pasturazione acquatici

Nelle valli del nord-est e non solo, o perlomeno da calendario venatorio regionale è consentito il "foraggiamento" agli animali in sosta, come descritto nell'articolo 13 lettera D:
 

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In realtà la pasturazione non è vietata.
Non lo è a livello nazionale ai sensi della 157; tale divieto, quando imposto, deriva dalle singole leggi regionali.

Anni fà, su specifica richiesta, basandosi proprio su quanto disposto dalla 157, un tecnico di un associazione, amante della caccia palustre, mi disse che la pasturazione sarebbe ammessa, ma lontano almeno 500 mt. dalla postazione di caccia segnalata sulla pianta che si segna come capanno principale neggli appostamenti fissi e che comunque sia nel raggio sempre di 500 mt. da detta zona non sarebbe consentita nessuna forma di caccia. Almeno a memoria mi sembra fosse così, dico a memoria perchè cancellai subito la cosa in quanto non praticabile nel mio contesto
 
Boh, io una norma così nella 157 non so dove sia.
Bisognerebbe chiedere a questa persona dove ha trovato tale norma.
Più facile sia nella vostra legge regionale


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Nel Veneto 25 anatre al giorno (sebbene con qualche limitazione per alcune specie) e 425 all'anno, se uno caccia solo anatre? Ma vogliamo scherzare? Troppe! Veramente troppe! Se ce ne sono cosi' tante negli U.S., com'e' che da noi il limite e' di sole sette al giorno (o anche meno in certi stati)? Non sara' che e' proprio per quasto che ce ne sono tante?

E' vero, io sono a migliaia di miglia dall'Italia, e quando si parla di limiti di carniere e di ingordigia venatoria, sono veramente lontano anni luce dall'Italia!

Poi non mi dite che non c'e' "paese" per le anatre in Italia. Fra fiumi, laghi, canali, rogge, pantani, laghetti naturali ed artificiali, e qualche palude rimasta, di paese ce ne e' ancora tanto. Niente come era ai tempi di Tito Pagliari Puccini, e Renato Fucini, ma ancora abbastanza per ospitare un nutrito afflusso di becchipiatti nelle stagioni propizie e col tempo propizio. E poi ci sono anche quelli stanziali. E non mi dite che non ci sono boschi per le palombe ed altro. Tutta la "spina dorsale" dell'Italia e' boschiva, e in gran parte disabitata. L'antropizzazione e' soprattutto nelle parti piatte e sulle coste.

Anatre ed oche sono uccelli opportunisti. Se non ne vengono abbattuti troppi "colonizzano" anche zone molto antropizzate. Ma... Non mi va di spulciare i vostri calendari venatori, ma sono sicuro che se il Veneto permette troppi abbattimenti le altre regioni non saranno da meno. Dalle e dalle se scassano pur' 'e metalle. Sono sicuro che sarebbe un bene se il divieto di pasturazione e di richiami vivi riducesse drasticamente i carnieri. Dopo qualche anno ce ne sarebbero di piu' per tutti ed i limiti potrebbero essere gradualmente aumentati. Ma fate un po' come vi pare. I migratori nostri non vanno a farsi sparare in Italia, per fortuna!
 
Boh, io una norma così nella 157 non so dove sia.
Bisognerebbe chiedere a questa persona dove ha trovato tale norma.
Più facile sia nella vostra legge regionale


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si, si, riguardava la regione Lazio, fermo restando che la pasturazione è vietata nella mia regione c'era però qualcosa che riguardava il foraggiamento in periodo invernale
 
Boh, io una norma così nella 157 non so dove sia.
Bisognerebbe chiedere a questa persona dove ha trovato tale norma.
Più facile sia nella vostra legge regionale


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Guarda, in quarantena ho girato un pò tra i motori di ricerca trovando questa disposizione riguardante la regione Emilia Romagna e riporta un divieto.
esercitare l'attività venatoria nei terreni o nelle zone soggetti a pasturazione artificiale per animali selvatici, nonchè nei 500 metri attorno, fino all'esaurimento delle pasture.

