Divieto di munizioni in piombo nella UE - La battaglia è persa. Il piombo nelle zone umide sarà presto storia
Con la bocciatura dell'ultima mozione contraria da parte del Parlamento europeo ieri sera, 25 novembre 2020, il divieto di utilizzare munizioni contenenti piombo nelle zone umide e intorno ad esse è ormai realtà. Con tutti i "danni collaterali" sul tiro sportivo, la caccia e i relativi problemi legali per forze dell'ordine, cacciatori e tiratori – per non parlare dell'impatto sull'economia e sul benessere degli animali.
Un contributo di
Piergiorgio Molinari26.11.2020
Il divieto di utilizzare munizioni contenenti piombo dentro e intorno alle zone umide è infine passato. Nella UE ha prevalso una posizione ideologica, contraria a ogni logica e contraria agli interessi degli stessi cittadini europei. (Foto: Haydel's Game Calls)
La battaglia è persa. Il secondo tentativo di impedire che il Parlamento europeo votasse le restrizioni sulle zone umide è nettamente fallito ieri sera: con 153 voti a favore, 499 contrari e 39 astensioni, il Parlamento europeo ha respinto l'ultima mozione contraria. Di conseguenza,
il divieto di utilizzare munizioni contenenti piombo all'interno o intorno alle zone umide è infine una realtà. La proposta di restrizione è stata approvata, e il regolamento della Commissione Europea che modifica l'allegato XVII del regolamento REACH relativo al divieto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea all'inizio di dicembre 2020, entrando in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione.
Il periodo di "transizione" sarà di soli 24 mesi.
Cosa significa per il piombo nelle munizioni in generale?
L'approvazione della proposta di restrizione implica l'eliminazione graduale del piombo per le cartucce da caccia nelle zone umide. Dieci milioni di cittadini, tra cui cacciatori, agricoltori, tiratori sportivi e agonistici, compresi quelli impegnati nelle discipline internazionali e olimpiche di tiro al piattello, saranno interessati da questo cambiamento. Quel che è peggio, il divieto creerà gravi problemi relativi al rispetto e all'applicazione della legge a livello nazionale, oltre a infliggere un duro colpo all'industria delle munizioni e delle armi da fuoco, nonché ai poligoni di tiro.
Come ha già spiegato qui su all4shooters.com il Segretario Generale di FACE, il dottor David Scallan, sorgono molti gravi problemi connessi al divieto dell'uso del piombo nella UE.
Problema 1, la definizione di zona umida: la Commissione ha proposto di utilizzare integralmente la definizione di Ramsar di "zona umida",
“che comprende aree estese di terreno senza acqua visibile, come le torbiere. Questa definizione ambigua rappresenterà un problema per i cacciatori e i funzionari preposti all'applicazione della legge nel decidere quali sono le zone torbose (comprese molte zone di foresta asciutta) e dove tali torbiere si trovino. La definizione include anche le pozzanghere temporanee provocate dalle piogge, il che renderà impossibile ai cacciatori sapere se sono in violazione del regolamento o meno - soprattutto perché la definizione cambia con le condizioni meteorologiche.”
Problema 2, il divieto di possesso: “Nella proposta sono incluse le zone cuscinetto, entro 100 metri dalle zone umide, all'interno delle quali è vietato l'uso e il trasporto di pallini di piombo. Pertanto, chiunque sia in possesso di pallini di piombo entro 100 metri a una pozza d’acqua sarà ritenuto colpevole di aver sparato in una zona umida. Considerando che la definizione di zona umida dipende da condizioni meteorologiche imprevedibili, ciò implica che i cacciatori potrebbero essere considerati colpevoli senza rendersi conto che stanno attraversando una zona umida mentre trasportano pallini di piombo. Si tratta chiaramente di una violazione del diritto internazionale ed europeo in materia di diritti umani, compresa la Convenzione sui diritti umani e la Carta dei diritti fondamentali dell'UE.”
Problema 3, le conseguenze sul tiro al piattello agonistico a livello internazionale: sarà
“praticamente impossibile per le competizioni internazionali di tiro al piattello olimpiche e non olimpiche in qualsiasi paese dell’Unione Europea. Già una sola spruzzata di pioggia significherebbe che l'uso delle munizioni al piombo non è consentito, e si tratta di gare in cui si sparano esclusivamente pallini di piombo. Inoltre, si stima che oltre 600 poligoni di tiro abbiano una presenza permanente di acqua nelle loro vicinanze. Non è stata effettuata alcuna valutazione dell'impatto di questa legge sul tiro al piattello.”
Problema 4, il periodo di transizione:“Senza alcuna logica socioeconomica, la Commissione ha proposto un periodo di transizione molto più breve (24 mesi) di quello proposto dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) nel suo parere, che è stato di 36 mesi.” Sarebbe stato necessario un periodo di transizione adeguato, di almeno 36 mesi dopo il parere dell'ECHA e di 60 mesi per i paesi che non hanno alcuna restrizione in vigore.
Ancora una volta – come sempre accade quando si parla di caccia e di armi da fuoco in generale –
nella UE ha prevalso una posizione ideologica, contraria a ogni logica e contraria agli stessi interessi dei cittadini europei. Cacciatori e tiratori sportivi ne pagheranno ora il prezzo, insieme all'intera industria, con tutto l'impatto economico prevedibile in un momento in cui, a causa dell'emergenza Coronavirus, la situazione era già drammatica.
Un triste giorno per i cacciatori e i tiratori sportivi di tutta Europa. Vi terremo informati – la battaglia continua per quanto riguarda l'uso "terrestre" del piombo nelle munizioni.