Scusate ma Fabiodt che fine ha fatto? Non scrive più!?!?

Azz, ragazzi, grazie per l'apprezzamento, visto che si sente la mia mancanza 😉

Mi sa che il buon Fabio sia in puglia e si divincola tra tordi e olive... Credo eh!!!

Son tornato, son tornato, diciamo che le olive ormai da qualche anno non esistono più .... maledetta xilella e con le olive sembrano scomparsi anche i tordi

È TUTTO FINITO….perciò Fabio nn scrive più 🤣🤣🤣🫣

Ecco, tu sei l'unico che ha capito tutto 🤣


Comunque, siamo nella stanza delle cose d'acqua ed io vi aggiorno sugli accadimenti dei soci dei 2 chiari che frequento.
Comincio con quello che ho nel cuore, il dt lake. Quest'anno solo un'uscita di un paio d'ore in mezzo alla giornata, molto gratificante e descritta su queste pagine. Le ultime 2 settimane si sono alternate giornate fruttuose con numeri di uccelli soddisfacienti per il carniere ed altre con pochissime occasioni all'alba scura. Solitamente un paio di giorni a settimana è rimasto senza presidio comunque il cappotto è sempre stato evitato
Altra storia invece al chiaro sul versante tirrenico sud della regione. Lì i codoni continuano ad allietare le giornate degli amici di turno con occasioni anche nelle ore centrali. Incredibile la quantità di Codoni che frequenta quella pozzanghera con occasioni che alla fine si traducono con carnieri in linea con il massimo consentito degli abbattimenti per questa magnifica anatra.
Io conto di riaffacciarmi domani al chiaro dt, viste le previsioni spero di sistemare oggi le faccende di cui sono affaccendato 😄e quello che non riesco,rimandarlo a giovedì
Se così fosse, spero di avere tanto da scrivere su radio botte, l'unico Topic che racchiude l'elite della caccia su mygra, perchè fortunatamente le anatre non sono tordi per la caccia dei quali sembra tocchi laurearsi e insidiarli là dove sono sempre stati tra sporchi e spini, invece di attenderli come una volta in modalità spollo traccheggio rientro e lasciar perdere spinare e sporchi che fortunatamente le anatre non amano, altrimenti avrei appeso il fucile al chiodo 😎
 
M'avete stuzicato ed allora vi racconto la mattinata al chiaro d.t. del litorale viterbese.
Le previsioni davano pioggia da 1 settimana, ma man mano che passavano i giorni, da piogge molto abbondanti si calava sino a consistenti ed infine all'ora della sveglia leggevo modeste, il chè mi ha tolto la frenesia con la quale ho passato una notte insonne, ma ormai ero sveglio e si parte. Appuntamento al Bar con i soci e via al chiaro. Arriviamo in netto anticipo con cielo molto nuvoloso ma per nulla minacciante pioggia, semmai il vento da sud abbastanza sostenuto alleviava la calura degli insoliti 20 gradi segnati dalla macchina alle 5,30.
Lo sguazzo si presenta colmo di vita ma al momento dello start molte anatre si erano già involate. Rimane un gruppetto di 8 alzavole sottosponda, il mio socio decide di tirargli facendo un buco in acqua e mettendo solo paura alle malcapitate ritartardadarie. L'alba resa ancor più scura dal cielo grigio ci regala comunque molti voli singoli o a coppia, ma nell'acqua le onde impedivano la corretta intercettazione dei selvatici. Alcuni tiri comunque si fanno e 5 garganelle verranno incarnierate. Si fà giorno, l'albanese si mette al capanno dedicato allo scirocco io e l'altro socio rimaniamo al centrale. Non si vedono voli per più di 1 ora fin quando un germano sembra curare, lo chiamo mi sfila in testa un pò altino lo lascio girare fin quando si abbassa, ma mentre sto per gridare il fuori 4 canapiglie senza neanche perlustrare si fiondano in acqua e si mettono una decina di metri oltre la cannuccia che in acqua segnala il limete dei 50. Cambiamo munizioni e mettiamo il tungsteno, ma mentre ci accordiamo sul da farsi l'albanese spara a quel germano che ancora girava e non si era accorto delle 4 in acqua che s'involano, subito spariamo lasciandone cadere 3. Benedetto tungsteno. Poco dopo una coppia di germani ci arriva a tiro e qui sbagliamo riuscendo a staccarne solo uno. Sono le 9, neanche un accenno di pioggia ne di minaccia ne prima ne dopo. Diversi voli di germani a mare. Una punta di un centinaio di pavoncelle alte in cielo e poi 2 gruppetti di una decina l'uno in curata sui nostri fischi per farsi ammirare così come anche 11 pivieri.
A mezzogiorno, lascio gli amici a capanno e torno a Roma, soddisfatto per le occasioni avute in una giornata calda e senza l'attesa pioggia
 