Era proprio una cosa del genere che mi fù detta, ora non so se riguardasse esclusivamente alcune regioni, compreso il Lazio, proprio perchè non poteva riguardare il mio contesto, è stata rimossa dalla mia testa. Ricordo che feci l'osservazione allo stand della federcaccia al game fair di Grosseto anni fà, mentre un responsabile, forse Sorrenti, mi delucidava sulla migrazione delle Alzavole monitorate con il satellitare
 
ma poi chi l'ha detto che non ci sono anatre???

sui bigattini mi ricordo in bocca di cecina le anatre germanate venivano vicino ai pescatori ad aspettare che li lanciassero una manatina di bachini per mangiasseli e anche di buon gusto...
 
Infatti nella conclusione si parla di prelievo adattativo, ossia di gestione del capitale prelevabile in base al risultato riproduttivo. Non mi sembra si parli di pasturazione, richiami vivi o caccia di notte. Non si parla quindi di metodi di cattura ma semplicemente si suggerisce di adattare meglio il prelievo ( che ha lo stesso peso se fatto con i mojo o con i richiami vivi, di giorno o di notte, 30 in un giorno o 30 in una stagione) in base al contingente esistente. E su questo credo potremmo essere tutti d'accordo con la differenza che il nord america è diviso in due stati, l'europa in molti di più con tutto quello che ne consegue in termini di monitoraggi, interessi e tradizioni in gioco.
Detto questo si vede che non conosci la realtà italiana, i 25 capi del veneto sono una gentile concessione alle AFV vallive che del resto ospitano centinaia di migliaia di anatidi svernanti.
Non ci sono altri calendari con questi limiti di prelievo e in ogni caso, anche con pasturazione e anatre vive, la maggior parte dei cacciatori italiani di anatidi è ben contenta se la mattina rientra con due o tre antre e quasi mai arriva a quota.
Quindi lasciamo perdere questa discussione sterile, la percentuale di prelievo di anatidi in Italia è una frazione minima dei contingenti esistenti, e te lo dico con cognizione di causa essendo l'autore di una pubblicazione sul tema. Per esempio per l'alzavola si parla di un numero di abbattimenti inferiore al 2% del contingente presente nella zona mediterranea....di che parliamo...della caccia che distrugge ?!?!?...
Non è il modo di caccia il problema, è la qualità dell'ambiente. Nelle AFV venete i numeri degli abbattimenti è meglio non dirli eppure ogni anno le anatre svernanti aumentano, perchè ? semplicemente perchè curano l'ambiente ossia garantiscono due cose principali : cibo e relativa tranquillità....
 
Infatti nella conclusione si parla di prelievo adattativo, ossia di gestione del capitale prelevabile in base al risultato riproduttivo. Non mi sembra si parli di pasturazione, richiami vivi o caccia di notte. Non si parla quindi di metodi di cattura ma semplicemente si suggerisce di adattare meglio il prelievo ( che ha lo stesso peso se fatto con i mojo o con i richiami vivi, di giorno o di notte, 30 in un giorno o 30 in una stagione) in base al contingente esistente. E su questo credo potremmo essere tutti d'accordo con la differenza che il nord america è diviso in due stati, l'europa in molti di più con tutto quello che ne consegue in termini di monitoraggi, interessi e tradizioni in gioco.
Detto questo si vede che non conosci la realtà italiana, i 25 capi del veneto sono una gentile concessione alle AFV vallive che del resto ospitano centinaia di migliaia di anatidi svernanti.
Non ci sono altri calendari con questi limiti di prelievo e in ogni caso, anche con pasturazione e anatre vive, la maggior parte dei cacciatori italiani di anatidi è ben contenta se la mattina rientra con due o tre antre e quasi mai arriva a quota.
Quindi lasciamo perdere questa discussione sterile, la percentuale di prelievo di anatidi in Italia è una frazione minima dei contingenti esistenti, e te lo dico con cognizione di causa essendo l'autore di una pubblicazione sul tema. Per esempio per l'alzavola si parla di un numero di abbattimenti inferiore al 2% del contingente presente nella zona mediterranea....di che parliamo...della caccia che distrugge ?!?!?...
Non è il modo di caccia il problema, è la qualità dell'ambiente. Nelle AFV venete i numeri degli abbattimenti è meglio non dirli eppure ogni anno le anatre svernanti aumentano, perchè ? semplicemente perchè curano l'ambiente ossia garantiscono due cose principali : cibo e relativa tranquillità....

