perchè non racconti la tue cacciate sarebbe interessante!!!che fucili usavate???ciaomarkmarr ha scritto:
guarda il mal di mare alla grande.... ricordo una volta che con mio fratello ad un certo punto della mattinata, ci siamo guardati, verdi in faccia, con cinque codoni tra gli stampi, senza avere la forza di alzare il fucile. Beh... i codoni son andati via e noi pure. non puoi capire a testa bassa per agganciare gli stampi e toglierli..... giusto ieri ho ritrovato l' autorizzazione della capitanera di porto.giovy ha scritto:Bhè doveva essere carina ma con le onde e il mal di mare come si faceva? Si pasturava a suon di vomitate per quello che dopo si finiva con una pescatina....
calibrosedici ha scritto:
purtroppo io l'ho praticata quando la caccia già chiudeva a febbraio, serviva l'autorizzazione della capitaneria del posto, si mascherava il pattino con telaio in legno, teli e frasche del posto, rinnovate ogni volta, si andava fuori minimo 400 mt e per la posa degli stampi ci si faceva portare dal vento, poi si tornava in mezzo alla tesa a forza di remi, ci ancorava e si aspettava. L' emozionante risalita dei branchi durante il volo di ritorno, e le giornate buone in quel mese erano davvero poche, sia meteorologiche che di passo, ma si possono ricordare, il fucile era un normale automatico cal. 12 che al ritorno vi lascio immaginare che tronco di ruggine poteva essere. Si doveva tirare in secca l' imbarcazione in modo sicuro che il mare non ci potesse arrivare, si scaricavano gli stampi e il resto,(zaini, avanzi del pranzo, acqua, munizioni e armi), il tutto si ricariva in macchina per doverlo poi riscaricare a casa. E l' auto non era certo li sulla spiaggia, quanti viaggi sulla sabbia avanti e indietro.... una bella caccia faticosa... ma affascinantenicloppe ha scritto:
Si qualche volta mi raccontava di barca piena di marzaiole, ma anche altre anatre...ma spessonicloppe ha scritto:
