Invece ai tacchini si tira a fermo a distanza abbastanza breve e con canna molto strozzata per concentrare la rosata di pallini relativamente piccoli (6 o 5) nel collo e testa, le uniche parti non protette da una vera e propria corazza di penne e piume. Sparare a volo ai tacchini ferisce soltanto nella stragrande maggioranza dei casi. La difficolta' della caccia al tacchino e' quella di trovarli, nascondersi bene alla vista dell'uccello che ci vede meglio di un'aquila, e riuscire a chiamarlo con richiami a bocca e a mano. Il tiro non e' difficile, se si riesce a portarlo a tiro e ad alzare il fucile senza essere scorti. E siccome vanno quasi sempre in gruppi anche grandi, ci sono parecchi occhi che scrutano ovunque.
Tornando al topic, ripeto: quando sparo a volo alle anatre godo a vederle capitombolare in aria e piombare in acqua con uno spruzzo ed un tonfo dal rumore inconfondibile. E poi segue una "nevicata" di piume grigie. Una coppiola o tripletta al volo mi riempie di soddisfazione. Invece tirare a una, due o tre anatre posate, magari con l'intenzione di ammazzarne piu' di una con un colpo non crea ricordi, anche se riempie il carniere. E spesso ferisce soltanto. In sette anni nel Montana e 29 in Alaska di anatre ne ho uccise tante, ma dico tante. E la mia esperienza mi dice che sparare in acqua non solo non e' divertente (sai che gusto, per esempio, andare al tiro a piattello e sistemare i piattelli in terra prima di tirargli?) ma ferisce spesso. Di anatre "scellate" e cadute in acqua a tiro me ne sono capitate tante, e a volte ci vogliono due o tre colpi per finirle mentre nuotano, perche' se uno o due pallini non le colpiscono in testa o nel collo, la parte esposta e' coperta di penne dure e protetta da uno strato di grasso e da ossa dure. Un'anatra in volo invece e' completamente esposta alla rosata.
A proposito, da noi sparare alle anatre a buio e' perseguibile a norma di legge. Il calendario venatorio ha una tabella giorno per giorno dell'ora alla quale si puo' cominciare a sparare nelle diverse zone, in genere mezz'ora prima della levata del sole (quando gia' ci si vede abbastanza per poter riconoscere una specie protetta capitata in mezzo agli stampi). Poi, parliamoci chiaro, il discorso "Voi di selvatici ne avete tanti, noi no, io sforo il carniere quando ne ho l'opportunita' per compensare per i giorni di purga" non attacca proprio. Forse se si osservassero regole sia scritte che etiche anche da voi ci sarebbe un'abbondanza di selvatici. E mo' basta. Ho detto la mia. E' la mia umile personale opinione, e le opinioni sono come il bucio del cu10. Ognuno ha il suo. Percio' fate come vi pare: sparate a buio, in acqua, sforate il carniere, ecc. A me me ne frega ben poco. Quindi taglio qui, passo e soprattutto chiudo (almeno per quanto riguarda questo soggetto). Ciao