Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

finalmente !!

sono contento per tutti voi che potete farne uso, vi ho visti soffrire per troppo tempo !

... chissà come deve essere bello poter cacciare con i richiami !
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Cavolo ma di aviaria non si parla più nemmeno in thailandia....cavolo ci tengono alla ns salute...mi sento protetto e tranquillo sapendo che vietando i richiami abbiamo risolto la aviaria. [meaculpa.gif] [meaculpa.gif]
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Thiene, lí 14 luglio 2008
Preg.mo Ministro del Lavoro, e della Previdenza Sociale
Sen. Maurizio Sacconi
Via Veneto, 56
00187 Roma

E p.c.: Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Dott. Luca Zaia
Via XX Settembre, 20
00187 Roma

Oggetto: Richiesta di applicazione in Italia della Decisione 2006/574/CEE sui richiami vivi appartenenti all’ordine degli anseriformi e caradriformi.

Egregio Signor Ministro Sen. Maurizio Sacconi, a nome della Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane sono a chiederLe di applicare anche in Italia la Decisione comunitaria 2006/574/CEE, applicazione che è stata prontamente attuata in altri Paesi d’Europa come la confinante Francia. La nostra Confederazione ritiene che le Regioni italiane siano perfettamente in grado di censire il numero dei volatili appartenenti agli Ordini degli Anseriformi e dei Caradriformi, utilizzabili come richiami nella caccia agli uccelli acquatici, così come del resto avviene per le altre specie di volatili utilizzate come richiami vivi nell’esercizio dell’attività venatoria come prevede l’art. 5 della legge statale 157/92.

La nostra Confederazione ritiene altresì che le Regioni italiane siano nelle condizioni di prevedere accurati controlli per monitorare lo stato di salute dell’avifauna ed il corretto utilizzo dei richiami vivi, nel rispetto della Decisione 2006/574/CE.

Spetterà quindi alle regioni italiane, in stretta collaborazione con codesto Ministero, garantire il rispetto dei contenuti della Decisione comunitaria, rilasciare le autorizzazioni di utilizzo dei richiami vivi sulla base della identificazione dei soggetti da utilizzare e della quantità di soggetti utilizzati, effettuare controlli preventivi e consuntivi sullo stato di salute dei richiami, stabilire norme comportamentali che garantiscano il loro corretto utilizzo in funzione delle necessarie garanzie sanitarie richieste.

Nel confermare la piena disponibilità della nostra Confederazione a collaborare per favorire un corretto utilizzo dei richiami vivi, nel rispetto delle normative comunitarie e delle garanzie sanitarie richieste, ci auguriamo che codesto Ministero voglia revocare quanto prima l’Ordinanza ministeriale che ha sospeso l’utilizzo dei richiami vivi e consentire il loro utilizzo sin dall’inizio dell’imminente stagione venatoria.

Cordiali saluti.



Maria Cristina Caretta
Presidente nazionale CONFAVI
 
claudioskeet ha scritto:
camìo ha scritto:
Grazie dell'info Sandro, speriamo bene...anche se la cosa sembra un pò macchinosa...val comunque la pena fare un pò di sacrificio pur di avere la possibilità di uscire con i richiami vivi.
ciao

Ciao, macchinosa o non macchinosa speriamo solo di averli di nuovo......tanto la caccia agli acqautici è tutto un sacrificio :cry: :cry: figuriamoci se ci spaventa una cosa del genere :lol: .........pensiamo solo ad averceli.........deroga o mica deroga....poi si vedra

nulla di più vero,Claudio, l'importante è averli... :wink:
 
STAI A VEDERE CHE EMILIA ,VENETO ,LOMBARDIA,TOSCANA E UMBRIA CE L'HANNO FATTA :roll: :wink: :roll: :wink: :roll: :wink:
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

mirko ha scritto:
finalmente !!

sono contento per tutti voi che potete farne uso, vi ho visti soffrire per troppo tempo !

... chissà come deve essere bello poter cacciare con i richiami !


...cacciare senza richiami vivi gli acquatici è come ballare senza musica.
finalmente ora le cose cambiano....anche se mi tocca ricominciare da capo...purtroppo persa la 'razza', il lavoro di riselezionare e con fortuna trovare soggetti come quelli che avevo, non sarà cosa facile....ma bene così!!
 
