Prendo spunto da questo comunicato ufficiale, per aprire un post dove tutti possono aggiungere dati "ufficiali" delle aree umide delle loro zone, al fine di capire un po' come è la situazione generale....
Venezia, record di uccelli acquatici in laguna
Uccelli acquatici da record in laguna. Svernano in 279 mila
La Provincia ha messo al lavoro 80 persone. Nelle 23 valli ci sono molti germani reali e alzavole.
VENEZIA. Sono sempre di più gli uccelli acquatici che decidono di svernare nelle zone umide della provincia di Venezia e nelle valli di Caorle e Bibione. 279.014 anatidi hanno trascorso la stagione fredda in una delle 23 valli nostrane. Ieri mattina l’assessorato alla Caccia e Pesca della Provincia, ha reso noti i dati delle rilevazioni effettuate nella tre giorni dell’11, 12 e 13 gennaio. Una vera e propria maratona che si svolge ogni anno, e che vede al lavoro ben 80 persone tra rilevatori provinciali, agenti della polizia provinciale ed operatori delle valli da pesca, tutti muniti di patentino di rilevazione. Un’o perazione certosina che richiede parecchia abilità. Per dare un’i dea di quanto rilevanti sono le zone umide della laguna, basta pensare che un sito per diventare di interesse internazionale, deve ospitare almeno 20 mila esemplari.
La laguna di Venezia e quella di Caorle, messe assieme, superano i 300 mila. In Italia altre aree simili non esistono se non il Delta del Po, che però arriva a 150 mila. «Se i numeri sono così importanti – spiega il vicepresidente della Provincia Mario Dalla Tor – è anche merito delle aziende faunistico venatorie, che rispettano l’ambiente, contribuendo a mantenere un equilibrio positivo. Si tratta di valli gestite in modo attivo dal punto di vista della conservazione della specie».
Merito dei vallicoltori che mettono in moto accorgimenti tecnici per migliorare l’habitat, se le specie acquatiche amano tanto i nostri specchi d’acqua. Per quel che riguarda gli anatidi di interesse venatorio, numeri eccezionali si registrano per il germano reale, ben 61.259 presenze, l’alzavola (69.062) e il codone (11.899). Per queste tre specie, la laguna risulta l’area umida più importante d’Italia. Da segnalare c’è poi il fischione che, con 20.192 presenze, ha toccato il numero più alto mai registrato in provincia. Le valli veneziane (60 mila ettari nel complesso) sono note anche per l’importante numero di folaghe che vi svernano (44.783 presenze). Una parentesi va fatta per le specie protette come gli aironi, uccelli molto mobili che si spostano nell’e ntroterra anche per diversi chilometri per alimentarsi. Se la garzetta e l’airone cenerino sono diminuiti, a lasciare a bocca aperta è la presenza dell’airone bianco maggiore con 986 esemplari e del fenicottero rosa con addirittura 1.865 presenze. Questi uccelli sono arrivati per le condizioni climatiche favorevoli, le temperature sono più alte e la laguna non è ghiacciata. «Aironi bianchi e fenicotteri – spiega Giuseppe Cherubini dirigente dell’u fficio Caccia – sono specie che fino a quattro anni fa non si vedevano nelle nostre valli, un fenicottero nell’arco di 3 giorni si sposta da Venezia alla Libia». Oggi si può ammirare il fenicottero rosa in val Dogà a Jesolo. Il simbolo della barena è la pettegola, che della laguna veneziana ha fatto la sua casa. Ad aver registrato un calo, lo svasso maggiore e lo svasso piccolo, specie che vive nella laguna aperta e che ha risentito dell’aumento dello scambio di marea di fronte alle bocche di porto, fenomeno che fa diminuire le praterie acquatiche e di conseguenza il numero di piccoli pesci. «Quello di quest’anno – conclude Dalla Tor – è il numero maggiore di uccelli mai registrato dal 1993 ad oggi».
UN saluto
Sandro