Mi permetto di contraddirti cortesemente. Nell'articolo si parla di adattare anche i metodi di prelievo, e--fra l'altro--di adottare il metodo americano (riconosciuto come il migliore in questo campo) che, come ho detto non permette pasturazione e richiami vivi, fra tanti altri aspetti di tale metodo.
 
Esatto...ultimamente mi sto appassionando alla caccia alle anatre come viene fatta in Russia....ero stanco di video americani dove saltano fuori in 10 da un capanno che neanche i tedeschi con le mg42 a Omaha...in Russia vedi questi ometti vestiti a moda retrò che partono con i loro richiami vivi in un cestino di vimini...fanno centinaia di chilometri nella steppa con le loro Lada e si appostano in un lago qualsiasi....come per incanto arrivano anatre, lombardlle, granaiole e chi più ne ha piu ne metta...eppure usano i vivi, hanno pure le oche legate alla balza , e non mi pare abbiano neanche il limite dei 3 colpi...e gli uccelli ci sono, tanti quanti non potete immaginare...altro che stupide limitazioni, li è l'ambiente, migliaia di chilometri di steppa e paludi libere da antropizzazione che fanno la differenza.
 
Non vado più a pesca da tantissimo tempo, ma quando praticavo assiduamente la pesca alla trota in torrente il bigattino era vietato, uno dei motivi era perchè venivano ingurgitati e rimanevano vivi nell'intestino delle trote bucandolo. Eviscerando le trote pescate ne trovavo alcune con i bigattini ancora vivi dentro di loro, (probabilmente lanciati a monte da altri) questo dopo svariate ore dalla loro cattura.
Per esempio anche le galline ne vanno matte ma queste non ingurgitano ma beccano spappolandoli. Spero le anatre facciano altrettanto, altrimenti evitate.
 
Esatto...ultimamente mi sto appassionando alla caccia alle anatre come viene fatta in Russia....ero stanco di video americani dove saltano fuori in 10 da un capanno che neanche i tedeschi con le mg42 a Omaha...in Russia vedi questi ometti vestiti a moda retrò che partono con i loro richiami vivi in un cestino di vimini...fanno centinaia di chilometri nella steppa con le loro Lada e si appostano in un lago qualsiasi....come per incanto arrivano anatre, lombardlle, granaiole e chi più ne ha piu ne metta...eppure usano i vivi, hanno pure le oche legate alla balza , e non mi pare abbiano neanche il limite dei 3 colpi...e gli uccelli ci sono, tanti quanti non potete immaginare...altro che stupide limitazioni, li è l'ambiente, migliaia di chilometri di steppa e paludi libere da antropizzazione che fanno la differenza.

E quanti cacciano anatre in Russia in proporzione al territorio?
 
Giovanni in merito all'argomento non ti rispondo più perché sono stanco e vedo che la discussione sta diventando sterile..ognuno per la sua strada e amici come prima.

Rispondendo ad arsvenandi, anche a me ricorda i vecchi tempi di mio nonno..niente abbigliamento costosissimo camo, niente super tecnologie, marchingegni...solo uomini, fucile, cassetta dei vivi e qualche fischio in collana fatto a mano..e via x paludi e laghi.
Mi affascina molto vedere chi ancora ha la fortuna di cacciare così.
Anche la caccia nelle hutte francesi ha il suo fascino...con la calata di 50 o 100 anatre vive di ogni specie e centinaia di appostamenti lungo ogni costa della Francia gestiti dai cacciatori come una seconda casa, tramandati da anni.
Accontentiamoci di come vanno le cose e cerchiamo di non concedere neanche un unghia agli ambientalisti, altrimenti finiscono col toglierci anche il poco che ci rimane.
 
E quanti cacciano anatre in Russia in proporzione al territorio?

