0007484-24/03/2015-DGSAF-COD_UO-P
M inistero della Salute
DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA’ ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI
Ufficio III – Centro Nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali – Unità centrale di crisi
Registro – Classif:
Allegati:
Assessorati sanità Servizi veterinari
Regioni e P.A.
II.ZZ.SS.
e, per conoscenza:
Commissione europea – DG SANCO
ITALRAP
[email protected]
Centro di Referenza Nazionale per l’Influenza aviaria
presso l’IZS delle Venezie
Comando Carabinieri per la Tutela della Salute
Associazioni di categoria del settore avicolo
FNOVI
AMNVI
Uff. VIII DGSAFV
Uff. III DGISAN
Uff. III ex DSVETOC
Oggetto: Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 - Revoca misure straordinarie di controllo ed
eradicazione per contenere l’eventuale diffusione del virus dell’influenza aviaria.
In riferimento all’oggetto, tenuto conto della situazione epidemiologica allo stato attuale favorevole e
sentito l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sede del Centro di Referenza Nazionale per
l’influenza aviaria, le misure straordinarie adottate con provvedimento dirigenziale prot. n. 2012 del 28
gennaio 2015 come modificato ed integrato dal provvedimento dirigenziale prot. 3499 del 12 febbraio 2015
recante: “Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 – modifiche al “Provvedimento dirigenziale prot.
DGSAF n. 2012 del 28 gennaio 2015”, nonché quelle relative alla sospensione alla deroga al divieto di
utilizzo dei richiami vivi disposta con nota DGSAF prot. n. 27317 del 23 dicembre 2014, sono da intendersi
revocate a far data 30 marzo 2015.
Si coglie l’occasione di chiedere a codesti Assessorati di inviare alla scrivente la relazione sulle attività
svolte in merito al programma di sorveglianza a campione sui richiami vivi come definito nella nota DGSAF
prot. n. 23 dell’8 gennaio 2015 recante : “Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 – OM 8 aprile 2014 –
deroga divieto di utilizzo dei richiami vivi. Nota DGSAF prot. n. 27317 del 23 dicembre 2014. Ulteriori
indicazioni”.
Si ringrazia della collaborazione e si inviano cordiali saluti.
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Silvio Borrello*
* Firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art.3, comma 2, del D.lgs.39/1993
Responsabile/Referente del procedimento:
dott. Fabrizio Bertani – 06.5994.6735
dott.ssa Olivia Bessi


incrociamo le dita ragazzi!!!!!!!
 
io ho i miei dubbi k la cosa si risolvi in fretta
l'ultima volta è rimasta chiusa x ben 2 anni
io ho troppe anatre da mantenere a vuoto x 2 anni cosi a malincuore ho deciso di venderne una parte
 

paolopaolino

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Questa sera alle 17,34 ho ricevuto il regalo di Natale
Mi ha chiamato la provincia di Lecco avvisandomi k non si possono piu usare richiami vivi a capanno, causa focolaio di Aviaria
Voi avete notizie in merito in altre regioni???
Molto ma molto tristemente approfitto x fare a tutte le persone malate di paperite come me un grosso augurio di Buon Natale e di un sereno Anno nuovo
 
Lega: Voto 4 all’impreparato Ministro della Salute

Lega: Voto 4 all’impreparato Ministro della Salute

Venerdì 27 Febbraio 2015

Voto 4 all’impreparato Ministro della Salute per le scarse e imprecise risposte date all’interrogazione del nostro On. Borghesi Stefano sull’Aviaria.

Premesso che sarebbe bene ricordare al ministro come la decisione della Commissione europea 2005/734/CE istituisce misure di biosicurezza per ridurre il rischio di trasmissione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità provocata dal virus dell’influenza H5N1 ad alto rischio per la salute umana e non per il virus H5N8 che al contrario è altamente contagioso negli uccelli, ma non è mai stato scoperto negli esseri umani.

È altresì importante ricordare però a questo punto che la stessa decisione della Commissione europea 2005/734/CE se allora vogliamo prenderla d’esempio dice anche all’art. 2 ter che in deroga all’articolo 2 bis, l’autorità competente può autorizzare l’uso di uccelli da richiamo nella caccia agli uccelli per attirare i volatili selvatici ai fini del campionamento nel quadro dei programmi di indagine degli Stati membri sull’influenza aviaria nel pollame e nei volatili selvatici di cui alla decisione 2005/732/CE.

