Con tutta onestà, l'obiettivo era proprio solo quello, ANDARE, stare insieme (si riesce sempre troppo poco) e, se avesse buttato fortuna, fare una fucilata.
Nonostante il bel movimento dei giorni scorsi, le condizioni meteo erano parecchio sfavorevoli e ci credevo davvero poco. L'occasione era però irrinunciabile, non mi capita mai di essere solo di sabato, ed ecco allora la telefonata a Claudio, dai che ANDIAMO.
La fucilata all'alba scura è stata salutata come un buon risultato, visto il momento: su tutto il lago nessuno aveva ancora sparato, solo silenzio.
Qualche tiro, pochi, sul cambio di luce, hanno fatto sperare in qualche altra occasione, invece non abbiamo visto volare nulla.
Il materializzarsi dal nulla delle 3 canapiglie è stata la classica botta di..fortuna. Troppo distanti per venire al gioco, troppo poco interessate per venirci, troppe altre volte ho vissuto casi analoghi conclusi con nulla di fatto.
E invece stavolta è andata. In quei 10 minuti che mi sono sembrati eterni, i metri di distanza erano sempre meno, anche se la direzione di nuoto non portava alla meta. Il tempo si era fermato, nemmeno un alito di vento, nemmeno un gabbiano in aria a sollecitare un richiamo delle mie che avrebbe potuto portare ad una rapida risoluzione, tutto fermo. Tutto, tranno il mio maschio giovane che con un paio di berciate fa deviare i selvatici una volta.....poi un'altra.....un po' di ulteriore infinita attesa e poi è davvero ora: non un tiro banale, poco sotto le boe dei 50 metri, ma l'impazienza e la lunga attesa ti convincono che quel movimento impercettibile di una delle tre potrebbe essere un segno di allarme. E allora bisogna muoversi. Io son caricato bene, Claudio anche, dai che si prova. Andiamo. 1, 2, 3.
Poi sono solo sorrisi e respiro che torna normale. Evviva. E' andata bene.
Grazie Claudio, per la compagnia, per la pinza, per il caffè, per il vino e la bella mattina trascorsa.
Analisi più tecnica e meno poetica degli ineguagliabili racconti dell'amico Claudio. Mi piace tantissimo la descrizione dell'azione conclusa con tiri mirabolanti e le 3 canapiglie a rendere ancor più preziosa una giornata resa unica dall'accoppiata amicizia/passione. Comunque quell'abbattimento multiplo sul limite dei 50 mt. dimostra che cartucce e meteo .... al sor landoni e compare bigrillo ... gli fà una pippa [thumbsup.gif]
 
E' doveroso un ringraziamento a due personaggi gerarchici la cui fama è nota da tempo, ricordano a noi tutti che l'essenza della caccia è andare e l'imprevedibile gioca un ruolo importante perchè è sorprende tanto più se inatteso e insperato. Si potrebbe anche pensare che coltivare la propria passione con impegno, premia in maniera autentica, i valori giocano sempre a favore dell'anima e gli entusiasmi dei risultati come in questo caso, ispirano abilità culinarie. E' proprio vero le passioni fanno vivere l'uomo, alimentano la gioia e il benessere, se poi è quella venatoria è un patrimonio dove ognuno a modo suo ritrova la propria identità, bravi, avete rallegrato tutti gli animi buoni, grazie.
 