Perche quanti credi siano in Italia? Siamo rimasti quattro gatti cocciuti che a costo di grandi sacrifici fisici ed economici si ostinano ad attendere l’alba sulle pozzanghere che ci sono rimaste. Se dovessi seguire il tuo ragionamento , la caccia alle anatre in Italia dovrebbe essere chiusa visto lo sparuto territorio libero sopravvissuto, i richiami vivi, la pastura , la caccia notturna in Francia, niente aggiungerebbero alla riduzione drastica dell habitat verificatosi dagli anni ‘50 in poi . Ai cacciatori americani va dato atto del grande lavoro di recupero delle aree di svernamento e di riproduzione ma non puoi pensare che potremmo farlo qui sic et simpliciter perché le leggi sono diverse e gli sforzi verrebbero vanificati dal legislatore , per assurdo le Valli private del nord est sono diventate più importanti delle zone di divieto per gli anatidi poiché in quelle trovano cibo e rifugio mentre le aree protette spesso sono un troiaio abbandonate a sè stesse. Sposerei volentieri il motto del cacciatore americano “ il cacciatore si diverte(enjoy) proteggendo” , l’ho letto 40anni fa su Diana e non l’ho più dimenticato, ma la politica si è insinuata anche in questo in Italia , la disgraziatissima legge 157/92 ne è l’espressione , non c è spiegazione diversa visto che il mondo venatorio veniva da due vittorie di referendum per ritrovarsi poi una legge di “protezione” e non di “ gestione” della fauna selvatica , quindi Giovanni pretendere di doverci dire cosa fare perché voi siete riusciti a farlo e vi ritenete nel giusto senza considerare la nostra situazione territoriale politica ed economica ha poco senso visto che è ,nella quasi totalità ,completamente differente.
Riguardo alla pasturazione, non credo alla tua affermazione che negli USA sia illegale , l’ho vista praticare in alcune farm ad anatre , scaricavano sulle rive dei laghi quintalate di patate di scarto, così come non ho mai trovato un anatra morta per aver ingerito pastura ammuffita tant’è che nelle Valli la praticano per “interesse” e se gli uccelli si avvelenassero smetterebbero immediatamente ; non credo neanche alla dannosità della caccia notturna alle anatre, capisco che dalle tue parti non siano in grado di praticarla né saprebbero da dove cominciare ma questo non ti/vi autorizza a dichiararla dannosa , basta semplicemente saperla praticare , come il resto della caccia d’altronde...., sempre di prelievo si tratta , quindi stabilito cosa e quanto deve essere prelevato il “come” diventa un esercizio futile dell “etica”: c è differenza tra un mojo e un richiamo vivo? C è differenza tra il prelevare 10 capi di notte o di giorno? Piuttosto ritengo interessante discutere sull abbattimento selettivo maschi/ femmine sulle specie dove è possibile farlo, questa limitazione era presente nella legge precedente all attuale per le specie montane: Gallo cedrone, Forcello, ed in alcuni casi anche per il Fagiano ; secondo me potremmo prenderla in seria considerazione per il futuro ,ma dovremmo rivedere tutta la normativa....e come disse il generale :” Vaste programme....” .🙋‍♂️
 
Dovrebbe essere vietata in tutta la nazione, specialmente con i bigattini, che non hanno bisogno d'aria per sopravvivere a lungo e che se inghiottiti vivi potrebbero fare buchi nel gozzo degli anatidi e di qualsiasi altro uccello che se ne cibi.
Pasturazione, richiami vivi, e in Francia sparare a buio... Povere anatre!
 