In un paese democratico riteniamo che, un ministro ed i suoi funzionari prima di emettere un provvedimento autoritario che oltre ad essere di pura matrice anticaccia risulta fuori dubbio abnorme ed ingiustificato quanto vessatorio nei confronti dei cittadini-cacciatori proprio perché vieta l’utilizzo dei richiami vivi su tutto il territorio nazionale, avrebbe quantomeno valutato e concertato opportunamente le soluzioni ad un tavolo tecnico con tutte le associazioni di categoria.

Inoltre continuiamo ad insistere convintamente sulla necessità di riconoscere il ruolo del cacciatore come “sentinella dell’ambiente” considerandolo non come un pericolo ma un collaboratore che a costo zero partecipa attivamente all’attività di controllo mettendo a disposizione i suoi richiami e le anatre abbattute in modo da poter monitorare in tempo reale lo stato di salute degli uccelli selvatici.

Per far capire come l’accanimento contro i cacciatori sia ormai chiaro quanto subdolo ci permettiamo semplicemente di ricordare a chi si è permesso di vietare senza sapere, che le anatre da richiamo non hanno nessuna possibilità di entrare a contatto con allevamenti intensivi, mentre la trasmissione del virus è possibile anche tramite passeri, storni, piccioni e tortore dal collare ormai presenti in tutti gli allevamenti, peccato però che la misura di protezione con reti antipassero non è in atto né sorvegliata come si dovrebbe.

Per dovere di cronaca è bene ricordare che in Olanda, seconda nazione d’Europa dopo la Francia con la più alta concentrazione di allevamenti di polli e dove i focolai accertati sono almeno tre, la caccia è oggi vietata solo nella zona di sorveglianza entro i 10 km dagli allevamenti infetti, mentre come dichiarato dallo stesso Ministro olandese dell’agricoltura Sharon Dijksma il 9 dicembre, nelle altre regioni il divieto di caccia è stato revocato.

(Allegata la risposta all’interrogazione)

Bassolini Marco

Responsabile nazionale caccia Lega Nord Lega Lombarda


MIn sal. 1.jpgMin. Sal. 2.jpg
 
Difficile trovare la ricetta giusta, ma a mio parere per dimostrare la sanità dei nostri richiami sarebbe utile farsi fare dei tamponi dal veterinario e certificare che non ci sono in zona animali malati.
Il tutto naturalmente in modo massiccio e concordato e con trasmissione dei risultati alla provincia e regione..
non so, forse è un utopia.
ciao Mauro
 
nessuno ha nuove notizie aviaria

nessuno ha nuove notizie aviaria

basta chiudere l'uso delle anatre da richiamo ,poi tutto passa , voci dicono che il 16 gennaio scade io ci credo poco se quacuno sà qualcosa
 
Influenza aviaria nel Veneto

Influenza aviaria nel Veneto

Nel Veneto, su disposizione della Giunta Regionale, è stata disposta la sospensione della deroga al divieto di utilizzo di uccelli da richiamo appartenenti agli ordini degli anseriformi e dei caradriformi nell’attività venatoria (provvedimento 27317 del 23.12.2014).

Adesso, speriamo che non accada come in passato e che la cosa si risolva presto.
 
In data 23 dicembre il Ministero della Salute ha diramato un provvedimento dirigenziale relativo all'influenza aviaria ad alta patogenità H5N8 con il quale dispone che "In considerazione della mutata situazione epidemiologica venutasi a verificare a seguito della conferma di positività a un virus influenzale sottotipo H5N8 ad alta patogenità in un allevamento di tacchini da carne della provincia di Rovigo, sulla base delle determinazioni assunte nel corso dell'UCC del 19.12.2014 ai sensi dell'art.1 comma 3 dell'ORDINANZA Ministeriale 8 aprile 2014, è sospesa la deroga al divieto di utilizzo di uccelli da richiamo appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi nell'attività venatoria".
 

Allegati

  • divieto_impiego_anse.pdf
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Aviaria: Piano Nazionale di Sorveglianza
Venerdì, 13 Febbraio 2015 12:28
test aviaria lab copyAnalizzata l'epidemiologia e i rischi, il Ministero ha predisposto il Piano Nazionale Influenza Aviaria del 2015. Strategie rispondenti alle caratteristiche del sistema produttivo avicolo italiano, alle variabili geografico-ambientali, ai fattori meteo-climatici e migratorio-stagionali. Il Piano dovrà essere portato a termine entro il 31 dicembre.