La caccia agli acquatici è stata (...in fondo lo è ancora, ma la pratico ormai saltuariamente) la mia preferita nell' epoca della mia giovinezza (mio padre ne era altrettanto innamorato) e fino all' inizio di questo secolo (anni 2000- 2002) cioè fino a quando qui, in provincia di Lecce e di Brindisi, le migliori zone sono state chiuse alla caccia.

Bacini di Ugento, Laghi Alimini, Saline di Brindisi, Strea (zona di Porto Cesareo) sono diventate oasi o peggio ancora parchi e quindi Amen !! Ho continuato per qualche anno "rubando" qua e la qualche fucilata "border-line" ed aspettando l' annata piovosa che creasse qualche pozza naturale dove poter insidiare alzavole e consimili ma, alla lunga, il gioco a "guardie e ladri" con chi deve controllare (giustamente) mi ha tolto il piacere di cacciare questa selvaggina. Aggiungiamo che in Puglia l' appostamento fisso agli acquatici è consentito solo nelle AA.FF.VV. mentre su terreno libero non è consentito e quindi...l' alternativa è stata passare ad altro.

Questa caccia è preparazione, conoscenza dei luoghi, dei selvatici, attesa, sacrificio, tempo da lupi, albe e tramonti mozzafiato, temporali, vento, freddo, fruscii nel cielo a buio, fischi, ombre, sagome che vengono nella pioggia o nella tempesta e ti fanno arrivare il cuore in gola, attimi di pura poesia, adrenalina totale !!

Ricordo che una volta un ragazzo volle venire con noi (più grandi) alle anatre ad Ugento: alba di fredda tramontana ad inizio novembre, stampi in acqua e trombetta. Ancora a buio volano due folaghe che se ne vanno a bordo canneto. Lui mi chiede perchè non sparo e io gli dico che aspettiamo altro. Il ragazzo continua e mi chiede: "Ma come mi accorgo che sono anatre ?" (non ne aveva mai viste) ed io gli rispondo "Non ti preoccupare: te ne accorgi perchè mentre arrivano ti sentirai tremare le gambe". Dopo un po' un volo di una decina di alzavole ci sorvola col vento in poppa, ne sentiamo il fruscio sulla testa, ci voltiamo ma sono già sparite verso sud e le vediamo nel chiaro dell' alba. Inizio a trombettare spalancando gli occhi e poco dopo le vedo ricomparire sul ponte che è alla nostra destra, basse sul canale. Arrivano come un gruppetto di storni ma alla fine forse ci vedono e s' impennano sugli stampi, come dei missili: ci alziamo e riusciamo a tirare solo una fucilata a testa mentre quelle si aprono a mo' di fuoco d' artificio ... Non ne cadrà nessuna ma la scena fu bellissima. "Stefano - chiesi al ragazzo - allora com'e' ?" e lui "Hai ragione mi tremano le gambe !".