Ciao Massy,
ti riassumo velocemente la situazione così ti rendi conto in che **** di mani siamo:
L'ordinanza è del 21 e c'è scritto che è valida dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale;
il 27 viene trasmessa l'ordinanza e sulla lettera si dice che in attesa della pubblicazione sulla GU e della registrazione alla corte dei conti, la stessa ha validità dal primo gennaio.
Ora, a meno che qualcuno ci sappia dire con certezza che l'indicazione riportata sulla lettera NON HA VALORE, io temo che sia il caso di dare retta a quello che ci è calato dall'alto e NON portare i richiami.

Ripeto però che per me personalmente ciò non fa alcuna differenza, perché la vera sfida sarà quella di avere i richiami a settembre.
 
Grazie Stefano delle precise informazioni,

a questo punto occorrerebbe che almeno uno degli uffici legali di qualsiasi AAVV facesse un attimo chiarezza sulla validità temporale della cosa...

Anche il nuovo partito, se c'è, batta un colpo.....

Un saluto

Sandro
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Sor Landoni,

mi spieghi gentilmente "nel rispetto delle direttive comunitarie" come farà il Ministro Sacconi a revocare l'ordinanza ?

Ancora una volta un comunicato che fa enorme confusione........oppure siamo noi che non la sappiamo come è realmente questa benedetta storia ?

Dimmi come la vedi.....

Un saluto

Sandro
 
Cito da fonte AUTOREVOLE:

"Come preannunciato ieri, ho ricontattato il Ministero. Mi ha comunicato che non
solo faranno il possibile per far pubblicare l'Ordinanza sulla GU in tempi
strettissimi (non si esclude per il 31 dicembre o il 2 gennaio 2008), ma che
hanno avuto il conforto dell'ufficio legale sul fatto che, trattandosi di una
proroga di un'Ordinanza, la lettera di trasmissione è da considerarsi valida se
indica una data tale da non creare un vuoto normativo.

Se poi c'è chi ritiene con certezza che la validità dell'Ordinanza parte solo
e comunque con la pubblicazione GU e andrà a caccia fino a quella data con le
antre vive, si assumerà tutte le responsabilità del caso.
Personalmente non mi sento certo di questa possibilità e lascio perdere.

Sono contento però di poter comunicare l'ufficializzazione della costituzione
del Gruppo di lavoro "Studio fattibilità adozione deroghe Decisione 2006/574/CE
del 18 agosto 2006 riguardo alla possibilità di utilizzo dei richiami vivi
appartenenti all'Ordine degli Anseriformi e dei Caradriformi" .
Sarà convocato entro il 20 gennaio 2008 (tenete presente che fino al 14
gennaio il Ministero non è operativo per il trasloco degli uffici)per chiudere
al più presto la pratica per poter andare coi richiami da settembre prossimo.
"
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

La direttiva 2006/574/CE è stata prorogata fino al 31/12/2008.

Di conseguenza l'ordinanza Storace ha seguito identica sorte.

Confermi ?

Se si, quindi l'obbiettivo non è più ottenere la deroga sul modello francese degli ultimi due anni, ma lavorare con la CE affinchè NON venga ulteriormente prorogata....è cosi ?

Se non è così spiegati meglio perchè NON ci capisco + una mazza.....

Un saluto

Sandro
 
grazie Lando sei stato chiarissimo!
di andare al chiaro e confidare solo negli stampi mi son rotto le scatole!!
per etica sportiva nn usiamo il registratore.. non spariamo ad anitre a fermo, (premetto da quando ci hanno cavato i richiami vivi a volte si fà eccezione) cacciamo sempre negli orari (ridicoli) che ci hanno imposto..
e curiamo un'ambiente che al contrario sarebbe una vera e propria jungla lasciata in balia di tutto e tutti...
sono stanco...sono veramente stanco!!!
andar per anitre senza richiami...e come andar a letto con una donna senza cavargli le mutande!!!! ....preferisco il fai da te!!!!!!
ciao e grazie ...
massy!
 
Solo un aggiornamento per capire....

Scorrendo le gazzette ufficiali, io non ho trovato ancora traccia della famosa ordinanza del 21/12 di proroga...

