livia e Walker hanno postato foto di equini in una discussione di cani? :p
 
Con tutto quello che ha scritto, non è riuscito ad incrementare in italia il numero di iscrizioni del Drahthaar. Il Drahthaar è un cane particolare, secondo me non è adtto a tutti. Sarebbe interessante saper perchè ha perso interesse per le proveve di lavoro Enci. E' comunque un bel cane, ha un bel pelo che lo aiuta sia nel lavoro in acqua nel periodo invernale, sia per il lavoro su terreni difficili dove è richiesto il recupero di animali feriti senza tentennamenti a bucare gli spinai. Ma questo oltre alle difese serve molta passione ed avidità.
 
Così, se oggi ho deciso di andare a beccacce e magari queste scarseggiano, ma vedo un bel passo di colombacci, mi dedico a loro e il cane deve stare al mio fianco e dopo l'abbattimento, li deve trovare e riportare.
Poi magari non ne passano più, allora riprendo la camminata a beccacce, godendomi il cane che spazia a destra e a manca, ad un tratto cambia atteggiamento e capisco che la preda non è una becca, mi avvicino il più possibile.....lepre, dopo una breve ferma, la salta....... Incarnierata questa e dopo i convenevoli col cane, si riprende la camminata. So di un laghetto nelle vicinanze e gli vado a fare visita, nell'avvicinarmi, chiamo il cane e lo metto dietro di me, mi avvicino alla rive e dalle cannecciole, parte un germano (non tu:)) sparo e mi cade al centro del laghetto. Il cane ha visto la scena e parte per il recupero. Incarnierato anche questo.
Si è fatto tardi e decido di tornare, facendo un altra strada. Il cane spazia in cerca di emanazione, lo vedo filare a testa alta fino a cadere in ferma. Mi avvicino, mi piazzo e aspetto gli eventi. Uno scatto avanti e di nuovo fermo, ma con la testa girata sulla sua dx. Aspetto...cane fermo...scatto! Involo!...Beccaccia....incarnierata...recuperata e riportata. Be! non ci possiamo lamentare!
Riprendiamo la via del ritorno. a Circa 500 mt dalla macchina, il cane fa buono fuori ad uno spinaio, dimena la coda e muggie, rizza il pelo, gira attorno allo spinaio, per trovare l'entrata, la trova ed entra. Ho capito, cinghiale![si.gif] cambio velocemente cartucce, carico a palla, (il cacciatore generico le porta sempre) e aguzzo l'unico orecchio buono che ho, il dx. Lo sento ringhiare ed abbaiare, l'adrenalina scorre nelle vene tanto veloce che ho una sensazione come se mille aghi mi pungessero la pelle. Porto il fucile alla spalla, indirizzato verso quel buco nei rovi. Sento muovere la dentro, sento il campano del cane. Sento fragore sulla mia dx, due salti e sono piazzato, il cinghiale incalzato vuole sfondare le spine per uscire. Ci riesce...lo vedo, ma non vedo il cane... non sparo...mi vede anche il cinghiale e tentenna a uscire, ma morso sul di dietro dal cane, salta fuori e parte. Lo seguo col mirino...lo incanno e .....BAAAM...lo vedo capriolare e cadere......è fermo, lo tengo sotto tiro, incomincia a sbattere, muovendo le zampe come se volesse correre. Arriva il cane e comincia a morderlo, lo lascio fare per un pò, poi mi avvicino e tento di calmarlo. Gli metto il guinzaglio e lo tiro via. BRAVO! lo accarezzo...mi sporco le mani di sangue...è del cinghiale. Con un buon coltello lo scanno. Tiro fuori un pezzo di cordicella, quella per le tapparelle, (un cacciatore generico la porta sempre), faccio un cappio e lo lego al grugno. Avrà una quarantina di kg. Metto il fucile a tracolla e comincio a trainarlo verso la macchina. Telefono a casa....."mettete l'acqua a bollire che dobbiamo pelare".
La giornata non poteva andare meglio.
Finalmente tutto fatto, sono a casa seduto d'avanti al caminetto che mi gusto una grappa, fatta da un mio amico, il cane è sul tappeto che sonnecchia d'avanti al fuoco.
Mi hanno detto che c'è un bel passo di tordi...domani a tordi.....col cane naturalmente!

Sono andato fuori tema, lo so, ma mi sono fatto prendere la mano, Martino perdonerà....

Spero perdoni pure me :mrgreen:.......su' questo post sono assolutamente di parte e lo so'.... ripetitivo.... ma non riesco a non postare in memoria della mia Stella : Giovanni ha praticamente descritto alcune delle "nostre" uscite venatorie in quegli anni meravigliosi e irripetibili : la Kurzhaar piu' polivalente che abbia mai incontrato [11]

2KE7u.jpg


e' passato tanto tempo......ma ogni tanto la sogno a caccia insieme heuuu.gif]!Un saluto.
 