Complimenti Fabio per i tuoi racconti e per la possibilità che hai di vivere sempre queste emozioni, descrivendole magistralmente: chi non sa cosa significa lo può capire tramite le tue parole. Un saluto a tutti e spero di non essere stato noioso.

P.s.: giusto per non perdere il vizio stiamo prendendo le misure ad un po' di anatre che traccheggiano tra due zone off-limits...al primo scirocco piovoso dovranno stare attente...Annata con discreta presenza di paperelle, sperando che continui a piovere e che le campagne si allaghino.
 
La caccia agli acquatici è stata (...in fondo lo è ancora, ma la pratico ormai saltuariamente) la mia preferita nell' epoca della mia giovinezza (mio padre ne era altrettanto innamorato) e fino all' inizio di questo secolo (anni 2000- 2002) cioè fino a quando qui, in provincia di Lecce e di Brindisi, le migliori zone sono state chiuse alla caccia.

Bacini di Ugento, Laghi Alimini, Saline di Brindisi, Strea (zona di Porto Cesareo) sono diventate oasi o peggio ancora parchi e quindi Amen !! Ho continuato per qualche anno "rubando" qua e la qualche fucilata "border-line" ed aspettando l' annata piovosa che creasse qualche pozza naturale dove poter insidiare alzavole e consimili ma, alla lunga, il gioco a "guardie e ladri" con chi deve controllare (giustamente) mi ha tolto il piacere di cacciare questa selvaggina. Aggiungiamo che in Puglia l' appostamento fisso agli acquatici è consentito solo nelle AA.FF.VV. mentre su terreno libero non è consentito e quindi...l' alternativa è stata passare ad altro.

Questa caccia è preparazione, conoscenza dei luoghi, dei selvatici, attesa, sacrificio, tempo da lupi, albe e tramonti mozzafiato, temporali, vento, freddo, fruscii nel cielo a buio, fischi, ombre, sagome che vengono nella pioggia o nella tempesta e ti fanno arrivare il cuore in gola, attimi di pura poesia, adrenalina totale !!

Ricordo che una volta un ragazzo volle venire con noi (più grandi) alle anatre ad Ugento: alba di fredda tramontana ad inizio novembre, stampi in acqua e trombetta. Ancora a buio volano due folaghe che se ne vanno a bordo canneto. Lui mi chiede perchè non sparo e io gli dico che aspettiamo altro. Il ragazzo continua e mi chiede: "Ma come mi accorgo che sono anatre ?" (non ne aveva mai viste) ed io gli rispondo "Non ti preoccupare: te ne accorgi perchè mentre arrivano ti sentirai tremare le gambe". Dopo un po' un volo di una decina di alzavole ci sorvola col vento in poppa, ne sentiamo il fruscio sulla testa, ci voltiamo ma sono già sparite verso sud e le vediamo nel chiaro dell' alba. Inizio a trombettare spalancando gli occhi e poco dopo le vedo ricomparire sul ponte che è alla nostra destra, basse sul canale. Arrivano come un gruppetto di storni ma alla fine forse ci vedono e s' impennano sugli stampi, come dei missili: ci alziamo e riusciamo a tirare solo una fucilata a testa mentre quelle si aprono a mo' di fuoco d' artificio ... Non ne cadrà nessuna ma la scena fu bellissima. "Stefano - chiesi al ragazzo - allora com'e' ?" e lui "Hai ragione mi tremano le gambe !".

Complimenti Fabio per i tuoi racconti e per la possibilità che hai di vivere sempre queste emozioni, descrivendole magistralmente: chi non sa cosa significa lo può capire tramite le tue parole. Un saluto a tutti e spero di non essere stato noioso.

P.s.: giusto per non perdere il vizio stiamo prendendo le misure ad un po' di anatre che traccheggiano tra due zone off-limits...al primo scirocco piovoso dovranno stare attente...Annata con discreta presenza di paperelle, sperando che continui a piovere e che le campagne si allaghino.

