Una giornata di caccia in "Canalon"

cam?o

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Una giornata di caccia in "Canalon"
Il fiume Nicesolo (Canalon in dialetto) nella parte terminale, prima di sfociare a mare, costeggia tutte le valli di Caorle (VE), la val grande,la zignago, la perera, la val nova, è largo più o meno 150mt e su certi punti anche di più ed ha una profondità massima attorno ai 17mt,ci sono circa 110 appostamenti fissi lungo il fiume(ma pochi quelli buoni). La selvaggina prevalente erano il moriglione e la folaga, buona la presenza dell'alzavola e del germano, in primavera moltissime le marzaiole, buona presenza di mestoloni e codoni.
Al sabato mattino decido di partire x il Canalon di Caorle, Camìo (mio padre, lo chiamavo x cognome, in dialetto) a causa di alcuni lavori a casa non può venire."Mi raccomando occhio" mi dice.
Arrivo a Caorle carico la barca di tutto l'occorrente x la notte, più stampi cartucce e fucile, il vecchio browning auto 5, passato a me da Camìo, con il vecchio 4cv Mercury sono sul posto verso le 11, sperando che i cacciatori che han fatto l'alba non tengano il posto anche x quella successiva e lascino l'appostamento. Trovo libera la "ponta sfondro" (le covegie di Caorle hanno tutte un nome dialettale) discreto come posto, mi calo i miei 25 stampi i miei richiami carico lo schioppo e mi metto in attesa nel frattempo apro la borsa con i viveri e mi faccio fuori un panino al salame.La giornata non è delle migliori sembra ancora estate e in fondo lo è, sono seduto sulla prua della barca con il panino in mano quando le anatre danno due cantate 'giuste' (ormai ci parlavo con loro) il resto del panino è a terra prendo il fucile e vedo che 2 "masorini" si calano fuori dagli stampi, il cuore in gola, la "checa"( così chiamavamo un'anatra da richiamo 'isabella' color caffèlatte) comincia di mestiere a tirarli sotto, il tempo non passa mai,le gambe stando in posizione semi piegata cominciano a tremare e a farmi male si fermano di botto a circa 20 metri fuori degli stampi, solo ora sento il motore di un barcone che arriva, partono sfiancando ma la femmina è rischiabile due botte e vien giù cade nella canna alle mie spalle azz!! mi dico "spero solo sia mortale!!" spingo fuori la barca dalla covegia mi infilo gli stivaloni (senza perdere mai il punto) scendo e tirando dritto in mezzo alla canna comincio la cerca la trovo dopo 5 minuti un'ala rotta quattro buchi al torace e uno al collo (+ mortale di così!!). come una pasqua torno alla barca, nel percorso a ritroso sento un beccaccino 'baciare' boco lontano , nella sponda sò che ci sono 2 sfalci fatti x loro decido di farci un giro prendo dalla cassetta una manciata di cartucce dell' 8 (servono x la rimessa dei feriti) e mi avvio verso gli sfalci. il primo saetta all'improvviso appena metto piede sullo sfalcio, una botta e mi cade in canna, decido di lasciarlo e proseguire (col senno di poi), pago lo sbaglio perdendo il beccaccino non riuscendo più a ricordare con precisione dove è caduto, in un'ora (aspettandone l'arrivo) ne faccio altri due fortunatamente caduti in acqua e recuperati con la barca e 1 lo padello, torno all'appostamento e mi preparo per la 'posta'(quell'ora che ti lasciavano x recuperare stampi e richiami), a buio quasi fatto 'sento' un'anatra sopra gli dò nà botta e viene giù, ma come tocca acqua si affossa e comincia a remare verso riva ..inutili le altre due botte col 5 và in canna e io sono in secca con la barca ,scendo e vado più o meno dove è risalita con la speranza di 'buttarla' fuori dalla canna mà inutilmente....'4 madòne' e torno indietro recupero gli ultimi 5 stampi stivalando(gli altri li avevo recuperati con la barca prima di restare all'asciutto) e mi preparo x la notte. La copertura della barca era un tendone in naylon verde a cui era stato incollato un lenzuolo vecchio all'interno x la condensa fermato a poppa e a prua con i pesi dei richiami stivali e una cassetta x attrezzi(chiave da candele candela di ricambio x il 4cv fil di ferro tenaglia ecc.)dopo aver cenato (pane e salame e 2 tirate alla bottiglia di rosso) mi sono aperto il materassino in gomma piuma e mi son disteso pensando e fantasticando tra me e me sù come, all'alba, poter disporre gli stampi se avesse improvvisamente cambiato il tempo "se montasse bora sfrutto la punta di barena sulla dx,come ha fatto Camìo l'anno scorso e abbiam fatto 14 uccelli di penna ma se c'è 'pachea' come oggi mi convien far 'do schiapi' (due gruppi) 7/8 in dx 7/8 in sx belli larghi, 2 vicino alla canna in dx, 2 vicino alla canna in sx gli altri in 'entrata' ,màh vediamo all'alba". La notte non passa mai, poi tra