Siamo così sicuri che l'indole resista a anni di selezione? Non saranno diventati come i cocker da appartamento? O i bassotti delle signore di città? I cocker andavano a caccia e i bassotti addirittura a cinghiali... A voi la risposta... Io non ho le conoscenze per rispondere, anche stavolta imparerò da voi... Vi lascio la parola...
 
-------------------------------------------------------------------------
Martino, anzi...Martinuzzu beddu!:mrgreen: Certamente per noi le razze approdate in Italia sono state migliorate, ma per i cacciatoridel paese di provenienza, no! Loro la vedono diversamente da noi. Hanno altri modi di cacciare e un cane "migliorato" in Italia non gli va bene, come non è andato bene a noi il cane con quel tipo di addestramento....tutto qui.
Se poi invece dici: Ditemi quale razza di cane approdata in Italia non sia stata modificata dagli allevatori italiani,... ti rispondo; quasi tutte!
Lasciamo un attimo i cani e parliamo della mentalità del cacciatore italiano. Un cacciatore italiano che capisce di cani da ferma, anche se di razza polivalente, non accetterà mai di far abbassare la testa e permettere al suo cane di mettere il naso a terra per farlo recuperare un fagiano morto trascinato per terra. Ma questo non vuol dire che il cane selezionato in Italia non è capace di svolgere quel determinato esercizio. A qualcuno potrebbe anche non piacere quello che dico, purtroppo sono i fatti a parlare. I fatti dicono che qualsiasi cane riesce a seguire quel tipo di pista. Se non ci credete potete provare, prendete un cucciolo meticcio di 3 mesi e con un poco di pazienza in poco tempo il cucciolo riuscirà a trovare una bistecca trascinata per terra. Lo stesso cucciolo dopo che ha raggiunto la "laurea" nel recuperare tutto quello che gli viene trascinato per terra, lo portate a recuperare un fagiano selvatico ferito all'ala, vi renderete conto che sono due cose completamente diverse, se il cane non è geneticamente predisposto quel tipo di addestramento non lo potrà mai aiutare a recuperare un fagiano che cerca di salvare le penne mettendo in atto delle vere strategie difensive. Quindi, se per prendere un punteggio è prevista quella prova, la posso fare, ma se dico che con quel tipo di esercizio ho insegnato al cane a recuperare, vuol dire che devo rivedere qualcosa, solo il fatto di pensare di insegnare a predare al predatore ho un concetto sbagliato, di quello che è l'istinto del cane. In conclusione, i cani selezionati in Germania recuperano come quelli selezionati in Italia, se sono predisposti, altrimenti non ci sono esercizi e addestramenti che possono mettere nel cane quello che gli manca geneticamente. Ci sarebbe molto altro da dire, ma diventerebbe troppo lungo e alla gente gli passa la voglia di leggere.
 
Sicuramente non è una cosa che fanno tutti i cani.... Ma pur avendone le capacità un cane che caccia qui (parlo della mia zona) in un' intera vita non vedrà le lepri che quel cane vede in un giorno...questo per dire che il cane che ragiona lo fa dopo aver vissuto quell'esperienza più e più volte, questo l'ho notato anche con il mio springer di 15 mesi, in giardino non rincorre più le Tortore, al massimo a volte prova ad avvicinarsi il più piano possibile senza guardare la "preda" e facendo una sorta di guidata negli ultimi metri per poi fare il salto finale... Adesso sta smettendo del tutto e le guarda sdraiato... Ma quante volte ci avrà provato? Sicuramente un numero che da noi è quasi impossibile far vivere al cane in termini di incontri con selvaggina vera, se non rischiando multe su multe in qualche particolare zrc, ma ad andarci 2/3 volte a settimana.
Quindi va bene che il cane deve pensare, ma ai fini pratici è meglio un cane che insegue a prescindere e al richiamo torna dal padrone, se poi con l'età capirà da solo quando inseguire tanto meglio... Anche perché se un animale ferito e quindi da inseguire va verso una strada è meglio che ad un fischio il cane rientri.
Tutto questo per dire che dobbiamo anche fare i conti con ciò che abbiamo a disposizione per addestrare.
Per "fare" il cane da caccia ci vuole la selvaggina, il cane da caccia deve imparare da i suoi errori. Ci sono cani che apprendono prima e quelli che per apprendere hanno bisogno di fare più tentativi. Fermo restando che la lepre non è un selvatico adatto al cane da ferma, allo stesso modo non lo è il merlo. I selvatici per i cani hanno più o meno lo stesso significato. Il merlo è come la lepre, se al cane non gli viene abbattuto il merlo, il cane dopo qualche tentativo ignorerà completamente il merlo. Il nostro problema è quello di sottovalutare l'intelligenza del cane, a tal punto di farci prendere per il sedere. Io sono ottimista perché reputo il cane un attento osservatore, e dico che al cane basta vedere correre una lepre integra e una ferita per valutare quale delle due è conveniente rincorrere. Se il cane da ferma insegue deve avere un buon motivo, se è stato regolato bene il cane non ha motivo di rincorrere, né la selvaggina che corre né quella che vola, i cani da ferma che vanno a caccia e sono stati condizionati bene lo fanno. Il cane che rincorrere per parecchi metri un volatile lo fa perché il suo padrone gli ha fatto capire che prima o dopo gli spunteranno le ali. "Ai fini pratici è meglio un cane che insegue" Se è meglio che insegue lo deve decidere il cane. Basta avere le idee chiare di quello che desideriamo dal cane. Se vogliamo un cane addestrato che attacca l'asino dove vuole il padrone, allora lo addestriamo e quando il padrone fischia il cane smette di inseguire e torna. Se invece vogliamo un cane che pensa, se è conveniente o non conveniente fare una determinata azione, non bisogna fischiare, se proprio vogliamo fischiare bisognerebbe farlo quando il cane ha rinunciato nel suo intendo. Vicino le strade non si caccia, neanche con un cane supe addestrato, l'addestramento non dura in eterno prima o dopo il cane trasgredirà. Avere un cane che pensa e valuta se è meglio inseguire un animale che vola o che corre si lascia controllare meglio. Io premio sempre i cani dopo l'inseguimento, specialmente quando sono giovani. Stiamo parlando di due metodi addestrativi diversi.
 