Complimenti Augusto, precisamente di dove sei ? Io sono ugentino d'adozione
 
Fabio sono di Alezio. No il posto vicino la vecchia ittica è frequentato dal mio compagno di caccia dei bei tempi e da suo figlio. Il Posto che dico io è più interno e più verso Casarano.
 
Oggi alba senza grossi movimenti. Un alzavola presa e una padellata. Verso le 10 è iniziato a piovere e i colleghi si stanno divertendo con i germani. Tra poco porco pranzo e li raggiungo anch'io!!!

Saluti
 
Ieri mattina uscita solitaria al fiume...ad accompagnarmi lungo la strada e per tutta la mattina sarà una densa nebbia tipicamente padana che mi fa ben sperare in qualche uccello più credulone. Con qualche fatica a calcolare le distanze calo il gioco "da nebbia" con gruppone unico di stampi ben visibile, le anatre da richiamo una a destra e una a sinistra e maschio sotto al capanno. Ancora a buio sento un bel branco di germani uscire dalle cave retrostanti segno che anche i colleghi degli altri appostamenti sono arrivati. Le anatre iniziano a fare il loro lavoro di intercettatrici di migratori e cantano a vista su ogni forma di vita alata in transito. Il primo a farsi vivo è un germano maschio, mi sfila davanti ali incoppate e si cala 100 metri a monte, poi come un missile punta la stampata a navigo, attendo che sia comodamente a tiro e lo metto in saccoccia.
Poco dopo una cantata delle anatre mi fa sussultare e quasi un maschietto di alzavola mi entra in capanno, lo lascio mettere. Dovrò aspettare qualche minuto prima di sparare inquanto se ne starà sempre attaccato alla più brava delle mie anatre da richiamo. Verso le 8 passa una germana cantando, vede bene il gioco e infatti tempo 30 secondi sciaf, eccola a stampi.
A questo punto penso che una coppia di germani e un'alzavola siano sufficienti e posso andare al lavoro . Ultima emozione mentre sto raccogliendo gli stampi e sono fuori con la cassetta dei vivi 4 germani sbucano dalla nebbia puntando il gioco, purtroppo mi vedono, come uno spaventapasseri immezzo al fiume. Se ne vanno ma poi incredibilmente tornano per mettersi sotto sponda dalla parte opposta del fiume per li rimanere tranquilli. Me ne vado pensando che magari nel corso della mattinata andranno ad allietare l'uscita di qualche altro collega.
 
Dell'acqua che doveva continuare nel pomeriggio non si è visto nulla... quindi io sono rimasto a lavoro!!! Rimangono comunque i germani della mattinata arricchiti da 2 alzavole...
Va beh... si vede che non era giornata per me!!!