Mentre leggevo mi rivedevo negli anni d'oro oltre 20 anni fa mentre con il mio collega e amico Fabrizio Frediani si partiva da Pontetetto a Lucca e sulla sua lada niva si andava ad Altopascio e poi a Fucecchio, si lasciava la sua macchina in localita' Massarella e con il sacco di juta dei volantini e le femmine da parcheggiare ci si avviava al barchino al porto sotto la casa del Canepa per prendere il barchino, sciogliere la catena e con lo stecco ci si avviava nel fiume per entrare in padule....che bellezza che era, si passava per il chiaro del Tedesco e si entrava nel suo chiaro, il freddo della mattina, spesso il ghiaccio che il barchino rompeva e poi si vedevano gli stampi e rapidamente si posizionavano le germane e poi si entrava in appostamento e si saliva nel capanno.....e l'alba arrivava presto, con il contorno delle Apuane sullo sfondo e il paesino di Massarella di fianco e il din don della chiesa di Fucecchio e poi i colpi nei chiari e gli uccelli in volo, e Fabrizio detto il Moro con il suo A 300 magnum con la canna da 81 e le sue micidiali federal da 56 grammi che non dava scampo a fermo e in volo e le GIBAR del Barsotti ....tanti ricordi e tanti uccelli, e si vedeva di tutto in padule dalle fife ai cormorani e gabbiani e beccaccini e tante folaghe.....poi si tornava di passava dal Canepa per prendere il vino e via di rientro a Lucca per tornare al lavoro in Manifattura nel turno pomeridiano.....Ora tutto e' cambiato mi dicono, il Canepa se n'e' andato e se n'e' andato anche il mio collega e grande amico Fabrizio a 56 anni giovanissimo e a me e' rimasto un groppo dentro, al ricordo del padule e dei suoi tramagli nei chiari dove si vedevano lucci e carpe e dove in estate entravamo a piedi quando andavamo a sfalciare nel chiaro con la frullana e a vedere le covate dei fagiani nei chiari secchi e le folaghe nei canali.....
Un ricordo indelebile nella mia mente, come il panino delle 10,00 e gli uccelli da riportare a casa...
Ciao Fabrizio amico mio dovunque tu sia.
 
...... e poi per un cultore dell'altra " ars " .... quella culinaria, la canapiglia al pari dell'alzavola ( però più piccina ) è la regina tra le anatre in cucina.
 
E daje........bravi [spocht_2.gif] "La CACCIA è coltivare la PASSIONE di ANDARE"..........straquoto [thumbsup.gif]! Un salutone a tutt'e' due.

Con tutta onestà, l'obiettivo era proprio solo quello, ANDARE, stare insieme (si riesce sempre troppo poco) e, se avesse buttato fortuna, fare una fucilata.
Nonostante il bel movimento dei giorni scorsi, le condizioni meteo erano parecchio sfavorevoli e ci credevo davvero poco. L'occasione era però irrinunciabile, non mi capita mai di essere solo di sabato, ed ecco allora la telefonata a Claudio, dai che ANDIAMO.
La fucilata all'alba scura è stata salutata come un buon risultato, visto il momento: su tutto il lago nessuno aveva ancora sparato, solo silenzio.
Qualche tiro, pochi, sul cambio di luce, hanno fatto sperare in qualche altra occasione, invece non abbiamo visto volare nulla.
Il materializzarsi dal nulla delle 3 canapiglie è stata la classica botta di..fortuna. Troppo distanti per venire al gioco, troppo poco interessate per venirci, troppe altre volte ho vissuto casi analoghi conclusi con nulla di fatto.
E invece stavolta è andata. In quei 10 minuti che mi sono sembrati eterni, i metri di distanza erano sempre meno, anche se la direzione di nuoto non portava alla meta. Il tempo si era fermato, nemmeno un alito di vento, nemmeno un gabbiano in aria a sollecitare un richiamo delle mie che avrebbe potuto portare ad una rapida risoluzione, tutto fermo. Tutto, tranno il mio maschio giovane che con un paio di berciate fa deviare i selvatici una volta.....poi un'altra.....un po' di ulteriore infinita attesa e poi è davvero ora: non un tiro banale, poco sotto le boe dei 50 metri, ma l'impazienza e la lunga attesa ti convincono che quel movimento impercettibile di una delle tre potrebbe essere un segno di allarme. E allora bisogna muoversi. Io son caricato bene, Claudio anche, dai che si prova. Andiamo. 1, 2, 3.
Poi sono solo sorrisi e respiro che torna normale. Evviva. E' andata bene.
Grazie Claudio, per la compagnia, per la pinza, per il caffè, per il vino e la bella mattina trascorsa.
 

