Il futuro della pavoncella.

Re: Il futuro della pavoncella.

Sarà così ..... xchè la visione è più ampia, ma onestamente debbo rilevare che qua a Ravenna e dintorni, direi quasi emilia romagna zone autostradali (visto che l'attraverso spesso via A1), se ne vedono veramente pochissime, molto meno degli anni scorsi e comunque ne sono passate ben POCHE quest'anno e comunque si lamentano tutti i cacciatori specializzati ..... pur essendo caccia tradizionale in romagna e con "specialisti dannatamente bravi, attrezzatissimi, appassionati e numerosi".
I pivieri sono invece certamente MOLTO cresciuti numericamente nelle presenze, almeno nelle ns zone, ma le pavoncelle ..... "l'è stè un disaster" come da decenni non si ricordava ..... .
 
Re: Il futuro della pavoncella.

Ai ragione Franz i verdi che si vadano a farsi inc....... di ambiente e di caccia non ne capiscono un cazz....... attirono l'attenzione per prendere voti e un buon stipendio da parlamentari il resto son chiacchere [sconvolto.gif]
 
Re: Il futuro della pavoncella.

Caro Giovy,
chiariamoci le idee una volta per tutte. Mi sembra che anche tu sei d'accordo che il carniere è un conto e la consistenza faunistica di una specie è un altro conto.
Questo discorso vale in modo particolare per la Pavoncella che è un animale difficile da insidiare e difficilissimo da incarnierare.
Sono d'accordo con te che le stime sugli avvistamenti o meglio sulla consistenza di una specie sono molto difficili. Ma questo vale per tutte le specie e tutte le nazioni. Mi risulta che in Francia calcolano la consitenza dei colombacci contando i branchi che attraversano determinati valichi dei Pirenei. Altre cose analoghe fanno in altre nazioni. Ma nessuno pretende di stimare la consitenza dagli abbattimenti, sarebbe la cosa più ingannevole.
Cerchiamo quindi di non cadere in questo tranello perchè altrimenti ci ritroveremo sicuramente con la Pavoncella non più cacciabile.
Lasciamo perdere poi i tesserini venatori perchè anche loro sono estremamente inaffidabili, ho degli amici che ci scrivono sopra dei numeri a caso. Peggio di così. Ciao Franco.
 
Re: Il futuro della pavoncella.

58beppe ha scritto:
Sarà così ..... xchè la visione è più ampia, ma onestamente debbo rilevare che qua a Ravenna e dintorni, direi quasi emilia romagna zone autostradali (visto che l'attraverso spesso via A1), se ne vedono veramente pochissime, molto meno degli anni scorsi e comunque ne sono passate ben POCHE quest'anno e comunque si lamentano tutti i cacciatori specializzati ..... pur essendo caccia tradizionale in romagna e con "specialisti dannatamente bravi, attrezzatissimi, appassionati e numerosi".
I pivieri sono invece certamente MOLTO cresciuti numericamente nelle presenze, almeno nelle ns zone, ma le pavoncelle ..... "l'è stè un disaster" come da decenni non si ricordava ..... .

quoto e stra quoto
 
Re: Il futuro della pavoncella.

Il problema x me sono i verdi, le concezioni politiche delle norme approvate, ed in parte i cacciatori e le logiche miopi del pensare solo all'oggi:
- quando si è chiuso qualcosa in Italia della caccia, si è chiuso x sempre e diviene immodificabile (si pensi alla vergogna "storno"), e quindi noi cacciatori GIUSTAMENTE abbiamo il terrore di ogni iniziativa limitante, anche la più piccola ..... scottati da esperienze storiche di NON ritorno indietro e di NON scientificità dei provvedimenti normativi, anche fosse "valutabile e ragionevole".

Ecco xchè stiamo arroccati su tutto, dall' "indifendibile o quasi di certi comportamenti e situazioni" alle palesi ingiustizie-vessazioni che subiamo secondo la normativa europea, fino ad arrivare a ciò che sarebbe invece giusto FARE e rivedere normativamente x certi selvatici cacciabili-ambienti-caccia ..... .
In Francia, oltre al concetto di rispetto statale e sociale della caccia, esiste elasticità normativa che nasce dalla scientificità delle valutazioni e dalla trasparenza dei criteri applicati dagli enti preposti (altro che INFS) e dalla gestione bipartisan dei censimenti, anzi ..... soprattutto delle associazioni venatorie: ecco xchè là le specie si aprono e chiudono talvolta x periodi e zone ..... ecco la frontiera che anche i ns acerrimi nemici dovrebbero capire, MA NON CAPISCONO, così come noi dovremmo iniziare a vedere le presenze delle specie x quello che sono ..... veramente ed a tutelare gli habitat migliori di riproduzione e svernamento.

Se entrambe le parti così conflittuali facessero insieme piccoli passi avanti x dialogare veramente e senza retropensieri nell'interesse di selvatici ed ambienti in primis, con tutti i distinguo poi sulle modalità-zone-norme ed entità di prelievo venatorio, x me ne guadagneremmo tutti, e la pavoncella sarebbe proprio 1 di questi argomenti ..... come lo è già, ma che viene approcciato secondo IDEOLOGIE (non secondo logiche analitiche, quantitative, qualitative, statistiche, ecc. .....) chiaramente antiche e si legge chiaramente anche nei ns comunicati.
 
Re: Il futuro della pavoncella.

Le pavoncelle le ho cacciate per trent' anni i primi anni le cacciavo vicino casa nel bolognese e se ne fermavano tante in tutti i posti che frequentavo , poi verso la fine ho cominciatodegli anni settanta ho frequentato le zone di Parma e Reggioemilia posti fantastici con moltissime mediche con prati naturali mai visto in vita mia tannte pavoncelle svernare in quei posti iniziavano ai primi di ottobre ha transitare e le cacciavo fino ai 10 di marzo che il calendario lo permetteva ancora con cacciate e ricordi difficile da dimenticare ,poi dopo gli anni novanta non sò quei posti non venivano piu frequentati sono quasi sparite e le ho ritrovate moltissime fino 3 o4 anni nel ferrarese dentro all'oasi del mezzano a migliaia poi anche li via via stanno sparendo . Mi sono chiesto che le pavoncelle svernano dove trovano il loro ambiente naturale e qui da noi mi sa è successo qualcosa in agricoltura concimi o prodotti chimici che a loro non è gradito ,sono convinto che di pavoncelle ce ne siano tantissime e non è una specie in diminuzione e se considerano gli abbattimenti sui tesserini il numero di uccelli in aumento o in diminuzione è uno sbaglio non piccolo ma grande
 
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