Saluti
 
Terza uscita nel mio chiaro, le previsioni sono " da papere " la giornata dei soci e quindi ci prepariamo.
Ormai centillino le uscite, non appartengo alla categoria dei " basta che esco ". Gli impegni, la famiglia, la testa altrove mi impongono riflessioni che si riflettono sulla mia visione circa la frequentazione del territorio agro silvestre pastorale scopo venatorio.
L'ars non è lavoro
La pur magnifica firma di uno stimato toscano del gruppo non posso farla mia, a me non basta un tordo per riempire il cielo come non basta un'alzavola, ma mi serve la speranza di vedere qualche volo per svutare il cervello dai problemi della mia routine quotidiana.
Mi bastano le previsioni funeste di venerdì sera per creare quella frenesia speranzosa di un pomeriggio di un giorno da Alzavole, ancor meglio se si aggiunge la mattina.
Così eccoci in capanno.
Non voglio descrivere appositamente le azioni che hanno conseguito il carniere, ma voglio soffermarmi di più in quelle perse in una giornate che seppur lontana parente in emozioni di certe del passato a parità di condizioni climatiche, visto il periodo ormai inoltrato non posso che ritenere appagante.
Tutto concentrato in 2 momenti dopo la coppia di maschietti di alzavola dell'alba chiara. Tra le 11,00 e le 13,00 e tra le 15,30 e le 16,00 in occasione delle piogge con vento da scirocco le prime, con maestrale dopo il chiaro d.t. ci ha riservato tante emozioni e in relazione a queste poche sono state sfruttate ai fini del carniere, ma l'importante non è la ciccia ma sono i battiti del cuore.
Si comincia con un certo languorino dopo alcune ore avare ed allora bin bum bà le giù e tra me l'albanese e Roberto, tocca a quest'ultimo recarsi a prendere in macchina, vettovaglie per il pranzo. Sono solo 500 mt che separano il capanno dal parcheggio, ma prima i lavori d'aratro poi le piogge hanno reso quel tratto di breve percorso al pari di una sfida contro il fango scivoloso e proprio mentre l'amico Roberto ha quasi concluso l'andata comincia a piovere ed ecco 5 alzavole che dopo frenetiche curate si rimette davanti il capanno a scirocco a 100 mt da quello principale. Neanche il tempo di concordare con l'albanese sul da farsi in cielo si materializzano altri 2 branchetti di anatre, il primo formato da 16 garganelle il secondo 4 mestoloni, mentre le alzavole cominciano a fiondarsi e risalire in cielo i mestoloni prendono vento e si calano a struscio tra i 30 e 40 mt. dalle nostre attenzioni. Abbiamo il tempo di avvisare l'amico che nel frattempo s'era messo dentro la macchina per riparsi dalla pioggia e li deve rimanere. Le anatre ancora in volo ogni tanto sparivano verso mare per poi ricomparire i 4 mezzani sempre lì rimanevano. Noi, ingordi che invece di " meglio un uovo oggi che una gallina domani " aspettavamo il resto per tentare filotto se non chè, dopo qualche minuto d'attesa, un **** di collega del chiaro più vicino và a tirare un singolo colpo ad un codone che lo sorvolava nella stratosfera e noi colti di sorpresa rimanevamo a bocca asciutta nel vedere le anatre posate fare fuggi fuggi così come le altre in volo ormai con le ali accoppate per ammarare. Roberto che aveva visto tutto, torna zuppo in capanno con pentole, piatti, e cinghiale preparato la sera prima dall'albanese. Neanche il tempo di accendere la fiamma del fornello e diversi voli, singoli o a coppia di Alzavole precedute da un fischione e poi da 2 mestoloni ci gratificano concedendo qualche colpo.
Ma proprio una di queste anatre abbattute e rimaste a pancia in sù vanifica un'altra ben più ghiotta occasione con un branchettino di 10 alavole che si posa proprio accanto quel fagotto gallegiante per poi rialzarsi in un batter d'occhio ed andare a posarsi sempre a tiro, ma del lontano e vuoto capanno a scirocco, tanto da far riflettere il socio sullo spostarsi dal " ristorante " per posizionarsi all'altro appostamento, ma non prima del succolento pranzo preparato dall'lbanese chef rurale di cui si allega " cartolina ".

Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   l'albanese ai fornelli.jpg  Visite: 18  Dimensione: 96.3 KB  ID: 1992150