A tal proposito vi allego un articolo molto interessante che chiarisce quella caratteristica propria dei cani tedeschi che noi impropriamente chiamiamo aggressività.. Essa è frutto di una selezione accurata ed è pervenuta a noi perché persiste nei geni di quelle razze in cui tale caratteristica aveva un utilizzo essenziale per quei territori.

logo_deutch-drahthaar_ADESIVO3.png






DD del Zeffiro
Pagina Precedente









Tratto dalla rivista “CINOFILIA VENATORIA”,
“Speciale D.Drahthaar”Gennaio 2003

IL D.DRAHTHAAR E’ UN CANE AGGRESSIVO?

a cura di Gallo Zeffiro

Quanto scotta questo tema. Per due principali motivi: perché non é facile per me spiegare che il D.Drahthaar NON é un cane aggressivo a chi non ci crede e non vuole capire, ma molto di più perché é quasi impossibile mettere nella testa della gente che non vuol sentir ragione, se non la propria, che il Deutsch-Drahthaar così come viene concepito ancora oggi in Italia non é un cane per tutti.
Hambra_Hanita_Karolina.jpg

Premesso questo che é già molto, vedrò per schemi, di chiarire un po’ di cosette che meritano di essere trattate. Il DD come del resto molte altre Razze da Caccia Tedesche é stato fondato su dei principi etico - venatori che forse da noi in Italia non sono ancora sufficientemente analiz­zati per renderci conto di cosa si ha per le mani possedendo un tale cane. Cosa sono e cosa rappresentano questi nomi:
1) WILDSCHÄRFE
2) RAUBWILD und RAUBZEUGSCHÄRFE
La numero uno ossia la wildschärfe è la capacità di un cane da caccia di appropriarsi senza difficoltà della selvaggina minore ferita e di fare il suo dovere di cane da caccia nel recupero di questa o nel riporto attraverso le più svariate difficoltà. Di inseguire con coraggio anche la selvaggina di grosso calibro e "pressarla" possibil­mente fino al servizio finale del cacciatore. Quando questa attitudine assume un carattere di forte coraggio o particolare durezza si parla di "alto grado di wildschärfe", di massimo grado quindi di determinazione nel compimento del proprio dovere.
Il secondo punto ovvero la raubwild e la raubzeugschärfe identifica un cane da caccia e non, nella sua predisposizione ad assalire e pos­sibilmente uccidere tutti gli animali rapaci o nocivi. Il minimo del comportamento che rientra in questa nota é "pressare" l'animale nocivo fino all'arrivo del cacciatore che ultimerà l'opera.
Chi possiede un D.Drahthaar deve fare i conti con questo patrimonio genetico che é insito e connaturato nella razza stessa, e che se di D.Drahthaar si parla, questo deve assolutamente possedere le doti per svolgere il lavoro del cane d'uso venatorio dei punti uno e due. Nel punto uno é automatico anche per i cacciatori italiani pretendere che un cane da caccia persegua la selvaggina con una certa determinazione e audacia, qualsiasi sia il terreno, l'ambiente teatro di caccia e il tipo di selvaggina che si vada a cacciare.
Per il punto due le cose sono un po' più complicate.
Perché i creatori dei cani tedeschi per l'uso venatorio e così naturalmente anche per il D.Drahthaar, si sono così ostinati ad esaltare questa prerogativa di durezza contro i rapaci e i nocivi?
E' presto detto, per salvaguardare il loro territorio di caccia da intrusi notoriamente scomodi. Tra questi "intrusi" rientrano molte specie: volpi, faine, martore, gatti inselvatichiti, tassi, donnole, ma anche cani randagi. Tutti "personaggi"questi, atti notoriamente a rapire e aggredire con ferocia la selvaggina. I cani tedeschi da caccia devono preservare il territorio del loro proprietario da ogni possibile predatore.
Se un cane é stato concepito con questa sistematica logica, come si può pretendere che non diventi un cane all'occorrenza duro? Che non diventi quando ne ha l'occasione attore principale di una recita già scritta? Questo deve essere accettato. Se non si accetta non si é capito niente dei cani da caccia in genere, e niente del D.Drahthaar nello specifico. In Germania nessun cane può passare alla riproduzione (ufficiale), se non ha testate le qualità dei punti uno e due.
Premesso questo arriviamo al punto più dolente della questione :
Noi uomini. Noi cacciatori con il cane.
Ogni razza di cani ha delle prerogative generali e specifiche, anche il D.Drahthaar ne ha il suo bagaglio.
Nel paese d'origine della razza, fin dai tempi in cui questa non esisteva, era noto e usato però il SISTEMA di GESTIONE del CANE. Il modo razionale di "RELAZIONARSI" con lui, fosse esso un cane da caccia, da difesa, o da compagnia.