Bigrillo

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Tan! e una, alba scura, è buio ma il lago è uno specchio nella notte e la sagoma del selvatico prontamente rilevata negli stampi di alzavola e segnalata sommessamente dai richiami ha attirato l'attenzione del CapoCaccia, oltre che quella di una magnum da 50g, tan! e pancia all'aria: " abbiamo sboarato" citazione dal Mastro "Giò Moriglione" (Ciao). E' iniziata bene, telefonata d'invito e appuntamento, barchino di quelli dei lagheee non molto adatti alla mia mole, ma questo rende l'avventura più divertente, si carica tutto con accortezza e remando si raggiunge il capanno, c'è un pò di vento ma ca@@o non fa freddo, c'è un pò di onda, Il CapoCaccia dispone i richiami (vivi), si sale nel capanno e si aspetta, osservazione, ascolto e pazienza quasi come con le donne che ci interessano, i richiami cantano, e segnalano, e noi sempre pronti a cogliere l'attimo..... "c'è un selvatico negli stampi!" infatti una palletta nera (è buio) si muove in mezzo alle alzavole, Stè' attende, sono attimi e sembrano periodi, l'ignara curiosa si muove verso altri stampi e in uno specchio libero e lucente viene avvolta da uno sciame di pallini restando a pancia all'aria: sono le sette meno 10, buio. Bene! Il tempo passa, il capanno ondeggia, il silenzio lacustre è interrotto solo dai richiami, che festeggiano ogni cosa che vola: cormorani, gabbiani, cornacchie, ma anatre niente. Al binocolo s'intravedono folaghe, svassi, in lontananza una striscia di uccelli in un ansa del lago, a giorno con luce grigia per nuvole e nebbia alta si possono intravedere con il binocolo alcune anatre in mezzo alle folaghe, il tempo scorre,ad una ulteriore osservazione Stè dice la fatidica frase.... tre anatre si stanno avvicinando..... (stiamo parlando di almeno 200 metri!) si avvicinano, però restano al largo degli stampi, ormai li vedo anche io chiaramente le tre pallette marronastre in fila indiana, un controllo al binocolo per affermare "tre canapiglie, due maschi e una femmina!" tutte tendono verso il centro del lago, lontano, ma un beek beek del maschio di germano le attrae, sono ancora fuori dalle boe dei 50 metri ( Cartucce e Meteo non ci serve!) aspettiamo, la faccia di Stefano si contrae, un occhiata ai fucili e con due parole ci si capisce..... il trio tende a riallargarsi ma il germano dalle remiganti bianche, con due beek-beek le riallinea, sono attimi, passano la linea dei 50 metri, sono a nord degli stampi, al limite, non sono allineate, sono guardingue, gli si tira........ a dx e a sx quasi all'unisono arrivano due sciate di pallini, due rimangono, la terza si alza ma una pronta schioppettata la riunisce alle altre, tre su tre! Molto bene! Mentre il CapoCaccia esce per il recupero, la terza rialza la testa ma mi permetto di porre fine ad eventuali perdite gastronomiche con un tiro, così siamo sicuri, tanto per la lontananza sicuramente non sono rovinate. Sono le 8.30, molto bene! Un bel caffè una fettina di dolce veneto (Pinza) e la faccia contenta. Aspettiamo ancora. La mattina scorre ascoltando e osservando, la striscia di folaghe lontanissima che ha al suo interno anatre non distinguibili, ma chiaramente diverse dal nero delle folaghe. Il tempo passa, decidiamo di andare, è andata bene, oltre le aspettative, fa caldo 10°C ci vorrebbe il freddo, ci vorrebbe la neve, ci vorrebbe.... siamo sempre pronti a rilevare ciò che manca.... intanto oggi torniamo con un bottino insperato.
La CACCIA è coltivare la PASSIONE di ANDARE. Grazie Stè!!
..." Claudione, le Canapiglie arrosto! eh"...... " e vedi un pò. Stè!" .......lago2b.jpglago3c.jpgBuona Giornata!
 
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