Chiudo qui, perche' appunto ormai questa discussione ha preso la direzione di canne corte vs. canne lunghe. Comunque non sono io a pretendere di dire cosa dovreste fare, perche' i suggerimenti provengono non da me ma dagli studi che ho citato. Quindi fate come vi pare per quel po' di tempo che vi rimane di fare come vi pare in nome delle tradizioni obsolete e anacronistiche, prima che l'EU usi la sua autorita' per farvi cambiare rotta a sberle, come ha fatto per tante altre cose. Naturalmente potreste sempre uscire dall'EU--e questo ve lo auguro perche' sarebbe auspicabile per centinaia di ragioni delle quali la caccia e' al fondo della lista. ma questo e' un altro discorso. Chiudo definivamente. Pasturate, pasturate anche con i bigattini, sparate a buio (gia' mi pare che lo facciate--l'ho letto qui di come s'indovina dov'e' l'anatra che e' ammarata dagli spruzzi e dai cerchi nell'acqua), usate richiami vivi, e quando capita la giornata giusta rifatevi delle giornate di poco passo abbattendo quante piu' anatre possiate grazie ai vostri generosi limiti, e magari (come scommetto che qualcuno di voi fa, non perche' me lo sono inventato io, ma perche' l'ho letto proprio qui) abbattetene piu' del limite consentito perche' avete poche possibilita' di uscire e se capita la giornata buona i limiti di carniere si possono ignorare.... Basta che lo facciate a casa vostra e non a casa mia.
E adesso IBAL a tutti, e me ne vado da questa discussione senza alcun rancore per aver incontrato tanto sdegno e tanta fiera opposizione a cio' che ho scritto che non e'--devo precisarlo--la mia opinione, ma l'opinione di esperti biologi e ornitologi U.S. ed europei. Sono contento pero' che quelli che piu' si sono accalorati in questa discussione sono tuttavia rimasti entro i confini del discutere in maniera civile. In molti altri fora si sarebbe ricorso agli argomenti ad personam. L'essere accusato di "miopia" non mi tange, perche' sono nato ipermetrope. E, aggiungo, sono nato anche con un certo dono di essere capace di predirre il futuro, come quando anni fa predissi che un giorno il divieto del piombo si sarebbe esteso anche all'Italia. Non e' questione di sesto senso, o di paranormale, ma di essere capace di individuare i trends della civita' occidentale. E in genere, un trend che nasce negli U.S.--buono o cattivo che sia--prima o poi mette radici anche in Italia. Percio' posso predire oggi che pasturazione e richiami vivi hanno i giorni contati in Italia e in altri paesi europei, come le spingarde, le reti, le trappole, la caccia ai minuti uccelli canori, la caccia a mare a quaglie e tortore in arrivo, la caccia ai migratori in risalita a Marzo, ecc. E purtroppo sparira' anche la caccia a tordi e allodole, prima o poi, e alle tortore mediterranee. Questo non me lo auguro ne' lo auguro a voi. Dopo tutto io ho imparato a cacciare proprio con la caccia a tordi e allodole. Ma sic transit gloria mundi. E tenete bene in mente che, come diceva Salvatore di Giacomo in una sua poesia, "tutto se cagna, o more." Tutto o cambia, o muore. E se noon volete che la caccia in Italia muoia del tutto dovrete non soltanto accettare i cambiamenti quando ve li impongono, ma addirittura auto-imporveli per togliere il vento dalle vele degli animalZisti e cosi' fare in modo che i cambiamenti non siano drastici, radicali, esagerati come li vorrebbero loro.

A rivederci in altre discussioni. Spero pero' che anche in questa ci sia qualcuno che abbia capito cio' che sto dicendo ed eserciti il suo buon senso per cambiare le cose anche quando non farlo sembrerebbe piu' piacevole e proficuo. Il Cicero pro domo sua non sempre funziona. Ricordate che cosa accadde a Cicerone?
 
Intanto in Francia non sparano a buio, ma la caccia notturna è permessa nelle giornate di plenilunio che come nel caso dell'utilizzo dei richiami vivi rappresentano cacce tradizionali radicate ininfluenti sulla salute numerica dei contingenti. La pasturazione è altro discorso, ma è fuori dubbio che laddove appllicata consente non solo di aumentare il numero di presenze nelle zone di caccia, ma anche fornire apporto alimentare durante la migrazione o in condizioni meteo avverse. E' ormai noto, che le pasturatissime valli del nord est ospitano sempre più anatidi e per molte anatre di superfice si nota un incremento numerico importante a livello nazionale. Ovvio, tutto concentrato maggiormente in quei territori. Come dice Giacomo non spariamo sulle nostre od altrui usanze venatorie là dove il territorio " umido " protetto è infinito rapporto alle poche zone rimaste agli appassionati. Anzi, abbiamo sempre più cementificazione, sempre più inquinamento che riducono gli habitat cari ai becchi piatti ed a pagarne le conseguenze sono principalmente le " tuffatrici "
 
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