QUESTO E' IL PUNTO DOLENTE. Non si può pretendere di guidare una ”Ferrari” pensando che dal momento che si possiede la patente di circolazione e si sono guidate ad oggi un paio di utilitarie, si possa altresì cimentarsi con la “rossa” in evoluzioni e accelerate varie, senza prima aver capito con che mezzo si ha a che fare. Ne andare per le strade del centro cittadino con una macchina “movimento terra” senza conoscerne prima le possibilità di sterzo, di ingombro ecc. Esempi semplici ma chiari, per ogni mezzo ci vuole una scuola, un insegnamento, un’attenzione. Al nostro D.Drahthaar venendo al sodo, va data più attenzione, più continuità d'assieme seguendo però una logica :
Uomo-Cane-Educazione-Utilizzo.
Honda.jpg

SE C’É UNA VOLONTÀ ALLA FINE UNA VIA SI TROVA SEMPRE.
Bisogna assolutamente che gli utilizzatori del D.Drahthaar, ma consiglio anche a tutti gli altri proprietari di cani di razze diverse di fare la stessa cosa, imparino la grammatica di come si cresce il proprio cane con una più vasta logica educativa.
L'educazione non é necessariamente coercizione: botte, urli, calci, collare elettrico ecc. L'educazione é ben altro, come per i bambini, se si lasciano crescere da soli in strada, magari frequentando cattive compagnie, non potranno che diventare dei piccoli mascalzoncelli che alla prima occasione faranno a pugni o peggio. L'educazione vera é la presenza costante, tastare il polso della sensibilità soggettiva del figlio (o del cane) giorno per giorno, non lesinando le coccole ma non tralasciando neanche la fermezza, che giustamente abbinate otten­gono dei grandi risultati e che distinguono l'adulto "cresciuto" da chi non sa. In breve, se il giovane soggetto D.Drahthaar, dimostra verso i sei o sette mesi di avere un'indole troppo combattiva verso i propri simili, e magari avere le prerogative di diventare troppo presto un CANE ALFA che é il rango più alto della classe sociale canina, nel preciso momento della forte indisciplina, lo si strattoni fortemente con il guinzaglio a collare strozzante, e gli si imponga il "terra" perentorio, rimanendo puntati davanti a lui in quella posizione per cinque – dieci minuti, senza cedere, senza farlo alzare. Questa per il nostro cane, più che una punizione fisica, é una ferma volontà di negazione psicologica. Il cane intelligente reagirà positivamente. Due o tre volte di questi servizi di solito sono sufficienti in un cane di giovane età per fargli capire chi comanda, e cosa non si deve fare. In Veneto diciamo che la piantina si può raddrizzare solo quando é giovane. E che l'occhio del contadino ingrassa i buoi nella stalla. Quindi non si può pretendere niente dalle correzioni (anche dalle più dure) quando il soggetto é già formato nel suo carattere, alle volte si scaturiscono reazioni ancora peggiori. Ne tanto meno vale (II° proverbio) quello di accorgersi "una tantum" di come sta crescendo il nostro D.Drahthaar. Bisogna viverci di più assieme, e non pretendere dei risultati senza problemi a venire, sciogliendolo dal recinto di contenimento solo il fine settimana e verso spazi aperti dove può incontrare chiunque.
Quel chiunque và rispettato!
Ma per rispettare bisogna assolutamente passare attraverso un’educazi­one sociale di comportamento. Il soggetto fin DA PICCOLO và fatto socia1izzare con altri cani adulti e non, ma specialmente di taglie diverse, ancor di più con i cani di piccola mole. Si deve porre sempre grande attenzione al suo comportamento ed alle sue eventuali inopportune reazioni. Si reagisca con subitaneità.
Almeno per il D.Drahthaar nella media, si deve agire così.
Il D.Drahthaar non é un barboncino per signora un po' cresciuto, non é neanche il bravissimo E.Breton e neanche il nostro italico Spinone. Chi vuole accompagnarsi felicemente al DD deve sapersi auto educare ed impegnare. Questo discorso non deve assolutamente impressionare negativamente chi si vuole avvicinare alla razza, anzi, diversamente deve servire d'entusiasmo per allargare la propria conoscenza verso una gestione intelligente. Imparare ciò che non é stato mai SUFFICIENTEMENTE insegnato al cacciatore italiano medio, ovvero sia quello di andare a caccia con dei cani educati e completamente in mano.
Il D.Drahthaar non é poi tanto diverso da molte altre razze nella psiche e nella costruzione simili a lui, ma per le quali la pubblicistica magari adotta pagine più favoreggianti. Dobbiamo solo, imparare un po’ di più la gestione. Più esercizi da cortile e collegamento. Tutto qui, ne fuoriusciranno maggiore soddisfazione, maggiore conoscenza sul vero comportamento degli animali cani, maggiore coscienza sul ruolo del capobranco, e innanzi tutto si imparerà finalmente a non prendere le solite "feroci arrabbiature" per cose che alla fine dipendono più da noi che da i nostri cani. Questo discorso mi sembra che possa esser accettato e capito da tutti, sia nell'intento che nella sostanza. Un’altro capitolo che conclude questo mio scritto deve essere assoluta­mente dedicato alla produzione del Deutsch-Drahthaar.
Abbaio_animale.jpg