Tra un'anatra e l'altra che interrompevano l'appetito riusciamo comunque a mangiare, smette la pioggia e Roberto và all'altro capanno, ma dopo quasi 2 ore senza penna vedere rientra per un caffè. Cambia vento mette a maestrale i nuvoloni si avvicinano dall'interno verso la costa e rimette la pioggia e rigirano le anatre. Stavolta si sentono colpi a mò di scarica anche dai colleghi verso l'argentario precedentemente silenziosi. Tirano 2 , 3 4 volte prima che anche noi cominciamo a vedere anatre e comincia l'inverosimile. Mezz'ora di anatre in volo. Prima una coppia si mette di fronte al capanno lasciato vuoto per un banale caffè, poi se ne aggiungoo 5, poi altre 2 si rimettono tra quelle e noi, ma ancora troppo lunghe, ma il bello sono state ben 10 che sfilano 3 volte sopra il capanno e si rimettono a tiro sparpagliate.
Io col tungsteno dico agli amici che mi dedicherò alle 2 lontane di prima per poi recuperare su quelle che si involeranno, cosi al 3 io fermo una delle 2, Roberto padella clamorasamente la sua sia a fermo che successivamente in aria, l'albanese aveva il fucile in sicura e daje che premeva sul grilletto, ma non succedeva nulla 😂, io riesco a sorprenderne un'altra. Pochi minuti ed un'altra singola alzavola si materializza un pò lunga in acqua venuta dal nulla tiriamo all'unisono e si cappotta. Roberto và per prenderla recandosi all'altro capanno e come d'incanto, miracolata riparte senza danni visibili seguita dai nostri occhi sino a mare.
Evidentemente il capanno a scirocco porta sfiga ed appena roberto si siede smette la pioggia così come anche il movimento d'anatre.
Altre anatre singolarmente ieri si rono rimesse a tiro del capanno lasciato vuoto ed i ricordi di quelle sono più chiare rapporto agli uccelli incarnierati che alla fine saranno 18 di cui 1 fischione 2 mestoloni ed il saldo in garganelle.
Oggi sarei stato di turno al chiaro di Latina, ma ho preferito cullarmi nei ricordi di ieri tra lenzuola e calde cosce
La caccia in fondo non è un lavoro.
 
GRANDE FABIO. A parte che è sempre un piacere leggere le tue note sulle giornate al chiaro che mi fanno quasi "rimpiangere" di non essere diventato appassionato "paperaro" come te e altri "paperari" di questo forum, di cui seguo meravigliato ed interessato le anche loro precise disamine. Sicuramente, pur non avendole mai provate, le albe al chiaro hanno una magia diversa da tutte le altre forme di caccia. Ma quel che voglio sottolineare le parole con cui hai iniziato e terminato il tuo intervento ovvero, per sintetizzare, l'ARS non è lavoro. Io la penso esattamente come te e non riesco veramente a comprendere chi esce tutti i giorni, suoi soliti posti, sulle stesse parate, cacciando sempre gli stessi selvatici, consapevoli, o meglio, rassegnati quasi, su quello che sarà l'esito e le possibilità della giornata. Hai detto bene: come un lavoro. Io pur potendolo fare, sia qualche anno fa quando ancora universitario ero agli inizi entusiasta "sparafratte", o in questi ultimi anni -frequente smart working- non ci penso neanche lontanamente ad uscire tutti i giorni, quasi contro voglia, tanto per timbrare il tesserino. Essenziale per me è anche variare forme, modi, luoghi e selvatici da insidiare, ma questo è un altro discorso. In ogni caso se la caccia dovesse diventare lavoro, appiattirsi in routine, smetterei subito. Nelle rarissime occasioni che sono uscito con più frequenza -max 4 uscite sempre e solo in corrispondenza con il periodo delle quaglie/allodole che ahimè coincide, dura troppo poco e sono costretto ad alternare le mie due caccie preferite- l'ultimo giorno della settimana avevo la nausea da caccia. Cmq contento per chi lo fà, personalmente non lo invidio proprio. Per me sono componenti essenziali dell'azione di caccia i preparativi e l'attesa della giornata venatoria ed assolutamente necessari, per variare e ripartire con rinnovato entusiasmo, le pause e le alternative sportive, hobbistiche o, meglio, familiari che siano. Un caro saluto e continua ad interessarci e meravigliarci con le albe al chiaro.
 