Se è davvero così, non è strano che al 13/2 non sia stata ancora pubblicata?

Qualcuno, magari Lando o Gabriele, sa qualcosa di preciso ?

Un saluto

Sandro
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Finalmente si tornano le mie amate anatre, e anche per me si dovrà come te Camìo a riselezionare .................................... :D :D :D :D :D
 
Guardi Marco5 la mia si riferiva al fatto che troppi parlano ma non sanno e lei lo dimostra, senza alcun altro doppio senso. Con Sergio e Elena ci diamo del tu e se lei fa il mio nome a qs signori le confermeranno se e quanto il sottoscritto conosce sia la versione ufficiale (proclami x adepti) di qs fatti a cui lei fa riferimento sia la realtà di quello che è avvenuto concretamente. Provi chiedere a Sergio, se ne è a contatto, i documenti e la cronistoria/cronologia di quanto è stato fatto nei meandri dei ministeri e dei vari istituti (tra cui l'IZPV di padova) e chi, REALMENTE, li ha fatti e portati avanti e li confronti con quelli che potrà fornire la confavi. Dei meriti, comunque, mi frega poco anche se spiace che si spandi parole e astio inutili, in un antagonismo associativo interno a nulla concludente se non alla divisione (cosa questa che ho SEMPRE contestato a Sergio), e non si riconosca a chi ha fatto almeno l'onore e l'onestà della cronaca, mi frega della realtà x cui, se casca l'impalcatura sin qui rabberciata, non è impossibile che di richiami vivi se ne riparli a data da definirsi (rammento che x la fiorentina ci son voluti 5 anni con interessi e realtà ben superiori), questo è l'obiettivo xchè l'Acma, con tutti i suoi difetti e limiti, è fatta, SOPRATTUTTO, di cacciatori d'acquatici e lei in prov. di VE ne dovrebbe aver conosciuto e visto qualcuno. La politica si dovrebbe lasciare ai tanti che già, malissimo (a mio parere), la perseguono e che in varie associazione (sia pure con percentuali ben diverse) albergano a scapito degli appassionati.
Non confonda poi la ns realtà con quella della federazione, ognuno ha le proprie gatte da pelare e persegue la propria strada e linea, quanto a certi personaggi che, sfortunatamente (sempre a mio sindacabile parere), finiscono in posti in cui non dovrebbero stare (almeno x quello che concerne la caccia agli acquatici), non mi è difficile ricordare i fatti e non condividere un parere poco positivo, sono cose che si spera succedano il meno possibile e a cui porre rimedio quanto prima. Come nessuna difficoltà ad ammettere che certe scelte legali ad alto livello mi lasciano per lo meno scettico. Ma non compete ne concerne il sottoscritto tanto meno l’Acma che su quanto predetto non ha competenza. Le disgrazie degli altri (e quello che sta succedendo in qs giorni al vertice Confavi spero non faccia piacere a nessuno, certamente non a noi) non possono essere motivo di soddisfazione x altri, pur sempre nella stessa barca (siamo o non siamo tutti cacciatori??), ne essere utilizzate x creare sterili graduatorie. Guardo ai fatti concreti e a quello che si fa specificamente. Qui si parlava di richiami vivi, a qs atteniamoci, e il mio intervento partiva dalla discutibile sparata sul censimento dei richiami vivi poichè era chiarissimo che non si è capito il perchè di qs richiesta e soprattutto da cosa scaturiva. Ovvero non si sa quello che c'è dietro anche xchè, tra le altre cose, l'on. Berlato non si è + occupato della questione (nella riunione della task force del 20 luglio c’era Maltagliati e da allora…. di acqua … pardon di anas ne son passate…. ) e sul rinnovo era comunque da tempo informato e non certo reattivo.
Le brillanti idee, gli armadi pieni, la tv e i risultati non ottenuti sono affermazioni che si potevano tranquillamente tralasciare perché decisamente senza alcun presupposto e fini a se stessi, continuare su questo livello non porta da nessuna parte, a meno che la “guerra fratricida” non sia la genesi.
Ora a momenti dovrebbe essere pubblicata l’ordinanza di proroga del decreto, abbiamo la promessa di discutere la deroga (anche se nell’apposita commissione non vi sono rappresentanti dei cacciatori ma solo quelli dei ministeri, tra cui l’ambiente, e degli istituti) e in quella sede i dati e le forze verranno contati e le non adesioni (come quella propugnata da lei) si faranno sentire, se poi cade il governo (cosa gradita x altri motivi) non vi è nessuna garanzia che tutto possa proseguire, non sarà un gran risultato ma non ci risulta sia stato tentato o proposto altro, in particolare dal mondo venatorio. In ogni caso il ritorno alla realtà pre aviaria la vedo molto improbabile. Il futuro è in una gestione più o meno gradita e condizionabile ma, temo, senza alternativa. Lavoriamo su questo, cercando di fare e ottenere il più possibile e senza remare contro, le sigle e le dispute lasciamole ai vertici preoccupati più delle tessere e dei bilanci che della realtà e del quotidiano.
Cordialmente.
 
