X me, ci devono essere le oasi, altro che se ci devono essere, xchè quelle sono i ns bacini x riproduzione (x carnieri apertura) e svernamento (x carniere da migrazione e stabili) e vanno difese da abusi di ogni tipo, ecologici in primis (anche eliminando/riducendo/spostando specie non autoctone od esageratamente invasive, come cormorani e nutrie, sgarzette), e dai bracconieri in secundis.
Il problema però x me è che, in primis, devono essere GESTITE, non solo dai verdi che non hanno esperienza vera nè gente che vive la valle ..... e comunque le lascierebbero "marcire" naturalmente; non dagli enti pubblici che non hanno soldi e getterebbero risorse in imprese solo ingegneristiche poi non "gestite a loro volta" (es. fanno chiuse e chiaviche, le chiavone esistono, ma poi si dimenticano che devono pagare ..... i guardiani ed i guardiani, se anche ci fossero, saprebbero secondo voi usare le chiavi delle chiaviche in base a livelli di acque e loro qualità ??? MAI !!!), ma con la presenza organizzata di Cacciatori insieme alle altre componenti, senza veti incrociati ..... e con finalità condivise nei principi chiave.
In secundis, occorre che anche noi cacciatori si cambi un pò: molti "giustamente" si lamentano, ma cosa fanno nel pratico di oggi poi x tentare di cambiare l'esito di una annata storta come questa (parlo anche a titolo personale, ritenendomi responsabile primario anche dei miei insuccessi) ?? Nulla o quasi e si continua magari da decenni a comportarsi sempre nella stessa maniera, senza aggiornarsi minimamente o senza cambiare qualcosa nel proprio modo di cacciare, ovvero senza capire che ambiente e soprattutto Uccelli sono cambiati nei comportamenti, nelle presenze, nelle modalità di insidiarle, ecc..
Poi ci sono ANCHE i problemi dei pochi territori adatti, spesso sovraffollati di Cacciatori e cacciatori che vanno in valle solo x sparare, ..... e questa è una delle verità più autentiche purtroppo, lo sparare e basta, senza sapere e fare nulla di cosa è o serve in una valle, in un chiaro, ad un Uccello, ..... e poi si pretende di abbatterne di più ..... col clima che oggi spesso fa, coi livelli di acque inaccettabili ed ingestiti dai cacciatori stessi (quando basterebbe badile o ruspa .....x un argine o x dossi da fare, una falce e muscoli x tagliare e spostare canne, essiccare e cambiare acqua più spesso, cambiare conformazione del chiaro, piantumare piante antivento, ecc.), di alimentazione superata, di spari a raffica ogni 100m ..... accettati da leggi, regolamenti, associazioni, cacciatori: è inutile, la valle e gli Uccelli sono Caccia specialistica alla ennesima potenza, fatta sempre più x appassionati e "malati" ..... questo era, è e questo sarà sempre più, con tanti "dolor di pancia e fatica da abbattere sempre meno dovendo lavorare sempre più" (altrimenti si può sempre andare all'estero .....), ma PROBABILMENTE (certamente x me) chi la pratica insieme ad altre e troppe forme di Caccia e di selvatici cacciabili, "tutte rispettabili e degnissimi sia chiaro e stampato sul forum", scusatemi, temo che nella Caccia agli acquatici di oggi ..... stia perdendo "un giro" di pista ed oltre .....: io x esperienza e conoscenza di tanti Cacciatori veri so solo che qua ai vecchi Cacciatori di valle parlare anche di stanziale, tordi e tutto il resto era "tabù", vivevano la valle 365gg all'anno e sicuramente fin da agosto .....; conoscevano la valle e gli animali a menadito, e ..... non volevano nemmeno vicino o come socio di botte chi dimostrava di fare altre cacce o faceva fucileria inadatta a questa Caccia o parlava troppo di altre specie ..... .
Come mai in alcune zone si è abbattuto più quest'anno dello scorso anno ?? Come mai ciò è successo più da dicembre che nei mesi prima in altre ??
Ecco xchè la valle va analizzata, studiata, vissuta ed occorre plasmarsi a lei ..... xchè il mondo dell'acqua ed il suo microclima mai si plasmerà a noi ed alle ns credenze, volontà, speranze, di terrestri ..... fermo restando che la fortuna esiste, sia chiaro, ma in valle ..... conta x un giorno ..... non una stagione !!!
In valle vanno i "duri" di testa, i "caratterialmente resistenti", i "larghi di cuore" ....., e proprio quei "duri di carattere e di fisico, spesso robusti ed imponenti" sono così deboli nell'ammettere di sbagliare, nel riconoscere gli errori e le padelle, nel capire che c'è ancora con umiltà da imparare dal vicino o dagli animali, così come da errori e padelle, nel sapere di dover rispettare la supremazia dell'acqua verso noi terraioli, nell' amare la sfida con la superiorità dell'Uccello alla ns stessa passione in quell'ambiente ..... anche da abbattuto, ringraziandolo x l'emozione che ci ha dato, sempre, xchè "unica" anche quando rara come in questa stagione.
Ma senza quegli ambienti unici da preservare, difendere, gestire, ..... in senso ampio (oasi e zone di caccia) ..... cosa sarebbe di noi e delle ns emozioni nel buio della notte e x le speranze del mattino ?? La selezione con il cannocchiale e la carabina ed un "bestione da colpire" o lo sparare piedi a terra dietro una paratia e facendo la lungarola dei fossi con cartucce a decine nello zaino, si attaglia a chi si deve svegliare ore prima di loro, prendere quintalate di acqua, venti e gelo, di reumatismi e fatiche, di armamentari vari da sistemare con cura maniacale ed interpretazione di tutte le condizioni ed il luogo in rapporto alla propria esperienza ..... anche solo x mettere stamperia e/o mojo e/o richiami ?? Chi non ama troppo la fatica e le delusioni immancabili x tutti, col maximo rispetto, in valle ..... fatica a resistere ..... xchè "non c'azzecca" proprio x niente con la valle, xchè chi ama la valle, quella vera, sa anche che ora è giunto il tempo di "riprendersela" essendo stata lasciata x troppi anni in mano a troppi colleghi che della valle ..... gli interessa "sparare ed abbattere e basta, e lamentarsi quando a TUTTI succede di non prendere nulla x tanti motivi. L'uomo di valle c'è sempre e ritorna e ritorna e prova e riprova x quella giornata indimenticabile che si spera possa avere nell'anno, e mai barattando la fugace ricerca istintiva di quei sibili invisibili, di quei fischi e canti così diversi, la visione di quelle planate da infartuare sempre, il dolce sapore delle speranze nelle più grandi intemperie, la serenità dei riflessi delle albe e dei tramonti nell'acqua".