Anch'io sposo in pieno la filosofia di Fabio che la caccia non sia un lavoro!!! Quando vado al chiaro, infatti, il momento migliore è il caffè coi colleghi. Purtroppo, da qualche anno, le papere da noi sono scarseggiate rendendo la caccia, nei numeri e nelle emozioni, "difficile". Cerchiamo comunque di guardare alle cose positive e infatti le cose che non devono mai mancare nella stagione sono quei 4-5 pranzi al chiaro tutti insieme. Ieri, è stato uno di quei giorni, dove ho deliziato (perchè in questi casi lo chef sono io...) i compagni con una bella carbonara (farla al chiaro è un impresa) e successivamente una bella grigliata con costine di maiale e salsicce!!! Che si vuole di più!!!???
Venatoriamente parlando la presenza di acquatici nel padule è minima... Ieri comunque abbiamo portato a casa il primo codone della stagione contornato da un germano e 1 alzavola. Poi abbiamo rincorso qualche beccaccino qua e là!
Ottima giornata.

Saluti
 
Anch'io quand'ero giovane, andavo a caccia anche soltanto per fare uno spollo pre-lavoro oppure un rientro dopo-lavoro. Adesso che ho passato i sessanta, ma anche da una decina e più anni, a caccia vado per rilassarmi. Adesso non potrei andare guardando sempre l'orologio per dover andare a lavorare. A proposito quante volte mi sono tolto gli abiti da caccia e messo quegli da lavoro cambiandomi in auto, restando mezzo nudo quando c'era la brina (beata gioventù)!! Ora prendo tutto con più calma, anche ieri sono arrivato che aveva già fatto giorno, anche perchè, perlomeno da noi, allo spollo si dura fatica a sentire dieci fucilate.
 
Quanta verità e ricordi nelle tue parole e quanto siamo -stati- pazzi noi cacciatori. Quando facevo il direttore dello sportello di rieti/passo corese della banca dove lavoro, avevo "riservato" una stanza per cambiarmi dopo lo spollo mattutino, la mattinata a fagiani/beccacce e/o per il rientro serale. E qualche volta portavo anche il cane che lasciavo in macchina o legato fuori nel piazzaletto che avevamo. All'inizio i clienti mi guardavano stupiti quando rientravo in ufficio vestito da cacciatore. Poi, hanno "capito", forse. Fortunatamente era zona dove la caccia ancora -almeno allora inizi anni 2000- era ben vista. L'ufficio mio era praticamente la sede dei cacciatori della zona, uno su tutti il Grande Andrea dell'omonimo negozio di caccia e pesca a passo corese, che se fa parte del forum può testimoniare. Come quadri, accanto a quelli "istituzionali", avevo appeso le stampe che erano allegate all'videoenciclopedia della caccia che era in commercio... Immagina quando entrava un cliente ambientalista o anticaccia quello che pensava... Lavoravo tutto il giorno con il "profumo" di bosco celato alla meno peggio dall'odore delle salviettine umidificate... ahahahaha che tempi, neanche li matti. Però quante cene e quante belle giornate/occasioni conviviali con i clienti che apprezzavano il mio, nostro essere Cacciatori... Non continuiamo con questi -splendidi- ricordi sennò in questa giornata triste di lavoro me vengono anche le lacrime... Ciao Sterminator
 
Anch'io quand'ero giovane, andavo a caccia anche soltanto per fare uno spollo pre-lavoro oppure un rientro dopo-lavoro. Adesso che ho passato i sessanta, ma anche da una decina e più anni, a caccia vado per rilassarmi. Adesso non potrei andare guardando sempre l'orologio per dover andare a lavorare. A proposito quante volte mi sono tolto gli abiti da caccia e messo quegli da lavoro cambiandomi in auto, restando mezzo nudo quando c'era la brina (beata gioventù)!! Ora prendo tutto con più calma, anche ieri sono arrivato che aveva già fatto giorno, anche perchè, perlomeno da noi, allo spollo si dura fatica a sentire dieci fucilate.

