In tal caso il vero problema del cane non è l'indole, ma il padrone padellaro!!! :)
 
Buongiorno, visto che giustamente qualcuno mi chiedeva di non chiudere la discussione ma di dare aggiornamenti sulla crescita del cucciolo, eccomi qua.
Pur rimanendo un filo diffidente, abbiamo fatto passi da gigante, il mezzo più efficace è stato il cibo.
Facendo l'esatto opposto di quanto dicono gli addestratori, cioè facendogli accettare la mia presenza durante il pasto, ho notato un avvicinamento ed in generale una maggiore sottomissione. Molto utile è stato anche il gioco con il riportello.
In bosco, dove lo conduco da un paio di mesi, si muove egregiamente e, salvo che in un'occasione, sostanzialmente risponde bene al richiamo; ai primi spari poi non ha reagito male, lì per lì spaventato ma anzichè fuggire è venuto a trarre sicurezza vicino a me per poi, ricevuto il solito premio, ripartire nelle esplorazioni.
Qualche tempo fa però, uscendo in giardino, dove sta normalmente, l'ho trovato tutto intento a mangiare di gusto un piccione, che probabilmente ha ammazzato assieme all'altro cane che ho, un pastore tedesco di nove anni. Naturalmente l'ho sgridato e lui dopo un accenno di fuga col corpo del reato, lo ha subito mollato, fuggendo al riparo. Poco dopo ho provato con un altro piccione il solito gioco del riporto, ma lui ha evidentemente inteso che l'animale fosse cibo. Voi come vi comportereste a questo punto?
 
....un cucciolo di qualsiasi razza da caccia e/o compagnia...dopo qualche giorno di ambientamento deve essere meno "selvatico".....se continua con questo comportamento a parer mio è perchè ha dei seri problemi caratteriali.....e probabilmente se li porterà dietro per tutta la vita....
Naturalmente spero per Te di sbagliarmi completamente.....
 
Se il cane mangia la selvaggina è perché ha capito che lo può fare, se la mangia pensa di essere nel giusto. Sgridarlo o prenderlo e scuoterlo per il collo si evita al cane di mangiare la selvaggina, ma non si riesce a far capire al cane il perché non la deve mangiare. Un cane che non mangia la selvaggina per paura di essere sgridato (o peggio) potrebbe diventare un cane poco affidabile, potrebbe riportare solo quando è controllato a vista, nei riporti lunghi e nei recuperi potrebbe andare a nascondere o addirittura mangiarla di nascosto. La colpa non è mai del cane, prima di correggere il cane dobbiamo correggere noi stessi. Un cane ben educato, con un padrone equilibrato, dopo la sgridata non dovrebbe scappare o mettere la coda fra le gambe, o "chiudersi a riccio" dovrebbe continuare a pensare e ad interagire.
 
Io il primo sparo lo faccio sempre in azienda. Metto giù un bel fagiano grosso e lento in una siepe. Sai dove lo trovi, sai da che parte andrà, aspetti che il cane insegua e poi spari. Difficile sbagliarlo.
Colpi di fucile ne sentono prima in modo diverso ma così faccio il primo abbattimento.
 
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Io non mi ci raccapezzo più![42]. Cioè, tu stai dicendo che gli avresti fatto mangiare il piccione e lo avresti elogiato? E addirittura dopo gliene avresti lanciato un altro per fartelo riportare?..... e quando te lo riportava! Quello se lo andava a pappare col tuo consenso! Avrebbe pensato; posso farlo, ho il consenso.
Poi dici che per i primi giorni eviteresti per i primi riporti il piccione, per non ricordargli lo spiacevole incidente. Che senso ha se prima dopo l'incidente glielo avresti fatto riportare e dopo no?

Io avrei agito cosi: calcio in culo e mi sarei preso il piccione rimasto, (il capo branco usa così). La selvaggina è mia, lui non la può mangiare, lui può mangiare solo quello che gli do io e nient'altro. Lui mi porta la selvaggina, io gli do un premio, (leccornia), fino a che il suo premio, sarà il riporto.