Diciamo che dopo che si è chiusa la caccia non mi sono più interessato, ma una volta che avevano chiarito che bastava la "famosa" comunicazione, penso che tutta quella fretta non c'era più.
 
Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Questi due individui fanno parte della quota "Radicali" all'interno del Partito Democratico"
Bei Compagni vi siete portati, ma non doveva essere un partito nuovo???????
Non doveva cambiare l'Italia.........

Votateli ancora [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif]
 
Nel frattempo, il 12 marzo scorso si è riunito per la seconda volta il Gruppo di Lavoro interno al Ministero della Salute. Le cose proseguono, sembra bene, tant'è che dopo pasqua ci sarà la convocazione della Task Force.
Vi terrò aggiornati.
 

marco5

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Probilmente grazie a chi ha avuto la brillante idea, prima di fare un censimento su i richiami vivi, che è servito solo a gonfiare gli armadi di qualche studio, secondo, di incontrare il Ministro Livia Turco con televisioni e Atc Lagunari brovabilmente credendo di attirarsi il merito della conclusione positiva , al contrario il ha ottenuto, che il divieto sarà prorogato per altri due anni.


Marco5
 
marco5 ha scritto:
Di quale Min. non ne ho parlato, però credo o dell'Ambiente o dell'Agricoltura.

Prima comunque ci sono le elezioni, e bisogna vincerle.

Altrimenti se vince di scarto il PD e che abbbbia bisogno di quache Verdone, sapete dove possiamo andare.............

Comunque per i richiami vivi la persona che voi sapete,si è esposto, il che è differente dal vedrò cosa fare........

Ciao Marco,
cerchiamo di lasciare da parte le polemiche perché, chi più chi meno, chi su un fronte chi sull'altro, chi con più o meno risultati, tutti si sta cercando di portare a casa quel risultato.
Sarebbe interessante sapere, se hai voglia di raccontarcelo, cosa state facendo.
Il punto della situazione sui rapporti col ministero della salute io ve l'ho fatto. Ci sarebbe un pettegolezzo, ma in quanto tale me lo tengo per me.
Ma voi? Con chi state parlando? Cosa vi dicono?
 
anche qui si deve fare una deroga !!!!! :D :D :D :D :D
come siamo ridotti !!!!!
fra un paio di anni prima di premere il grilletto per sparare dovremmo chiedere la deroga !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Adesso vado in bagno............prima però chiamo il governo e chiedo la deroga !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D :D :D :D


poi scusami lando una curiosità:
ma quando dici questo :

Sono contento però di poter comunicare l'ufficializzazione della costituzione
del Gruppo di lavoro "Studio fattibilità adozione deroghe Decisione 2006/574/CE
del 18 agosto 2006 riguardo alla possibilità di utilizzo dei richiami vivi
appartenenti all'Ordine degli Anseriformi e dei Caradriformi" .

significa che si costituirà un'altro baraccone dove ci sarà gente che lavorerà per il pubblico pagato dai contribuenti??????
non è un commento ironico, è per capire sul serio !!!!
 
Dall'ACMA

Ministero della Salute: il 23 gennaio la prima riunione del Gruppo

Al momento non risulta ancora pubblicata l’ordinanza di prolungamento del divieto di utilizzo dei richiami vivi. La lettera di trasmissione ai vari enti da parte del Ministero della Salute con la quale, nelle more della pubblicazione, si comunicava la sua validità a partire dall’1 gennaio 2008 ha ingenerato, purtroppo, differenti interpretazioni nelle varie province italiane.