pantegane che scambiano il telo x un'autostrada tra manate x scacciarle via, riesco a sonnecchiare si e no un'ora. Alle quattro comincio a far sù la roba, il tutto deve essere messo sotto prua x lasciare libero l'interno della barca, mi spingo fuori e dopo aver scaricato la vescica comincio a remare risalendo la corrente, lascio i remi e comincio a calare gli stampi avendo cura (come fà Camìo) di bagnarli prima,faccio due gruppetti e lascio "a vegnùa"(la venuta, ossia lo spazio vuoto) sul centro, ne metto 5 in 'entrata' e 2 x parte vicino alla canna. Faccio ancora un giro attorno alla 'stampera' x l'ultimo controllo calo i vivi e entro in covegia lego con due corde a un lato la barca (lato stamperia) carico lo schiòppo e m'accendo nà bionda (tanto Camìo non c'è)(quando c'era lui non potevo accendermi la sigaretta fintanto non avesse fatto chiaro). La prima tirata della "checa" è sù un gruppo di una cinquantina (ad occhio e croce) di "sarsegne" (alzavole) che mi passa a tiro dietro sopra la canna rimasi fermo (oggi non lo farei più) nella speranza che il canto delle anatre le facesse girare verso gli stampi, invece proseguirono x la loro strada senza una piega, di fronte a mè alla "ciavichetta" sento una botta vedo la palla nera (la luce non era ancora buona) impennarsi e a seguire le altre 5 botte. Vedo i 2 uscire con la barca e dare 9 fucilate in acqua. Mi maledissi x non avergli tirato. Ad alba fatta vedo un germano che si alza dalla valle di fronte esce ma è a tiro dei due di prima, una botta e viene giù, dopo un pò tirano di calato tre colpi, non vedo nulla in aria, ma escono li vedo abbassarsi una,due,tre volte. L'invidia monta comincio a immaginare cosa abbiano ucciso fin'ora e penso a una quindicina di pezzi...azz e io neanche un colpo. Verso le 9 sempre dalla valle di fronte 4 germani sono in volo, escono ma neanche farlo apposta passano sopra i due tipi...4 colpi e vedo che uno a uno si accartocciano in aria...cavolo ( non dissi così ) bravi, l'invidia si trasforma in ammirazione, mi dico questi 2 sanno tirare e devono essere ben affiatati x tirare così. Dopo un pò, verso le 9.30 vedo i 2 che escono e cominciano a far su gli stampi, da quella parte del fiume ci sono 11mt di acqua e quando cala, la corrente tira veramente di brutto ma x ora deve ancora iniziare , ho anchio uno stampo con dello sporco che gli fà piantar la testa esco mentre i 2 con un motorino che li spinge a 2 nodi mi passano davanti, fermano il motore ci salutiamo e mi chiedono da dove fossi e chi fossi, mi presento e scopro che conoscono mio padre da almeno trent'anni (saprò dopo da lui che uno di quei signori da un occhio non ci vedeva). Faccio loro i complimenti x come hanno sparato e gli offro "un'ombra"( bicchiere di vino)a quel punto timidamente gli chiedo "come è andata? io non ho ancora tirato un colpo"gli dico "bèh" mi rispondono"non è andata male", mi fanno vedere 8 germani e 15 alzavole (le ho ancora davanti agli occhi) "tieni duro", mi dicono, "fino al giro dell'acqua, vedrai che qualche uccello gira", ci salutiamo e io seguendo il consiglio rientro in covegia.Dopo una mezzora gli stampi segnano la colma dell'acqua, son li che li guardo (abbastanza sfiduciato perchè non vedevo più niente da un pò) e di botto la cantata secca delle anatre e due missili davanti al muso, imbraccio il fucile di colpo tiro le prime due botte a vuoto ne miro bene una tiro e questa cade, almeno una mi dico ma non faccio in tempo a pensarlo che le anatre 'dànno' di nuovo, ricaricando in fretta guardo la stampèra e m'accorgo che l'altra si stà posando vicino all'anatra, mi alzo parte tiro e giù anche quella. Uscito dalla covegia ho dato quattro colpi ai remi che la barca correva più che col 4 cv raccolsi la prima e senza guardarla andai a raccogliere la seconda, solo allora le presi in mano tutte e due e lisciandole mi accorsi che non erano 2 alzavole come credevo ma due marzaiole, contento come non mai non vedevo l'ora di tornare a casa e far vedere a mio padre le prede della mia cacciata (1 anatra, 2 beccaccini e 2 marzaiole) dimenticandomi della più consistente caccia fatta dai due di fronte ma pago e orgoglioso di aver fatto caccia per la prima volta da solo, e nonostante svariate cacciate (e numericamente anche buone),quei primi di settembre di venticinque anni fà, li ricordo come fosse ieri .
camìo (il figlio)
 
Re: Una giornata di caccia in "Canalon"

Davvero una bella storia, è sempre piacere leggere queste avventure raccontate da appassionati cacciatori. Leggendola era come se vedessi la scena con i miei stessi occhi.

Complimenti davvero [eusa_clap.gif]
 
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