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Sulla base dell''analisi della situazione epidemiologica e dei fattori di rischio è stata ridistribuita la numerosità campionaria e ridefinitala frequenza del campionamento negli allevamenti avicoli a livello nazionale.
In particolare, è stata presa in considerazione la concentrazione e la tipologia delle aziende avicole in zone ad alta densità. Per i dati di popolazione, il Ministero della Salute ha fatto riferimento alla Banca Dati Nazionale (BDN) predisponendo di conseguenza la mappatura geografica degli allevamenti e della consistenza delle specie considerate a maggior rischio.


Il metodo di sorveglianza da attuare nel 2015 in Italia è stato definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:
ubicazione delle aziende avicole in zone ad alta densità di volatili selvatici migratori (Allegato 1), in particolare di quelli definiti "specie bersaglio" per l'individuazione del virus H5N1 dell'HPAI, elencati nella parte 2 dell'Allegato II della Decisione della Commissione 2010/367/UE;
presenza di aree ad alta densità di aziende avicole (DPPA) (Allegato 2);
struttura e gestione del sistema produttivo avicolo;
situazione epidemiologica presente e pregressa (fattori di rischio di introduzione diffusione rilevati nel corso delle precedenti epidemie);
flusso e tipologia di scambi commerciali;
tipologia produttiva e biosicurezza degli allevamenti commerciali di specie a rischio (presenza nell'azienda di categorie di pollame a lunga vita produttiva, multietà e multi specie);
presenza di aziende avicole in cui il pollame o altri volatili sono tenuti all'aperto in strutture che non possono essere sufficientemente protette dal contatto con i volatili selvatici.
Popolazione target -Nel 2015 saranno sottoposte a campionamento le seguenti specie e categorie di pollame: a) galline ovaiole; b) galline ovaiole free-range; c) polli riproduttori; d) tacchini riproduttori; g) quaglie riproduttori; h) tacchini da ingrasso; i) anatre da ingrasso; j) oche da ingrasso; k) selvaggina da penna di allevamento (gallinacei), soprattutto uccelli adulti e riproduttori; l) selvaggina da penna di allevamento (acquatici). Inoltre nell'ambito della sorveglianza, saranno individuati in base alla valutazione del rischio, allevamenti rurali e free-range. Le caratteristiche di tali allevamenti infatti li rendono maggiormente soggetti a nuove introduzioni virali. In considerazione della breve vita produttiva, saranno invece esclusi dal piano di monitoraggio i broiler e le quaglie da carne.


Sono considerati a rischio d'introduzione gli allevamenti, in particolare quelli free-range, ricadenti nelle aree di svernamento del germano reale. Tali aree sono, per la gran parte, sovrapponibili alle aree densamente popolate di avicoli e sono state quelle maggiormente colpite nelle epidemie italiane di LPAI e HPAI. Dato che la maggior parte degli allevamenti free-range è di tipo rurale, un numero di tali allevamenti verrà campionato con cadenza semestrale (in concomitanza con le rotte migratorie, in primavera e autunno) per valutare la possibile introduzione virale.


Sulla base della situazione di rischio e del riscontro, anche nel 2013, di circolazione di virus influenzali a bassa patogenicità nel settore rurale e ornamentale, risulta indispensabile ricomprendere tali categorie nell'ambito del piano di sorveglianza. I controlli verranno effettuati con modalità e cadenze differenti in relazione alle specie allevate e alle caratteristiche dei flussi commerciali. Il Ministero della Salute con il DM 25 giugno 2010 ha emanato un provvedimento per il settore avicolo rurale, definito sulla base del rischio.


In 7 Province oltre il 70% della produzione nazionale- La maggiore numerosità di allevamenti è presente in una macroarea area che ricomprende gran parte della Regione del Veneto e della Lombardia (province di Verona, Vicenza, Padova, Brescia, Mantova, Cremona e Bergamo), nella quale sono concentrate oltre il 70% delle produzioni avicole nazionali.
Prendendo in considerazione le specie che risultano a maggior rischio di infezione e il numero di focolai di influenza aviaria in allevamenti industriali nel corso degli ultimi 5 anni, sono state identificate delle province ad alto rischio, in cui attuare un monitoraggio con frequenza elevata (appartenenti alle regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), e altre province a rischio medio da sottoporre a monitoraggio con frequenza meno elevata (regioni: Lazio, Umbria e Marche).


Province da sottoporre a monitoraggio a frequenza elevata:
- Emilia Romagna: province di Forlì-Cesena, Bologna e Ravenna;
- Lombardia: province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova;
- Piemonte: province di Cuneo e Torino;
- Veneto: Province di Padova, Verona e Vicenza.