Giovanni, il tuo metodo non è sbagliato, il metodo " bastone e carota" è ancora molto usato, e devo dire che è molto sbrigativo, dipende sempre dal cane. Ti rispondo per spiegarti perché avrei fatto così come ho scritto. Il cane che mangia un pezzo di pane o un piccione quando il padrone non c'è non sta facendo niente di male è assolutamente naturale. Il piccione dopo morto è come il pane, è pappatoria. Se hai letto bene ho detto "io avrei fatto così" La cosa che non sopporto quando devo insegnare qualcosa al cane è fermarmi per indisponibilità del cane. Adesso neanche discuto se il cane ha capito o non ha capito perché è stato sgridato, discuto che con quel cane difficilmente riuscirei a fargli riportare un altro piccione dopo averlo cazziato, la possibilità che il cane rifiuti l'abbocco, ammesso che è nelle condizioni di poter andare sul lancio del piccione è possibilissima. Se invece il cane non fosse stato cazziato si poteva valutare il comportamento del cane su un altro piccione. Anche perché il cane non è scappato appena ha visto il padrone, ha continuato a mangiare, è scappato dopo essere stato sgridato. Forse adesso mi sono spiegato meglio. Io dico quello che dicevano gli antichi quando qualcuno gli chiedeva cosa fare con il cane che mangiava la selvaggina, rispondevano "lascialo che mangi". Il capo branco se lo sceglie il cane. Quindi tu sei dell'opinione che se un cane mangia una fetta biscottata, o una quaglia o qualsiasi cosa concessagli dal padrone si mangia anche quella che dopo l'abbattimento deve riportare? Neanche per sogno, il mangiare con il riportare sono due cose completamente diverse. Il cane educato (socializzato) se effettivamente riconosce il padrone come leader, non ha nessuna convenienza a mangiare la selvaggina, come non ha nessuna convenienza mangiare la selvaggina che serve per lo svezzamento.
 
Non è un problema solo della razza setter, è un problema che hanno anche altre razze, lo hanno anche razze utilizzate per la difesa personale. Non sempre è facile stabilire se il problema deriva dalla genetica o dalla socializzazione. La paura del colpo di fucile difficilmente dipende dalla genetica, da quello che è la mia esperienza non ho trovato mai nessuno scritto che parlasse del gene della paura al colpo di fucile o di pistola. Eppure cani bravissimi sono stati scartati dalla riproduzione solo per questo motivo. Motivo che per la mia opinione dipende dall'addestramento e dalla socializzazione.
 
Non lo so cosa farei sinceramente, un cucciolo che già presentava diffidenza rimproverato perché stava mangiando, non so cosa avrà pensato e cosa penserà nel futuro, perciò non lo so come mi comporterei ora, il cane non lo conosco e non vive con me, ti posso dire cosa non avrei fatto: non lo avrei rimproverato. Il piccione non era tuo, non gli avevi chiesto di riportarlo, nulla ti legava al piccione, era una sua preda( o dell altro cane, fa lo stesso) , aveva soltanto agito secondo il suo istinto di predatore, ottimo segno in un cane, inibirlo è controproducente. Riflettendo, forse lascerei correre, smetterei con gli esercizi con il riportello anche, continuerei solo con il consolidamento della fiducia.[2]
 
Se il cane mangia la selvaggina è perché ha capito che lo può fare, se la mangia pensa di essere nel giusto. Sgridarlo o prenderlo e scuoterlo per il collo si evita al cane di mangiare la selvaggina, ma non si riesce a far capire al cane il perché non la deve mangiare. Un cane che non mangia la selvaggina per paura di essere sgridato (o peggio) potrebbe diventare un cane poco affidabile, potrebbe riportare solo quando è controllato a vista, nei riporti lunghi e nei recuperi potrebbe andare a nascondere o addirittura mangiarla di nascosto. La colpa non è mai del cane, prima di correggere il cane dobbiamo correggere noi stessi. Un cane ben educato, con un padrone equilibrato, dopo la sgridata non dovrebbe scappare o mettere la coda fra le gambe, o "chiudersi a riccio" dovrebbe continuare a pensare e ad interagire.

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O perchè il dressaggio è stato sbagliato e l'istinto predatore da carnivoro prevale e se ne strafotte del padrone.
Siamo a caccia assieme, io comando, tu trovi, io uccido, tu recuperi e consegni, senza si e senza ma. Tu (cane) non potresti abboccare se non ci fossi io e quelle poche volte che ci riesci e perchè io ti ho messo in condizione di farlo e comunque sempre a me devi consegnare. Non ti è permesso di mangiare la selvaggina...punto.
Ogni tanto una mia Kurzhaar, durante la mia assenza, riusciva ad uscire dal box e riusciva ad entrare nel pollaio e ammazzava le galline, che depositava davanti porta di casa senza distruggerle o mangiarle ed ero costretto a mangiarle io, ma MAI ne mangiò una! A volte a caccia trovava selvaggina morta o ferita e me la riportava. Questo comportamento l'ho avuto anche con altri cani da me posseduti.