Il Ministero della Salute comunica, tenendo cosi fede agli impegni assunti, di aver fissato per il 23 gennaio la data di convocazione del Gruppo di lavoro preposto a stabilire le norme di applicazione per la deroga dei richiami.
In questi giorni i contatti preliminari e lo scambio di opinioni e valutazioni sono stati intensi quanto costruttivi, anche perché nella riunione vi saranno solo incaricati ufficiali degli enti coinvolti (Ministeri vari, INFS, IZS Venezie) e delle regioni/province, mentre non è prevista la presenza di rappresentanti di associazioni venatorie, ambientaliste ecc., per cui è fondamentale informare e documentare gli addetti su tutti gli aspetti e le necessità in materia, cercando quanto più la prospettiva tecnica anche a scapito di quella politica.

Non sarà sfuggita, inoltre, la tempestiva frequenza di vari comunicati più o meno pertinenti alla tematica. Ora che si profila la concreta possibilità di un riutilizzo, molti sono quelli che cercano di dire e far valere la propria individualità profittando dei riflettori accesi sull’agognato obiettivo. Indubbiamente lo sconcerto per la disparità di trattamento tra gli appassionati d’acquatici e il mondo rurale o la sperequazione sulla diversa pericolosità degli animali colpisce e accende gli animi, ma in considerazione della serietà e della vastità della questione l’Acma ha sempre privilegiato e praticato prudenza, disponibilità e … sobrietà!

Ci attendiamo e caldeggiamo che il mondo venatorio e in particolare le varie associazioni colgano l’occasione per finalizzare gli sforzi e le forze e raggiungere il più, il prima e il meglio possibile questo traguardo e di questo siamo fermamente e inconfutabilmente propugnatori e propositori. Ci sarà tempo e occasione, una volta raggiunto l’obiettivo, per stabilire meriti e medaglie e su quale petto appuntarle, su questo non siamo certo noi ad attizzare animi e corporativismi. Ai tanti cacciatori d’acquatici preme riottenere albe gratificate dal canto dei richiami e non certo stilare comunicati sibillini o opinabili autocelebrazioni.

18 01 2008
 
Divieto di utilizzo dei richiami vivi

Cari amici, in qs giorni a causa di non chiare contrapposizioni politiche (tra cui un, meglio una, sottosegretaria preposta alla sanità che da informazioni locali - è una mia conterranea - risulta "animalista convinta") la deroga sui richiami vivi si è arenata. L'Acma, stanca di questo non spiegabile e non giustificato stallo ma soprattutto del troppo tempo perso, sta intervenendo presso tutte le sedi istituzionali e politiche per smuovere e promuovere una risoluzione sui richiami vivi. Alle agenzie di stampa e mediatiche si cerca di inviare l'allegato comunicato ma ogni appassionato deve attivarsi e far sentire peso e voce per poter, nel volgere di qualche giorno, superare l'immotivato stop altrimenti sarà troppo tardi per un riutilizzo già dalla prossima stagione venatoria. Vi assicuro che siamo ad una stretta determinante e un risultato positivo possibile ma occorre un ulteriore, concreto, sforzo.
Gabriele - VR
allego comunicato Acma (visibile anche sul sito dell'associazione)