I personaggi di un tempo che fu (oggi 100 ANNI di ufficia1ità) che si dedicarono alla creazione della razza DD, non avrebbero mai potuto pensare ad uno svi1uppo così imponente del numerico odierno della razza stessa. Tra i loro più famosi motti, ci fu sempre inesorabile quello rivolto verso gli allevatori di quel tempo che cantava così:
ZUCHTE WENIGER, ABER BESSER !”: “Alleva meno ma meglio!”, (non quantità ma qualità). Questo principio oggi, come per moltissimi altri postulati di alto valore sociale non esiste più. Non solo, ma si pubblicizzano talmente le razze canine al solo scopo di venderne il prodotto che si passa sopra tutto e tutti.
Guardiamo un po' senza farne i nomi, alle razze da caccia, da guardia, e da compagnia che negli anni sono diventate oggetto di moda o preda ambitissima dei mass-media. Sono le razze, e quindi i cani, di come gli avevano pensati e con mille sacrifici creati gli inventori di questi? Sono rimaste le sane, robuste, e psicofisicamente equilibrate razze di un tempo che fu? Lascio a voi tutti trarne una risposta, e una conclusione obbiettiva e intelligente. Internet é una grande cosa, una cosa immensa. Nel tema dei cani, e per la vendita di questi, senza dubbio velocissima. Ma come si fanno a verificare i caratteri dei genitori dei cani che si comperano tramite internet? Come si fa a credere ancora che in Germania solo perché é la patria natia del D.Drah­thaar tutti gli allevatori siano delle persone serie, preparate, coscienziose e conoscenti. Il DD come razza sta crescendo a dismisura, sta crescendo perché é un cane generico efficace. Ma la suprema legge della domanda e dell'offerta haimè, spero non soffochino anche questa meravigliosa creazione. Fare cani é facile, basta mettere un maschio con una femmina ed escono cuccioli. Ma cosa si é fatto e con chi?
Cosa si sa in genere delle prerogative caratteriali e genetiche di ogni individuo? Cosa si conosce dei "geni" con tanta o poca durezza caratteriale che si portano appresso quei due soggetti? La nitroglice­rina agitandola può anche esplodere. La razza in salute secondo me é la razza bene tutelata anche nel numerico. E per numerico intendo limitazione di questo, e non esaltazione della produzione. Questo é valido in Germania come in Italia. Anzi ancora di più in Germania, dove le cose si DOVREBBERO sapere di più.
E' chiaro che tutto questo discorso alla fine si congiunge con il tema iniziale; da una buona famiglia di solito non nascono dei delinqu­enti, o meglio da una famiglia "'Presente" nei concetti d’educazione e forte nei principi morali. E' chiaro che le eccezioni ci possono essere, ma queste non fanno di certo la media ne tanto meno la regola. Il D.Drahthaar é un cane di razza giovane, costruito su più ceppi famigliari di razze diverse. E' un incrocio.
E' molto difficile allevare il D.Drahthaar, presuppone competenza infinita sulle linee di sangue, ma molto di più, conoscenza diretta sui singoli soggetti che hanno partecipato alla composizione del certificato genealogico. Questo alle volte é quasi impossibile, ma non é impossibile prendere dei contatti con le persone che anni addietro hanno posseduto quei determinati “soggetti cardine”: della linea genealogica. Un tale atteggiamento, ingaggerebbe un vero contatto tra gli allevatori “coscienziosi”, che confidenti sulle qualità, sui caratteri, e sulle problematiche varie di questo o quel cane, favorirebbero di certo a stabilizzare la SALUTE VERA della razza. Un lavoro infinito, una infinita ricerca, ma alla fine una semi-garanzia di lavorare con del materiale non avariato. E poi un’ultima cosa, il soggetto pazzo, squilibrato, veramente incorreggibile fin dalla nascita, sia esso costato il prezzo di un cucciolo o il prezzo naturalmente maggiorato del cane adulto con tutti gli esami di caccia possibili, quel soggetto che dimostri in ogni situazione, di non voler correggere minimamente dei suoi istinti primordiali fortemente deviati, và eliminato.
E' meglio un pianto unico, che continue lacrime per incidenti più o meno gravi dietro ad ogni angolo di casa nostra, o nella finestra del Mondo.
Pagina Precedente
 
Giovanni, mi fa piacere che hai aggiustato ancora un poco il tiro e abbiamo trovato altri punti in comune in riguardo ai cani da ferma. Al cacciatore gli consiglierei un cane adatto al terreno e alla selvaggina che caccerà in prevalenza, in ogni caso gli dico: "di qualsiasi razza l'importante è che sia bravo e rispetti le attitudini della razza". La tua idea in riguardo al cane da ferma polivalente è pura utopia, se fosse come asserisci, in Italia ci sarebbero solo le due razze tedesche. Il cane polivalente come lo intendi tu, fa tutto benino e niente bene, bisogna sapersi accontentare. Pero come ho già detto ci sono in Italia cani tedeschi selezionati con un criterio diverso, che sanno fare bene il lavoro del cane da ferma e benino alche altri lavori. I fatti dicono che a livello mondiale, la selezione italiana è andata e sta andando dalla parte giusta. Non ce la stiamo cantando e suonando fra noi. Che il Kurzhaar e il Drahthaar sono gran cani, nessuno l'ha mai messo in dubbio, io metto in dubbio quello che qualcuno vuol far credere in riguardo alla selezione italiana. Giovanni il Kurzhaar e il Drahthaar in Italia vengono selezionati tenendo in grande considerazione quelle che sono le qualità naturali, gli allevatori italiani e per fortuna non solo italiani, non selezioniamo per fare i "giochi senza frontiera" tu sicuramente te la ricordi la famosa trasmissione.
 
La fortuna del breton sono state anche le dimensioni. E un cane piccolino, perfetto per molti che non hanno spazio o nemmeno un giardino.
A me sinceramente non piace, quando corre sembra abbia male ai polpastrelli e, parlando con molti, spesso regge male la ferma.
Il francese non lo conosco.
Se si dovessero estinguere i setter passerei ai tedeschi.
 
Siamo così sicuri che l'indole resista a anni di selezione? Non saranno diventati come i cocker da appartamento? O i bassotti delle signore di città? I cocker andavano a caccia e i bassotti addirittura a cinghiali... A voi la risposta... Io non ho le conoscenze per rispondere, anche stavolta imparerò da voi... Vi lascio la parola...

Infatti i paragoni che hai fatto non hanno fondamento, perché il dd a caccia ci va, non poltrisce in salotto. Non tutti i cocker sono da salotto come anche i bassotti, ma possiamo aggiungere anche i Retrievers, Labrador e golden, e ti dirò di più: non è raro che da cuccioli nati da cani da salotto vengano fuori buoni cani da caccia, quando cambiano gli stimoli le risposte del cane sono diverse.
[40]
 
Deh' Toscano....!!!! Sciacquati la bocca prima di parlare delle razze italiane che hanno fatto la storia venatoria di questo Paese!!!
E poi quando vai a caccia ed il ritorno ti sembra un'odissea, vuoi mettere avere a disposizione un cavallo che ti riporta alla macchina ??!!!
 