Una volta mi regalarono un bracco ungherese (vizla) di 4 mesi. A otto mesi lo cedetti, aveva questo maledetto vizio e io non avevo il tempo di toglierglielo. Chi lo ricevette, ci provò in tutti i modi, ma evidentemente ormai era cotto! Lo tenne come cane da compagnia...(meno male!).
In seguito, chi me lo cedette, mi disse che disgraziatamente l'età del cane combaciava con i primi voli di nidiacidi ai primi voli e lui vivendo libero in campagna ne approfittava, li prendeva e se li pappava. Uccellini teneri teneri e saporiti..... e quando glielo levi questo vizio culinario!? Me lo avesse detto prima, non lo avrei voluto!
 
No no, nessuna fretta e non c'è da pensare che sia stato maltrattato prima di arrivare da me (chi me lo ha regalato è persona esperta e già mi ha procurato già l'ottimo ausiliare che mi ha abbandonato da poco), nè tantomeno che fosse separato dagli altri fratelli.
Ho come la sensazione che sia stato tolto da sotto la mamma un po' troppo presto, ma il cagnolino in assenza di umani è decisamente molto meno timido. Comunque si farà "anche se ha le spalle strette"

Sep, nessuno ha detto che il cucciolo è stato maltrattato. Dal comportamento tutti o quasi tutti hanno capito che il cucciolo è stato poco a contatto con le persone e molto a contatto con i suoi simili. Se fosse stato più a contatto con una capra o un coniglio sarebbe accaduto la stessa cosa, il cane avrebbe preferito stare con il coniglio, la capra e per esperienza diretta ci metto anche il cavallo, l'imprinting è una brutta bestia. Per alcuni cuccioli, basta vedere una persona portargli da mangiare una volta al giorno per avere una discreta socializzazione, per altri questo potrebbe non bastare. La madre non centra niente, il cucciolo ha problemi con le persone e non con i suoi simili. Dalle mie parti i cuccioli fino a una cinquantina di anni fa li prendevano a 40/45 giorni, subito dopo lo svezzamento, difficilmente questi cuccioli avevano problemi comportamentali con le persone, li potevano avere con i loro simili, proprio perché non gli è stato dato il tempo di imparare dalla madre e dal resto della cucciolata. Pensavano che un cucciolo di tre mesi potesse non "affezionarsi" più al padrone. Visto e considerato come venivano trattati i cani all'epoca da alcuni tipi di persone, prima andavano a prendersi il cucciolo meglio era per loro e per il cucciolo. Secondo la mia opinione nel nuovo ambiente il cucciolo andava imprintato solo dalle persone, ottenere dal cucciolo attraverso la cagna grande potrebbe non andare bene. Il cucciolo non doveva farsi accettare dalla cagna, doveva farsi accettare da te. Ho visto cuccioli nati in giardino che per prenderli avevano bisogno di mettere per terra la scodella piena di latte. Questo cucciolo hai visto come è stato preso prima di consegnartelo? Se fra te e il cucciolo potrà crearsi un buon rapporto solo il tempo potrà dirlo, visto che non conosci la storia del cucciolo. Osserva per capire se vedi miglioramenti, devi vedere se il cucciolo cambia comportamento in relazione all'ambiente, non è detto che la timidezza o la paura dimostrata in casa la dimostri anche in altri ambienti. Ci sono cani che hanno paura dei temporali solo in casa, se portati fuori gli passano tutte le paure.
 
Esatto, concordo con il moderatore sul fatto che non andava sgridato, perché non lo avevi preso tu quel piccione, perciò era suo....
Se quando gli occorre sicurezza viene da te, è quello il momento giusto di confortarlo e rassicurarlo, è molto importante...
Adesso prova a fare un periodo di pausa e poi per passare dalla palletta al selvatico, per rendere meno "brusco" il passaggio, puoi provare il King dove puoi mettere le piume di un selvatico...
È un setter e non è che abbia una grande predisposizione genetica al riporto, dovrai lavorarci un po'.
 

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Ultimo aggiornamento.
Björn non è un fenomeno. Ha conservato un carattere difficile.
Ma a gennaio mi ha voluto dare prova di essere un setter alzando e ribattendo altre due volte questa regina!
P.S. La rossa è Cleo, la cagna che gli ho affiancato e con cui sto evitando accuratamente la sfilza di errori che ho fatto con Björn
 

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Mi auguro di essere sulla giusta via, ma il problema è tutt'altro che risolto. Diciamo che sembra attenuato.
D'istinto ho fatto quel che ho sempre sentito dire circa i cuccioli e lo sparo e che con l'altro cane che ho cresciuto ha funzionato piuttosto bene(ciotola e pistola), ma sicuramente con questo, complice anche gli errori che ho commesso, sarà più complesso.
Per questo ne parlo con voi che siete più esperti di me e anzi vi ringrazio per usare questa mia situazione come spunto per discutere in maniera così costruttiva!
Spero a breve di mandarvi la prima foto di Bjorn con una preda, magari con il becco lungo.
 
Buonasera, vengo ad aggiornarvi dei progressi del mio Bjorn che anche per merito vostro sta diventando cane da caccia.
Lo sparo non è più un problema.
Sembrerebbe sia bastata l'abitudine, mi è capitato di sparare anche il famoso colombaccio mentre lui era in cerca e non ha fatto una piega. Problema risolto con una pistola da addestramento con la quale diverse volte ho sparato mentre mangiava. Certo sulle prime reagiva male, ma pian piano è diventato un suono familiare e appunto adesso regisce normalmente. Ora non resta che farne un cane da caccia.
Purtroppo quest'anno incontri pochi, anche se il cane è tutt'altro che immobile, ed è nella fase in cui deve capire il suo scopo.
L'incontro con la femmina del fagiano di cui parlavo più su, sembrerebbe avergli dato una bella marcia in più, ma su un terreno che solitamente pullula di beccaccini non riesce proprio ad imbroccare una cacciata. L'anno per me oramai si direbbe perso, mi auguro che sul finale desti qualche sorpresa!
Grazie sempre a tutti per il supporto ed i preziosi consigli
 
Rispondo a ruota su questa discussione moolto interessante.
A prescindere dal fatto che io e mia sorella abbiamo un carattere molto diverso, anche se non facciamo parte della stessa cucciolata, e che a volte, da genitori mediocri nascono figli buoni e viceversa, non essendo un "mago" nel settore, mi lmiterò a riportare la mia esperienza e le mie considerazioni.
Il mio cucciolo ha nove mesi, inizialmente era anche lui timoroso e diffidente, l'ho preso che aveva due mesi e subito ha preso come riferimento il vecchio Cocker, tanto è vero che quando lo facevo uscire dal recinto, si piazzava davanti al cancellino che non vedeva l'ora di rientrare per stare con gli altri due cani.
In principio, il "vecchio", consentiva al piccolo di mangiare nella sua ciotola ed era molto permissivo, io nel frattempo stavo a guardare e la mia presenza era limitata quasi solamente al portargli il cibo e una carezza.
Col passare del tempo il più vecchio ha iniziato a ringhiare contro il cucciolo (aveva ormai 4/5 mesi), non permettendogli più di condividere i suoi alimenti (fisiologico).
È qui che sono intervenuto, ho preso il collare ed il guinzaglio, cosa che non avevo quasi mai usato, ed ho iniziato a portare il piccolo con me in ogni dove, soprattutto in mezzo ad altre persone ed altri cani, ho iniziato a lavorare sulla chiamata e sull'obbedienza ed ho iniziato ad avere buone risposte, preciso che è uno springer.
In seguito ho iniziato un addestramento "casereccio" e si disinteressa oramai del cane più grande.
In questi casi è importante mantenere la calma, osservare il cane ed intervenire al momento giusto e nel modo giusto, non è facile, ti devi mettere in discussione, avere pazienza e non demoralizzarti, i risultati possono arrivare come sono arrivati per me, anche se costa tempo e fatica.
Questo lo puoi fare solo tu che sei davanti al cane.
Concludo il mio intervento sostenendo che, se non si instaura un rapporto di fiducia tra' il cane e il suo padrone, non si può pretendere di iniziare alcun addestramento.
 
Grazie delle risposte molto rapide e certamente molto competenti, trovo molto piacevole scambiare impressioni su questo cane, che si sta dimostrando un tantino complicato (e la mia inesperienza ci mette su il carico :eek:).
Per il momento in effetti ho smesso come pure mi suggerite, con tutti i giochi "venatori" in favore di lunghe passeggiate nei boschi, dove si dimostra collegato, ma non statico.
Sul punto in cui era partita una lepre di fresco (l'ho alzata io e purtroppo non l'ha vsta), ho anche notato che si soffermava, cosa che pure fa su ogni fatta di volpe, non ha accennato la ferma, ma sono fiducioso che si farà.
Considerato il punto di partenza, mi pare che ci siano miglioramenti notevoli, anche grazie ai vostri consigli!
 