Richiami vivi: la pazienza ha un limite

Quasi sessanta giorni: tanti sono quelli trascorsi tra la data del 20 maggio, in cui si è riunita la Task Force convocata dal Ministero della Salute ove si presentò la bozza di deroga per l’uso dei richiami vivi, ad oggi, 18 luglio 2008, e nulla di concreto è stato fatto.
Il Ministero, dal punto di vista tecnico e burocratico, ha predisposto tutti i documenti necessari e doverosi per supportare l’Ordinanza che dovrebbe, finalmente aggiungiamo noi, superare quella del divieto firmata dall’allora Ministro Turco il 27 dicembre 2007 e pubblicata il 26 febbraio 2008, mantenendo, con serietà ed equilibrio, quanto assicurato alle parti interessate.
I pareri sia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che rappresenta addirittura il referente europeo per l’influenza aviaria, sia dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, non sono in contrasto con una fattibile e monitorata riammissione.
Pertanto gli aspetti tecnici, scientifici, formali, operativi sono perfettamente ottemperati e adempiuti e di questo desideriamo ringraziare e darne atto a chi, con competente disponibilità ed obiettività sull’argomento, se ne è fatto carico in particolare in questi ultimi due anni in cui l’emergenza, più temuta ed ipotizzata che reale, non era più impellente, ovvero i tecnici del Ministero della Salute (ora del Welfare) e dei vari Istituti componenti della Task Force.
Ma, a questo punto della situazione, qual è il punto dolente che, ancora, impedisce la formulazione della deroga? Quale mai sarà il motivo così determinante da causare questo inaspettato ed ingiustificato stallo alla procedura di applicazione? Proprio ora che, in assenza di contrapposizioni scientifiche, ideologiche e sociali, possono esserci i numeri e le volontà per superare il ristagno del divieto. Non sarà, peculiarità italica, una non tanto velata motivazione squisitamente politica?
Volontà di primeggiare l’uno sull’altro e aspettare il momento buono per rivendicare meriti e magari tessere, a discapito dell’interesse dei cacciatori? O cos’altro?
Il precedente Governo aveva trovato i numeri e l’opportunità per avviare un iter tecnico/scientifico che permettesse anche all’Italia, non raramente Cenerentola d’Europa, quanto accaduto alla Francia nel 2006 e valutare la riammissione dei richiami vivi nella caccia agli acquatici. Nel contempo anche dall’opposizione giungevano sollecitazioni in tal senso.
Ora, a parti invertite, con la riunione della Task Force del 20 maggio che ha superato le lungaggini e i timori di una fobia pandemica globale rivelatasi mera cornucopia delle case farmaceutiche e con la chiara e quasi totalitaria volontà di attenersi all’evidenza sanitaria e alla realtà dei fatti, come mai si tarda ad apporre l’auspicata e ventilata firma sull’Ordinanza e come mai chi è ora all’opposizione si è spinto a presentare un’interpellanza parlamentare sulla questione?
Sappiamo che gli amici o i nemici della caccia sono trasversali e albergano in entrambi gli schieramenti ma non vorremmo che fosse questa, ancora una volta, un’occasione per trasformare un doveroso rispetto della salute pubblica in un mero e mercimonioso scambio di favori e infrangere promesse elettorali, serio e costante impegno degli addetti ai lavori, aspettative sociali e associative e la pazienza di una categoria sociale, quella dei cacciatori, che chiede rispetto e correttezza su una tematica che li ha visti a lungo privarsi, coscientemente e coerentemente, di propri diritti per un comune e sentito valore come la salute pubblica ma non disponibili a mutilazioni e soverchierie inutili e ingiustificate.
A maggior ragione quando le cariche più importanti e determinanti su questa tematica provengono da una regione, il Veneto, che più di tutte, sia a livello istituzionale sia per livello di conoscenza e interessi sia per le tradizioni venatorie, ha chiesto e chiede a gran voce la risoluzione di quella che ritiene, come ormai gran parte del mondo venatorio italiano, sia una cambiale scaduta.
L’ACMA teme il congelamento del lungo lavoro iniziato oltre due anni fa e che aveva fatto intravedere la fine di una sofferta imposizione, denuncia il differimento dell’atto finale e si fa promotrice e parte attiva nel segnalare la singolare staticità politica perorando, contemporaneamente, presso tutte le sedi istituzionali, politiche, sociali e associative un risolutivo e coerente intervento.
Il censimento dei richiami vivi già da tempo avviato, l’organizzazione sanitaria e territoriale predisposta non ostano una rapida, efficiente ed efficace applicazione dunque chi ha il potere e il dovere di chiudere il cerchio di una vicenda protrattasi ben oltre il necessario e il sopportabile si assuma la responsabilità di dare una risposta o una giustificazione all’attuale inerzia.
Sig. Ministro le migliaia di cittadini cacciatori che sperano di poter utilizzare i richiami vivi in occasione dell’apertura della prossima stagione venatoria meritano una risposta. Noi siamo ancora fiduciosi che questo avverrà in tempi compatibili.
 
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