Province da sottoporre a monitoraggio a frequenza meno elevata:
- Lazio: province di Roma e Viterbo;
- Umbria: province di Perugia e Terni.
- Marche: province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino


Biosicurezza ovunque- In tutti gli allevamenti a livello nazionale è obbligatorio attuare piani di biosicurezza come da OM 26/08/2005.


Il Piano dettaglia aziende avicole da campionare, le procedure e i periodi di campionamento, la frequenza dei test e l'esecuzione dei test di laboratorio.
Le misure da applicare in caso di focolaio di virus influenzali sono quelle previste nella direttiva 2005/94/CE e dal Manuale diagnostico per l'influenza aviaria.
In caso di isolamento di virus influenzale tipo A del sottotipo H5 di cui sia sospetta o confermata l'appartenenza al tipo di neuroaminidasi N1 verranno adottate le misure stabilite dalla decisione 2006/415/CE e la decisione 2006/563/CE.


pdfPIANO_NAZIONALE_DI_SORVEGLIANZA_PER_LINFLUENZA_AVIARIA__2015.pdf2.35 MB


pdfMANUALE_DIAGNOSTICO_INFLUENZA_AVIARIA.pdf1.54 MB




Con questo penso che per la prossima stagione i richiami possiamo scordarli!!!!
 
trovato un animale malato a mira ed ieri l'asl ha già contattato i primi cacciatori per i prelievi sui richiami...........addio caccia con i richiami vivi[cry.gif]

ciao buba
 
Revocate le restrizioni sui richiami vivi

Revocate le restrizioni sui richiami vivi

Lunedì 30 Marzo 2015

Si informa che a partire da oggi, 30 marzo 2015, il Ministero della salute ha reso operative le disposizioni che revocano il divieto di impiego di richiami vivi disposto lo scorso 23 dicembre 2014 con il quale sospendeva “la deroga al divieto di utilizzo di uccelli da richiamo appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi nell'attività venatoria". I richiami vivi per la caccia agli anatidi e alle pavoncelle sono dunque nuovamente consentiti.


fonte.:federcaccia.org
 

Allegati

  • provvedimento.pdf
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In riferimento all’oggetto, tenuto conto della situazione epidemiologica allo stato attuale favorevole e sentito l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sede del Centro di Referenza Nazionale per l’influenza aviaria, le misure straordinarie adottate con provvedimento dirigenziale prot. n. 2012 del 28 gennaio 2015 come modificato ed integrato dal provvedimento dirigenziale prot. 3499 del 12 febbraio 2015 recante: “Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 – modifiche al “Provvedimento dirigenziale prot. DGSAF n. 2012 del 28 gennaio 2015”, nonché quelle relative alla sospensione alla deroga al divieto di utilizzo dei richiami vivi disposta con nota DGSAF prot. n. 27317 del 23 dicembre 2014, sono da intendersi revocate a far data 30 marzo 2015.

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In friuli anche!
se paghi le marche da bollo l'aviaria non si avvicina!

Peccato che la provincia, nonostante i 32 euri di marche... ci ha bloccato la derogha... e i richiami per tutto gennaio sono rimasti a casa!!!
speriamo si risolva per settembre ma la vedo molto dura!!
 
noi in provincia di ferrara abbiamo sempre compilato il verbale di uso dei richiami vivi , da 5 anni ,poi tutti gli anni devi comunicare alla provincia il numero delle anatre che usi , da quello che sò lo facciamo solo noi in emilia romagna allora nessuna nuova tutto nel dimenticatoio , solita italia doveva essere una cosa gravissima bisogna chiudere subito l'uso dei vivi pericolo di epidemia, ma che vadano a zappare togliergli lo stipendio vedi che si danno da fare
 
Da quello che ho appena saputo parlando con il presidente dell'EPS la caccia sarà aperta o meglio resterà aperta fino al 31 gennaio.
Continua il divieto per l'utilizzo dei richiami vivi.
L'unica specie chiusa sarà la pavoncella.
Questo mi hanno detto comunque è tutto da verificare.
 
noi in provincia di ferrara abbiamo sempre compilato il verbale di uso dei richiami vivi , da 5 anni ,poi tutti gli anni devi comunicare alla provincia il numero delle anatre che usi , da quello che sò lo facciamo solo noi in emilia romagna allora nessuna nuova tutto nel dimenticatoio , solita italia doveva essere una cosa gravissima bisogna chiudere subito l'uso dei vivi pericolo di epidemia, ma che vadano a zappare togliergli lo stipendio vedi che si danno da fare

Anche noi in lombardia lo facciamo
 
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