Sono convinto che molto dipenda dai proprietari se un cane di tale razza, selezionato alla polivalenza venatoria in senso lato del termine (compresi nocivi, difesa dello zaino e quant'altro) abbia certi comportamenti che definire aggressivi è un eufemismo. E te lo dice uno che ha avuto il bracco tedesco e non sto a dirti che faceva. I selezionatori del "pelo d'acciaio" e di altre razze teutoniche non credo siano stati così sprovveduti da "costruire robot ingestibili". Molti, ed io compreso, non conoscono le regole basilari della psicologia canina e.... i risultati si vedono. Dovrebbero istituire una sorta di patente cinofila anche per chi volesse fare attività con queste superbe razze.
setterman1
Sicuramente il rapporto fra cane e padrone dipende molto dal padrone e dall'allevatore, sia per quello che riguarda la selezione sia per quello che riguarda la socializzazione. Il comportamento aggressivo deve essere flessibile ed equilibrato. Io penso che la flessibilità è genetica e l'equilibrio gli viene indotto dal padrone con la socializzazione. In poche parole il cane rispetta la volontà del padrone senza nessun addestramento. Dipende dal tipo di selezione, la coperta non può essere mai abbastanza lunga, si tira e si copre da una parte, però rimangono scoperte altre parti. Non sono un genetista e neanche ho le capacità di un allevatore, pero penso che se la coperta era abbastanza lunga da coprire tutto, i cani tedeschi potevano primeggiare anche nei campionati europei e mondiali per cani da ferma, il Drahthaar è un cane da ferma. I requisiti richiesti dalla selezione sono già molti per quella italiana, figuriamoci per quella tedesca che oltre alle attitudini venatoria ci sono altre che con le attitudini del cane da ferma non centrano niente. Più sono le cose che la selezione si prefigge di raggiungere, più aumentano gli insuccessi. Avere un cane che fa tutto benino e non fa niente bene non a tutti piace. In Italia alcuni allevatori hanno deciso di perseguire un solo obiettivo che è quello di raggiungere il massimo risultato nel lavoro, la selezione non si basa sull'aggressività, sulla predisposizione del cane di fare la guardia, di fare la pista di sangue, si basa sulla grande avidità di cerca, sulla velocità, sulle doti olfattive, sul coraggio di affrontare il terreno (se ne fregano se il cane non affronta la volpe) sulla resistenza al dolore e alla fatica, e altro che adesso non ricordo. Se il cane è geneticamente predisposto ed intelligente, ha bisogno di pochissimo addestramento, ha già tutto dentro. Questo tipo di selezione ha portato l'Italia ai vertici della cinofilia mondiale, e non solo nei cani da fema. Non sto criticando nessuno, sto solo dicendo che ognuno può selezionarsi il cane in relazione al tipo di caccia che ha da svolgere.
 
Un cane da ferma non deve "pistare" però il kurzhaar lo fa (gli inglesi un pò meno). Lo devi addestrare a non farlo e non è facile. Il pistare a volte torna utile, sono convinto che il cane da ferma in base alle circostanze deve mettere il naso a terra. Nicola, il naso a terra lo vedrai mettere in tutte le razze da ferma ed è inutile che i conduttori si dannino per questo, non riusciranno mai a togliere questo "vizio".
Tutti i predatori, mettono il naso a terra per prendere l'usta, soltanto i galoppatori afferrano l'usta nell'aria. Ma anche qui vedrai un pointer che mette il naso a terra, non necessariamente su passaggio di selvaggina ma anche sul passaggio di un suo simile o sulla fatta di qualcosa. Magari lo vedrai strusciarsi su quella fatta.Anche questo fa parte della predazione, il cane si struscia su fatte, per nascondere il proprio odore.
Lo vedrai annusare per terra e poi marcare il territorio con l'urina, segno che lì ha urinato un altro cane.
I cani mangiano a terra, quindi è normale che mettano il naso a terra. Un amico mio e allevatore di Kurzhaar, ha messo nei box le ciotole sollevate da terra almeno 50 cm. dice che non vuole che i suoi cani abbassino la testa neanche per mangiare....ma si può!
Tutto questo se il cane non mette il naso a terra non lo può fare, è nella sua natura, vogliamo snaturare anche questo?
 
