Questa divertentissima storia mi ha fatto ricordare un'avventura capitata a me e a mia moglie nel Montana. Era un bel pomeriggio di Settembre, e Cathy ed io stavamo pescando nel leggendario Marias River, il fiume lungo il quale passo' la spedizione di Lewis e Clark e dove gli esploratori ebbero tante disavventure con gli orsi grizzly, allora numerosissimi lungo quel fiume. Ma ormai gli orsi erano scomparsi da quella zona da tanto tempo...
Stavamo pescando walleyes e saugers, due tipi di luccioperca, squisiti, lanciando degli "jigs" e lasciandoli venir giu' con la corrente, dando dei colpettini di canna per renderli piu' "appetibili."
Avevamo gia' preso sette o otto pesci, quando la canna di mia moglie si incurvo' quasi a spezzarsi. Lei rilascio' un po' la frizione, e una lotta furiosa fra Cathy e chissa' che cosa comincio'. Dopo mezz'ora finalmente Cathy riusci' a portare la cattura vicino alla riva. "Guadino!" strillo'. Io presi il guadino e vedendo una massa scura sotto la superficie feci una grande cazzata: immersi il guadino fino a meta' manico, me la lenza ci si attorcilgio' intorno. A momenti il guadino mi venne strappato di mano, ma la lenza si spezzo'. Vidi una scia appena sotto la superficie, come un rigonfiamento dell'acqua, che si dirigeva verso la riva opposta. Poi la massa scura arrivo' alla sponda, che era coperta di erba e cespugli, e potevo vedere la vegetazione che si separava al suo passaggio. Fortunatamente stavamo pescando vicino ad un ponte, ed io corsi sul ponte e lo attraversai perche' adesso ero veramente curioso di vedere che razza di bestia fosse. A una ventina di metri dal fiume c'era un albero secco, bianco, con un grosso ramo orizzontale. La bestia, che sara' stata lunga un metro e mezzo ed era coperta di folto pelo nero si arrampico' sull'albero e si accuccio' sul ramo orizzontale. Io arrivai vicino all'albero e la bestiaccia apri' una bocca lunga e larga e piena di denti aguzzi e comincio' a ringhiare. Io feci due passi indietro. Purtroppo la mia .44 Magnum era rimasta nel camioncino, e quella bestiaccia sembrava capace di infliggermi ferite se non mortali, almeno molto gravi. Mi guardai intorno. In terra, fra l'erba, c'era un grosso ramo pesante e nodoso. Armato di quella clava primitiva, come un Neanderthal, mi avvicinai alla bestiaccia. Alzai il ramo, e proprio mentre stavo per sferrare una bastonata mortale sulla sua testa, la bestiaccia apri' un largo paio d'ali e spicco' il volo, sparendo alla vista nel Grande Cielo del Montana.