Intorno al 1995 quando seguivo i corsi ISEF a Napoli, ricordo che viaggiavo 3 volte a settimana con due amici del mio paese, partivamo alle 7,30 e prendevamo a turno la macchina.
Quando venivano a prendermi aspettavano sempre 10 minuti sotto casa perché loro arrivavano ed io tornavo dallo spollo, scendevo dalla macchina la breton, salivo sopra come un pazzo, una 10ina di tordi circa che mettevo nel frigo, cambiata al volo, tuta, scarpe da ginnastica e via nella macchina degli amici!!
Un paio di imprecazioni da parte loro e si prendeva l’autostrada direzione Napoli, si seguivano i corsi e se per le 16,00 ero a casa, cambiata al volo, breton pronta e via per il rientro, logicamente sia spollo che rientro li facevo a un paio di km da casa!!
ora a 50 anni suonati nn ho più la voglia di fare tutto di corsa. Infatti stamattina un amico del forum mi ha chiesto se ero uscito, purtroppo dimentica che nn ho più la il divertimento di fare i tordi di corsa 🫣🫣 dopo una domenica con 5 ore di montagna a beccacce e un’ora di macchina all’andata e una al ritorno, anche perché alle 10,00 avevo lezione!!
Quando ci sono(tordi) magari faccio un rientro ma con orari e tempi soft, le giornate intere a caccia con spollo, traccheggio e rientro nn fanno più per me. Il pranzo preparato al sacco da mia madre è solo uno dei tantissimi ricordi che ho del passato, un passato fatto di 5 su 5 a settimana su tutta la migratoria delle mie zone, ma parliamo del 1990 e fino al 2005.
Ho fatto tante pazzie per la caccia è guardandomi indietro nn mi pento, ho sacrificato tanto, ma le vere passioni sono così…si vivono senza se e senza ma soprattutto nella incosciente gioventù, nella razionale maturità che guarda verso la vecchiaia la si vive diversamente !
nn dico che sia così per tutti ma almeno io l’ho vissuta e la vivo così!! I vostri post mi hanno dato lo spunto di ripercorrere in breve la mia personale storia venatoria, quanti ricordi, quante cacciate, quante albe….con l’augurio che ce ne siano ancora tante altre.
con un po’ di malinconia vi auguro buona serata 😅😅
Scusate per qualche errore ma scrivo col tel e sto t9 mi rema contro 🤣🤣🤣


saluti Antonio
 
Aggiorniamo la situazione chiari per quanto la mia frequentazione sia ormai ridotta.
Vado più a sensazioni positive rapporto disponibilità coincidente con turnazione che mi coinvolge nei 2 siti in cui caccio e di cui ho disponibilità del mercoledì e sabato a nord e la domenica a sud. Del chiaro del litorale viterbese vi ho scritto ultimamente con le 2 uscite della passata settimana dopo l'unica precedente. Praticamente domenica a Pescia romana gli amici hanno visto il sole non riuscendo ad intercettare uno che dico un uccello di becco piatto mentre ieri non è andato nessuno. Situazione diversa invece al chiaro del litorale pontino sempre presidiato, ma in affanno nell'ultimo periodo. Rare le occasioni sui pochi codoni ormai sospettosi e difficilmente le alzavole si fanno sorprendere lasciando l'acqua dello sguazzo al buio. Quindi l'unica possibilità che mi salga sia la frenesia che la sensazione di piccole scosse premonitrici al dito indice della mano destra, è la pioggia. Senza la speranza di previsioni ( che poi tali rimangono ) cupe e piovigginose, come oggi, mi sà che le uscite saranno più che altro dedicate alla ricerca di qualche selvatico idoneo all'istinto della povera Cora più che a quello del padrone
 
Quante volte mi sono cambiato in macchina, per poi da Livorno andare a lavorare a Massa o a Spezia dove avevo i clienti, per tornare a casa alle 8 e rialzarmi alle 4 e così tutto ottobre, ma ero proprio io? Oggi mi stanco solo a pensarci, bei mi 25 anni 😭😭😭
 
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