E' giusto e i cani insegnano. Ad un certo punto il cane si è "scrollato da dosso" il cucciolo, il rapporto si è trasformato in quello di dominanza-sottomissione. La madre del cucciolo incomincia ad insegnare al cucciolo questo tipo di rapporto nel periodo dello svezzamento, quando non pulisce più i cuccioli. Alcuni padroni fanno fatica a stabilire questo tipo di rapporto gerarchico, umanizzano e trattano il cucciolo come se fosse un bambino. Per il resto se al cucciolo nel periodo giusto gli sono stati negati i rapporti con l'essere umano è difficile ristabilire un rapporto normale, il cucciolo da grande continuerà ad essere indipendente. Quello che si è perso non si riesce a recuperare. Sempre per esperienze avute, un cucciolo non socializzato bene, le carenze di questa cattiva socializzazione le manifesta da subito, a differenza del cucciolo che ha tare genetiche, che le incomincia a manifestare intorno ai sei sette mesi. Tutto questo senza motivo o senza apparente motivo. Il cucciolo che ha avuto problemi di socializzazione non gravi, cioè ha visto la presenza umana anche se per brevi periodi, avrà piccoli e lenti miglioramenti, la tara genetica incomincia con piccoli problemi e dopo va sempre peggiorando. La maggior parte dei cani ha problemi perché è soggetta ad un tipo di allevamento che non ha più nulla di naturale, questa è una mia opinione.
 
Un caso simile è capitato anche a me
Vi riassume in breve l’accaduto
La mia springer partorisce 7 cuccioli che restano con me e di conseguenza con la mamma fino ai canonici 60 gg.
In questa cucciolata mi é successo che uno dei cuccioli ceduto ad un acquirente non é riuscito mai a socializzare più di tanto.
Il padrone si avvicinava e lui scappava
Io mi sono fatto un’idea mia del caso.
Penso che probabilmente sia dovuto ad un fattore genetico, perché nel mio caso la cucciolata é stata fatta tra consanguinei .


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Quando si sofferma sulle fatte lo devi incitare ad "andare".
Non penso andrai a volpi con un setter .....
Mettilo, quando puoi, giusto nel vento e non farlo dettagliare
 
La consanguineità potrebbe essere se ripetuta molte volte con soggetti di grado parentela gli allevamenti accoppiano in consanguineità fino ad un certo punto perché dopo c'è un regresso è vi è d'obbligo l'immissione di altro sangue nella linea


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Se ricordo bene hai avuto dei buoni consigli per abituare il cucciolo allo sparo. Sep, a me sembra che gli errori te li vai a cercare. Il cane quando ha alzato il fagiano lo ha inseguito?
 
Non metto in discussione la tua tesi Nicola, probabilmente per un cucciolone pauroso sarebbe la cosa piu opportuna ma non l'ho mai presa così "alla larga" come fai tu, forse perché non ho mai sentito la necessita'...diciamo che nel mio percorso c'è qualche "scorciatoia"...
in questo caso il cane ha "accusato il colpo" perché non ha associato lo sparo al fagiano in quanto l'animale non è stato preso.... la soluzione ideale sarebbe quella di "colpire" il selvatico davanti al suo muso, secondo me capirebbe subito, poi se lo sparo lo vorremo effettuare dopo svariate ferme mi sta' anche bene.

Con un cucciolone le precauzioni non sono mai troppe. Io credo che ci sono più cani non recuperati dalla paura dello sparo che quelli recuperati. Il cane ha accusato il colpo perché non era nello stato d'animo giusto, ho usato un termine umano solo per farmi capire, non era nella condizione giusta per sentire lo sparo, era in una posizione svantaggiosa. Io spero che il cane non abbia associato lo sparo al fagiano, altrimenti appena avverte l'emanazione del fagiano potrebbe rifiutarlo. La condizione giusta per far sentire il colpo di fucile al cane è quando insegue la selvaggina, a prescindere se la ferma o non la ferma. L'abbattimento non può essere fatto al primo incontro di fagiano o altro selvatico idoneo al cane da ferma. Il cane deve prendere passione, quando insegue ed è concentrato sulla preda è come se fosse in una campana di vetro è come se avesse dei tappi nelle orecchie. Quando il cane raggiunge questa condizione si può decidere se fargli o non fargli l'abbattimento.
 
Sì, il motivo della mia leggerezza è stato proprio il fatto che sulle prime era sembrato che tutto sommato ben sopportasse lo sparo
 
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