Giovanni, tutti i cani resistono bene al dolore. Se approfondisci ti renderai conto che tutti i cani hanno una ghiandola che al momento del bisogno secerna delle sostanze analgesiche. Se un cane da caccia di razza diversa dal Drahthaar, prende un morso da un altro cane e scappa non accettando di lottare non è perché non sopporta il dolore del morso è perché non ha la predisposizione a lottare. I cani selezionati in Italia hanno la predisposizione a cacciare, questa tipo di predisposizione insieme alle famose sostanze analgesiche sono quelle che rendono il cane a caccia resistente al dolore. Io preferisco il cane che dopo aver sbattuto a tutta velocità sul palo di cemento di una vigna si scompone leggermente e continua a cacciare come se nulla fosse successo. Oppure quelli che continuano a cacciare come se nulla fosse con una spina sotto la zampa, accusando la zoppia a casa dopo essere scesi dall'auto. Io chiedo al cane questo tipo di coraggio, se ha o non ha il coraggio di ammazzare la volpe non me ne frega niente, se capita l'occasione la volpe l'ammazzo io, come ammazzo la lepre e tutta l'altra selvaggina. La "durezza" richiesta in Germania è un tipo di aggressività che a noi in Italia non serve. In Italia all'infuori della volpe è tutto protetto. Se facessimo una statistica risulterebbe che in trent'anni i cani da ferma (in percentuale) sono venuti a contatto diretto con la volpe 2 volte e quando hanno ucciso la volpe, spesso questa era malata. La volpe si ammazza con i cani da tana, in battuta con o senza cani o all'aspetto. Mi ripeto questa è solo la mia opinione. Come ho già detto la resistenza al dolore non è una prerogativa del Drahthaar, questo perché biologicamente i cani sono uguali, la differenza la dovrebbe fare la "passione" per la quale i cani sono stati selezionati. Per il cane intelligente che guarda solo ai suoi interessi ne riparliamo dopo, sempre per non fare la cosa troppo lunga che fa passare la voglia di leggere. Se qualcuno aggiungerebbe qualcosa, la discussione si renderebbe molto più interessante, anche perché come più volte o detto, quando si parla di cani ognuno può dire la sua senza paura di sbagliare.
 
Fatto salvo che qualsiasi cane di qualsiasi razza ha una sua aggressivita innata.
A mio parere l aggressività con il cane da ferma non centra proprio niente ne qui ne in Germania.
Il lavoro del cane deve coadiuvare il cacciatore.
Il cane trova la selvaggina, la segnala, la fa involare e io la abbatto. Giusto nel finire un animale ferito serve un minimo di aggressività ma credo che ne abbia a sufficienza anche un carlino per finire un fagiano ferito.
Io non credo che per lavorare con il cinghiale il cane debba essere particolarmente aggressivo ... anzi.
 
Vedo che ancora continui a parlare di "cani da ferma" ed io di "cani che fermano al bisogno".
Dici che consiglieresti al cacciatore in base alla selvaggina che andrà a cacciare e io dico....."tutta".
Dici di qualsiasi razza basta che rispetti le attitudini di razza e io dico... Kurzhaar o Drahtaar.
Dici che la mia idea del cane da ferma polivalente è pura utopia e io dico....non parlo del cane da ferma, ma del cane che ferma e me ne frego se queste due razze sono state messe nel gruppo 7.
Dici che se fosse così, in Italia ci sarebbero solo queste due razze e io dico.... no, perchè non sono specialisti e non piacciono a tutti, perchè non vogliono un cane che ferma, ma vogliono un cane da ferma, non tutti fanno tutto, ci sono i beccacciai, i quaglisti, starnisti ecc.... e fanno solo e soltanto e sempre quello.
Dici che in Italia selezionano bene, per chi? per gli italiani!
A me piace il cane che fa giochi senza frontiera, (la ricordo eccome), specialmente se il mio carniere è sempre pieno di selvaggina oppure vorrei tornare a casa con la cartuccera vuota, non voglio togliere le cartucce dal fucile la sera, per come le ho messe la mattina, (capita, è capitato).
Ti ho fatto un raccontino sopra per come la vedo io, (e non solo), i tempi cambiano, nel 80/81/82 ecc.... insomma tempo fa, andavo a beccacce (era la mia caccia preferita) e incontravo giornalmente, svariate volte. Padellavo e colpivo come tutti, ma a fine anno le beccacce abbattute erano decine e decine, se non di più. Non avevo bisogno di fare altre cacce, addirittura se il cane saltava la lepre o il coniglio, non sparavo, appunto per non farlo accanire su questa selvaggina. Ero giovane e con tante idee in testa, ora, di becche ne vedi poche e anche se fosse , più di 20 all'anno non ne puoi prendere, ( io venti spesso, li prendevo in un giorno), a caccia devi chiedere il permesso per passare, per quanto pseudi cacciatori beccacciai ci sono. Una volta durante una battuta in posti buoni, ne incontravi uno...due...o al massimo tre. Basta che sentivi il campano e già sapevi chi era. Questo dei pseudo beccacciai, è stato un altro dei motivi per cui ho abbandonato.
Voglio chiarire che tutto quello che ho scritto riguarda soltanto la mia persona, ognuno è libero di pensare e fare come crede e piace ed è giusto così.
Quindi Nicola, io parlo di cani che fermano e se fanno tutto benino e niente bene, a me va bene..... io devo andare a caccia di tutto, per questo tempo che mi rimane e finchè la salute me lo permette.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto